Le relazioni tra Iran e Usa viste da un giovane iraniano

[Salah al-Din]

Gli iraniani più scettici sono certi che il nuovo Presidente degli Stati Uniti non abbia abbastanza autorità per mantenere la promessa di un dialogo con il loro paese. E mentre si avvicina l'inizio del mandato del nuovo Presidente, il 20 gennaio, un giovane blogger iraniano ci spiega come vede le relazioni tra Teheran e gli Stati Uniti.



L’Iran è un paese geopoliticamente sensibile, un paese che ha un certo peso sulla scena politica internazionale. Non solo perché è vicino alla riserva di acqua più grande del mondo, il Mar Caspio, ma anche perché attraverso i suoi confini passa più del 50% del petrolio mondiale estratto nel Golfo Persico. Data l'influenza economica, politica e culturale che esercita localmente (secondo il rapporto IMF 2007 è la diciassettesima potenza economica mondiale in base al Pil), non sorprende che questa repubblica islamica sia sempre al centro dell’attenzione.
Proteste alla Columbia Univesrity per la visita di Mahmoud Ahmadinejad nel settembre 2007 | David Shankbone / Wikimedia
L’Iran e l’Oriente


Da sempre l’Iran ha desiderato diventare un importante alleato degli Stati Uniti, ma gli uomini di stato americani lo hanno spesso considerato come una semplice riserva personale di petrolio nel Medio Oriente. Il popolo iraniano si è perennemente risentito di tale atteggiamento, sopratutto in seguito alla rivoluzione islamica del 1979 che fu, essenzialmente, anti-americana. L’Iran divenne un paese controverso nei primi anni Ottanta, quando alcuni leader politici dichiararono apertamente il loro rifiuto verso l’egemonia americana. In seguito alla caduta dello Scià, appoggiato dagli Usa, l’Iran cominciò a considerare gli Stati Uniti e i suoi alleati europei – Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Belgio – come “l’Occidente” a causa di una comunanza di vedute e posizioni mai verificatasi in precedenza. E cominciò a cambiare poco a poco il suo atteggiamento verso “l’Oriente”. Nella letteratura politica iraniana, “Oriente” denota quei paesi che manifestano velatamente segnali di tendenze anti-imperialistiche e anti-capitalistiche in politica estera: Cina, Russia, i paesi dell’America Latina, la Grecia e alcuni paesi dell’Europa orientale.

Otto anni di Bush


Gli otto anni di presidenza di George W. Bush sono stati otto anni in cui l’Iran e altre nazioni in via di sviluppo che non si allineavano con le posizioni statunitensi hanno subito umiliazioni e sofferenze. La posizione aggressiva e belligerante che Bush ha adottato nei confronti di Iran, Iraq, Afghanistan, Zimbabwe, Rwanda, Siria, Venezuela e Bolivia lo dipinge, agli occhi degli iraniani, come un terribile guerrafondaio 62enne. Bush ha intensificato la retorica anti-iraniana divulgando un dossier in cui si giustifica un attacco militare a causa delle presenza sul territorio iraniano di tecnologie nucleari e, ancora peggio, ha inflitto sanzioni finanziarie e accademiche etichettando l'Iran come «centro del male». Oggi, i cittadini americani che vivono a Tehran nutrono grandi speranze per la politica di Obama dei prossimi quattro anni. Il giornalista Bill Yontz ha lodato l’apparizione di Mahmoud Ahmadinejad nella diretta di Larry King sulla CNN lo scorso settembre (vedi video in basso). In una email, una madre americana di nome Kimberly ha raccontato di voler organizzare un viaggio di due settimane in Iran dopo il giuramento del nuovo presidente il 20 gennaio.





