09.01.2009 - Il Nazionalismo virtuale e la dittatura della Statistica
La cybernetica, la statistica e il potere sono dei sistemi strettamente connessi, il cui connubio ha dato vita in questo secolo ai crimini più terribili compiuti dall’umanità. Lo stesso piano diabolico di Adolf Hitler, ancora oggetto di indagini e di discussioni da parte degli storici, fu realizzato grazie alla perfetta alleanza tra il Terzo Reicht e la società di elettronica IBM, che ha offerto una preziosa cooperazione attraverso le sue filiali tedesche. Quanto solo sperimentato dal regime nazista di Hitler, viene oggi attuato dal Governo degli Stati Uniti, dall’Unione Europea, dalla Russia, che utilizzando la guerra al terrorismo, hanno introdotto la biometria per individuare, classificare e monitorare la popolazione e le sue risorse.
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La rete è divenuta ormai un grande contenitore di informazioni e dati, in cui è possibile trovare tutto niente. Sembra ormai un grande accumulo di merce e rifiuti indifferenziato, dove accanto ai blog dei rivoluzionari part-time, vi sono media, partiti, centri di raccolta di petizioni e firme, catene di Sant’Antonio, comunicati inutili come inutili sono le organizzazioni che le emettono nel tentativo di sensibilizzare le masse. Oramai la disinformazione è di casa, un oceano difficile da contrastare su ogni fronte, nonostante l'impegno di molti ad evidenziare le grande anomalie del sistema. I forum e i gruppi di discussione sono i centri di traffico telematico più affollati, ed è lì che si scatenano "i rossi e i neri", personaggi inutili e frustrati, gli utenti sintetici e i fomentatori. L’Italia, in particolare, conosce tanti rivoluzionari, dagli sconosciuti ai più noti del grande schermo, che hanno organizzato comizi e grandi spettacoli di piazza, hanno raccolto firme telematiche da consegnare al Primo Ministro, per poi rendersi conto che non rimane altro che la Svizzera come "rifugio dalla censura", o dal Fisco. Tutto serve a riempire le pagine della rete, dagli appelli di pace e alle minacce terroristiche emanati dalla propria casa comodamente seduti, dai video di propaganda della rabbia alle riviste di hobbisti: tutto nasce e muore all’interno di questa grande scatola che è il web. Giorno dopo giorno tutti noi contribuiamo a tale grande progetto per creare la massa sintetica, i setteraristi, gli utili idioti che servono a fare movimenti di popolo quando è necessario. Mentre Google o You Tube si arricchiscono, la frustrazione e la rabbia gonfia ancora di più questo popolo della rete, i rivoluzionari del web. Saranno proprio loro a pagare il più alto prezzo della digitalizzazione della informazione, perché saranno i primi ad essere eliminati dalla censura diretta.

Come abbiamo avuto modo di spiegare, la nuova guerra è quella cybernetica, la quale provoca già vittime e vincitori. Il Mossad ora combatte con i propri nemici virtualmente, denunciando l’attacco dei siti israeliani da parte di hackers iraniani; allo stesso modo serbi ed albanesi si scambiano accuse violando i siti delle rispettive istituzioni, distruggendo archivi e web-site di partiti. Tutto questo giro di vite e di personaggi è direttamente strumentale alla produzione di statistiche e di analisi, fonte di potere e di ricchezza per quelle entità che monitorano i server e il traffico della rete. La realtà in cui viviamo è un continuo altalenarsi di dati statistici che mostrano come le società stanno evolvendo o arretrando sulla scala della disumanizzazione e del controllo. Un ragazzo morto mette sotto-sopra uno Stato come la Grecia; a Gaza muoiono 1000 persone sotto i colpi dei raid israeliani: 1 vittima o 1000 morti sono pur sempre una statistica, che è alla base delle nostre leggi e della stessa giustizia.

