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  1. #1
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Exclamation Il federalismo deve coprire l'evasione? - Luca Ricolfi


  2. #2
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Il federalismo deve coprire l'evasione?





  3. #3
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Il federalismo deve coprire l'evasione?

    Se una zona ha bisogno di 100 per i servizi da erogare, e potrebbe pagare 90 con le tasse, ma in realtà paga solo 70, lo Stato deve ripianare tutto, anche il deficit da furbizia?



    http://newrassegna.camera.it/chiosco...tArticle=KGPHI

    Il disegno di legge sul federalismo dovrebbe iniziare il percorso parlamentare fra poco. Dopodiché, per un paio d’anni, il governo varerà i decreti delegati, che avranno il compito fondamentale di mettere dei numeri precisi dentro le vaghe formule del disegno di legge originario. Teniamoci forte, perché saranno sicuramente due anni tormentati, in cui non riusciremo a capire quasi nulla di quel che succederà, mentre loro (politici e amministratori locali) capiranno perfettamente il gioco e cercheranno ciascuno di tirare il più possibile dalla propria parte la coperta stretta dei conti pubblici.

    Ma qual è il gioco? Apparentemente la posta in gioco fondamentale è il meccanismo della spesa, ossia quali compiti dovrà svolgere ogni ente territoriale (regione, provincia, comune), e quindi con quanti quattrini dovrà essere finanziato. L’idea almeno a parole condivisa da tutti è di passare da un finanziamento sulla base della spesa storica a un finanziamento basato su costi standard uniformi: ti pago solo quel che fai e il prezzo di ogni prestazione è fisso, non può variare da territorio a territorio. Questo è il “lato A” del federalismo, quello di cui si discute animatamente da un paio d’anni.

    C’è un “lato B” del federalismo, però. Un lato di cui si parla poco e che nelle bozze di riforma circolate finora non viene mai trattato con chiarezza. Il lato B del federalismo è il meccanismo di perequazione delle differenze di capacità fiscale dei vari territori. Tramontata la vecchia idea secondo cui ogni territorio ha diritto di trattenere una quota fissa del proprio gettito fiscale, la nuova idea che (soprattutto per merito, o demerito, del Pd e delle regioni meridionali) si è affermata negli ultimi mesi è che sia lo Stato centrale ad assicurare ai territori con minore capacità fiscale, tipicamente le regioni del Mezzogiorno, le risorse finanziarie di cui hanno bisogno per erogare i servizi essenziali”.

    Già, ma che cosa significa capacità fiscale? Più precisamente: qual è il deficit di capacità fiscale che lo Stato si impegna a perequare? Le risposte possibili sono due.

    Prima risposta: il deficit da perequare è solo quello che deriva da un minore reddito pro capite, che ovviamente limita il gettito potenziale.

    Seconda risposta: il deficit da perequare è quello che deriva da un minore gettito effettivo, che a sua volta può dipendere sia da un deficit di sviluppo sia da un eccesso di evasione fiscale. Le regioni meridionali soffrono di entrambi ma, come si vede dal grafico in basso, l’ampiezza del deficit di gettito è circa il doppio di quella del deficit da sottosviluppo, e diventa addirittura il triplo per imposte molto evase come l’Iva.

    Il problema tecnico-politico del lato B del federalismo è dunque questo: se un territorio ha bisogno di 100 per pagare i servizi che deve erogare, e in base al suo reddito potrebbe pagare 90 di tasse, ma in realtà paga solo 70, lo Stato colma soltanto il deficit da sottosviluppo (10) o anche quello da evasione fiscale (20)? Detto in altre parole: una volta colmato il primo deficit (10) in base a un principio di solidarietà, lo Stato si ferma qui, e impone al territorio evasore di aumentare le tasse locali, o ripiana anche il deficit da furbizia?

    Ad ascoltare la retorica della riforma federalista si direbbe che la risposta sia che lo Stato ripianerà solo i deficit da sottosviluppo. A leggere le varie bozze di federalismo, che non prevedono mai un meccanismo chiaro per impedire la perequazione ingiusta (da evasione), si direbbe invece il contrario: lo Stato finirà per assicurare a tutti gli amministratori locali le risorse di cui hanno bisogno, a prescindere dal fatto che i cittadini dei rispettivi territori paghino le tasse oppure no.

    Quindi prepariamoci: la somma fra il lato A (risorse in base ai compiti) e il lato B (perequazione completa) ci regalerà più tasse di prima.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Bèrghem Visualizza Messaggio
    Il federalismo deve coprire l'evasione?

    Se una zona ha bisogno di 100 per i servizi da erogare, e potrebbe pagare 90 con le tasse, ma in realtà paga solo 70, lo Stato deve ripianare tutto, anche il deficit da furbizia?



    http://newrassegna.camera.it/chiosco...tArticle=KGPHI

    Il disegno di legge sul federalismo dovrebbe iniziare il percorso parlamentare fra poco. Dopodiché, per un paio d’anni, il governo varerà i decreti delegati, che avranno il compito fondamentale di mettere dei numeri precisi dentro le vaghe formule del disegno di legge originario. Teniamoci forte, perché saranno sicuramente due anni tormentati, in cui non riusciremo a capire quasi nulla di quel che succederà, mentre loro (politici e amministratori locali) capiranno perfettamente il gioco e cercheranno ciascuno di tirare il più possibile dalla propria parte la coperta stretta dei conti pubblici.

