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  1. #41
    IL CENTRODESTRA UNITO
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Non era malpensa a perdere soldi ma alitalia. Alitalia e i suoi vertici per i privilegi di alcuni han fatto fallire una strategia che lufthansa fa da decenni in Germania: la logica multihub.
    Ma in ogni caso l'area milanese è cosi appetibile che un mese dopo il dehubbing di Alitalia, Easyjet ne faceva la sua base del sud europa e lufthansa firmava il piano scala con sea.
    Sulla Lega secondo me c'è un malinteso, la Lega non ha mai sostenuto alitalia, anzi ne ha sempre denunciato gli sprechi. Strasostiene lufthansa e non auspica affatto il ritorno di alitalia che tra l'altro ormai sarebbe inutile visto che lufthansa è già alla fase 2 del suo piano di sviluppo su malpensa
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  2. #42
    IL CENTRODESTRA UNITO
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Citazione Originariamente Scritto da Occam Visualizza Messaggio
    eh..certo...quello che era prima che AZ chiudesse Malpensa...i costi li sopportano le compagnie aeree
    No non è mai stato così. Linate non è mai stato un city airport basta vedere che incredibilmente le rotte nazionali sono quasi tutte su linate cosi da impedire i transiti su malpensa.
    Un sistema integrato non è mai stato provato perchè alitalia ha sempre avuto una politica miope.
    Sarà il mercato a portare verso una soluzione di questo tipo
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  3. #43
    Il Rasoio
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Citazione Originariamente Scritto da Newborn Visualizza Messaggio
    Non era malpensa a perdere soldi ma alitalia. Alitalia e i suoi vertici per i privilegi di alcuni han fatto fallire una strategia che lufthansa fa da decenni in Germania: la logica multihub.
    Ma in ogni caso l'area milanese è cosi appetibile che un mese dopo il dehubbing di Alitalia, Easyjet ne faceva la sua base del sud europa e lufthansa firmava il piano scala con sea.
    Sulla Lega secondo me c'è un malinteso, la Lega non ha mai sostenuto alitalia, anzi ne ha sempre denunciato gli sprechi. Strasostiene lufthansa e non auspica affatto il ritorno di alitalia che tra l'altro ormai sarebbe inutile visto che lufthansa è già alla fase 2 del suo piano di sviluppo su malpensa

    già...e perchè la Lega, visto che è al governo, non fa pressioni sul governo per liberare gli slots occupati da Az e concludere trattative bilaterali con gli altri paesi per l'apertura di nuove tratte?

  4. #44
    IL CENTRODESTRA UNITO
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Citazione Originariamente Scritto da THE MATRIX Visualizza Messaggio
    Se Linate rimane dedicato alla tratta roma/mi finirà per andare a gambe all'aria per la concorrenza dei treni superveloci. Se i tempi che promettono saranno quelli l'aereo non conviene più per quella tratta.
    Per leggi europee un aeroporto non può essere ridotto a una sola tratta, era una boutade fantasiosa di Colaninno.
    In ogni caso, nonostante il treno, milano-roma rimane la tratta più redditizia d'europa.
    La concorrenza del treno c'è anche sulla madrid-barcellona ma il ponte aereo tra le due città ne ha risentito pochissimo.
    Ovviamente Iberia offre altri servizi rispetto ad Alitalia ma ultimamente si stan muovendo in tal senso con una frequenza di rotte di tutto rispetto, i varchi privilegiati, il check-in veloce
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  5. #45
    IL CENTRODESTRA UNITO
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Citazione Originariamente Scritto da Occam Visualizza Messaggio
    già...e perchè la Lega, visto che è al governo, non fa pressioni sul governo per liberare gli slots occupati da Az e concludere trattative bilaterali con gli altri paesi per l'apertura di nuove tratte?
    Gli slots si liberano da soli dopo un'anno di inutilizzazione, da fine marzo sono liberi. Le trattative bilaterali si stanno facendo tanto è vero che sono aumentate le frequenze con taiwan, corea, emirati arabi, brasile...
    Tutte cose che i giornali non dicono.
    Sugli Stati Uniti c'è l'open skies, qualsiasi compagnia ci può volare ed entro l'anno lufthansa e i suoi partners copriranno alcune rotte
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  6. #46
    Il Rasoio
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Citazione Originariamente Scritto da Newborn Visualizza Messaggio
    Gli slots si liberano da soli dopo un'anno di inutilizzazione, da fine marzo sono liberi. Le trattative bilaterali si stanno facendo tanto è vero che sono aumentate le frequenze con taiwan, corea, emirati arabi, brasile...
    Tutte cose che i giornali non dicono.
    Sugli Stati Uniti c'è l'open skies, qualsiasi compagnia ci può volare ed entro l'anno lufthansa e i suoi partners copriranno alcune rotte
    bene...se son rose fioriranno....meglio così

