"un bambino di 9 anni, Ibrahim Awaga, già ferito da un missile, è stato usato come un bersaglio da esercitazione da soldati israeliani. 'Un soldato s’è avvicinato al corpo del mio bambino, l’ha sollevato per le gambe ridendo, mentre un altro gli ha sparato alla testa. Sempre ridendo, hanno posto il corpo su un muretto e per una intera ora hanno gareggiato fra loro nel tiro al bersaglio' su quel corpo. Testimone della scena (...) il padre, Kamal Awaga, che giaceva a terra ferito al torace e s’è finto morto, riuscendo così a scampare. (Uruknet, 15 gennaio 2009). Sarebbe interessante sapere (...) se questi soldati portavano la kippà o altro segno della loro religione; perché si ha notizia che atti del genere vengano commessi da studenti delle yeshivoth (scuole rabbiniche) fondamentaliste, che si arruolano volentieri proprio per adempiere all’obbligo biblico: 'Babilonia, beato chi afferrerà i tuoi figli piccoli e spaccherà loro la testa sulla roccia'."
Domenica 18 gennaio 2009, 22:17
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