    Ma qual è il gioco? Apparentemente la posta in gioco fondamentale è il meccanismo della spesa, ossia quali compiti dovrà svolgere ogni ente territoriale (regione, provincia, comune), e quindi con quanti quattrini dovrà essere finanziato. L’idea almeno a parole condivisa da tutti è di passare da un finanziamento sulla base della spesa storica a un finanziamento basato su costi standard uniformi: ti pago solo quel che fai e il prezzo di ogni prestazione è fisso, non può variare da territorio a territorio. Questo è il “lato A” del federalismo, quello di cui si discute animatamente da un paio d’anni.

    C’è un “lato B” del federalismo, però. Un lato di cui si parla poco e che nelle bozze di riforma circolate finora non viene mai trattato con chiarezza. Il lato B del federalismo è il meccanismo di perequazione delle differenze di capacità fiscale dei vari territori. Tramontata la vecchia idea secondo cui ogni territorio ha diritto di trattenere una quota fissa del proprio gettito fiscale, la nuova idea che (soprattutto per merito, o demerito, del Pd e delle regioni meridionali) si è affermata negli ultimi mesi è che sia lo Stato centrale ad assicurare ai territori con minore capacità fiscale, tipicamente le regioni del Mezzogiorno, le risorse finanziarie di cui hanno bisogno per erogare i servizi essenziali”.

    Già, ma che cosa significa capacità fiscale? Più precisamente: qual è il deficit di capacità fiscale che lo Stato si impegna a perequare? Le risposte possibili sono due.

    Prima risposta: il deficit da perequare è solo quello che deriva da un minore reddito pro capite, che ovviamente limita il gettito potenziale.

    Seconda risposta: il deficit da perequare è quello che deriva da un minore gettito effettivo, che a sua volta può dipendere sia da un deficit di sviluppo sia da un eccesso di evasione fiscale. Le regioni meridionali soffrono di entrambi ma, come si vede dal grafico in basso, l’ampiezza del deficit di gettito è circa il doppio di quella del deficit da sottosviluppo, e diventa addirittura il triplo per imposte molto evase come l’Iva.

    Il problema tecnico-politico del lato B del federalismo è dunque questo: se un territorio ha bisogno di 100 per pagare i servizi che deve erogare, e in base al suo reddito potrebbe pagare 90 di tasse, ma in realtà paga solo 70, lo Stato colma soltanto il deficit da sottosviluppo (10) o anche quello da evasione fiscale (20)? Detto in altre parole: una volta colmato il primo deficit (10) in base a un principio di solidarietà, lo Stato si ferma qui, e impone al territorio evasore di aumentare le tasse locali, o ripiana anche il deficit da furbizia?

    Ad ascoltare la retorica della riforma federalista si direbbe che la risposta sia che lo Stato ripianerà solo i deficit da sottosviluppo. A leggere le varie bozze di federalismo, che non prevedono mai un meccanismo chiaro per impedire la perequazione ingiusta (da evasione), si direbbe invece il contrario: lo Stato finirà per assicurare a tutti gli amministratori locali le risorse di cui hanno bisogno, a prescindere dal fatto che i cittadini dei rispettivi territori paghino le tasse oppure no.

    Quindi prepariamoci: la somma fra il lato A (risorse in base ai compiti) e il lato B (perequazione completa) ci regalerà più tasse di prima.
    Se ventanni di lega hanno prodotto questa porcheria la lega sparisce.
    Bene hai fatto a postare l'articolo. Guarda caso nessuno ne parla tra i media nazionali.
    Iniziamo a mandare a casa la lega. Che provino ad andare a lavorare.

  5. #5
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    Ottimo lavoro Berghèm.

    Buona lettura anche ai gonzi

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Bèrghem Visualizza Messaggio
    Se una zona ha bisogno di 100 per i servizi da erogare, e potrebbe pagare 90 con le tasse, ma in realtà paga solo 70, lo Stato deve ripianare tutto, anche il deficit da furbizia?
    se una zona ha bisogno di 100 per i servizi da erogare, potrebbe pagare 90 con le tasse ma paga solo 70 e ne spende 500?

  7. #7
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    Il centralismo e la spesa storica la coprono già da tempo.

  8. #8
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    Ottimo,questo post ha chiarito molto le idee,adesso staremo a vedere...

  9. #9
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    mi sembra piuttosto ovvio che questo " federalismo" e' una cagata pazzesca...

    direi proprio una nuova comfezione per il mantenimento delle vecchie ruberie ...
    l' ultimo servizio reso dalla lega nord agli sfruttatori della padania ? ...

    e dico ULTIMO perche' se anche dopo questa truffa tanti padani continuassero a votare questo partito .. di sicuro cretini cosi si muore ...
    "dammi i soldi, e al diavolo tutto il resto "
    Marx


    (graucho..:-))

  10. #10
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Citazione Originariamente Scritto da JuvSP Visualizza Messaggio
    Il centralismo e la spesa storica la coprono già da tempo.
    Quello che politici e media italiani chiamano (ahinoi) federalismo (sic!) continuerebbe a farlo mettendoci sopra il cappello rassicurativo della riforma solidale e spacciandolo per tutt'altro. Cambiare tutto affinchè nulla cambi, as always.

 

 
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