RDPC: Kim Jong Ung succederà al padre.

[Lisergic]

Fatto sta che, a quel che mi risulta, non ti fanno neanche entrare in Corea del Nord, se sei da solo e non accompagnato...

Cosi' è un po' difficile analizzare la realtà....

Compagno io non sto entrando nel merito della discussione specifica, perché escluso qualche articolo reperibile in internet, non ho letto alcun studio specialistico sul sistema politico nord coreano. Quindi metto le mani avanti e professo la mia scarsa conoscenza.
Quello che invece discuto è il metodo di analisi. Per questo ritengo che affidarsi alle chiacchiere caricaturistiche che girano sui media ufficiali, sia davvero poco scientifico …

[Masherov]

basarsi su articoli di internet non è abbastanza. Meglio vedere di persona, vivere determinate situazioni, o avere testimoni attendibili.
non sono mai stato e mai andrò in RDPC, quell'area non mi attira e periodicamente faccio il diavolo a quattro perchè qualcuno vuole rifilarmi la Mongolia (già la loro cucina basta a dissuadere).
Sulla RDPC mi baso su contatti e viaggi di colleghi, racconti di un paio di amici diplomatici (russi) che hanno prestato servizio in epoca ancora sovietica, su quei pochi coreani che talvolta spuntano nelle fiere in CSI.

[Lisergic]

basarsi su articoli di internet non è abbastanza.

Ma infatti io mi dichiaro ignorante sulla Corea del nord proprio perché ho solamente letto articolu su internet. Non contesto il merito, contesto il metodo.

[Myrddin-Merlino]

Il sito dell'associazione di amicizia:
http://www.korea-dpr.com/users/italy/

Sulla questione Coreana mi stupisce che non si rifletta mai abbastanza su uno stato contro il quale sono puntati i missili nucleari statunitensi, che ha combattuto un aguerra incredibile contro gli invasori Usa quando gli Usa erano reduci dalla vittoria nella seconda guerra mondiale, e con eroismo indicibile hanno respinto l'aggressione, e tutt'ora non esiste un trattato di pace!
Noi italiani invece che siamo la portaerei degli Usa, primi di qualunque indipendenza e di dignità nazionale tranciamo giudizi grossolani su un paese che ignoriamo???

Le seguenti notizie danno un qustro molto interessante, per un comunista, delle posizioni nordcoreane.

La posizione coreana circa l’aggressione contro Gaza.
Pyongyang, 30 dicembre. Un portavoce del Ministero degli Esteri della RPDC ha dato la seguente risposta in merito ad una domanda della KCNA riguardante il recente attacco militare israeliano sulla Palestina: “Il 27 dicembre Israele ha mobilitato oltre 60 aerei da combattimento e lanciamissili alfine di lanciare dei barbari raid aerei sul territorio palestinese della Striscia di Gaza, uccidendo oltre 900 cittadini inermi e distruggendo un vasto numero di edifici e case. La RPDC denuncia l’uccisione da parte israeliana di civili indifesi come un crimine contro l’umanità, come una grave provocazione contro i palestinesi e gli altri popoli arabi. Si tratta inoltre di un ostacolo al processo di pace in Medio Oriente. Israele deve immediatamente fermare tutte le operazioni militari e rispondere positivamente alle richieste degli arabi e degli altri popoli del mondo per una soluzione pacifica ed equa della questione mediorientale. La Repubblica Popolare Democratica di Corea considera gli attacchi israeliani su Gaza un crimine contro l’umanità e ritiene che debbano essere fermati immediatamente”.

