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  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da dadodidi Visualizza Messaggio
    "Voi oggi state distruggendo l'opera vostra, voi degradate la funzione dirigente che il Partito comunista dell'URSS aveva conquistato per l'impulso di Lenin"

    "L'unità e la disciplina non possono essere meccaniche e coatte"

    Antonio Gramsci, lettera alla dirigenza del Pcus, 1926, ora in "La costruzione del Partito comunista".


    DALLA LETTERA AL C.C. del P.C. dell’U.R.S.S. dell’ufficio politico del P.C.d’I.
    14 ottobre 1926

    Ci sembra che l’attuale atteggiamento del blocco di opposizione e l’acutezza delle polemiche nel P.C. dell’U.R.S.S. esigano l’intervento dei partiti fratelli. E’ da questo convincimento preciso che noi siamo mossi nel rivolgervi questa lettera. Può darsi che l’isolamento in cui il nostro partito è costretto a vivere ci abbia indotto ad esagerare i pericoli […] non sono certo esagerati i nostri giudizi sulle ripercussioni internazionali di questa situazione […].
    Una scissione […] può avere le più gravi ripercussioni non solo se la minoranza d’opposizione non accetta con la massima lealtà i principi fondamentali della disciplina rivoluzionaria di Partito, ma anche se essa, (nel condurre la sua polemica e la sua lotta) oltrepassa certi limiti che sono superiori a tutte le democrazie formali. […]
    Ebbene, cari compagni, è certo che i giornali e gli uomini di stato più forti della borghesia internazionali (sic) […] puntano sulla scissione del nostro partito fratello e sono convinti che essa debba portare alla disgregazione e alla lenta agonia della dittatura proletaria […].
    E’ certo che solo una piccola minoranza non solo delle classi lavoratrici ma degli stessi partiti comunisti degli altri paesi è in grado di ricostruire nel suo complesso tutto lo sviluppo della rivoluzione […] anche nei paesi dove ancora i nostri partiti hanno la possibilità di fornire ai loro membri e alle masse in generale una sufficiente documentazione. […]. Non solo le masse lavoratrici in generale ma le stesse masse dei nostri partiti vedono e vogliono vedere nella Repubblica dei Soviet e nel Partito che vi è al governo una sola unità di combattimento […]. Solo […] da questo punto di vista esse accettano volentieri e come un fatto storicamente necessario che il P.C. dell’U.R.S.S. sia il partito dirigente dell’internazionale […].
    Cari compagni, è estremamente significativo che in un paese come l’Italia […] i giornali fascisti specialmente quelli delle provincie, siano pieni di articoli […] nei quali si cerca di mostrare, con uno sforzo evidente di obbiettività, che ormai per le stesse affermazioni dei leaders più noti del blocco della opposizione del PC dell’ URSS, lo Stato dei Soviet va sicuramente diventando un puro Stato capitalistico e che pertanto nel duello mondiale tra fascismo e bolscevismo, il fascismo avrà il sopravvento. […].
    In questi ultimi anni, ma specialmente dopo il quinto congresso mondiale, i nostri Partiti andavano raggiungendo […] una sicura stabilizzazione leninista, stavano diventando dei veri Partiti bolscevichi. […]. Questa rielaborazione avveniva sotto la guida del P.C. dell’U.R.S.S. nel suo complesso unitario, e di tutti i grandi capi del P. dell’U.R.S.S. Ebbene l’acutezza della crisi attuale e la minaccia di scissione aperta o latente che essa contiene arresta questo processo di sviluppo e di elaborazione nei nostri Partiti, cristallizza le deviazine di destra e di sinistra, allontana ancora una volta il successo della unità organica del Partito mondiale dei lavoratori. E’ su questo elemento in ispecial modo che noi crediamo nostro dovere di internazionalisti richiamare l’attenzione dei compagni più responsabili del P.C. dell’U.R.SS. Compagni, voi siete stati in questi nove anni di storia mondiale l’elemento organizzatore e propulsore delle forze rivoluzionarie di tutti i paesi; la funzione che voi avete svolto non ha precedenti in tutta la storia del genere umano che ha uguali in ampiezza e profondità. Ma voi oggi state distruggendo l’opera vostra, voi degradate e correte il rischio di annullare la funzione dirigente che il PC dell’URSS conquista per l’impulso di Lenin; ci pare che la passione violenta delle questioni russe vi faccia perdere di vista gli aspetti internazionali delle questioni russe stesse. […]
    Dichiariamo ora che riteniamo fondamentalmente giusta la linea politica della maggioranza del C.C. del P.C. dell’U.R.S.S. e che in tal senso certamente si pronunzierà la maggioranza del Partito italiano se diverrà necessario porre tutta la questione. […]
    Ripetiamo che ci impressiona il fatto che l’atteggiamento del blocco delle opposizioni investa tutta la linea politica del CC, toccando il cuore stesso della dottrina leninista e dell’azione politica del nostro Partito dell’Unione.