  7. #47
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Citazione Originariamente Scritto da Newborn Visualizza Messaggio
    Per leggi europee un aeroporto non può essere ridotto a una sola tratta, era una boutade fantasiosa di Colaninno.
    In ogni caso, nonostante il treno, milano-roma rimane la tratta più redditizia d'europa.
    La concorrenza del treno c'è anche sulla madrid-barcellona ma il ponte aereo tra le due città ne ha risentito pochissimo.
    Ovviamente Iberia offre altri servizi rispetto ad Alitalia ma ultimamente si stan muovendo in tal senso con una frequenza di rotte di tutto rispetto, i varchi privilegiati, il check-in veloce
    Vedi, è che ora che vado a fiumicino e poi da linate a dove devo andare senza contare la nebbia, mentre col treno sono da centro a centro. Questo per quel che conosco. Ma se anche loro si adeguano ....

  8. #48
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Non eri un dipendente alitalia o qualcosa del genere
    mai stato in alitalia, ma lo so che ti piace pensare "comunista fannullone quindi dipendente alitalia"

    ti informo cmq che i sindacati di az erano e sono tutti di destra.

    per newborn

    cmq come al solito c'è il leghista che sostiene che malpensa sia il miglior posto del mondo e che non ha bisogno di alitalia (come mai senza az sta al -30%???)

    altra cazzata la storia di lufhtansa italia che vuole investire sul lungo raggio l'avete sentita solo nei vostri tg banani, per il momento non c'è nulla di ufficiale e cmq non sarà possibile perchè ul vostro caro bel governo ha bloccato ancora per un anno gli slot di alitalia quindi nisba mxp

    altra cavolata: se az va via come HUB e easyjet ARRIV non vuol dire che uno sostituisce altro, una cosa E' L'HUB, UN ALTRA E' LA BASE POINT TO POINT STILE EASYJET, OVVERO UNA COSA IL CONTRARIO DELLL'ALTRA
    se poi nessuno ti ha insegnato la differenza, perchè parli di questo argomento?

    ultima cosa: la lega l'anno scorso ha fatto le manifestazioni a malpensa contro il ritiro dell'alitalia, che poi vogliate cancellare il passato perchè i vostri padroni vi comandano a bacchetta è un conto, ma la lega prima ha detto una cosa (contro mxp nel 2000) poi un'altra (contro il rilascio di az nel 2008)poi un'altra ancora e voi state sempre ad ascoltarli ocme se fossero stati sempre coerenti.
    adesso invece non dicono più niente

    per the matrix ancora

    se poi devo sentire altre boiate che mxp perdeva perchè "piloti e hostess volavano da roma" ecco una persona così, non dovrebbe nemmeno aprire bocca su questa vicenda perchè non sa nemmeno come funziona una compagnia aerea e su quanto incidano certe cose sui bilanci (il pendolarismo è tipico delle grandi compagnie, c'è anche in british e in alitalia continuano a farlo anche adesso che è stata data ai vostri salvatori della patria, non era quello il problema di alitalia e non lo sarà nemmeno dopo, ma per la gente come voi v abene la politica del "le hostess prenotavano alberghi a 5 stelle"


    tenevi le cavolate dette da chi scrive bugie per esigenze padronali e rimanete pure nella vostra ignoranza

    su su

    chi è che mi scrive qualche altra perla da collezionare?

  9. #49
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Citazione Originariamente Scritto da SPYCAM Visualizza Messaggio
    di Oreste Pivetta

    Malpensa è come il bicchiere: mezzo vuoto o mezzo pieno. Dipende. Viaggiando sul trenino che da Cadorna porta al terminal, percorrendo i saloni dei check in, dopo il "de-hubbing", dopo insomma che il sogno lombardo di grandeur è svanito, sembra mezzo vuoto. Ad ascoltare Giuseppe Bonomi, il presidente di Sea, la società pubblica che ha in gestione l’aereoporto, si direbbe che è mezzo pieno e che il rischio è di vederlo traboccare di qui a qualche anno, sempre che si esca dalla crisi, sempre che le rotte vengano liberalizzate e che arrivino investimenti per i collegamenti, per i servizi, sempre che il governo si dia una mossa.