Rigettata la “risoluzione sui diritti umani” anti-RPDC.
Pyongyang, 1 dicembre. Attraverso la riunione della 3° Commissione presso la 63* Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stata imposta da alcuni Stati una “risoluzione sui diritti umani” contro la RPDC.
Questa “risoluzione”, colma di menzogne e invenzioni, è stata fabbricata con motivazioni politiche da Giappone e Unione Europea per offuscare l’immagine della Repubblica Popolare Democratica di Corea sulla scena internazionale.
Per questo motivo, la maggioranza dei paesi membri delle Nazioni Unite ha votato contro o si è astenuta dal voto, considerando la “risoluzione” un tipico esempio della politicizzazione e dei “due pesi e due misure” per quanto riguarda i diritti umani.
La Repubblica Popolare Democratica di Corea rifiuta e condanna risolutamente questa “risoluzione”, in quanto si tratta di una estrema violazione della dignità e della sovranità della RPDC che non considera invece i vantaggi del socialismo coreano.
La Repubblica Popolare Democratica di Corea è un paese che appartiene in modo autentico al popolo ed è uno Stato socialista centrato sulle masse popolari che sono diventate padrone dello Stato e della società, e dove ogni cosa è al loro servizio.
Tutti i coreani partecipano all’esercizio del potere e dell’amministrazione statale, con eguali diritti, attraverso le organizzazioni politiche. A tutti i coreani vengono riservate le più ampie possibilità di apprendimento e di cura della propria salute, attraverso la libera educazione, le cure mediche gratuite e varie altre politiche popolari.
Tutto ciò è inimmaginabile nella società capitalista.
Ciò dimostra chiaramente che la detta “risoluzione” preparata da Giappone e UE altro non è che il prodotto del sinistro complotto politico teso a soffocare il socialismo nella RPDC e che non rispecchia affatto la realtà.
Per quanto riguarda il Giappone e alcuni paesi dell’Unione Europea che hanno compilato la “risoluzione”, essi non hanno alcun diritto di additare altri paesi in merito ai diritti umani.
Questi paesi hanno commesso le peggiori violazioni dei diritti umani nella storia, perpetrando per secoli guerre di aggressione e genocidio contro altri paesi.
E proprio il Giappone e i paesi europei hanno inviato le loro truppe nella guerra in Iraq voluta dagli USA in questo nuovo secolo.
La guerra in Iraq è puro terrorismo, dove la violazione dei diritti umani si avvale di mezzi bellici ultramoderni e di raccapriccianti metodi medievali.
La xenofobia crescente, la discriminazione verso tutte le minoranze e tutte le infrazioni contrarie ai diritti delle persone, dilaganti nei paesi occidentali, sono anch’esse violazioni dei diritti umani.
Alla luce dei fatti storici e di quanto accade nei loro paesi, essi non hanno il diritto morale di accusare qualcuno sulle “questioni legate ai diritti umani”. Vedere chi abusa dei diritti umani pronunciare parole sui diritti umani è una vergogna per l’umanità.
Se costoro vogliono davvero parlare di diritti umani alle Nazioni Unite, farebbero meglio a parlare delle violazioni commesse da loro stessi nel passato e in varie parti del mondo nel presente.
Questa “truffa dei diritti umani” dell’Occidente serve solo a mascherare i proprio crimini e a commetterne altri per “occidentalizzare” il mondo. L’Occidente che si erge a “giudice dei diritti umani” tratta la questione con due pesi e due misure, ingerendo negli affari interni degli altri paesi e senza contribuire minimamente a migliorare la considerazione dei diritti umani dove c’è realmente bisogno.
La Repubblica Popolare Democratica di Corea non può né perdonare e né ignorare questo atteggiamento del Giappone e dell’Unione Europea, teso a violare la dignità e gli interessi nazionali sotto la copertura della “questione dei diritti umani”.
La sempre crescente offensiva sui “diritti umani” delle forze ostili occidentali non porta ad altro che costringere la RPDC a rafforzare tutte le misure di difesa della propria sovranità sotto la bandiera del Songun poiché “diritti umani” significa precisamente “sovranità”.

Celebrato l’anniversario della Rivoluzione Cubana.
Pyongyang, 26 Novembre. Nel Club Diplomatico Taedonggang è stata inaugurata una mostra di disegni fatti dai bambini in occasione del 50° Anniversario della Vittoria della Rivoluzione Cubana. Tra i presenti: Kil Chol Hyok, Segretario del CC della Lega Giovanile Socialista Kim Il Sung, dirigenti, insegnanti e bambini delle scuole della capitale. I cubani erano rappresentati dall’ambasciatore Jose Manuel Galego Montano e dallo staff diplomatico.
Nei discorsi è stato affermato che le relazioni di amicizia iniziate da Kim Il Sung e Fidel Castro Ruz sono in continuo sviluppo, grazie all’impegno del Segretario Generale Kim Jong Il e del Presidente Raul Castro Ruz.
Gli oratori hanno anche sottolineato che la mostra aiuterà i visitatori a conoscere meglio i bambini coreani, che crescono felicemente sotto le cure di Kim Jong Il, e i sentimenti di amicizia tra i bambini dei due paesi.

