Stampa - "Cambiare la legge sui fallimenti" - I banchieri a Tremonti. "Così non possiamo aiutare le imprese"
Stampa di martedì 18 maggio 2010, pagina 6
"Cambiare la legge sui fallimenti" - I banchieri a Tremonti. "Così non possiamo aiutare le imprese"
di Manacorda Francesco
E' interessante questo inciso.
Altrimenti- è il cave-at delle banche - per loro diventa sempre più difficile aiutare imprese che potrebbero essere esposte al rischio di fallimento. Un numero, questo, che evidentemente sta aumentando. Finora la riforma della legge fallimentare ha messo al sicuro le banche da eventuali revocatorie su pagamenti e atti effettuati nei loro confronti in funzione di piani di risanamento societario. Ma i banchieri - e i bancari che firmano le pratiche - non sono ancora al sicuro da eventuali conseguenze penali. Oggi una banca che sostiene finanziariamente - ad esempio riscadenziando le scadenze dei crediti o concedendo nuovo denaro - un'azienda che potrà poi trovarsi sottoposta a una procedura fallimentare rischia di essere accusata di bancarotta semplice o preferenziale. E' proprio questo il rischio che le banche vogliono evitare. E al ministro chiedono di attivarsi perché la riforma - come del resto da tempo chiede l'Abi, la loro associazione di categoria - sia completata in tempi brevi.
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