    Questa è la prima parte della lettera di Gramsci da cui il mistificatore Dadodidi ha estrapolato la prima frase. Si capisce chiaramente che Gramsci si schiera con la maggioranza di Stalin e quella frase è rivolta alla minoranza trostskista, ma lo si capirà meglio nella seconda parte che trascriverò domani.

  2. #12
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    Chi conosce un minimo di storia gramsciana e di corrispondenza Gramsci-Togliatti-Bordiga, sa che in questa lettera Gramsci, ovviamente schierandosi con la maggioranza di Stalin e contro l'opposizione trockista, lascia trapelare i suoi primi dubbi nei confronti del metodo sovietico, dubbi che poi appunterà più sistematicamente nei Quaderni del carcere, da cui ho già citato due estratti che parlano del "bonapartismo" e del "centralismo burocratico", di cui qualcuno si chiedeva la provenienza.
    E' evidente a chi può essere rivolta una critica alla disciplina meccanica e coatta, così come è evidente che una critica al degrado della funzione dirigente del Partito non può di certo essere rivolta a una minoranza in odor di epurazione.

    Fatto è che siamo alle solite: la noiosissima disquisizione calligrafica sui testi del marxismo-leninismo del primo novecento.
    Che palle...

  3. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da dadodidi Visualizza Messaggio
    "Voi oggi state distruggendo l'opera vostra, voi degradate la funzione dirigente che il Partito comunista dell'URSS aveva conquistato per l'impulso di Lenin"

    "L'unità e la disciplina non possono essere meccaniche e coatte"

    Antonio Gramsci, lettera alla dirigenza del Pcus, 1926, ora in "La costruzione del Partito comunista".

    Proseguo con la trascrizione della lettera scritta da Gramsci a nome dell'ufficio politico del PCdI il 14 ottobre 1926.
    Qui compare anche la seconda frase disinvoltamente estrapolata e modificata da Dadodidi:




    "E’ il principio e la pratica dell’egemonia del proletariato che viene posta in discussione, sono i rapporti fondamentali di alleanza tra operai e contadini che vengono turbati e messi in pericolo, cioè i pilastri dello Stato operaio e della Rivoluzione. Compagni, non si è mai visto nella storia che una classe dominante nel suo complesso, stesse in condizioni di vita inferiori a determinati elementi o strati della classe dominata e soggetta. […] In questa contraddizione risiedono i maggiori pericoli per la dittatura del proletariato […]. E’ da questa contraddizione, che d’altronde si presenta già sotto alcuni suoi aspetti nei paesi capitalistici, che nascono riformismo e il sindacalismo […]. Eppure il proletariato non può diventare classe dominante se non supera col sacrificio degli interessi corporativi questa contraddizione […].
    E’ facile fare della demagogia su questo terreno, ed è difficile non farla quando la questione è stata posta nei termini dello spirito corporativo e non in quelli del leninismo, della dottrina della egemonia del proletariato, che storicamente si trova in una determinata posizione e non un’altra.
    E’ questo per noi l’elemento essenziale delle vostre discussioni, è in questo elemento la radice degli errori del blocco delle opposizioni e l’origine dei pericoli latenti che nella sua attività sono contenuti. Nella ideologia e nella pratica del blocco delle opposizioni rinasce in pieno tutta la tradizione della socialdemocrazia e del sindacalismo che ha impedito finora al proletariato occidentale di organizzarsi in classe dirigente.
    Solo la ferma unità e una ferma disciplina nel Partito che governa lo Stato operaio può assicurare l’egemonia proletaria in regime di NEP, cioè nel pieno sviluppo della contraddizione cui abbiamo accennato. Ma l’unità e la disciplina in questo caso non possono essere meccaniche e esatte; devono essere leali e di convinzione e non quelle di un reparto nemico imprigionato o assediato che pensa sempre all’evasione e alla sortita di sorpresa.
    I compagni Zinovief, Trozky, Kamenef hanno contribuito potentemente ad educarci per la rivoluzione […]. A loro specialmente ci rivolgiamo come ai maggiori responsabili della attuale situazione, perché vogliamo essere sicuri che la maggioranza del C.C. del P.C. dell’U.R.S.S. non intenda stravincere nella lotta e sia disposta ad evitare le misure eccessive."