Prachanda sulle relazioni tra Nepal e RPD di Corea.
Pyongyang, 25 novembre. Pushpa Kamal Dahal, Primo Ministro nepalese, ha ricevuto a Katmandu, il 23 novembre, una delegazione del Ministero degli Esteri coreano guidata da Kim Yong Il. Il premier nepalese ha affermato di apprezzare i successi raggiunti dal popolo coreano, successi raggiunti grazie alla grande unità del popolo nella difesa della sovranità del paese e della pace.
Prachanda ha inoltre dichiarato che il nuovo Governo del Nepal farà di tutto per accrescere i già buoni rapporti tra i due paesi.

http://www.korea-dpr.com/users/italy...14/page14.html

[Myrddin-Merlino]

basarsi su articoli di internet non è abbastanza. Meglio vedere di persona, vivere determinate situazioni, o avere testimoni attendibili.
non sono mai stato e mai andrò in RDPC, quell'area non mi attira e periodicamente faccio il diavolo a quattro perchè qualcuno vuole rifilarmi la Mongolia (già la loro cucina basta a dissuadere).
Sulla RDPC mi baso su contatti e viaggi di colleghi, racconti di un paio di amici diplomatici (russi) che hanno prestato servizio in epoca ancora sovietica, su quei pochi coreani che talvolta spuntano nelle fiere in CSI.

Magari però dovresti dirla tutta, e parlare anche del razzismo che c'è in Russia, anche a sinistra, e che spiega in buona parte certi giudizi sbrigativi sulla Korea del Nord. C'era razzismo verso i cinesi, figurarsi verso i coreani.

[Masherov]

Magari però dovresti dirla tutta, e parlare anche del razzismo che c'è in Russia, anche a sinistra, e che spiega in buona parte certi giudizi sbrigativi sulla Korea del Nord. C'era razzismo verso i cinesi, figurarsi verso i coreani.

Ne avevo accennato in diversi interventi, comunque non ho problema a parlare del razzismo in Russia e in particolare di quello di sinistra.
Proprio perche' sono di sinistra e reputo il razzismo una vergogna sono il primo a combatterlo per espellerlo dal mio campo.
Ho visto aggredire vietnamiti in tempo sovietico, maltrattare gente di colore che studiava alla Lomossov.
ALcuni anni fa dal palco del KPRF Magashev (1 maggio) attacco' violentemente gli ebrei (la piazza esplose di consenso, e Ziuganov fu tiepido nel ridimensionare).
Purtroppo e' un retaggio che affonda nella storia e nella cultura di quel paese:
li nacquero i protocolli di SIon, le centurie nere (finanziate dallo zar in persona, benedetta dai pope, specializzate nell'organizzare pogrom ma anche aggressioni ai danni di operai e contadini), e a livello di coscienza queste porcherie si sono protratte fino ad oggi.

[Abraxa]

...

[Kowalsky]

Un ragazzo delfino a Pyongyang

Kim Jong-il ha scelto il figlio minore ventenne come successore, ma questo aumenta i dubbi sulla stabilità della Nord Corea
di francesco sisci

L’agenda estera e interna del neo presidente americano Barak Obama ribolle di urgenze, praticamente in ogni angolo del mondo e quindi sembrava fino a pochi giorni fa che almeno la questione nord coreana, incanalata e inquadrata, potesse andare almeno per il momento in secondo piano.

Invece il leader nazionale Kim Jong-il ha posto sul tavolo quella che da anni è la sua vera urgenza, al di là delle varie charade sulla costruzione di missili e ordigni nucleari: la nomina del suo successore.

