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Glaser
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Verona. Il Tar boccia Tosi, sospesa
l'ordinanza contro la prostituzione
Nel provvedimento del 2008 maximulte per le prestazioni
sessuali in strada. Il sindaco: «Decisione aberrante»
VERONA (9 gennaio) - Mentre il sindaco di Verona Flavio Tosi era impegnato a fronteggiare
la protesta delle lucciole, che hanno manifestato contro l'ordinanza che di fatto vieta l'esercizio della prostituzione in casa, il Tar del Veneto ha provveduto ad anullare una precedente ordinanza emanata dal leghista in materia: quella dell'agosto 2008 che fissava maximulte (fino a 500 euro) per chi contratta in strada una prestazione sessuale.
Lo ha reso noto il Comitato per i diritti civili delle prostitute che aveva presentato ricorso al Tar lo scorso novembre e che esprime soddisfazione per questa sospensiva. «Finalmente uno spiraglio di giustizia - afferma Pia Covre, una delle fondatrici del Comitato e promotrice del ricorso - . La sospensiva dell'ordinanza significa che i giudici hanno reputato fondato il nostro ricorso e che c'è qualcosa di effettivamente sbagliato nell'operato del Sindaco».
Il Comitato ha poi informato che le persone che, sulla base dell'ordinanza, hanno ricevuto una multa e che non l'hanno ancora pagata, possono fare opposizione al giudice di pace citando la sentenza del Tar, datata 8 gennaio 2009. L'ordinanza vietava di “contrattare o concordare prestazioni sessuali a pagamento”; vietava di “intrattenersi, anche dichiaratamente solo per chiedere informazioni, con soggetti che esercitano attività di meretricio”. Inoltre, identificava come operatrice del sesso anche solo attraverso “l'abbigliamento o le modalità comportamentali”.
La reazione di Tosi. «Una sentenza aberrante che legittima la prostituzione a riappropriarsi delle vie cittadine»: così il sindaco di Verona ha commentato l' accoglimento del ricorso da parte del Tar del Veneto. «Non appena conosceremo le motivazioni della sospensiva ripresenteremo un'ordinanza sostanzialmente identica nei contenuti anche perché il provvedimento aveva dimostrato la sua efficacia facendo sparire quasi completamente la prostituzione dalle strade veronesi».
Il sindaco ricorda che a fine dicembre la seconda sezione del Tar Lazio si era espressa in modo opposto sull'ordinanza del sindaco Alemanno: «Era di fatto identica alla nostra e ciò fa capire che in Italia c'è un problema che riguarda l'amministrazione della giustizia che è ancor più grave di quanto già fosse evidente. Ricorreremo al Consiglio di Stato perché qualcuno ristabilisca un minimo di giustizia e di condotta uniforme da parte dei Tribunali amministrativi».