Cari giocatori di Camera,
come ben sapete il diritto polliano è molto complesso per essere un gioco, spesso è scritto in modo contraddittorio o vago, quasi sempre viene interpretato secondo le convenienze politiche del momento. Una larga parte del nostro ordinamento disciplina l'attività della Corte Costituzionale, un organismo che per il delicato ruolo che ricopre, è sottoposto a stretti vincoli normativi.
Purtroppo questo si traduce in tempi lunghi, e in requisiti formali da rispettare. In considerazione di questo, da oggi chiunque vorrà potrà rivolgersi a questo ufficio - per un interpretazione o anche per dirimere una controversia in maniera veloce e informale - e potrà decidere se ritenersi soddisfatto del suo arbitraggio o rivolgersi alla giustizia ordinaria.
Non si tratta di una critica o di un atto di ostilità rispetto alla Corte Costituzionale, che continua ovviamente a godere di tutti i poteri che le sono riconosciuti dalla carta fondamentale. Si tratta di uno strumento capace semmai di migliorarne il lavoro, sottraendole l'impegno di quei casi che possono essere risolti con il semplice buonsenso dei giocatori.
teo scarpellini
(giudice emerito della Corte Costituzionale)