Finalmente si cita un Platone reale e non un circo di acrobati dialettici la cui somma algebrica è zero.
LA questione del Medico e del PAziente citata dal Divino Platone ha un senso anche in Alchimia.
Il farmaco anticamente, nelle teorie spagiriche, si ricavava dal veleno, dal tossico rielaborato.
Il principio era quallo di NAtura secondo Natura per cui si ricavavano cure efficaci dallo studio delle sostanze nocive e velenose.
IN questo lavoro ci son corrispettivi anche per la Filosofia, come indagine della Sapienza,indi della Realtà dato che il pensiero astratto, almeno secondo me non esisteva in epoca antica ma nacque con l'epoca moderna.
Anticamente nulla poteva esistere nella mente di qualcuno se non dimostrabile nei fatti con la Logica.
Ovviamente un lavoro del genere non può essere fatto da chiunque ma all'interno di specifici e valenti cenacoli di sapienti e di specializzati cultori di dottrine filosofiche, religiose, teurgiche e quindi (dato che allora erano molto comuni le commistioni di interessi nelle stesse persone) negli scienziati, medici inclusi.