La cybernetica, la statistica e il potere sono dei sistemi strettamente connessi, il cui connubio hanno dato vita in questo secolo ai crimini più terribili compiuti dall’umanità. Lo stesso piano diabolico di Adolf Hitler, ancora oggetto di indagini e di discussioni da parte degli storici, fu realizzato grazie alla perfetta alleanza tra il Terzo Reicht e la società di elettronica IBM, che ha offerto una preziosa cooperazione attraverso le sue filiali tedesche. La IBM ha infatti contribuito con le sue tecnologie all'individuazione e la catalogazione della popolazione ebrea in Europa, negli anni compresi tra il 1933 e il 1940. Naturalmente in quegli anni non esistevano gli elaboratori (gli attuali computer) ma esisteva la tecnologia "punch card" dell' Hollerith svstems della IBM (nella foto, manifesto della Hollerith) , che non era nient’altro che un sistema cibernetico che attribuiva un numero di serie ad ogni individuo mediante dei codici: le macchine IBM, affittate a costi elevatissimi, hanno creato miliardi di matrici (schede perforate). Grazie ad esse, Hitler è riuscito ad "automatizzare" la ricerca del popolo ebreo, analizzando registri anagrafici, censimenti e banche di dati di tutti i Paesi europei, con una velocità e precisione a dir poco impressionante, che gli storici non sono mai riusciti a spiegare. La tecnologia IBM ha consentito anche l’organizzazione del trasporto ferroviario e dei campi di concentramento all’estero, mentre forniva assistenza, manutenzione e personale in maniera esclusiva. Inoltre la IBM con sede a Berlino ha conservato i duplicati di molti libri di codici, come qualsiasi IBM service bureau, che oggi conserva i dati di backup di server e computer ( Fonte: IBM and The Holocaust di Edwin Black). La tecnologia IBM e le matrici di identificazione


Quanto solo sperimentato dal regime nazista di Hitler, viene oggi attuato dal Governo degli Stati Uniti e dall’Unione Europea, che utilizzando la guerra al terrorismo, hanno introdotto la biometria per individuare, classificare e monitorare la popolazione e le sue risorse. Quel numero tatuato sul braccio degli ebrei, che ancora oggi viene nascosto come vergogna o paura per i crimini subiti, ci è stato già attribuito dalla biometria, che si ripropone come progetto per la mappatura della popolazione mondiale. Tutto questo è stato realizzato grazie ad Al Qaeda, in nome e per conto della democrazia. Delle entità che non conosciamo si sono appropriate dei dati statistici dei Paesi, violando la sovranità dei popoli e degli speculatori che li utilizzano per propri interessi.
Ogni nostra scelta viene in qualche modo anticipata dall’analisi su grandi numeri della massa di dati che hanno a disposizione. È come giocare una partita di scacchi dove i giocatori conoscono in anticipo le mosse e non è possibile cambiare le regole, pena l’eliminazione dalla gara. Allora, signori della democrazia che viene dal Web, cosa significa per Obama il Ministero della Cibernetica? È la nuova guerra della rete, una guerra invisibile. Tuttavia le masse non capiranno mai cosa stia accadendo attorno a loro, perché sono surrogate dal terrore, indotte a pensare delle cose contro la loro stessa volontà, credendo di vivere in una democrazia, di avere dei diritti. In realtà è solo un concetto astratto. Gli stessi politici che ottengono dai cittadini un mandato a governare sono condizionati da un ricatto eterno. Questo è il nostro fallimento, sul quale si ripropongono come dei rivoluzionari i nuovi leader della cibernetica, che non sono altro che copie contraffatte di un sistema che non esiste più. L'Umanità deve fermarsi e riflettere sui propri errori, rispolverare le carte che uomini di scienza hanno regalato al mondo, e che gli uomini stessi hanno nascosto: gli eserciti dovranno capire che combattono guerre sbagliate contro un nemico sbagliato.

Michele Altamura

Fonte: www.etleboro.com