    L’altro ieri, in audizione alla Commissione trasporti della Camera, Bonomi pare abbia esultato: «Siamo ripartiti: ad aprile abbiamo avuto un primo dato positivo, l’aumento del 7,9 per cento del traffico passeggeri, rispetto al 2008». Si dovrebbe aggiungere che il 2008 è stato l’anno nero e che aprile è stato il mese nero di Alitalia. La sintesi corretta sarebbe: quasi 24 milioni di passeggeri nel 2007, 19 milioni nel 2008, quando sono stati persi poco meno di 8 milioni di passeggeri per il ritiro di Alitalia e se ne sono guadagnati tre milioni grazie ad altri vettori. Il bilancio è questo. Poi si lavora per il futuro e per il futuro c’è chi continua a sperare in Alitalia, come il presidente lombardo Formigoni, che ogni volta con gesto risolutore annuncia: «Parlerò io con Sabelli». C’è chi, come lo stesso Bonomi, ci ha messo una pietra sopra: «Possiamo farcela da soli...». A settembre di un anno fa, quando del domani di Alitalia si sapeva ancora meno di oggi, a Cernobbio, mi aveva detto: «A questo punto possiamo farne a meno». D’accordo con i sindacati. Dice Nino Cortorillo, numero uno della Filt Cgil in regione: «Scelta irreversibile, uscita definitiva, quella di Alitalia. Perchè Malpensa che può togliere qualcosa a Parigi non sta nell’interesse di Air France». Il “padrone” è stato chiaro (in un’intervista a "Repubblica"): «Malpensa non potrà mai essere ciò per cui è stata disegnata, un hub». Giudizio impietoso (ma fondato) nei confronti dei patrocinatori nordisti della “causa”, addirittura feroce nei confronti del maggior propagandista: il governatore Formigoni.

    Così muore un hub (ecco il "de-hubbing"), un hub mai nato, eterna ambizione del Nord, alimentata dalla scelta di una sola compagnia, mortificata da sempre per la penuria delle infrastrutture e alla fine dal solito compromesso all’italiana per salvare Fiumicino, consegnata alla dura realtà dall’abbandono di Alitalia che in un anno da mille e 200 è planata a neanche duecento voli settimanali, così che a Malpensa è mancato all’appello un quarto dei voli del 2007: un precipizio, se si pensa che è passato solo un anno, scendendo da poco più di quattromila movimenti settimanali a poco più di tremila. Nello sconforto di politici di varia estrazione, affiliati tutti al centrodestra, che hanno dovuto assistere alla fuga da Malpensa non solo della compagnia di bandiera ma anche di Berlusconi e del suo governo. In silenzio. «Perchè - sostiene Cortorillo - nell’accordo con i francesi ci sta un piano industriale e un piano politico». Per sostenere quest’ultimo e perchè Berlusconi possa presentarsi alle prossime elezioni da salvatore della patria aerea, non si può cambiare una virgola del piano industriale, che è protezionista e basta, taglia la concorrenza e gradisce Malpensa piccolo-piccolo. Alla Lega tocca solo tacere: nello scambio s’è guadagnata la “sicurezza”. Niente allora, ad esempio, liberalizzazioni degli slot. I cieli, come è noto, non sono tutti liberi: sono liberi sopra l’Europa dell’Unione e tra l’Europa e il Nord America, per volare verso paesi extra Ue occorre un accordo e l’Italia ovviamente li accordi bilaterali li aveva sottoscritti sempre a nome Alitalia. Nel gennaio scorso l’emendamento salva Malpensa al decreto anti-crisi aveva impegnato il governo a promuovere entro trenta giorni la rinegoziazione. Poco s’è fatto fino ad oggi: due pratiche sbloccate, Cina e Corea del Sud.

