Originariamente Scritto da
The Matrix
Nessuno vuole impedirne l'utilizzo. Ma è certo che vadano regolamentate onde impedirne l'abuso e la creazione di dossier illegali e finalizzati all'uso politico.
Va poi precisato che le intercettazioni non assurgono mai al livello di prova durante un dibattito processuale, ma devono essere eventualmente sostenuti da prove concrete che certifichino di fatto che quanto si è inteso dalle intercettazioni sia veritiero e non frutto di frantendimenti.
In Italia è garantito il giusto processo. Lo è garantito per costituzione perchè è uno dei settori nei quali le differenze socioeconomiche possono comportare disparità di trattamento. Per farne l'esempio basterebbe guardare il processo per i presunti assassini della ragazza inglese a perugia e le differenze che si sono evidenziate fra i due imputati più ricchi e l'altro ragazzo ormai condannato. I media ormai ci stanno praticamente raccontando dei due come se stessimo parlando di cronaca rosa. Hanno avvocati di grido (leggasi Bongiorno), ma così non era nemmeno per rosa ed olindo dei quali, vista la pesante copertura mediatica negativa, in primis canale 5. Quei due erano già condannati ancora prima del processo. A mio parere invece, per garantire un giusto processo i media dovrebbero essere esclusi dall'aula fino alla fine.
Quando la pressione di stampa e media influenzano l'esito del processo, e lo fanno non avendo obblighi in materia ed evidenziando solo ciò che fa più scandalo e ciò che ritengono possa aumentare gli ascolti (e in genere non accade quando non vi è nulla di scandaloso o pruriginoso), è giusto che ne siano esclusi perchè va salvaguardata la norma del giusto processo prima di quella di consentire ai media di 'far scandalo'.
E' al parlamento e al governo che spetta costituzionalmente fare le leggi relative alla giustizia. E le Leggi che essi approvano sono quelle che decretano la legalità o meno. Non spetta ai giudici questo compito, che invece hanno, COSTITUZIONALMENTE, quello di applicare tali leggi come sono state definite dalla politica. Se non sono in grado di farlo, se ritengono che le loro opinioni personali debbano prevalere su quelle dell'unico orgono deputato a tale ruolo, allora non sono in grado di assolvere tale compito ed è meglio che cambino mestiere. Se, ancora peggio, fanno delle forzature per tentare di adattare ciò che ritengono anche lievemente scorretto incorrono in un abuso di potere non essendo loro compito tale genere di intervento.
Il parlamentare Di Pietro sta qui sostenendo, la tesi che il parlamento, legalmente eletto e legittimamente nel proprio ruolo, non abbia invece tale legittimità. Tali sue affermazioni sono contro ciò che viene affermato nella nostra costituzione e auspicano la riduzione dei poteri della politica in favore di quelli dei PM che sarebbero ali unici deputati a definire chi ha o meno legittimità.
Un colpo di Stato insomma.
Che il nostro sistema giustizia sia in crisi lo dimostrano fatti come quelli della guerra tra procure che sono accaduti e nulla hanno a che fare con le proposte di di pietro, lo dimostra la faccenda dei fratellini di gravina, tutta basata sulle intercettazioni e senza prove.
Ma ovviamente di pietro, che auspica uno Stato dei PM (ovvero l'accusa)quale anche egli era, fa proposte che tendono ad aumentare ulteriormente un potere già enorme visto che hanno anche potere sulla polizia giudiziari con la quale decidono come e contro chi intervenire e, come nel caso della guerra tra procure, usandola come una sirta di polizia privata contro chi aveva una posizione diversa dalla propria. Ed è proprio questo fatto che induce a ritenere quanto sia pericolo tale potere nelle mani di personaggi che non devono render conto a nessuno.