Il presidente della Repubblica ricorda Andreatta all'università di Cosenza
"Il suo esempio una risposta all'inerzia e la stanca gestione dell'esistente"
Napolitano sferza i politici del Sud
E al Nord impone: "Aiutate il Meridione"
Proteste dei giovani dell'Onda: "Con la riforma precari costretti a emigrare"
http://www.repubblica.it/2008/12/sez...zzogiorno.html
COSENZA - "E' un dovere costituzionale del Nord aiutare il Meridione". Giorgio Napolitano, in visita all'Università della Calabria, chiede alle regioni meridionali di superare "ogni forma di inerzia e di stanca gestione dell'esistente" per affrontare i problemi particolari che affliggono il Meridione: "Reagite alla 'ndrangheta".
Il Capo dello Stato condanna le "deleterie contrapposizioni tra Nord e Sud, vecchie e nuove sordità verso le esigenze del Mezzogiorno". E al Nord ricorda che "è un dovere costituzionale aiutare le regioni del Sud".
Ricordando Beniamino Andreatta, Napolitano ha poi sollecitato a ritrovare la "passione" dell'ex ministro della Difesa, "la passione di un uomo del Nord per il Mezzogiorno" che "veniva portata avanti con il sentimento di un dovere nazionale". Una tradizione questa, spiega Napolitano, che "vide via via illuminati uomini del Nord impegnati in prima persona nei primi anni del secolo per la rinascita del Mezzogiorno".
Ebbene, ha auspicato il Capo dello Stato, se "quella tradizione riprendesse vigore sarebbe una risposta a deleterie contrapposizioni fra Nord e Sud, alle vecchie e nuove sordità verso le esigenze del Mezzogiorno". Sarebbe, ha aggiunto duro Napolitano, "una risposta eloquente a ogni forma di scoramento, di inerzia e di stanca gestione dell'esistente in seno alle nostre stesse regioni meridionali".
Al suo arrivo all'Università della Calabria, il presidente della Repubblica è stato accolto da una manifestazione organizzata dagli studenti dell'Onda. Una decina di ragazzi sono stati allontanati dalla polizia mentre un loro portavoce spiegava che la contestazione non era rivolta al Capo dello Stato. "La visita di Napolitano in Calabria", ha riferito uno studente che indossava una maglietta bianca con su scritto 'Precari invisibili della ricerca Unical', "è per noi l'occasione di rilanciare la nostra protesta contro l'attuale sistema universitario".
I giovani volevano consegnare infatti al presidente una lettera aperta per denunciare come "le scelte legislative di questo governo danno una sola opportunità ai ricercatori delle università italiane: abbandonare il proprio paese per lavorare all'estero". "Per motivi di sicurezza, secondo quanto ci è stato spiegato - ha detto uno dei ricercatori precari - non ci è stato consentito di parlare col Capo dello Stato per consegnargli la lettera, ma abbiamo voluto ugualmente fare sentire la nostra voce".
(15 gennaio 2009)
Affermazioni da chiamata immediata al 118.
Più ne hanno e più ne vorrebbero. Parassiti nel vero senso della parola, come ben spiegato dal professor Miglio a suo tempo.
Degna immagine di commento, visto il luogo del "discorso":