"Una Bestia immonda si sta levando al Nord. Il suo cuore è metallo fuso, le sue zampe sono acciaio e nelle sue vene scorre l'oro; ma il suo corpo possente alberga l'animo depravato e gli istinti brutali di un negro.
La sua bestemmia è rubare i nomi più sacri e darli alle cose più infami.
Legioni di gentiluomini combatteranno e moriranno per essa, accecati dalla follia, increduli di servire il male, convinti di essere nel giusto.
Ella darà il sangue e le carni degli uomini retti in pasto ai miserabili, e ciò chiamerà giustizia. Stupro ed omicidio saranno i suoi figli, ed ella li chiamerà santi.
Nulla sazierà i suoi appetiti infernali e la sua avidità di preda, tutto divorerà, tutto strazierà, tutto storpierà senza posa, sin quando ogni cosa sarà perita, oppure sin quando la Bestia non sarà abbattuta, il suo cuore maciullato, le sue viscere arse e disperse, il suo manto fatto a brandelli, le sue ossa ridotte in poltiglia, la sua testa divorata dai vermi.
Ecco dunque perché dobbiamo accingerci a levare la spada, amico mio diletto. Prima di tutto perché questo è il dovere di ogni uomo degno di tale nome. Ma soprattutto perché, se non vi sarà completa vittoria, allora vi sarà solo la più terribile delle sconfitte."
(lettera di Pythagoras Crayne a George Jacob Vanderschopp, 1860)