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  1. #1
    cervello de-bananizzato
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    "E' una rivolta!!" - "No sire, questa è una Rivoluzione!" - dialogo tra Luigi XVI e il duca di Rouchefoucauld-Liancourt, 14 luglio 1789
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    Predefinito Sansonetti chiude in bellezza: oggi liberazione esce con un "must" della rubica QUEER

    Sansonetti chiude in bellezza la sua permanenza a liberazione...oggi con il giornale (che da domani sarà orfana del suo direttore) ha ri-pubblicato i maggiori articoli di "Queer", rubrica che ha fatto storcere il naso a molti all'interno della stessa Rifondazione Comunista

    Tanto per darvi un'idea del livello politico-culturale della rivista, pubblico un articolo di Aldo Nove da molti già conosciuto a molti...

    A voi i commenti!


    Sì, la rivoluzione passa per il buco del culo
    di Aldo Nove

    «La rivoluzione proletaria passa anche attraverso il buco del culo», sosteneva Luciano Parinetto nel suo "L'utopia del diavolo", uno dei testi che ravvivarono il dibattito tra marxisti italiani nei primi anni Settanta. L'affermazione suscitò reazioni stupite e indignate, a dire il vero più indignate che stupite.
    Ma cosa significa «la rivoluzione proletaria passa anche per il buco del culo»? Per capirlo facciamo dapprima riferimento a un altro saggio di Parinetto, Capitalismo e analità , (ora raccolto, insieme ad altri saggi del grande filosofo, prematuramente scomparso nel 2001, in Marx diversoperverso , Edizioni Unicopli). Si parte dai testi giovanili di Marx e dal corpus delle opere di Freud. Il giovane Marx e Freud concordano nell'attribuire alla formazione della fase anale (alla sua "normalizzazione" e"sublimazione") l'origine del capitale, ossia dell'attitudine alienante ad accumulare soldi e a fare di questa attitudine una forma di religione universale, la più forte religione del mondo. Differentemente da Max Weber, che in L'etica protestante e lo spirito del capitalismo vedeva l'origine del capitalismo nella «vocazione professionale e dedizione al lavoro professionale» tipiche della società calvinistica, Marx e Freud riletti da Parinetto insistono invece su un'alienazione sociale che non ha origine dalla religione ma da abitudini, cristallizzate nel tempo e disciplinate poi da leggi, che riguardano il corpo dei singoli individui. Marx (dai Manoscritti economico-filosofici del 1844 ): «Al posto di tutti i sensi fisici e spirituali, attraverso l'alienazione dell'individuo nel rapporto servo-padrone, il capitale ha imposto il senso dell'avere». E se il corpo è un infinito scambio (uno scambio sacro, ci ricorda Ginsberg) con l'universo, il capitale, la logica dell'avere rispetto alla visceralità osmotica dei sensi nel mondo, è chiusura e negazione, follia collettiva. Freud (da Tre saggi sulla teoria della sessualità ): «Considerando l'ano, è proprio il disgusto a bollare questa meta sessuale come perversione. Ma questa ripugnanza non è diversamente significativa di quella data dalle ragazze isteriche verso il genitale maschile. Che cioè esso serve per la minzione. Nella sessualità, normalità e anormalità non sono assoluti, ma sono inestricabilmente legati a società storiche che sorgono dal loro tentativo di autoconservazione mediante la plasmazione della libido con i mezzi dell'educazione infantile, del pudore, del disgusto, della moralità e, soprattutto, dell'inibizione autoritaria».
    Ma torniamo all'ano, questa volta attraverso altri due filosofi, G. Deleuze e F. Guattari, citando un passo di Capitalismo e schizofrenia: «Le nostre società moderne hanno proceduto a una vasta privatizzazione degli organi. Il primo organo privatizzato, messo fuori campo sociale, è stato l'ano. E' lui che ha dato il suo modello alla privatizzazione, nello stesso tempo in cui il denaro esprimeva il nuovo Stato borghese». Insomma, c'è, nel buco del culo o, meglio, nella sua negazione, qualcosa di fondante rispetto alla nostra società. Qualcosa di ineluttabilmente deviante rispetto a una verità umana distorta da un'altra verità, quella del capitale e ancora prima del potere.
    Nell'antica Roma, era il rapporto tra padrone e schiavo a regolamentare la sessualità anale: il padrone poteva sodomizzare, lo schiavo poteva essere sodomizzato, in un irrigidimento di ruoli falsamente riferito a un modello "naturale" in cui è il rapporto di forza a determinare la liceità delle forme del piacere. Mentre nel medioevo, dove la sessualità anale è ufficialmente bandita, il suo trionfo non può che essere negativo e difatti ritorna nel Sabba, dove le streghe si riuniscono per baciare il buco del culo del diavolo, oppure nell'iconografia del male, ad esempio nelle stampe popolari dove si ritraeva una donna che, rimirandosi allo specchio, vedeva riflessa non la propria immagine ma quella del diavolo che gli mostrava il proprio ano.
    A questo punto, l'affermazione iniziale di Parinetto ci appare più comprensibile. Parinetto, che scriveva dopo lo strappo del Partito comunista italiano con quello sovietico e molto dopo la denuncia dei crimini di Stalin, era andato, nella lettura di Marx, ai fondamenti di un'alienazione umana che denunciava nella società, in ogni tipo di società presente e ancora a venire, la preistoria dell'uomo. Preistoria confermata da ogni tipo di regime instaurato nel Novecento. Preistoria che si supererà soltanto nel superamento di ogni forma di alienazione storica. Di qualunque alienazione. Nell'affermazione e nel superamento della diversità. Leggiamo un altro suo passaggio: «L'omosessualità, l'analità, la danza delle streghe (con il suo poliformismo e la sua transessualità) hanno il compito di distruggere, nel vissuto, quei ruoli sessuali che sono essenzialmente funzionali alla riproduzione del capitale». Ma attenzione: «La contestazione omosessuale e femminista se, come lo è l'ateismo nei confronti di dio, non vuole essere una posizione per negazione di quel capitalismo che l'ha fatta emergere per emarginazione e stigmatizzazione, se non vuole confermare i ruoli sessuali mediante una semplice negazione di essi (ciò che si pone per negazione dipende da ciò che va negando), deve presentarsi come introduzione alla dissoluzione dei ruoli, vale a dire alla transessualità, cioè a un totalmente altro, a una radicalmente nuova posizione, sia riguardo alla normalità, sia riguardo alla diversità». Il linguaggio di stampo hegeliano, oggi piuttosto astruso, non ci proibisce di cogliere il significato di queste parole: un femminismo come pura reattività storica nei confronti del maschilismo ne crea un clone invertito, così come l'omosessualità che si pone come diversa ortodossia non mutano, nella sostanza, nulla.
    Non deve esistere, insomma, normalità. E' la norma, l'alienazione. Per Parinetto, l'eterosessualità è omosessualità travestita («In questa società, il rapporto dell'uomo con la donna è un inconsapevole rapporto dell'uomo con se stesso, tanto è vero che in una simile società il travestito impersona perfettamente l'immagine che l'uomo si fa della donna»), mentre l'omosessualità militante o unidirezionale è, nella sostanza, la stessa cosa, esprimendo comunque dialettiche di potere, giochi di ruoli.
    Un testo della metà del IV secolo, il copto Vangelo secondo Tommaso , fa dire a Gesù: «Quando farete in modo che due siano uno, che l'interno sia come l'esterno, e l'alto come il basso, e se voi fate del maschio e della femmina una cosa sola, affinché il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina, entrerete nel regno»


