Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    Neutrino NO-TUNNEL
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    Ma il riscaldamento globale non era una bufala?

    a sentire tanti su questo forum parrebbe di sì...per fortuna che ogni tanto ci pensano le istituzioni internazionali e i più importanti centri di ricerca a mettere le cose in chiaro

    ah, gradirei dei commenti SUI DATI riportati, non sulla presunta affidabilità di quello o questo scienziato/istituto

    Worldwatch: è il caos climatico
    Troppe emissioni, salgono i mari
    Diffuso lo "State of the World" del prestigioso istituto Usa. Conferma le previsioni più pessimistiche sulla situazione ambientale del pianeta. Cresce la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera. Rischia di raffreddarsi la Corrente del Golfo. Le misure per evitare il peggio
    di ANTONIO CIANCIULLO

    ROMA - Undici su 12. Undici degli ultimi 12 anni rientrano nella dozzina degli anni più caldi dal 1800 ad oggi. Mentre in Italia qualche giorno di nevicate trasformava la meteorologia in politica, il Worldwatch Institute, uno dei più prestigiosi istituti di ricerca americani, stava stampando lo State of the world 2009, interamente dedicato al caos climatico e alla sua cura. Il rapporto, che viene reso noto in queste ore a Washington, fa il punto sulla situazione evidenziando le novità.

    Primo: le emissioni. L'Ipcc, la task force di scienziati Onu, è stata accusata per anni dalla lobby del petrolio di esagerare i toni dell'allarme. Ma dal primo rapporto al quarto (1990 - 2007) le sue previsioni sono risultate fin troppo caute: il cambiamento climatico ha battuto ogni stima. Anche l'ultimo dato, quello relativo al 2007, mostra la continua progressione delle emissioni serra che derivano dall'uso di combustibili fossili e dalla deforestazione. Si è passati dai 22,6 miliardi di tonnellate di anidride carbonica del 1990 ai 31 miliardi del 2007: più 37 per cento. A cui vanno aggiunti i 6,5 miliardi di tonnellate che derivano dalla deforestazione. Così la concentrazione di CO2 in atmosfera non cresce più al ritmo di 1,5 parti per milione per anno ma è arrivata a 2,2 parti in più per anno.

    Secondo: i mari. La perdita dei ghiacci della Groenlandia e della penisola antartica non è stata inserita nelle valutazioni dell'Ipcc perché i margini di incertezza sulla velocità del processo sono stati considerati troppo alti. Aggiungendo questo elemento, si ottiene un quadro molto più allarmante di quello fornito dagli scienziati Onu: l'aumento di livello degli oceani nell'arco del secolo in corso potrebbe superare di tre volte il tetto massimo Ipcc (0,59 metri) disegnando uno scenario in cui la risalita delle acque si misura in metri anziché in centimetri.

    Terzo: i grilletti climatici. Si chiamano tipping points e sono i punti di non ritorno, i momenti in cui il processo di cambiamento compie un salto brusco e irreversibile nella scala temporale che interessa l'umanità. Uno di questi tipping points riguarda la corrente del Golfo, il grande tapis roulant energetico che riscalda la parte nord occidentale dell'Europa. L'afflusso massiccio di acqua dolce derivante dalla perdita dei ghiacci artici potrebbe bloccare o rallentare questa corrente causando un'ondata fredda sulla Gran Bretagna e sulla Scandinavia (è il fenomeno descritto con hollywodiana esagerazione nel film "L'alba del giorno dopo"). L'acidificazione degli oceani, che minaccia molte delle forme di vita marine, costituisce un altro tipping point.

    Quarto: la cura. Per evitare che il caos climatico raggiunga il punto in cui i danni diventano seri bisognerebbe bloccare la crescita della temperatura a 1,4 gradi di aumento rispetto al livello pre industriale.

    In realtà è praticamente certo che questo obiettivo sia oggi irraggiungibile. Ma ci si potrebbe avvicinare evitando i guai peggiori. Come? La ricetta è contenuta nella seconda parte del rapporto, quella dedicata agli edifici bioclimatici, all'aumento dell'efficienza energetica, allo sviluppo delle energie rinnovabili. Nel 2007 le rinnovabili (compreso l'idroelettrico) hanno fornito il 18 per cento dell'elettricità su scala mondiale.

    Si può fare di meglio. Secondo uno studio del German Aerospace Center, nel 2030 le rinnovabili potrebbero fornire almeno il 40 per cento dell'elettricità consumata in 13 delle 20 economie più importanti del mondo. Inoltre costruendo case più intelligenti si ottengono guadagni energetici che vanno dal 50 all'80 per cento e la Gran Bretagna ha già deciso che tutte le case costruite dopo il 2016 e tutti gli edifici commerciali costruiti dopo il 2019 dovranno essere a emissioni zero.

