in memoria di un grande patriota meridionalista e revisionista storico sul risorgimento www.angelomanna.it
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Era molto più di un meridionalista revisionista.
Già nel 1977 dalle emittenti private di C21 teorizzò un nazionalismo biologista separatista in difesa delle popolazioni dell'ex regno delle due sicilie (era l'epoca dell'ultimo massiccio sradicamento delle popolazioni meridionali verso le fabbriche del nord italia).
Feroce anticomunista il soviet dell'ordine dei giornalisti tentò di espellerlo (non mi ricordo l'esito).
Autore del famigerato "Inferno della poesia napoletana" pura espressione della sessuomania reazionaria strapaesana.
In parlamento -eletto a furor di popolo nelle liste della corrente missina rautiana di Antonio Parlato- sostenne il diritto all'erezione di uno sbarramento di filo spinato sul Garigliano e l'equiparazione fra il diritto alla secessione dei "Napoletani" e quello degli altoatesini scatenando la reazione feroce dei missini almirantiani.
La sua ala nazi-secessionista si scontrò in una cruenta ed epica battaglia fisica in un congresso al Maschio Angioino nel 1986 contro l'ala almirantiana e romualdiana.
Prima ancora nel suo ultimo comizio a Napoli in Piazza Plebiscito nel 1983 portò in piazza con l'ala meridionalista del MSI quasi 500.000 persone fra Napoli e provincia.
Agli albori della guerra in Bosnia e in polemica con la Lega si schierò con ogni mezzo propagandistico con i Serbi perchè considerò che per ragioni di espansionismo demografico fosse ormai nell'interesse dei terroni meridionalizzare l'Italia sino alle estreme conseguenze.
Profondo eleboratore di una violenta dottrina razzista sudista aveva a cuore un racconto di Rea "Crescendo napoletano" che tratteggiava enfaticamente a caratteri goticheggianti la sanguinaria fisicità del popolo napoletano arcaico.
Raccolse il suo testimone il nazionalista partenopeo Ugo Fedi che finì nei guai per essersi dichiarato un "borbonico-nazista".
Non si pensi che si trattasse di persone entusiasticamente indulgenti nei confronti del malcostume e della decadenza meridionale.
Tutt'altro.
certo non lo furono affatto
visitate ww.ilbrigante.com
Un tipo sanguigno dotato di grande oratoria...ma politicamente fu meno fortunato di Bossi.
Stagioni diverse.
Manna dovette vedersela con l'apparato comunista e democristiano degli anni '70 in piena guerra fredda e guerra civile fra opposti estremismi...Bossi riuscì a far coincidere la propria azione politica con lo storico declino del pentapartito e con lo scandalo di tangentopoli e soprattutto prima ancora con il crollo del muro di Berlino..
Inoltre Manna era uno studioso, un ideologo ed un oratore ma non un uomo adatto alla vita di partito.
Angelo Manna : presente!
lo ricordo nella Lega Nazional Popolare !
venne a Cosenza A TENERE UN COMIZIO IN UN CINEMA AFFOLLATISSIMO !