    http://www.liberazione.it/a_giornale...edizione=Queer

  2. #2
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    e non c'è limite al peggio... c'è un motivo se da quando Sansonetti è direttore le copie vendute si son dimezzate.

    Elogio del micropisello
    La sinistra riparte da qui


    per fortuna da domani Sansonetti è disoccupato, e liberazione sarà diretto da Dino Greco, sindacalista Fiom, non iscritto a rifondazione (per dare un ulteriore colpo ai sostenitori di Sansonetti, che blaterano sul giornale "bollettino di partito").

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Antitesi Visualizza Messaggio
    e non c'è limite al peggio... c'è un motivo se da quando Sansonetti è direttore le copie vendute si son dimezzate.
    Ah ecco, invece il fatto che Rifondazione è scesa dal 6% da sola del 2006 al 3% insieme ad altri del 2008 (dunque se le copie di Liberazione si sono dimezzate, gli elettori di Rifondazione sono più che dimezzati) non c'entra niente... Tutto si spiega

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Romamor80 Visualizza Messaggio
    Ah ecco, invece il fatto che Rifondazione è scesa dal 6% da sola del 2006 al 3% insieme ad altri del 2008 (dunque se le copie di Liberazione si sono dimezzate, gli elettori di Rifondazione sono più che dimezzati) non c'entra niente... Tutto si spiega
    sansonetti non è direttore dal 2006.quello c'entra, ma pure negli anni precedenti perdeva botti di copie l'anno..
    io trovo francamente liberazione illeggibile e non la compro più da almeno 2 anni.
    l'uscita di oggi, poi, vergognosa, venti pagine di veleno.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Romamor80 Visualizza Messaggio
    Ah ecco, invece il fatto che Rifondazione è scesa dal 6% da sola del 2006 al 3% insieme ad altri del 2008 (dunque se le copie di Liberazione si sono dimezzate, gli elettori di Rifondazione sono più che dimezzati) non c'entra niente... Tutto si spiega
    il giornale di partito è letto sostanzialmente dagli iscritti, e gli iscritti sono schifati dal modo di gestione di Sansonetti.

