Il caso Saatchi & Saatchi [modifica]
Il caso Saatchi & Saatchi ha visto l'istituzione [15] da parte del Consiglio Regionale della Sardegna di una commissione regionale, per investigare sulle presunte irregolarità nell'assegnazione alla Saatchi & Saatchi dell'appalto sulle linee guida della pubblicità regionale della Regione Sardegna, per complessivi 56 milioni di euro. [16]
In seguito si accerta l'intenzione della Saatchi & Saatchi di affidare in subappalto fino al 30% dell'incarico a Sardinia Media Factory, un consorzio di imprese sarde al cui vertice figurano nomi che hanno collaborato o hanno avuto un ruolo dirigenziale in Tiscali come i fratelli Benoni.
Le conclusioni presenti nella relazione finale della Commissione Consiliare, approvate dal Consiglio Regionale, possono essere così sintetizzate:
« la Commissione di inchiesta nominata dal Consiglio regionale ha accertato evidenti anomalie nello svolgimento della gara di cui si tratta. Invero, lo svolgimento dei lavori, non pare essere stato caratterizzato da canoni d’imparzialità, trasparenza e correttezza. [...] La Commissione consiliare d’inchiesta propone pertanto al Consiglio regionale di censurare gravemente l’operato della Commissione di gara e del suo Presidente e di chiedere alla Giunta Regionale, in sede di autotutela, di annullare la gara e di effettuare una nuova valutazione sull'opportunità che il prof. Fulvio Dettori mantenga la funzione che ricopre all'interno dell'Amministrazione regionale.
[...].
[17] »
Renato Soru non ha mai avuto modo di poter esporre il proprio operato nonostante le sue esplicite richieste. [senza fonte]
Infatti egli non fu ascoltato dalla Commissione d'inchiesta consiliare ma è stato sentito il 19 novembre 2007, e in sedute seguenti, dal pm Marchetti che indaga sul fatto. Il Presidente ha dichiarato la sua estraneità alla vicenda sostenendo di non conoscere le procedure di funzionamento di una gara, reputandole di competenza del Direttore Generale dell'ufficio di Presidenza Fulvio Dettori; quest'ultimo, come detto, è stato censurato e ne è stata chiesta la rimozione dal suo incarico sia dalla Commissione, sia dal Consiglio Regionale che ha approvato unanimemente la relazione della Commissione d'inchiesta. Renato Soru ha però respinto la censura su Dettori, il dirigente è stato confermato e il 2 agosto 2008 ha ottenuto il rinnovo dell'incarico.
A seguito del ricorso di una delle società facenti capo al R.T.I. seconda classificata, in data 19 dicembre 2007, con sentenza 31/2008 depositata il 15/01/2008 il Tar ha assegnato l'appalto alla seconda classificata, la Meet, condannando la Regione Sardegna al pagamento di 20mila euro per spese processuali e disponendo la trasmissione della sentenza alla Procura regionale della Corte dei Conti, per le valutazioni di competenza in ordine all’accertamento di eventuali profili di danno erariale. [18]
Alla Saatchi & Saatchi è mancata la documentazione sulla certificazione ISO9001-2000, un vuoto giudicato ininfluente dal presidente della commissione Fulvio Dettori viste le dimensioni del gruppo, ma[senza fonte] ritenuto fondamentale dal TAR di Cagliari. Nel corso del febbraio del 2008 è diventata di pubblico dominio la notizia dell'indagine della Procura della Repubblica e dell'avviso di garanzia notificato a Renato Soru. [19]
Nell'ottobre 2008 la dirigente responsabile della gara, Michela Melis, ha avviato la procedura di annullamento della gara in seguito al patteggiamento del segretario della commissione di gara, Carlo Sanna, e su consiglio dell'Avvocatura dello Stato di Cagliari.
L'11 settembre 2008 il pubblico ministero Mario Marchetti dichiara conclusa l'inchiesta sugli appalti pubblicitari. Renato Soru è indagato per abuso d'ufficio, turbativa d'asta e falso. Tra gli indagati, oltre a Soru, il DG dell'ufficio di Presidenza Fulvio Dettori, i componenti della commissione, i fratelli Benoni e il pubblicitario Aldo Brigaglia.