Fatta la doverosa precisazione che la difesa attiva degli interessi nazionali non è "lavoro sporco", bensì rappresenta uno dei privilegi della cittadinanza, mi sembra che siccome un Esercito esiste per combattere, e combattere comporta perdite umane - anche ingenti - la morte di un numero considerevole di donne minerebbe il tessuto sociale, famigliare e riproduttivo della Nazione, e pertanto sarebbe inaccettabile.
Sempre che le donne non siano volontarie. Vista la tua doverosa premessa, e cioè che la difesa attiva degli interessi nazionali non è "lavoro sporco", mi sento in dovere di farti notare che in caso di vera difesa attiva degli interessi nazionali, è futile quanto dannoso mettersi in svantaggio verso chi invece le donne le usa anche per combattere.
Il succo del tuo discorso è: le donne fanno bambini e non devono essere sacrificate in guerra. E' una visione molto medievale del mondo che non trova riscontro ormai in molte parti del mondo occidentale, persino in certi paesi islamici.
Qui si sta chiacchierando riguardo la nostra visione del mondo. La mia non è medievale, anzi è proiettata ad affrontare le sfide del XXI secolo, mentre la maggior parte delle persone è rimasta con la mentalità delle sufragette dell'epoca della Regina Vittoria. Che nel cosidetto mondo occidentale i disvalori dominanti siano altri rispetto ad i miei ne prendo atto, e non posso che subire la violenza che mi viene imposta, ma non rinuncio a mantenere un pensiero indipendente. Il succo del mio discorso è che presuspposto all'esercizio politico dei diritti di cittadinanza (cioè l'elettorato attivo e passivo) è la partecipazione alla difesa della Patria. L'assegnazione ai servizi non combattenti deve essere intesa come prioritaria, naturalmente se necessario le donne potranno essere assegante anche al servizio in prima linea. Ma tenuto conto dell'evoluzione tecnologica credo che si possa trattare di casi residuali. In futuro la guerra sarà combattuta sempre più da droni.
Il problema di fondo è proprio quello, pensare che sia lo sdado a dover imporre l'educazione, che invece deve essere compito in primis della famiglia.
Resta il fatto che se ci fosse ancora il furto di un anno per la "nazZzione" ritengo che questi comportamenti sarebbero nè più nè meno gli stessi, il problema è alla base, all'età della leva la coglionaggine di taluni è già emersa e dimostrata ampiamente.