    In ogni caso il passaggio da 6 a 3 non è avvenuto a casaccio o per magia, è venuto dallo scontento rispetto ad una certa linea, linea che Sansonetti porta avanti arrogantemente (insultando cioè la maggioranza degli iscritti con termini come "ortodossi", "disonauri", "arcaici", "dogmatici", "torcicollo"...) giorno dopo giorno dalle pagine di liberazione infischiandosene del fatto che al congresso è stata fatta una scelta precisa dagli iscritti.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da MaRcO88 Visualizza Messaggio
    sansonetti non è direttore dal 2006.quello c'entra, ma pure negli anni precedenti perdeva botti di copie l'anno..
    io trovo francamente liberazione illeggibile e non la compro più da almeno 2 anni.
    l'uscita di oggi, poi, vergognosa, venti pagine di veleno.
    l'arroganza vendoliana non ha limiti: siamo crollati rovinosamente nei consensi e la loro ricetta è dare il partito a chi lo guidava quando c'è stato quel crollo, continuando la linea che ha portato a quel crollo, scaricando la colpa sul nome del partito e sulla nuova maggioranza che governa da solo pochi mesi...

    o sono gli individui meno politicamente dotati della storia dell' umanità oppure sono dotati della più grande faccia tosta che sia mai esistita.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da MaRcO88 Visualizza Messaggio
    sansonetti non è direttore dal 2006.quello c'entra, ma pure negli anni precedenti perdeva botti di copie l'anno..
    io trovo francamente liberazione illeggibile e non la compro più da almeno 2 anni.
    l'uscita di oggi, poi, vergognosa, venti pagine di veleno.
    Aggiungerei che usare un quotidiano (di partito) a scopi personali per difendere la propria poltrona e quella di alcuni giornalisti amici come Sansonetti ha fatto nelle ultime 2 settimane mi sembra davvero allucinante.

