Originariamente Scritto da
ricky1986
Travaglio sa benissimo perchè Ultimo ha dismesso la sorveglianza al covo.
E siccome lo sa, mente sapendo di mentire, quando dice di non sapere se è stato fatto a bella posta o per errore.
Carabinieri E PROCURA avevano CONCORDATO che siccome Riina era stato arrestato lontano dal covo, e che quindi il covo non era bruciato, sarebbe stato interessante ed utile osservare il quartiere per individuare il covo e le eventuali persone che interagivano con esso, prima di perquisirlo.
E così fu disposto, da Caselli in primis.
Ma un carabiniere della territoriale, Ripolllino, soffiò ai giornalisti le coordinate di Via Bernini, e Ultimo il giorno successivo l'arresto si ritrovò tutto il sito pieno di giornalisti. Il covo era bruciato, ed Ultimo incazzato. A quel punto il piano era fallito e non valeva più la pena sorvegliare nulla.
Il fatto triste, è che Travaglio omette di dire che nella sua bella sentenza, quella che secondo lui si sarebbe limitata a non ravvisare "il dolo" "nel'errore" dei ROS, ci sono scritte alcune cosette interessanti, che ricopio:
"La ricostruzione, coerente e supportata da dati di fatto provati, degli accadimenti relativi allo svuotamento della casa ha consentito di accertare, da una parte, che il complesso di via Bernini fu individuato soltanto grazie alle attivita' investigative del ROS, dall'altra, che la mafia agi' sul "covo" ignorando l'inesistenza del servizio di osservazione ed anzi supponendo che fosse in corso.
Questi elementi consentono, pertanto, di escludere che il latitante venne catturato grazie ad una "soffiata" dei suoi sodali sul luogo ove dimorava, non essendo emerso a sostegno di quest'ipotesi alternativa alcun elemento, neppure di natura indiziaria, se non la stessa supposizione, elaborata a posteriori, sui motivi per i quali furono omessi la perquisizione, prima, ed il servizio di osservazione, poi, sul complesso."
"[...] Appare altresi' coerente con queste conclusioni la circostanza che neppure si verifico' la fine della stagione stragista messa in atto dalla mafia, la quale, anzi, come e' notorio, nel maggio 1993 attento' alla vita del giornalista Maurizio Costanzo e fece esplodere un ordigno a via dei Georgofili a Firenze, nel mese di luglio compi' altri attentati in via Pilastro a Milano, a San Giovanni in Laterano ed a San Giorgio al Velabro a Roma, mentre a novembre pose in essere il fallito attentato allo stadio olimpico di Roma.
Se la cattura del Riina fosse stata il frutto dell'accordo con lo Stato, tramite il quale era stata siglata una sorta di "pax" capace di garantire alle istituzioni il ripristino della vita democratica, sconquassata dagli attentati, ed a "cosa nostra" la prosecuzione, in tutta tranquillita' dei propri affari, sotto una nuova gestione "lato sensu" moderata, non si comprenderebbe perche' l'associazione criminale abbia invece voluto proseguire con tali eclatanti azioni delittuose, colpendo i simboli storico-artistici, culturali e sociali dello Stato, al di fuori del territorio siciliano, in aperta e sfrontata violazione di quel patto appena stipulato" "[...] Anche i progetti elaborati dal Provenzano di sequestrare od uccidere il cap. De Caprio, di cui hanno riferito in dibattimento, in termini coincidenti, i collaboratori Guglielmini, Cancemi e Ganci, appaiono in aperta contraddizione con la tesi della consegna del Riina al ROS.
Se cosi' fosse avvenuto, il boss non avrebbe avuto alcun interesse alla ricerca del capitano "Ultimo", mentre, da quanto sopra, e' stato accertato che effettivamente si cerco' di individuarlo, tramite un amico del compagno di gioco al tennis. "
E riguardo all'osservazione del covo:
"L'associazione criminale, inoltre, si affretto' ad agire, subito dopo la cattura del Riina, nel presupposto che il complesso fosse osservato, mentre come si e' visto cosi' non era, per cui i Sansone, anche se fermati dai carabinieri, avrebbero avuto comunque, in quanto residenti, la giustificazione ad entrarvi."
e ancora:
"quanto al momento rappresentativo, gia' e' stato precisato che il servizio di osservazione non sarebbe valso ad impedire l'asportazione di eventuale materiale di interesse investigativo, che poteva essere evitata solo con l'immediata perquisizione"
Travaglio dunque scenda dal piedistallo, ed invece di dar supporto a quelle che sono solo fangose teorie, inizi a discutere queste parti della sentenza dei Giudici di Palermo, che deducono l'esatto contrario di quel che sostiene lui.