Una questione di bianco e nero


Il primo “Nero” alla casa “Bianca”, ha conquistato cuori e anime. Obama è piuttosto popolare in Iran proprio grazie ai motti anti-Bush e agli slogan innovativi. La sua rottura è vista come una riforma. Il miglioramento dei rapporti politici tra l'Europa e l'Iran ha sempre portato a un grosso miglioramento dell'approccio statunitense nei confronti di questo paese, aumentando anche gli scambi economici e finanziari multilaterali tra l’Iran, gli Stati Uniti e l’Europa. Lo scorso luglio il giornale inglese The Guardian affermò che le esportazioni statunitensi verso l’Iran erano salite esponenzialmente durante il mandato di Bush, nonostante la retorica dura e l’imposizione di sanzioni economiche. Entrambi i paesi si avvieranno verso la riconciliazione e il rafforzamento dei rapporti politici, visto che sono già molto legati dal punto di vista culturale e scientifico. Inoltre, si dice che Obama non ripeterà lo sbaglio grossolano del Presidente uscente nel prendere una posizione ostile verso l’Iran ostacolando il dialogo tra questo paese e l'Europa.

http://www.cafebabel.com/ita/article...-iraniano.html

[Alexandri Magni]

Il miglioramento dei rapporti politici tra l'Europa e l'Iran ha sempre portato a un grosso miglioramento dell'approccio statunitense nei confronti di questo paese, aumentando anche gli scambi economici e finanziari multilaterali tra l’Iran, gli Stati Uniti e l’Europa. Lo scorso luglio il giornale inglese The Guardian affermò che le esportazioni statunitensi verso l’Iran erano salite esponenzialmente durante il mandato di Bush, nonostante la retorica dura e l’imposizione di sanzioni economiche. Entrambi i paesi si avvieranno verso la riconciliazione e il rafforzamento dei rapporti politici, visto che sono già molto legati dal punto di vista culturale e scientifico. Inoltre, si dice che Obama non ripeterà lo sbaglio grossolano del Presidente uscente nel prendere una posizione ostile verso l’Iran ostacolando il dialogo tra questo paese e l'Europa.

http://www.cafebabel.com/ita/article...-iraniano.html

Come volevasi dimostrare, tutta una farsa, alla fine la verità è che si doveva decidere come spartirsi l'Iraq, ormai la questione è chiusa, l'Iraq è un feudo Israelo-Iraniano-Americano, adesso Hamas non serve più serve e gli Iraniani la lasciano da sola mentre viene massacrata a Gaza

[Daltanius]

Come volevasi dimostrare, tutta una farsa, alla fine la verità è che si doveva decidere come spartirsi l'Iraq, ormai la questione è chiusa, l'Iraq è un feudo Israelo-Iraniano-Americano, adesso Hamas non serve più serve e gli Iraniani la lasciano da sola mentre viene massacrata a Gaza

non sono assolutamente d'accordo...
innanzitutto l'Iran ha la guardia ben alta nei confronti degli USA.
non dimentichiamo che nella guerra Iran -Iraq , il prode Rais era spalleggiato con armi e denaro dagli USA.
Hamas come Hezboallah sono movimenti che non possono essere sconfitti facilmente ( come ha dimostrato la doppia defiance sionista ) grazie alla continua assistenza della Repubblica Islamica...ormai forte essa stessa di alleanze solide con Russia, Cina e Corea del Nord.

[Salah al-Din]

Come volevasi dimostrare, tutta una farsa, alla fine la verità è che si doveva decidere come spartirsi l'Iraq, ormai la questione è chiusa, l'Iraq è un feudo Israelo-Iraniano-Americano, adesso Hamas non serve più serve e gli Iraniani la lasciano da sola mentre viene massacrata a Gaza

L'iraq è un feudo turcoamericano.....

[Salah al-Din]

non sono assolutamente d'accordo...
innanzitutto l'Iran ha la guardia ben alta nei confronti degli USA.
non dimentichiamo che nella guerra Iran -Iraq , il prode Rais era spalleggiato con armi e denaro dagli USA.
Hamas come Hezboallah sono movimenti che non possono essere sconfitti facilmente ( come ha dimostrato la doppia defiance sionista ) grazie alla continua assistenza della Repubblica Islamica...ormai forte essa stessa di alleanze solide con Russia, Cina e Corea del Nord.

e questo è il punto.

