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    Predefinito Usa, ok all’Alleanza delle Civiltà



    Usa, ok all’Alleanza delle Civiltà
    Esteri - 14 Maggio 2010- 116

    Gli Stati Uniti affiancheranno Spagna e Turchia nel progetto di comprensione e cooperazione tra i popoli

    di JUNIO ROMANO GULINELLI.


    Gli Usa hanno annunciato Giovedì l’incorporamento nel gruppo dell’Alleanza delle Civiltà, l’asse turco-spagnolo che piace ad Obama. Il presidente statunitense considera che i valori di questa associazione coincidono con la visione del mondo dell’amministrazione americana. Durante la conferenza stampa giornaliera che attua il Dipartimento di Stato, il portavoce del presidente, Phillip Crowley, ha dichiarato che gli Usa riconoscono “il valore dell’Alleanza delle Civiltà come un importante iniziativa che cerca la migliore comprensione tra le culture e i popoli”. L’alleanza è un iniziativa lanciata dal capo del governo spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero insieme alla Tirchia, durante il suo primo intervento davanti all’Assemblea generale dell’ONU nel Settembre del 2004, in piena guerra irachena, con Bush e i neocon all’apice della loro parabola politica. L’obiettivo di questa alleanza, costituita poi l’anno seguente all’interno dell’ONU, è migliorare la conoscenza e la cooperazione tra le nazioni e i popoli attraverso le differenze culturali del mondo per combattere le forze che promuovono la polarizzazione e l’estremismo. Alla domanda ironica di alcuni giornalisti nel corso della conferenza se il motivo per cui ancora gli Usa non facessero parte della conferenza era perché ancora non erano civilizzati, il portavoce ha risposto che si tratta di una domanda che andrebbe rivolta alla precedente amministrazione. Forse in riferimento al momento in cui proprio Zapatero aveva ritirato le sue truppe dall’Iraq guadagnandosi una totale freddezza da parte di Bush nei 4 anni a seguire, il momento in qui vedeva la luce la nuova organizzazione. Entrando ancora più nello specifico i giornalisti hanno chiesto se la precedente reticenza ad unirsi all’alleanza era collegata alla possibilità che si potessero prendere decisioni scomode per Israele. Il portavoce americano ha precisato: “l’ordine del giorno di questa organizzazione è molto coerente con ciò che stiamo cercando di ottenere nei nostri rapporti con una vasta gamma di paesi”, rimanendo su questo un po’ più sul vago. Dal Dipartimento di stato è poi arrivata una nota nella quale si specifica: “Gli Usa sono ansiosi di iniziare a lavorare con gli altri amici dell’Alleanza per dare forza a questa idea innovatrice, inclusiva e apolitica”. La nota, inoltre, ha ufficializzato la partecipazione degli Stati Uniti al prossimo Forum dell’Alleanza delle Civilizzazioni che avrà luogo il 28 e 29 Maggio in Brasile. Il primo Forum dell’organizzazione si svolse a Madrid nel 2008 per poi ripetersi l’anno seguente ad Istanbul dove Obama partecipò come ospite aprendo nuovi orizzonti all’Organizzazione. Insomma, allo “scontro di civiltà” che aveva caratterizzato la precedente amministrazione conservatrice americana, si va via via aprendo la strada per un “alleanza di “civiltà”, un cammino alternativo in cui la Spagna si fa avanti prendendo per mano la guida americana e in cui la Turchia si propone come ponte verso l’Islam di cui Obama ha tanto bisogno.

    L'Essenziale - Usa, ok all'Alleanza delle Civiltà


    carlomartello

  2. #2
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    Predefinito Rif: Usa, ok all’Alleanza delle Civiltà

    Obama flirta con i "nemici": Cina e Turchia

    Sabato 15.05.2010 12:15


    Stati Uniti e Cina hanno ripreso, giovedì, il loro dialogo sui diritti umani dopo una pausa di due anni segnati da dispute sulle questioni del Tibet, Taiwan, libertà su internet e il valore della valuta cinese. Il Dipartimento di Stato americano ha reso noto che nei due giorni di incontri a porte chiuse a Washington verranno affrontati fra l'altro temi come i diritti religiosi, lo stato di diritto e la libertà su internet, una questione che ha spinto la statunitense Google Inc., il colosso tra i motori di ricerca sul web, a lasciare il mercato cinese per un attrito con Pechino.

    Il dialogo sui diritti umani in Cina era già stato sospeso tra il 2002 ed il 2008 e Washington si aspetta che ora riguardi anche i numerosi casi di avvocati e attivisti cinesi incarcerati o messi sotto pressione dalle autorità del Paese.

    Obama tende anche la mano alla Turchia e aderisce all'Alleanza delle Civiltà. L’Unaoc, la United Nations Alliance of Civilizations, è un organismo dell’Onu costituito nel 2005 con l’obiettivo di promuovere la convivenza pacifica e il dialogo tra culture e religioni diverse e fornire un contributo per la comprensione reciproca. Il primo a lanciare l’idea dell’”Alleanza delle civiltà” fu proprio Zapatero nel 2004, in piena guerra irachena, con Bush e i neocon all’apice della loro parabola politica. Allora, però, parlare di “alleanza” e non di “scontro” di civiltà sembrava poco più di un azzardo buonista. Il premier spagnolo aveva ritirato le truppe del suo paese dall’Iraq, attirandosi l’antipatia di George Bush, che lo avrebbe ricambiato con una freddezza assoluta nel corso dei quattro anni seguenti.