  8. #8
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    La mia risposta non era tanto sugli articoli citati, non ho dubbi che possano risultare ridicoli a chi non comprende, è estraneo, non interessa approfondire culture anche un po' estremiste come quella queer, quella femminista (per quanto da un giornale di sinistra mi aspetterei sempre interesse per le tematiche libertarie, e tutti i giornali oltre alla cronaca, alla politica, al sociale hanno pagine di cultura; che vengano approfondite anche queste filosofie oltre a parlare della guerra e dei problemi delle classi sociali più disagiate mi sembra più che giusto; non sono certo d'accordo con l'ottica che si contrappone, quella espressa da Fagioli - il guru di Bonaccorsi che vuole acquistare il giornale - per esempio, che se la prende con l'"eterno sessantottino Sansonetti", preferisco chi si rifà alla cultura libertaria del 68, da cui sono nati i diritti delle donne, dei gay ed è fiorito il pacifismo, piuttosto che uno come Fagioli che afferma che "il desiderio è solo tra uomo e donna, l'omosessualità non esiste, è una pulsione d'annullamento" http://www.grillini.it/show.php?6046 e critica gli articoli libertari ospitati dal giornale).
    A me sembra solo esagerata, tipica della logica di chi ricerca un capro espiatorio, prendersela con i toni che ho letto sui forum con il direttore del giornale; sembra quasi che tutte le colpe della sinistra siano da imputare a lui, quando la crisi del partito è evidente e quella del suo giornale, più che agli articoli "queer", è da imputare alla perdita di consenso dopo l'esperienza del governo Prodi (di cui tra l'altro Ferrero, che scarica a sua volta le colpe su Sansonetti, faceva parte con estrema fedeltà e si è distinto solo in poche occasioni), anche tra gli iscritti.
    Che venga cambiato direttore può essere giusto, ci sono mille motivi per farlo e comunque un ricambio con un'altra figura può far parte della ricerca di un rinnovamento nella comunicazione, però si è invocata con eccessiva veemenza la gogna pubblica per questo personaggio, con argomenti a volte decisamente omofobi. I forumisti intervenuti qui senza dubbio non ne fanno parte, ma abbiamo letto su questo forum e su quello di Rifondazione deliri tipo inneggiamenti allo stalinismo; in un momento storico in cui la sinistra di tutta Europa (e oltre, perché Cuba si è aperta su questi temi) è progredita sulle tematiche dei diritti civili, pretendere che la nostra invece torni indietro, alla mentalità del PCI anni 60, che non a caso espelleva una figura centrale della cultura italiana come Pasolini per immoralità, è ridicolo.
    Non è da imputare a Sansonetti la perdita di contatto con il tessuto sociale del paese, ma al partito, al comportamento durante il governo Prodi e dunque all'ipocrisia tra ciò che si afferma e ciò che si è fatto quando si era al potere, alla crisi della sinistra italiana, all'attaccamento alla poltrona (anche di Ferrero)... Se la gente non vota Rifondazione e non compra il suo giornale non è perché Sansonetti ha sostenuto Luxuria sull'Isola dei Famosi (anzi, visti gli indici d'ascolto di quel programma dovrebbe semmai essere il contrario ), ma perché ha perso fiducia nei politici del partito.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Rossodisera Visualizza Messaggio
    Aggiungerei che usare un quotidiano (di partito) a scopi personali per difendere la propria poltrona e quella di alcuni giornalisti amici come Sansonetti ha fatto nelle ultime 2 settimane mi sembra davvero allucinante.
    Una vera vergogna.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Romamor80 Visualizza Messaggio
    La mia risposta non era tanto sugli articoli citati, non ho dubbi che possano risultare ridicoli a chi non comprende, è estraneo, non interessa approfondire culture anche un po' estremiste come quella queer, quella femminista (per quanto da un giornale di sinistra mi aspetterei sempre interesse per le tematiche libertarie, e tutti i giornali oltre alla cronaca, alla politica, al sociale hanno pagine di cultura; che vengano approfondite anche queste filosofie oltre a parlare della guerra e dei problemi delle classi sociali più disagiate mi sembra più che giusto; non sono certo d'accordo con l'ottica che si contrappone, quella espressa da Fagioli - il guru di Bonaccorsi che vuole acquistare il giornale - per esempio, che se la prende con l'"eterno sessantottino Sansonetti", preferisco chi si rifà alla cultura libertaria del 68, da cui sono nati i diritti delle donne, dei gay ed è fiorito il pacifismo, piuttosto che uno come Fagioli che afferma che "il desiderio è solo tra uomo e donna, l'omosessualità non esiste, è una pulsione d'annullamento" http://www.grillini.it/show.php?6046 e critica gli articoli libertari ospitati dal giornale).
    A me sembra solo esagerata, tipica della logica di chi ricerca un capro espiatorio, prendersela con i toni che ho letto sui forum con il direttore del giornale; sembra quasi che tutte le colpe della sinistra siano da imputare a lui, quando la crisi del partito è evidente e quella del suo giornale, più che agli articoli "queer", è da imputare alla perdita di consenso dopo l'esperienza del governo Prodi (di cui tra l'altro Ferrero, che scarica a sua volta le colpe su Sansonetti, faceva parte con estrema fedeltà e si è distinto solo in poche occasioni), anche tra gli iscritti.
    Che venga cambiato direttore può essere giusto, ci sono mille motivi per farlo e comunque un ricambio con un'altra figura può far parte della ricerca di un rinnovamento nella comunicazione, però si è invocata con eccessiva veemenza la gogna pubblica per questo personaggio, con argomenti a volte decisamente omofobi. I forumisti intervenuti qui senza dubbio non ne fanno parte, ma abbiamo letto su questo forum e su quello di Rifondazione deliri tipo inneggiamenti allo stalinismo; in un momento storico in cui la sinistra di tutta Europa (e oltre, perché Cuba si è aperta su questi temi) è progredita sulle tematiche dei diritti civili, pretendere che la nostra invece torni indietro, alla mentalità del PCI anni 60, che non a caso espelleva una figura centrale della cultura italiana come Pasolini per immoralità, è ridicolo.
    Non è da imputare a Sansonetti la perdita di contatto con il tessuto sociale del paese, ma al partito, al comportamento durante il governo Prodi e dunque all'ipocrisia tra ciò che si afferma e ciò che si è fatto quando si era al potere, alla crisi della sinistra italiana, all'attaccamento alla poltrona (anche di Ferrero)... Se la gente non vota Rifondazione e non compra il suo giornale non è perché Sansonetti ha sostenuto Luxuria sull'Isola dei Famosi (anzi, visti gli indici d'ascolto di quel programma dovrebbe semmai essere il contrario ), ma perché ha perso fiducia nei politici del partito.
    Te per curiosità Rifondazione l'hai mai votata??

    Secondo me no.

 

 
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