Gli Usa non possono permettersi di ferrare certe alleanze già scomode con passi falsi, devono , se vogliono e se possono, giocare di fino, ovvero diplomazie incrociate.

[Ashkan]

No è territorio d'influenza anche iraniana, su questo ha ragione. La malafede sta nell'attribuirne il merito all'ultima guerra del golfo, perché tale presa sugli iracheni risale agli anni successivi la rivoluzione.

L'Iran può avere la guardia ben alta, può essere inconquistabile militarmente e politicamente, e su questo si può convenire. Il punto è che ciò non vieta agli infami di rispedirlo di nuovo altri 50 anni indietro come fecero quando scatenarono Saddam contro lo stesso. È un paese che ha fatto enormi sacrifici con una delle guerre più sanguinose del secolo scorso per ricostruire e fare progressi comunque eccezionali su qualsiasi piano. Non so se gli iraniani avranno la forza di risollevarsi per l'ennesima volta dalle ceneri.

Quello che so è che finalmente il clero ritroverà il suo consenso.

[Alexandri Magni]

L'iraq è un feudo turcoamericano.....

evidentemente se i Turchi devono intervenire e bombardare il nord vuol dire che feudo tanto non lo è, ricordiamoci che Curdi e Sciiti ricevono assistenza e appoggio dall'Iran.

[Alexandri Magni]

No è territorio d'influenza anche iraniana, su questo ha ragione. La malafede sta nell'attribuirne il merito all'ultima guerra del golfo, perché tale presa sugli iracheni risale agli anni successivi la rivoluzione.

Ah e la guerra settaria non è mai esistita? Sono morti più Iraqeni per mano di altri Iraqeni che per mano degli USA, in fondo a parte l'episodio di Al-Sadr che era più una scaramuccia per mettere in chiaro certi dettagli della spartizione non molto ben delineati gli americani non hanno trovato alcuna opposizione da parte dei Sciiti anzi, le milizie Badr hanno fatto gran parte del lavoro sporco ripulendo un gran numero di quartieri da Baathisti e da Jihadisti.

Del resto vedo che nessuno si ricorda che il migliore fornitore di armi per l'Iran durante la guerra contro l'Iraq era Israele e che attraverso l'affair Contra gli USA fecero lo stesso, invece guarda caso è dimostrata la simpatia dei Palestinesi verso Saddam tanto che molti combatterono in quella guerra contro l'Iran.

[Cesare]

Ahmadinejad ha portato in Iran un inflazione che nel 2008 ha toccato il 20%, il tutto unito ad una politica petrolio dipendente (anni di alto prezzo gettati al vento), una guerra avrebbe provocato meno danni. Ha fatto proclami antisionisti che imbarazzerebbero persino un nazista tra un pò, il tutto opprimendo il popolo imponendo leggi assurde (ragazzi pestati e finiti in carcere solo perché vestivano in modo "non conforme").

Prima se ne va via quell'imbelle di Ahmadinejad e meglio è per tutti, iraniani in primis, per fortuna in Primavera in Iran ci saranno le elezioni sperando che non sia rieletto.

[Valerio2]

Hamas come Hezboallah sono movimenti che non possono essere sconfitti facilmente ( come ha dimostrato la doppia defiance sionista )

Che colossale idiozia da tifoso! hammazz ha le ossa rotte, e gli stessi palestinesi, che sono più deficienti dei negazionisti, cominciano a protestare contro hammazz che li ha portati al disastro.

Speriamo che Israele subisca tante altre sconfitte come questa e quella del Libano, che non ha più osato sparare un solo katiuscia (quei 4 di qualche giorno fa, sono stati sparati da profughi palestinesi per cercare di coinvolgere hetzbollah nel conflitto, e non c'è più stato alcun episodio simile, segno della paura di hetzbollah, che per rompere i coglioni ad Israele ha rischiato di perdere pure il Libano).