Come Circolo di Azione Giovani Perugia "Paolo Borsellino" condanniamo nella maniera più totale l'opera di terrorismo mediatico e psicologico operata dall'arci-gay nazionale nei confronti del Festival di San Remo, della stessa città e nei confronti del cantante Povia.
Se la canzone di Povia fosse stata pro-omosessuali sicuramente l'arci-gay avrebbe inondato di alloro il cantante e avrebbero risposto all'omofobia e alla discriminazione contro le eventuali critiche che sarebbero piovute sulla canzone. Come possibile che invece l'arci gay si dimostra INTOLLERANTE per primo contro una canzone che celebra la normalità delle cose e dell'essero eterosessuale (senza tral'altro accusare niente e nessuno). La minaccia di "invadere San Remo" e di "riempirla di baci" - oltre che di minacciare di irrompere nel Festiva - è un fatto gravissimo che lede la libertà di chi professa una vita semplice e non "alternativa".
ARTICOLO DA REPUBBLICA.IT
Roma, 21 gennaio 2009 - Non si placano le polemiche sanremesi sul brano di Povia, e questa volta alle parole seguirà una manifestazione 'a colpi di baci'. E' il presidente nazionale dell’Arcigay Aurelio Mancuso a rivolgere le critiche al brano 'Luca era gay', sulla base di un articolo uscito sul quotidiano 'La Repubblica'.
"La canzone - ha dichiarato Mancuso in un’intervista a 'Econews' - si prefigura come un’operazione furbissima, molto ben congegnata, che fa passare un messaggio molto semplice: ragazzi guarite perché l’unica felicità sta nell’eterosessualità. Questo è un colpo durissimo ai giovani gay di questo paese, che già hanno difficoltà nelle famiglie e nella società. Le persone non stanno male perché sono omosessuali, ma perché c’è uno stigma sociale verso l’omosessualità".
Mancuso ha anche sottolineato che il suo interesse non è polemizzare con Povia: "Il punto è che questa è un’operazione commerciale,ma con una grandissima eco sui media. A noi non è stata data la possibilità di rispondere ad armi pari, e intendo anche agli esperti, agli psichiatri, agli psicologi, che contestano, e giustamente, quello che si vuol far passare con questa canzone. Questa canzone dura tre o quattro minuti, ma lascia un segno. A risposta di questo segno, noi non abbiamo la possibilità di difendere la vita delle persone. A noi non interessa polemizzare con Povia, e ritengo sia improprio. A noi interessa rassicurare e far comprendere a tutta la società che l’omosessualità è una variabile naturale della sessualità e dare delle informazioni corrette”.
E per ribadire il "no" al brano l’Arcigay annuncia l’invasione delle strade di Sanremo 'a colpi di baci': l’associazione ha lanciato i 'Crossing Kisses', ovvero 'Baci all`incrocio' per rispondere a Povia, che sul palco del Festival della canzone italiana porterà il testo sugli 'omosessuali redenti' e l’esclusione di Nicola Agliani e della sua canzone su un’amara storia d’amore omosex contrastato.
A San Valentino tutte le città saranno invase da "affettuose" coppie, gay e non, che si baceranno ad ogni angolo, mentre il 21 febbraio saranno 'occupati' gli incroci di Sanremo, "per ricordare che l'amore vince su tutto: pregiudizi, canzonette, fanatismo religioso", spiega Mancuso.
Così "le coppie si baceranno agli incroci delle vie del centro per dare visibilità, nel giorno degli innamorati, alle nostre relazioni che in Italia non hanno ancora alcun diritto e dovere sancito da leggi, ormai presenti in tutta Europa" conclude il presidente.