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    Predefinito Il vergognoso trattato Italia - Libia

    http://www2.dire.it/HOME/denuncia_ra...17742&m=3&l=it

    Denuncia Radicali: trattato Italia-Libia, salta la Nato
    Il deputato Mecacci: a Gheddafi un vero e proprio assegno in bianco da 5 miliardi di dollari, circa 200 milioni di euro all'anno per 20 anni". E Furio Colombo denuncia "l'accordo militare" che impegna a non usare le basi contro il governo libico
    ROMA - "Un vero e proprio assegno in bianco da 5 miliardi di dollari, circa 200 milioni di euro all'anno per 20 anni, consegnato ad un regime che usa l'arma dell'immigrazione clandestina per ricattare il nostro paese e che non fornisce alcuna garanzia di rispetto delle norme internazionali in materia di diritto d'asilo e immigrazione". Matteo Mecacci, membro della delegazione radicale nel Pd e della commissione Esteri della Camera, attacca il 'trattato di amicizia' tra Italia e Libia che proprio oggi è approdato in aula per la discussione generale. In una conferenza stampa a Montecitorio, il parlamentare dei radicali, insieme a Sergio D'Elia (segretario di Nessuno Tocchi Caino) e Furio Colombo, ha denunciato "l'accordo militare" che, al di fuori delle regole internazionali, dà legittimità "ad uno dei regimi più illiberali e sanguinari del mondo".
    Perchè Trattato militare? Perché, spiega Mecacci, "impegna l'Italia a non usare basi Nato per eventuali operazioni militari contro la Libia mettendo in discussione, primo paese democratico e occidentale a farlo a favore del regime di Gheddafi, gli impegni sottoscritti con il Patto Atlantico".
    Secondo i radicali, che già in commissione hanno contestato il provvedimento presentando 6 mila emendamenti, quello che doveva essere un accordo per limitare gli sbarchi dei clandestini in Italia è diventato una necessità politica per Gheddafi che "vuole dimostrare agli altri paesi arabi di essere protetto da eventuali attacchi militari".
    Altro dato discutibile per il partito di via di Torre Argentina è l'onere economico: "Duecento milioni di euro l'anno quando il budget sulla cooperazione è stato tagliato del 20% e quando la Libia, già attraverso vecchi trattati, avrebbe dovuto contrastare l'esodo degli immigrati verso il Mediterraneo", osserva D'Elia.
    Mecacci evidenzia poi che nel patto tra Berlusconi e il rais libico non c'è alcun impegno da parte del Colonnello, "se non un generico richiamo, verso i crediti che gli imprenditori italiani vantano con la Libia": circa 600 milioni di euro. In più, le operazioni congiunte tra soldati italiani e libici avverranno "al di fuori di qualsiasi contesto normativo internazionale ma sotto le leggi libiche". I Radicali confermano l'ostruzionismo anche in Aula e da domani alle 14 organizzeranno un presidio in piazza a Montecitorio.
    Il trattato, dice Furio Colombo, serve per "accontentare la Lega", ma "l'unico vero trionfatore di questa vicenda non è il Berlusconi che il 30 agosto scorso è tornato dalla Libia, ma Gheddafi che incassa 200 milioni di euro l'anno nel momento peggiore dell'economia mondiale". Il deputato del Pd definisce "agghiacciante" le parti dell'accordo che stabiliscono "il pattugliamento dei soldati libici e italiani lungo il confine tra Libia e Ciad" mentre "nel frattempo le motovedette che paghiamo con i nostri soldi potranno prendere a cannonate i barconi degli immigrati" per attuare "finalmente l'ideale di Borghezio: quello di affondare gli extracomunitari".
    L'ex direttore dell'Unità poi si aggancia a un tema di particolare attualità: il sostegno e la difesa di Israele. "Noi paghiamo 5 miliardi di dollari come risarcimento per fatti compiuti dall'Italia nel 1911 però ci dimentichiamo che la Libia è uno dei paesi in cui sono avvenuti dei veri e propri pogrom contro gli ebrei. Dal '46 al '48, con la seconda guerra mondiale già conclusa, vennero uccisi per le strade di Tripoli tantissimi ebrei-italiani". In più, insiste Colombo, "noi facciamo un accordo militare" con Gheddafi che neanche venti giorni fa "definiva codardi i paesi arabi che non reagiscono a Israele". Lo stesso Gheddafi, ricorda ancora, aveva messo in piedi un reclutamento di soldati da mandare in Palestina. "Questo- sottolinea- è il nostro partner militare", con buona pace di tutto il centrodestra che giorni fa era in piazza a sostenere Israele e che "compatto voterà in aula a favore del trattato".
    19 gennaio 2009

  2. #2
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    gheddafi è un mito.
    e noi ci caschiamo sempre....che geni.

    maroni la settimana scorsa (intervista all'Espresso) diceva che l'accordo l'avevano fatto "altri", e che lui non commentava (non mi ricordo bene le sue frasi, ma il senso era quello)

  3. #3
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    Ci vorrebbe uno con le palle.
    Altro che puffo.

  4. #4
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    Vorrei sapere dai simpatizzanti della Lega e dell'MPA che senso ha un accordo che regala 5 miliardi di a un dittatore sulla scorta del ricatto di mandare milioni di profughi sulle coste della Sicilia e sfruttare l'immigrazione clandestina.

    E cosa ne pensano i simpatizzanti di AN della sorte dei nostri profughi depredati e cacciati dalla Libia?

