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    Predefinito Paese Basco:feroci cariche contro una manifestazione No TAV

    OMNIA SUNT COMMUNIA

    Paese Basco

    Feroci cariche contro una manifestazione No TAV, 8 arresti e 100 tra feriti e contusi


    Ieri il movimento basco contro la linea ad alta velocità che sta distruggendo montagne e valli in nome degli ‘interessi superiori della Spagna e dell’Europa’ si era dato appuntamento nella località di Urbina, a pochi km da Gasteiz, per una manifestazione di disobbedienza civile di massa. Lo scopo era quello, annunciato, di invadere i terreni dove sono in corso di realizzazione i cantieri della TAV per recuperarli ad un uso socialmente compatibile. Migliaia di persone si erano concentrate nel piccolo centro per raggiungere in corteo il cantiere, rispondendo all’appello del Coordinamento ‘AHT Gelditu! Elkarlana’ per dimostrare una contrarietà sociale e popolare all’alta velocità sempre più trasversale. Ma sul posto ci hanno trovato centinaia di agenti della polizia autonoma basca, l’Ertzaintza, in assetto antisommossa, che hanno realizzato una serie di cariche di una violenza selvaggia, coadiuvati dalle camionette blindate lanciate a tutta velocità contro i manifestanti pacifici. Dopo numerose e violentissime cariche, Aht Gelditu aveva annunciato la fine dell’azione di disobbedienza, per non mettere a rischio le persone che la stavano portando avanti. Ma le forze di sicurezza hanno continuato le cariche e la caccia all’uomo, che è durata per ore tra i monti attorno al cantiere o addirittura nelle case e dentro l’edificio del Municipio di Urbina. I celerini hanno sparato più volte pallottole di gomma contro le persone che cercavano di fuggire e si sono accaniti anche contro un abitante del piccolo centro che li invitava a smettere di picchiare chiunque capitasse loro a tiro: per tutta risposta hanno fatto irruzione nella sua casa e dopo averlo manganellato lo hanno arrestato per ‘resistenza e minacce a pubblico ufficiale’.
    Alla fine della giornata il bilancio era di un centinaio tra feriti e contusi, 8 dei quali sono stati ricoverati in due ospedali di Gasteiz - Txagorritxu e Santiago. Molti feriti non hanno voluto farsi ricoverare per paura di essere identificati dall’Ertzaintza che, si è saputo, ha arrestato tre manifestanti proprio nel momento in cui si presentavano alle ambulanze presenti ad Urbina per essere trasportati presso le strutture sanitarie. Inoltre 8 manifestanti sono stati arrestati, e sono ancora nelle mani delle forze di sicurezza, in attesa dell’interrogatorio e della decisione del giudice.
    Secondo le autorità di polizia i manifestanti avrebbero aggredito il cantiere e gli agenti a colpi di pietra, obbligando l’Ertzaintza a effettuare le cariche. Ma la versione ufficiale non è stata smentita solo dai manifestanti, bensì anche da due reporter del giornale spagnolo ‘El Mundo’ – di centrodestra! – presenti sul posto. Nel pomeriggio numerose manifestazioni si sono tenute in alcuni centri baschi – come Elgoibar – per esigere la liberazione degli arrestati.

    PER LA COMUNITA' UMANA

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Muntzer Visualizza Messaggio
    OMNIA SUNT COMMUNIA

    Paese Basco

    Feroci cariche contro una manifestazione No TAV, 8 arresti e 100 tra feriti e contusi


