519 EURO A TESTA

BOLOGNA
è la città italiana i cui residenti pagano in assoluto più tasse e imposte comunali: 519 euro l’anno procapite, un valore superiore del 50% alla media nazionale.
A sostenerlo è un’analisi comparata dei rendiconti 2007 di 23 Comuni della penisola realizzata per la fondazione Civicum dal Politecnico di Milano.
Nel complesso comunque i bolognesi versano tributi vari per un totale di 781 euro: quasi il doppio degli abitanti di Trento (353 l’anno) ma pur sempre poco più della metà dei veneziani (1.231).
In generale la situazione sotto le Due Torri la situazione non è allegrae, a una pressione fiscale che risulta la più alta d’Italia, corrisponde un calo dei consumi del 10%.
E i commercianti, già sotto choc per la Delirium Tax, soffrono.
«A settembre — spiega il presidente di Confesercenti, Segio Ferrari davanti alla commissione Attività Produttive del Comune — abbiamo registrato una grandissima difficoltà con una riduzione di centinaia di imprese».
Si tratta comunque «di situazioni giunte a maturazione dopo anni di sofferenza».
Una sofferenza amplificata dal crollo dell’economia che ha definitivamente piegato le ginocchia ai commercianti. Se settembre è stato un mese nero, comunque, anche ottobre e novembre sono stati difficili, mentre dicembre, complice ovviamente il Natale, è stato, a detta di Ferrari, «relativamente buono: abbiamo recuperato qualcosa e i saldi finora danno risultati soddisfacenti».
Il saldo comunque resta passivo e quantificato da Confesercenti in un meno 10%.
Altro dato, a Bologna le social card concesse sono 2.522.
Per quanto riguarda le aziende, Unindustria rimarca l’allarme dei sindacati di qualche mese fa.
«I dati sulla cassa integrazione sono delle stime, non ancora il consuntivo — spiega Emilio Pascale di Unindustria- ma abbiamo registrato un incremento esponenziale della cassa integrazione ordinaria e straordinaria, a partire da ottobre, in termini di aziende coinvolte».


di: Deborah Dirani

da: Il Resto del Carlino - ed. Bologna - 16 gennaio 2009