    E' evidente che il senso e il significato delle due frasi è l'esatto opposto di quello che voleva far credere Dadodidi.

  4. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da Soso. Visualizza Messaggio
    Proseguo con la trascrizione della lettera scritta da Gramsci a nome dell'ufficio politico del PCdI il 14 ottobre 1926.
    Qui compare anche la seconda frase disinvoltamente estrapolata e modificata da Dadodidi:




    "E’ il principio e la pratica dell’egemonia del proletariato che viene posta in discussione, sono i rapporti fondamentali di alleanza tra operai e contadini che vengono turbati e messi in pericolo, cioè i pilastri dello Stato operaio e della Rivoluzione. Compagni, non si è mai visto nella storia che una classe dominante nel suo complesso, stesse in condizioni di vita inferiori a determinati elementi o strati della classe dominata e soggetta. […] In questa contraddizione risiedono i maggiori pericoli per la dittatura del proletariato […]. E’ da questa contraddizione, che d’altronde si presenta già sotto alcuni suoi aspetti nei paesi capitalistici, che nascono riformismo e il sindacalismo […]. Eppure il proletariato non può diventare classe dominante se non supera col sacrificio degli interessi corporativi questa contraddizione […].
    E’ facile fare della demagogia su questo terreno, ed è difficile non farla quando la questione è stata posta nei termini dello spirito corporativo e non in quelli del leninismo, della dottrina della egemonia del proletariato, che storicamente si trova in una determinata posizione e non un’altra.
    E’ questo per noi l’elemento essenziale delle vostre discussioni, è in questo elemento la radice degli errori del blocco delle opposizioni e l’origine dei pericoli latenti che nella sua attività sono contenuti. Nella ideologia e nella pratica del blocco delle opposizioni rinasce in pieno tutta la tradizione della socialdemocrazia e del sindacalismo che ha impedito finora al proletariato occidentale di organizzarsi in classe dirigente.
    Solo la ferma unità e una ferma disciplina nel Partito che governa lo Stato operaio può assicurare l’egemonia proletaria in regime di NEP, cioè nel pieno sviluppo della contraddizione cui abbiamo accennato. Ma l’unità e la disciplina in questo caso non possono essere meccaniche e esatte; devono essere leali e di convinzione e non quelle di un reparto nemico imprigionato o assediato che pensa sempre all’evasione e alla sortita di sorpresa.
    I compagni Zinovief, Trozky, Kamenef hanno contribuito potentemente ad educarci per la rivoluzione […]. A loro specialmente ci rivolgiamo come ai maggiori responsabili della attuale situazione, perché vogliamo essere sicuri che la maggioranza del C.C. del P.C. dell’U.R.S.S. non intenda stravincere nella lotta e sia disposta ad evitare le misure eccessive."



    E' evidente che il senso e il significato delle due frasi è l'esatto opposto di quello che voleva far credere Dadodidi.
    ........Si scrive Dadodi, si legge Didado...

  5. #15
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    A parte il fatto che il mio testo è come da me citato, siete davvero ridicoli, perchè cmq, anche nella formula di Soso, la sostanza non cambia.
    Ma vi prego di appofittarne della momentanea vicinanza di Fagioli, per farvi qualche giorno di analisi.
    Chi cazzo se ne frega di fare a gara di filologia marxista-leninista.
    Davvero una scena pietosa, l'ennesima.
    E pensare che questo testo l'avevo inserito a dimostrazione del fatto che è possibile "comunicare" e "confrontarsi", nelle diversità di opinioni, senza per questo delegittimarsi o trattarsi da nemici.
    Ma inizio a pensare che deve esserci qualche problema psichiatrico di fondo in questo Forum.