    Ieri il movimento basco contro la linea ad alta velocità che sta distruggendo montagne e valli in nome degli ‘interessi superiori della Spagna e dell’Europa’ si era dato appuntamento nella località di Urbina, a pochi km da Gasteiz, per una manifestazione di disobbedienza civile di massa. Lo scopo era quello, annunciato, di invadere i terreni dove sono in corso di realizzazione i cantieri della TAV per recuperarli ad un uso socialmente compatibile. Migliaia di persone si erano concentrate nel piccolo centro per raggiungere in corteo il cantiere, rispondendo all’appello del Coordinamento ‘AHT Gelditu! Elkarlana’ per dimostrare una contrarietà sociale e popolare all’alta velocità sempre più trasversale. Ma sul posto ci hanno trovato centinaia di agenti della polizia autonoma basca, l’Ertzaintza, in assetto antisommossa, che hanno realizzato una serie di cariche di una violenza selvaggia, coadiuvati dalle camionette blindate lanciate a tutta velocità contro i manifestanti pacifici. Dopo numerose e violentissime cariche, Aht Gelditu aveva annunciato la fine dell’azione di disobbedienza, per non mettere a rischio le persone che la stavano portando avanti. Ma le forze di sicurezza hanno continuato le cariche e la caccia all’uomo, che è durata per ore tra i monti attorno al cantiere o addirittura nelle case e dentro l’edificio del Municipio di Urbina. I celerini hanno sparato più volte pallottole di gomma contro le persone che cercavano di fuggire e si sono accaniti anche contro un abitante del piccolo centro che li invitava a smettere di picchiare chiunque capitasse loro a tiro: per tutta risposta hanno fatto irruzione nella sua casa e dopo averlo manganellato lo hanno arrestato per ‘resistenza e minacce a pubblico ufficiale’.
    Alla fine della giornata il bilancio era di un centinaio tra feriti e contusi, 8 dei quali sono stati ricoverati in due ospedali di Gasteiz - Txagorritxu e Santiago. Molti feriti non hanno voluto farsi ricoverare per paura di essere identificati dall’Ertzaintza che, si è saputo, ha arrestato tre manifestanti proprio nel momento in cui si presentavano alle ambulanze presenti ad Urbina per essere trasportati presso le strutture sanitarie. Inoltre 8 manifestanti sono stati arrestati, e sono ancora nelle mani delle forze di sicurezza, in attesa dell’interrogatorio e della decisione del giudice.
    Secondo le autorità di polizia i manifestanti avrebbero aggredito il cantiere e gli agenti a colpi di pietra, obbligando l’Ertzaintza a effettuare le cariche. Ma la versione ufficiale non è stata smentita solo dai manifestanti, bensì anche da due reporter del giornale spagnolo ‘El Mundo’ – di centrodestra! – presenti sul posto. Nel pomeriggio numerose manifestazioni si sono tenute in alcuni centri baschi – come Elgoibar – per esigere la liberazione degli arrestati.

    PER LA COMUNITA' UMANA

    stessa situazione identica a quella della tav in val di Susa.
    Non conosco nei dettagli la situazione della Tav che dovrebbe collegare Francia e Spagna passando per la frontiera basca. Molto probabilmente si tratterà come da noi di un'azione a forte carattere speculativo.
    Vergognosa, come qui da noi, l'azione violenta della polizia. Di fronte alle grandi opere i governi europei si mobilitano violentemente per mettere a tacere il dissenso. Ne abbiamo orami diverse prove.

  3. #3
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    20/01/2009: Paesi Baschi: Otto compagni No TAV davanti al tribunale anti-terrorismo


    Per sabato 17 gennaio era stata indetta una grande manifestazione No TAV a Urbina (Paesi Baschi), sui terreni in cui nel novembre del 2006 erano cominciati i primi lavori per la costruzione della "Y basca".
    Migliaia di persone hanno preso parte a quella che doveva essere una protesta pacifica di disobbedienza civile, per la riconquista delle terre espropriate e devastate, e che si è trasformata in un caos totale dopo il brutale intervento della Ertzaintza – la polizia autonoma basca, conosciuta come una delle peggiori polizie in tutta Europa – che ha caricato a più riprese, continuando a sparare proiettili di gomma e a manganellare alle spalle i manifestanti mentre cercavano di fuggire. Il bilancio della piattaforma No TAV “AHT Gelditu! Elkarlana” e del quotidiano della sinistra indipendentista “Gara” parla di otto manifestanti arrestati, di almeno altre otto persone ferite in modo grave e di centinaia di contusi.
    Oggi, lunedì, si è saputo che gli otto compagni arrestati – senza aver potuto vedere ancora un avvocato (nei Paesi Baschi vige infatti il regime della “incomunicazione”, che permette alla polizia di mantenere una persona in stato di arresto fino a dieci giorni, senza darne comunicazione e senza che l’arrestato possa vedere un avvocato, un giudice o un medico... rendendo così di fatto possibile la tortura fisica e psicologica) – sono stati trasferiti a Madrid e che saranno probabilmente giudicati dall’Audiencia Nacional, il tribunale speciale per i reati di “terrorismo” (dopo l’uccisione, avvenuta il 3 dicembre 2008 da parte di ETA, del titolare di una delle imprese implicate nella costruzione del TAV, per la magistratura diventa ancora più facile sostenere la tesi che chiunque si opponga a questo mega-progetto di devastazione ambientale e sociale faccia parte di ETA).

    Libertà per gli arrestati!
    AHT-rik Ez! No al TAV!
    No ai progetti di devastazione imposti dallo Stato e dal Capitale!