Per questo posto nei giorni scorsi a sorpresa ha nominato il suo figlio più piccolo Kim Jong un. Di lui non si sa quasi niente, nemmeno l'anno di di nascita: forse il 1983, forse il 1984. Celebre solo il suo nomignolo, "re della stella del mattino", appellativo che da solo certo non basterà a fare resuscitare un Paese quasi moribondo.

L’ictus che ha colpito il padre Jong-il ad agosto del resto non dava tempo: se lui fosse mancato la linea di comando del Paese doveva essere già chiara. Di fronte a questa urgenza Jong-il ha scavalcato le obiezioni che da anni ponevano i cinesi.

Jong-il, scelto da suo padre Kim Il Sung a leader nazionale, infatti avrebbe già voluto nominare un figlio per il suo posto, ma i cinesi si erano radicalmente opposti a una successione per la terza volta familiare in un Paese in teoria a socialismo reale.

Per l’ambito posto di sovrano in pectore della Corea del nord, già da tempo era stato scartato il figlio maggiore Jong nam, nato nel 1971, scoperto nel 2001 con una valigia piena di dollari, due donne e un bambino mentre stava per entrare in Giappone con un falso passaporto.

A sorpresa è stato eliminato anche il fratello Jong chol, nato nel 1981. Lui aveva studiato in Svizzera, è noto per essere un fan di Eric Clapton, ma pare che alla fine sia stato giudicato dal padre come “troppo femminile”, o forse è afflitto da una malattia ormonale.

Jong un, invece pare abbia proprio il carattere del papà. Il ragazzo è figlio della terza moglie di Jong il, Ko Young hee, morta di cancro al seno nel 2004. L’attuale segretaria del leader, e di fatto sua quarta moglie, Kim Ok, 44 anni, pare sostenga questa scelta.

Il problema però al di là degli intrighi di palazzo è il tempo per la stabilità della nuova dirigenza nord coreana. Jong il fu nominato erede alla successione nel 1992, a 51 anni, e due anni dopo il padre, Il Sung, morì. Jong-il era un uomo maturo che da decenni aveva organizzato una rete di rapporti con i potenti generali, guardia pretoriana del potere del genitore.

Età, rapporti ed esperienza mancano invece al ventenne Jong un. Ambienti sudcoreani speculano allora che per il ragazzo possa essere nominato una specie di reggente-protettore: Chang Song taek, cognato di Jong il per avere sposato sua sorella.

Altri, a Seoul e Tokyo, pensano invece a una ipotesi che già circolò negli anni ’90, un comitato di generali che decida collettivamente la politica nazionale.

In mezzo a tutta la ridda di queste ipotesi rimane forse solo un dato: la estrema vaghezza e nebbiosità sulla dirigenza nord coreana, in un momento in cui sembra di non potere essere certi di alcunchè. Ci sono tre centri di potere in Corea: la famiglia “reale” Kim, i militari e i dirigenti del partito. I tre elementi sono incastrati fra di loro e hanno molte sovrapposizioni, ma non c’è piena coincidenza tra di loro.

Oggi tutto si impernia su Kim Jong il e domani dovrebbe subentrare il figlio, ma incastri così complessi sono anche estremamente fragili. Su questo avanza lo spettro peggiore, quello della dissoluzione del Paese alla morte di Jong il.

In fondo basterebbe poco: dei segni di incertezza, lotta politica nella dirigenza nord coreana, un inizio di fuga di gente attraverso il confine con la Cina e un politico populista sudcoreano che va alle elezioni chiedendo la riunificazione subito con il nord.

I costi materiali dell’impresa sarebbero enormi, potrebbe stracciare l’economia del sud per anni, ma forse così finirebbe uno dei maggiori spettri della geopolitica mondiale.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...ione=&sezione=

[Kowalsky]

se posso aggiungere una mia piccola considerazione personale, in tutta l'asia le parole "vengo dalla corea del nord" provocano sguardi di compatimento simili a quelli che potrebbero esserci in italia per uno che viene dai quartieri spagnoli di napoli. ovvero, ci sarà anche un bel tocco di razzismo, ma la base di realtà...