    E che ne pensano i simpatizzanti del PD della totale assenza di garanzie democratiche in cambio di questo regalo?

  5. #5
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    Libia, Prodi lavorò all’intesa, Berlusconi incassa

    fonte Umberto De Giovannangeli - L'Unità


    L’«ultimo» miglio è stato percorso. Direzione: futuro. Direzione tracciata da Romano Prodi. E portata a compimento da Silvio Berlusconi. Se non è scoccato l’«amore» tra Roma e Tripoli, di certo oggi a Bengasi sarà siglato un «matrimonio d’interesse».

    Chiuso politicamente ma non definito in tutti i suoi molteplici aspetti tecnici e finanziari il grande Accordo italo-libico sulle compensazioni per i danni del colonialismo italiano in Tripolitania e Cirenaica. Si tratta di un Accordo di amicizia e cooperazione che «servirà a voltare pagina» nei rapporti con Tripoli con un impegno di «diversi miliardi di dollari», ha detto il presidente del Consiglio in una intervista ad un giornale libico.

    Per firmare l'intesa il premier italiano volerà oggi a Bengasi dove sarà ricevuto dal colonnello Muammar Gheddafi per una cerimonia che si annuncia scenografica, voluta dalla Libia per celebrare la fine di un lungo percorso che è stato segnato in oltre trent'anni da non poche tensioni tra Roma e Tripoli. Infatti, al di là dell'accordo raggiunto nel massimo riserbo tra le parti, la strada per arrivare a questa sigla è stata veramente lunga e piena di ostacoli: Gheddafi ha sempre giocato al rialzo giungendo al punto di chiedere all'Italia una preventiva ammissione di colpe rispetto al periodo coloniale.

    Una sorta di revisione storica dell'esperienza coloniale italiana per anni dipinta come «colonialismo dal volto buono». Compito che è toccato al precedente governo che attraverso l'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha formalmente riconosciuto e rievocato gli orrori di 30 anni di occupazione. Sgombrato il campo etico, Gheddafi ha giocato duro anche sul piano economico: da anni chiede una forte compensazione per i danni del colonialismo attraverso un impegno di grande impatto che si sarebbe dovuto concretizzare in una autostrada costiera da costruire interamente a spese italiane.

    Ieri, dalle prime informazioni che trapelano, l'accordo sarebbe stato raggiunto sulla cifra di 5 miliardi di dollari per «opere infrastrutturali» - sicuramente ci sarà la costruzione di diversi immobili - da spalmare in 25 anni con impegni di spesa annuali. Una cifra ingente anche per l'Italia. Non si conoscono dettagli sulle richieste italiane in merito alla restituzione dei bene sequestrati da Gheddafi agli italiani negli anni ‘70 e sui crediti che diverse imprese ancora vantano dalla Libia.

    Ma l'accordo era ed è complesso: al punto tale che le delegazioni italiane non sono riuscite a chiudere su tutto ma hanno preferito - pungolati dalla volontà di Berlusconi di chiudere al più presto - lasciare a soluzione futura quelle che sono state definite «alcune questioni collaterali» delle quali si occuperà un'apposita commissione congiunta. Da parte italiana c'è stata una spinta molto decisa anche perchè è da anni noto che solo la chiusura di un accordo generale potrà, forse, far partire l'attuazione concreta delle misure già concordate tra Roma e Tripoli per un efficace contrasto dell'immigrazione clandestina anche attraverso dei pattugliamenti congiunti delle coste. Infatti le continue notizie di sbarchi di clandestini - al 90 per cento provenienti dalle spiagge libiche - e di tragedie al largo delle coste italiane hanno tristemente accompagnando questo negoziato che si è diviso equamente tra temi squisitamente politici e difficoltà di taglio economico.

    Fonti vicine al dossier sottolineano anche come l'accelerazione fortemente impressa da Berlusconi al negoziato è dovuta al fatto che le risorse energetiche libiche fanno gola a molti altri «competitor» dell'Italia.

    http://www.partitodemocratico.it/det...usconi_incassa

  6. #6
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    il trattato è giusto
    condiviso dalla stragrande maggioranza del parlamento
    questo non significa che gheddafi non sia un dittatore
    semplicemente che un minimo di real politik va usata

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da domics2006 Visualizza Messaggio
    Libia, Prodi lavorò all’intesa, Berlusconi incassa

    Vero, ma Prodi era quello che voi definite comunista, padre di tutti i mali no?
    E allora perchè il capo bananas ha portato avanti l'accordo?
    La colpa è solo del governo SB in questo caso.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Italianista Visualizza Messaggio
    Vero, ma Prodi era quello che voi definite comunista, padre di tutti i mali no?
    E allora perchè il capo bananas ha portato avanti l'accordo?
    La colpa è solo del governo SB in questo caso.
    non mi sembra che tu possa trovare in giro pareri negativi sul governo prodi in merito a questa vicenda espressi dal centrodestra.

  9. #9
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    La foto riportata è stata modificata per rendere silvietto meno brutto,hanno ridisegnato la zona del mento,non è la sua faccia ma un trucco,comela sua politica.

  10. #10
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    Il trattato è una porcheria. La Libia è uno stato canaglia. Chi fa affari con stati canaglia, è alla pari uno stato canaglia. Dottrina Bush, che condivido perfettamente.

    Comunque l'Italia sta sprofondando nel secondo mondo, è normale che faccia affari con gente sottosviluppata come i libici.

 

 
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