    Da www.informa-azione.info

    http://www.autprol.org/

  4. #4
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    Comunicato AHTGelditu! ElKarlana (1), sulla manifestazione del 17/01/2009 a Urbina
    “AHT GELDITU! GIUDICA POSITIVAMENTE LA MANIFESTAZIONE E DENUNCIA LA REPRESSIONE SPROPORZIONATA DELLA POLIZIA
    8 persone arrestate, 8 portate in ospedale, centinai di identificati e centinaia di feriti, uno dei quali ricoverato.
    AHT GELDITU! Valuta positivamente la manifestazione nella zona dei lavori del TAV a Urbina con la partecipazione di migliaia di persone, gente di tutte le età, che si sono incontrate per dimostrare la loro opposizione al Treno dell’Alta Velocità.
    La manifestazione è partita con mezz’ora di ritardo dovuta all’attesa di tutti i pullman fermi per i controlli della Guardia Civil che presidiava tutti gli accessi a Gasteiz-Vitoria.
    La manifestazione ha percorso le zone interessate dei cantieri del TAV da Urbina fino alle vicinanze di Retana intonando gridi di protesta contro questo macro-progetto. Una ora dopo la partenza il corteo si è concluso con l’intervento di un abitante di Urbina, e due membri di ElKarlana.
    Una volta terminati gli interventi, centinaia di manifestanti hanno invasi i cantieri riconquistando i terreni.
    Prima di questa azione di massa di disobbedienza civile e pacifica, la polizia autonoma ha agito immediatamente con una brutalità indiscriminata, irrompendo con le camionette a tutta velocità contro i manifestanti e aggredendoli a manganellate. Gli incidenti provocati dalla Ertzaintza (2) sono andati avanti a lungo con il lancio massiccio di pelotazos (3), mentre venivano trattenuti e picchiati piccoli gruppi di persone che nonostante la presenza della polizia tentavano di accedere alla zona dei lavori con l’intenzione di sedersi sui binari in segno di protesta.
    Quando è terminata l'azione, gli attacchi della polizia sono proseguiti durante il ritorno a Urbina, accanendosi sulle persone che tentavano di tornare, soprattutto nel sottopassaggio del sentiero, sotto l’autostrada, nei pressi di Luko. Gli antisommossa hanno inseguito i manifestanti lungo il percorso a ritroso, colpendoli e sparando ancora pelotazos, con il risultato di centinaia di feriti.
    Alla fine gli agenti della Ertzainza hanno occupato il paese di Urbina, da cui il corteo era partito, costringendo gruppi di persone a rifugiarsi nella ‘casa de juntas’, mentre si accanivano sulle persone rimaste fuori e sugli abitanti del paese, tra i quali una donna di oltre ottant’anni.
    Di fronte alle proteste di un abitante la Ertzainza ha fatto irruzione nella sua abitazione e lo ha portato via arrestandolo, lasciando sola sua figlia di tre anni. Nel frattempo nel poligono di Gojain dove erano parcheggiati i venti autobus, la polizia ha obbligato la gente a scendere e, con atteggiamenti palesemente intimidatori, ha costretto centinaia di persone a rimanere mezz’ora in piedi contro la cancellata. Per quello che sappiamo fino adesso il bilancio di questa operazione di polizia è il seguente: 8 persone detenute, 8 persone ricoverate in ospedale, centinaia di contusi e centinaia di identificati.
    Per tutto questo AHT GELDITU! denuncia questa brutale repressione poliziesca ma giudica molto positivamente la manifestazione di oggi per l’alta partecipazione e la determinazione della persone che vi hanno partecipato. Esigiamo sempre di più il blocco immediato dei lavori del Treno Alta Velocità, per avviare un processo di dibattito e partecipazione popolare su questa contestata infrastruttura.”

    Note:
    1 “Ferma il Tav”. Ampia piattaforma di coordinamento dei soggetti politici che si oppongono al TAV in Euskal Herria
    2 La polizia autonoma basca
    3 Pallettoni di gomma dura sparati con fucili a pressione
    4 Sedi di associazioni politiche e non, strutture per la socialità.

    ***

    La stessa sera nella cittadina di Vitoria, una settantina di solidali hanno dato vita a un corteo spontaneo in
    solidarietà con gli arrestati e contro la repressione. Il corteo ha attraversato le vie del centro storico
    attaccando due banche, e lasciandosi dietro piccole barricate.

    Da www.informa-azione.info

    http://www.autprol.org/

 

 

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