    Obiettivi troppo radicali? I 35 metri l'anno di ritirata dei ghiacci himalayani che alimentano il Gange (il fiume da cui dipende la vita di centinaia di milioni di esseri umani rischia di trasformarsi in un torrente) e la pressione crescente dei deserti asiatici stanno convincendo India e Cina ad adottare politiche energetiche più caute. Negli Usa, già alla vigilia dell'ingresso di Obama alla Casa Bianca, 27 stati hanno adottato piani per combattere i mutamenti climatici. Nel 2006 è stata lanciata una campagna per piantare 2 miliardi di alberi in 150 paesi.

    La battaglia sull'energia pulita è in corso. Nel dicembre prossimo, alla conferenza Onu sul clima di Copenaghen, si vedrà se la specie umana deciderà di scegliere il clima in cui vivere o se affiderà il suo futuro al caso.

    (13 gennaio 2009)

    http://www.repubblica.it/2009/01/sez...the-world.html

  2. #2
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    guarda...mi hai rubato la notizia di bocca perchè volevo postare io...per tappare la bocca a qualche fenomeno del forum che qualche gg fa inneggiava sorridendo alla grande presa per il culo globale di Algore e soci, sull'inutilità di affrontare e risolvere problemi secondo loro inesistenti quali ambiente e riscaldamento globale...perchè a loro casa la temperatura è gradevole e il problema dei ghiacci e della corrente del golfo non gli sfiora minimamente perchè non esiste, è tutta una cospirazione di chi vuole venderci pannelli solari e macchine ad idrogeno!
    Beata ignoranza...

  3. #3
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    è tutta una cospirazione di chi vuole venderci pannelli solari e macchine ad idrogeno!
    Che non credo sarebbe poi una brutta cospirazione, alla fine.

  4. #4
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    Quanto ha inciso l'effetto serra da CO2 (da solo) sul riscaldamento di questi ultimi anni?

  5. #5
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    L'Ipcc, la task force di scienziati Onu,
    L'ipcc non è una task force di scienziati onu che ricerca in proprio ed è confrontabile con altri, è un insieme di scienziati esterni all'ONU chiamati dall'ONU che fanno copia incolla di ricerche uscite in tutto il mondo in ogni organizzazione o paese e le mettono in rapportoni giganteschi. Il problema di tale insieme è che è un insieme a direzione politica. Il copia incolla (con tutte le conseguenti omissioni che hanno condotto grandissimi scienziati ad andarsene e che provocano lo scontento di molti nella comunità scientifica sull'IPCC) non è diretto da scienziati ma da politici in rappresentanza di STATI. Manca il meccanismo di validazione dovuto alla "rispettabilità" perchè l'IPCC è rispettabile per forza in quanto agenzia ONU laddove se un laboratorio si sbaglia o se un fisico cita una cosa altrui senza essere "l'onu" la loro reputazione cala fino a estrometterli dal consesso della comunità scientifica.

    Basta vedere come lavorano, e come l'ultima parola ai GOVERNI sia DOPO il peer rewiewing e anche PRIMA quando scelgono gli autori. Il sistema è fatto per premiare chi obbedisce, e nei Governi si è sparsa l'idea che l'IPCC sia una struttura credibile, quindi gli danno sempre ragione. E' un circolo vizioso che porta a DIRE SEMPRE DI PIU' QUELLO CHE I GOVERNI CHE FINANZIANO L'IPCC VOGLIONO SENTIRSI DIRE OSSIA CHE "l'IPCC SERVE" PERCHE' "I CAMBIAMENTI CLIMATICI CI SONO", ed è chiaro che a chi LAVORA nell'IPCC piace molto che i Governi continuino a mantenere un IPCC.



    Tutto è leggibile sul suo sito eh, non ho inventato nulla:
    http://www.ipcc.ch/about/index.htm


    L'IPCC è organizzato più o meno come una mafia.
    _
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  6. #6
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    Ma anche se esistesse 'sto riscaldamento globale, chi ha detto che deve per forza essere una cosa negativa?

  7. #7
    Fiamma dell'Occidente
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    Io per esempio ritengo sia positivo. Un clima lievemente più caldo veniva chiamato "ottimo climatico medioevale" prima della sbornia catastrofista della climatologia.
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  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da )!()!( Visualizza Messaggio
    Quanto ha inciso l'effetto serra da CO2 (da solo) sul riscaldamento di questi ultimi anni?
    ...non so,ho dati personali solo sugli ultimi giorni :sulle montagne liguri problematico uscire di casa per neve alla porta alta un metro e mezzo...

 

 

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