Originariamente Scritto da
Aeroplanino
Il primo articolo di Mustang è da quotare in toto. Purtroppo LH non può aprere voli per quelle nazioni il cui mercato non è "liberalizzato" ma dove esistono accordi bilaterali, se non dopo che la rotta (ed il relativo slot) oggi occupato da Alitalia e domani in mano ad AF non venga liberata. Oppure che se ne apra un'altra, ma qui bisogna convincere chessò, Dehli, a tenere una rotta congelata (da AF) e darne una nuova a LH sempre per Milano; dato che le rotte (e gli slot) a Dehli non sono illimitati e le richieste sicuramente non mancano, convincere gli indiani della validità di questa scelta non è proprio facile.
Questo rende molto importante il controllo di quanto Cailitalia porta in dote a Milano. Ed AF, poche balle, sta comprando quello entrando in Cailitalia, almeno quanto si sta comprando Fiumicino.
Linate non è "la morte di Malpensa", è il sistema aeroportuale dell'Italia Settentrionale che, unito a una situazione di collegamenti penosa e ad una gestione (made SEA and Alitalia) raccapricciante hanno reso questo scalo (progettato malissimo, se proprio vogliamo dirla tutta) un buco nell'acqua.
E non saranno poche rotte in più a renderlo migliore, ma perlomeno manterranno un minimo di servizio, perchè sia chiaro, per quanto pessimo il servizio di Malpensa è vitale per l'Italia (forse molto più di Fiumicino).
Comunque la strada indicata nel primo articolo è l'unica perseguibile: un lento e progressivo aumento di voli LH e di altre compagnie, che nella migliore delle ipotesi, eviteranno di spostare i passeggeri del Nord Italia via Londra, Francoforte o Parigi. Quanto ci vorrà a LH e altri per offrire un servizio paragonabile a quello garantito da Alitalia fino a quelche mese fa?
Forse tre, quattro anni.
Nel frattempo, e su questo è meglio glissare governativamente, si avranno tre bei guai: una perdita secca di viaggiatori e quindi di affari (il giapponese che per andare a comprare da Armani a Montenapo passa dal CdG fa prima a fare un salto da Pierre Cardin e morta lì, e mi fermo all'esempio stupido) una perdita temporanea di posti di lavoro (legata al minor flusso di persone e merci), ed un costo molto maggiorato di molti biglietti aerei per noi che voliamo da Malpensa (se prima a Mosca ci andavi diretto con AZ o coi cosacchi ora ad Aeroflot non c'è alternativa e i voli, chissà come mai, sono già balzati da 200 a 450 euro di prezzo minimo da settembre ad oggi) e che voliamo verso Roma (ed anche qui le tariffe sono già praticamente raddoppiate).
Considerando che in più ci siamo accollati le casse di migliaia di ex dipendenti Alitalia, che ne paghiamo il debito (3000 milioni) e che la regaliamo a Colaninno (a gratis) che la vende ai franchi, io concludo ancora una volta: anche un demente avrebbe capito che un sano fallimento avrebbe portato un ABNORME risparmio e moltissimi problemi in meno per la nostra economia. E solo persone in malafede possono aver scelto diversamente.
Saluti.