    Niente di fronte alle promesse di una eterna campagna elettorale, evidentemente insufficiente a muovere passeggeri, aerei, compagnie. Insufficienti sono anche le promesse della nuova Alitalia: un paio di voli intercontinentali in più, forse tre.
    Il piano industriale di Sea individua altre strade, «che il sindacato - non ha timore Cortorillo a riconoscerlo - condivide». Quali sono le strade? Intanto una partnership strategica come quella con Lufthansa, cioè con i tedeschi di una delle più prestigiose compagnie al mondo. Poi il low cost con Easy Jet. Infine il settore cargo, definito «risorsa strategica». In questo senso Malpensa può dire di tentare un primato e rappresenterebbe comunque un’eccezione: Amsterdam fa venti milioni di passeggeri ed è solo un hub, Palma di Mallorca conta altrettanti passeggeri ed è un approdo turistico low cost, l’aereoporto varesino tiene insieme un hub (il progetto di Lufthansa vuole che diventi il suo quarto hub dopo Monaco, Francoforte e Zurigo), il turismo a basso costo e le merci. Ce la farà? Possibile perchè l’andamento del mercato è ovviamente ciclico, ma tendenzialmente sempre in crescita: negli ultimi dieci anni, malgrado tutto, il traffico passeggeri in Italia è raddoppiato.
    Sul destino di Malpensa potrebbe continuare a pesare la questione mai risolta di Linate: il sistema lombardo (in un sistema “padano” segnato dalla presenza di una infinità di scali nel raggio di pochi chilometri: basti pensare a Orio al Serio) s’è sempre complicato la vita da sè. Linate è lì, aereoporto cittadino, che è in realtà punto di forza nella strategia della nuova Alitalia, perchè può essere una sorta di banca sicura grazie al monopolio (il 70 per cento garantito del traffico) sulla tratta Milano-Roma, perchè non confligge con Fiumicino e tanto meno con Parigi. «Nessuno - spiega Cortorillo - avrebbe interesse a trasformare Linate in un parco giochi. In tutta questa vicenda, superata la crisi internazionale, se il piano industriale avesse successo, Malpensa potrebbe ritrovarsi alla saturazione e Linate potrebbe tornare d’attualità». Se poi l’Expo milanese si farà davvero...
    Siamo di fronte a una partita incerta: la decideranno i vettori, non chi gestisce il “contenitore”.

    La Sea non può inventarsi altro che il modo per garantire servizi più efficienti e quindi per esaltare una propria attrattività (insieme con tariffe competive: e per ora quelle di Sea sono tra le più basse nell’Unione europea). Ci vogliono investimenti e quindi, come sostiene il sindacato, ci vuole la forza per mantenere una capacità di autofinanziamento. Bonomi ricordava che Sea tra il 2004 e il 2008 aveva investito 541 milioni in autofinanziamento e che tra il 2009 e il 2016 avrebbe investito per un miliardo e mezzo.
    Conti stretti e difficili, fino all’azzardo. A pagare sono stati ancora i lavoratori (Sea gestisce anche l’handling, cioè tutti i servizi a terra, dallo smistamento bagagli al trasporto passeggeri: tremila dipendenti). Cortorillo conferma che fu la Filt per prima a chiedere il ricorso agli ammortizzatori sociali, una novità. Sono arrivati la cassa integrazione, per alcune migliaia, e anche i pensionamenti: proprio l’altro ieri è stato raggiunto un accordo per 390 lavoratori. accompagnati con incentivi e cassa integrazione. Con un bel risultato: aver strappato l’assunzione a tempo indeterminato per i precari (da più di due anni al lavoro), una volta chiusa la cig. Un risultato in cui si legge una condivisione tra impresa e sindacato.
    Il centrodestra ha recitato la solita scena: i proclami di Formigoni, quelli della Lega, senza conseguenze di fronte ai progetti di Berlusconi, cioè alla sua propaganda.