    Poi, nel 2005, l’”Alleanza di Civiltà” era stata fatta propria dall’Onu, che l’aveva trasformata in un organismo ufficiale e il più convinto sostenitore ne era stato il premier turco Recep Erdogan. Ma il primo forum dell’organismo, riunitosi a Madrid nel gennaio 2008, cui avevano partecipato premi nobel, ex presidenti e studiosi da tutto il mondo, era stato considerato un mezzo fiasco per l’assenza quasi totale dei veri leader politci.

    Zapatero era stato criticato in patria, dove l’ex primo ministro Aznar aveva parlato in contrapposizione di “alleanza dei civilizzati”, ovvero dei paesi occidentali, per criticare l’apertura al mondo islamico. Ma con il cambiamento di inquilino alla Casa Bianca per l’”Alleanza” si sono aperti nuovi orizzonti.

    "Riconoscendo il valore dell'Alleanza delle Civiltà come un'importante iniziativa il cui obiettivo è migliorare i rapporti tra le culture e i popoli, l'America si unisce ai 119 paesi e organizzazioni internazionali che aderiscono al gruppo degli amici dell'Alleanza", ha spiegato il portavoce del dipartimento di Sttato, Phillip J. Crowley.

    Washington ha annunciato che parteciperà al prissimo summit dell'Alleanza delle Civiltà che si terrà il prossimo 28-29 maggio in Brasile.

    Obama flirta con i "nemici": Cina e Turchia - Affaritaliani.it


    carlomartello

  3. #3
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    Predefinito Rif: Usa, ok all’Alleanza delle Civiltà

    Zapatero, Obama, multiculturalismo, Turchia.
    La politica di Obama segue quella di Zapatero, ma Obama cerca alleati per spingere la Turchia verso la piena integrazione euro-atlantica dopo il "no" franco-tedesco.

    Si può guardare ormai con nostalgia ai tempi in cui lo spirito di Pratica di Mare pervadeva i leaders occidentali ad una certa compattezza di fronte all'ascesa di terrorismo islamico e Cina, incluso Berlusconi con i suoi riferimenti gaffe a Romolo e Remolo.


    YouTube - Berlusconi: Romolo e Remolo


    carlomartello
    Ultima modifica di carlomartello; 17-05-10 alle 06:22

  4. #4
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    Predefinito Rif: Usa, ok all’Alleanza delle Civiltà

    Cossiga svela Obama:

    "Obama nero e idealista? Macché: caffelatte e cinico"

    di Roberto Scafuri


    Roma - Presidente emerito Francesco Cossiga, ha seguito l’incoronazione? Tutti avevamo i lucciconi agli occhi, tranne quel cuore di pietra del direttore del «Giornale», naturale. Dice d’averci provato...
    «Sono diverso dal suo direttore».

    Davvero? E perché mai?
    «Lui scrive d’avercela messa tutta, a emozionarsi per Obama. Io non ci ho messo nulla».

    Cuore di pietra sarda. Come fa?
    «Già sapevo che Barack è un grande retore, di quel tipo di retorica capace in 18 minuti di dire di tutto, senza dire nulla».

    Eppure certe suggestioni...
    «Suggestioni, appunto. Dice di essere Lincoln, e Luther King...».

    La retorica vive di licenza.
    «Anche di decenza. Martin Luther King era afro-americano».

    Obama pure.
    «Macché! Lui imbroglia gli afro-americani... È figlio di una ricca americana che si è presa uno sfizio con un ricco nero, che l’ha abbandonata. Questa la storia».

    Resta simbolo di riscatto, «tutto è possibile, ognuno ce la può fare».
    «Si fa credere povero, ed è stato allevato nelle scuole up dell’Illinois, nei college di lusso. E la villa comprata a poco prezzo nella miglior zona di Chicago... In Italia...».

    Di Pietro gli salterebbe al collo?
    «Starebbe zitto, perché è un potente vero. Ha dietro l’establishment finanziario e industriale».

    Ma il Pd è in festa.
    «Perché lo credono negro e di sinistra, proveniente da un ceto disagiato. Guai se sapessero la verità. Non è neppure nero, se lo guarda bene: è color caffelatte».

    Non dica «abbronzato», per carità.
    «Caffelatte più latte che caffè».

    Ma allora chi è il vero Obama?
    «Un cinico vero: credo non creda in nulla. Ma il più grande cinico è colui che riesce a far credere nei valori nei quali lui stesso non crede. È un arabo-americano, che non dimenticherà mai la religione d’origine, l’islam. Un accanito nemico di Israele, che cercherà di accontentare soprattutto i suoi amici finanzieri e industriali, facendo pagare la crisi all’Europa. E che se non si metterà d’accordo con Hamas finirà con il deludere tutti. Gli dò un consiglio: ricordi che nella storia chi si è messo contro gli ebrei e Israele è finito male».

    Detto proprio da lei, l’«amerikano» con il cappa.
    «Adesso mi capisce! Lo sono stato per tutta la vita, e sono senza patria... Spero solo che l’Europa, abbandonata la Gran Bretagna al destino della sua colonia, diventi potenza militare e stringa alleanza d’acciaio con la Russia di Putin».

    Lo scenario di Otto von Bismarck: guardare a Oriente.
    «Di Bismarck e di Berlusconi, naturalmente. Mai frescaccia fu peggiore del “burro e cannoni”: ci vogliono prima i cannoni, per poter prendere agli altri il burro».

    "Obama nero e idealista? Macché: caffelatte e cinico" - Interni - ilGiornale.it del 22-01-2009


    carlomartello

 

 

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