  6. #16
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    P.s.
    Chissà se Soso si è accorto che Gramsci sta facendo trasparire le sue critiche al metodo che la maggioranza stalinista ha assunto nella risoluzione della questione trockista.

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da dadodidi Visualizza Messaggio
    Chi conosce un minimo di storia gramsciana e di corrispondenza Gramsci-Togliatti-Bordiga, sa che in questa lettera Gramsci, ovviamente schierandosi con la maggioranza di Stalin e contro l'opposizione trockista, lascia trapelare i suoi primi dubbi nei confronti del metodo sovietico, dubbi che poi appunterà più sistematicamente nei Quaderni del carcere, da cui ho già citato due estratti che parlano del "bonapartismo" e del "centralismo burocratico", di cui qualcuno si chiedeva la provenienza.
    E' evidente a chi può essere rivolta una critica alla disciplina meccanica e coatta, così come è evidente che una critica al degrado della funzione dirigente del Partito non può di certo essere rivolta a una minoranza in odor di epurazione.

    Fatto è che siamo alle solite: la noiosissima disquisizione calligrafica sui testi del marxismo-leninismo del primo novecento.
    Che palle...

    Io a differenza tua non faccio "storia gramsciana", ma studio Gramsci.
    Quella lettera di Gramsci è un attacco durissimo all'opposizione trotskista e le frasi che hai estrapolato da essa, come ho dimostrato, vanno in quella direzione e non in quella che volevi far credere.
    Gli altri due estratti mi devi dire da quale quaderno li hai presi e quale edizioni hai (io ho Ed. Riuniti a cura di Gerratana) in modo che io possa trovare tutto il brano. Presi così quei due estratti non dicono nulla in merito all'Unione Sovietica per chi non vive di libere interpretazioni e licenze poetiche.

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da Soso. Visualizza Messaggio
    E' evidente che il senso e il significato delle due frasi è l'esatto opposto di quello che voleva far credere Dadodidi. [/COLOR][/FONT]

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da dadodidi Visualizza Messaggio
    A parte il fatto che il mio testo è come da me citato, siete davvero ridicoli, perchè cmq, anche nella formula di Soso, la sostanza non cambia.
    Ma vi prego di appofittarne della momentanea vicinanza di Fagioli, per farvi qualche giorno di analisi.
    Chi cazzo se ne frega di fare a gara di filologia marxista-leninista.
    Davvero una scena pietosa, l'ennesima.
    E pensare che questo testo l'avevo inserito a dimostrazione del fatto che è possibile "comunicare" e "confrontarsi", nelle diversità di opinioni, senza per questo delegittimarsi o trattarsi da nemici.
    Ma inizio a pensare che deve esserci qualche problema psichiatrico di fondo in questo Forum.

    Ma quale filologia marxista-leninista, ma l'hai mai letta la lettera per intero?
    Ma quale formula di Soso, l'ho trascritta da un libro edito dall'Einaudi "Gramsci a Roma, Togliatti a Mosca" a cura di Chiara Daniele e la lettera si trova all'istituto Giangiacomo Feltrinelli. Non è solo la parola in sè, è il senso della frase che è diverso e lo si capisce dal contesto. sai cos'è un contesto?
    Hai mai letto quella lettera per intero? Ci sei o ci fai? Vatti a nascondere.

  10. #20
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    Sì, l'ho letta per intero.
    Il contesto è: Gramsci, stalinista, e dunque anti-trockista, in una lettera in cui conferma la fiducia del Pcdi alla linea di maggioranza del Pcus, lascia trapelare alcune critiche sul metodo risolutivo adottato da suddetta maggioranza per combattere la minoranza trockista.
    Le frasi da me riportate, sono quelle in cui tali critiche traspaiono.
    Ora vabbè, capito che abbiamo due interpretazioni del testo diverse, io direi che si può anche smetterla di andare OT, visto che il mio testo non è sul rapporto tra Gramsci e Stalin.

 

 
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