    10 maggio 2009

    http://www.unita.it/news/84631/malpe...esse_e_declino
    Sono cose arcinote , e persino qui , nel "piccolo" di POL , sono state dette e ridette.
    Vogliamo riassumerle (con mia interpretazione) ?
    Negli anni '50 - 60 , in pieno clima di programmazione e stato interventista , i governi decisero che Fiumicino doveva essere il centro del traffico aereo nazionale.
    Come si sa , le teorie programmatorie , con i loro piani ecc. , non erano altro che astrazioni ideologiche , in quel caso imitazioni in salsa italiota dei gosplan sovietici.
    Ma così fu , e venne fatto Fiumicino.
    A dimostrazione che l'ideologia pianificatrice è una cosa e la realtà un'altra , nei decenni successivi si vide sì un forte sviluppo del traffico aereo , ma non distribuito su tutto il territorio , dato che un buon 60 - 70% di tale traffico , e in modo speciale quello "business" coinvolgeva le regioni del nord.
    Per tale motivo venne deciso di creare un secondo "hub" a Malpensa , a nord di Milano , questo negli anni '90 , e lì vennero trasferiti molti voli Alitalia , che avevano prevalentemente una clientela nell'area.
    In pratica però , Alitalia non accettò mai questo trasferimento , dato che lasciò a Roma non solo la sede e la direzione , ma anche tutta la manutenzione.
    Di più , gli equipaggi che dovevano partire da Malpensa , erano fatti da piloti romani che dovevano raggiungere lo scalo lombardo con ulteriori costi.
    L'anno scorso la decennale vicenda di Alitalia volse al termine , e subito pensarono , per risanarla di riportare a Roma tutto il traffico.
    Ecco il collasso di Malpensa.
    Ma anche qui c'è qualcosa da aggiungere.
    Allo scopo di difendere la compagnia , sembra che non siano stati ceduti , o lo sono stati solo in parte , gli "slot" di proporietà Alitalia su Malpensa , al fine di evitare che altre compagnie usino quelle rotte trasportando passeggeri del nord , che invece ora sarebbero costretti ad andare a Fiumicino per volare con Alitalia.
    Quindi , in sintesi , una operazione del più perfetto stile e contenuto centralista e romanocentrico , dove le regioni del nord servono solo come bacino di traffico e tutto il bello della cosa va a Roma.
    Se la Lega , come dice l'articolo , ha mollato tutto per un piatto di lenticchie , lo si vedrà , e se fosse vero sarebbe molto grave.

  10. #50
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    Predefinito Riferimento: Malpensa, promesse e declino

    Citazione Originariamente Scritto da Newborn Visualizza Messaggio
    Mamma mia che disinformazione...
    Malpensa è entrata in crisi da marzo 2008 a causa del Piano Prodi-Prato che ha provocato il dehubbing di Alitalia.
    Ma al momento non è in crisi, certo non è al meglio ma voglio vedere con una compagnia che da un giorno all'altro ti lascia quasi completamente.
    Ad aprile ha fatto un +8% di passeggeri rispetto all'aprile scorso.
    Lufthansa ci sta investendo tantissimo con le destinazioni europee e italiane ed entro l'anno con quelle intercontinentali. Malpensa diventerà il quarto hub della compagnia tedesca (come da piano Scala) o meglio di Star Alliance
    Hanno aumentato le frequenze Korean, Emirates, Etihad, Air China e Tam.
    Per quanto riguarda il cargo è arrivato Lufthansa Cargo, Cargolux, Cathay e da poco CargoItalia Alis.

    Malpensa non ha assolutamente bisogno di Alitalia, si regge sulle sue spalle.
    Di certo fanno ridere gli articoletti della pravda visto che la causa della crisi è dovuta a una precisa scelta dell'allora maggioranza
    Sicuramente un aumento del traffico dell'8% nel pieno di una delle più profonde crisi economiche non è poco.
    Io non me ne intendo di traffico aereo , però so a livello generale che qualsiasi struttura o impresa funziona se esistono le condizioni generali a che ciò avvenga.
    Dietro Malpensa vi è una delle regioni economicamente e socialmente più sviluppate d'Europa e del mondo , ed esiste quindi un bacino strutturale di traffico che può garantire la vita e lo sviluppo dello scalo.
    Certo , è distante dalla città , ma anche gli altri aeroporti europei lo sono.
    Qui emerge secondo me una delle pecche : la regione Lombardia doveva investire di più nelle lineee di comunicazione all'aeroporto , ad esempio con una linea di metropolitana veloce che coprisse i 40 chilometri in 15 - 20 minuti.
    Io sono convinto che alla fine , così come ad esempio il nordest si è sviluppato economicamente senza che nessuna programmazione e intervento venisse fatto (vennero indirizzati tutti al sud) , così anche Malpensa riuscirà a riemergere e imporsi , contro le volontà centralizzatrici ideologiche romanocentriche.

 

 
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