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ROMA - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al piano carceri. Tra i punti centrali, i poteri straordinari per il capo del Dap, Franco Ionta, e iter più veloci per l'edilizia carceraria. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano oggi ha spiegato che il problema del sovraffollamento non sarà affrontato come in passato, ricorrendo a indulti e amnistie, ma con la costruzione di nuovi istituti. I tempi indicati sono ridotti, il piano deve essere presentato entro 60 giorni, gli edifici dovranno essere "ecocompatibili" e per la loro costruzione il governo ha previsto anche il ricorso ai privati. Il provvedimento, ha spiegato poi il Guardasigilli, sarà inserito come emendamento nel decreto "milleproroghe".
L'edilizia. "Fino ad ora l'emergenza carceraria è stata affrontata solo con le amnistie e gli indulti. Con la realizzazione di nuove carceri abbiamo scelto di seguire un'altra strada", ha detto il ministro. L'obiettivo segnalato dal Guardasigilli è quello di accogliere in modo regolare oltre 60mila detenuti, mentre attualmente i posti regolari sono 43mila ( il limite tollerabile invece è di 63mila). "I criminali - ha argomentato Alfano - non possono smettere di andare in galera, perché non ci sono galere che possano ospitarli. Noi dobbiamo costruirne di nuove facendo sì che chi ci finisce sia trattato da uomo con piena dignità e con la possibilità di scontare la pena sperando nella rieducazione del detenuto".
Circuiti differenziati. La maggior parte dei penitenziari italiani, è stato ricordato, "sono stati realizzati tra il 1400 e il 1800" e dal 1944 al 2006 ci sono stati oltre quaranta provvedimenti di indulto e amnistia. Il titolare della Giustizia ha specificato che l'obiettivo è anche di creare "circuiti differenziati". "Non c'è motivo - ha detto Alfano - che i detenuti a bassa pericolosità siano ristretti come quelli ad alta pericolosità. Con le attuali strutture tutto ciò non è possibile".
Forme di finanziamento. Secondo quanto indicato dal piano, i nuovi edifici dovranno essere "eco-compatibili e ad emissioni zero". Le risorse per l'edilizia potranno seguire tre canali: "La cassa delle ammende, la corsia preferenziale che consente l'accesso ai fondi previsti dal decreto anticrisi e il ricorso a finanziamenti privati come accade in tanti paesi occidentali". In quest'ultimo caso Alfano ha garantito la "massima trasparenza" e spiegato che i privati potranno concorrere alla realizzazione dei nuovi penitenziari "con strumenti contrattuali innovativi come per esempio il project financing, oppure altri che possono essere immaginati". "Il Cdm - ha aggiunto - potrà dimezzare i termini relativi alle autorizzazioni proprio per rendere più corto l'iter di edificazione di nuove carceri".
L'iter del piano. Il governo ha scelto la strada del Milleproroghe e non del decreto per dimezzare di trenta giorni i tempi di conversione delle norme. Il dl Milleproroghe deve infatti essere convertito entro il primo marzo, mentre per un decreto specifico sulle carceri ci sarebbero voluti 60 giorni.
Il commissario straordinario. Secondo quanto spiegato dal Guardasigilli, Ionta avrà poteri speciali per accelerare la costruzione di nuovi istituti di pena e dovrà presentare il piano entro 60 giorni. Il suo compito è di prevedere l'allocazione delle nuove strutture e contemplare il fabbisogno finanziario. Il neocommissario, ha spiegato il ministro, potrà sostituirsi alle "amministrazioni inadempienti e ci sarà una riduzione dei tempi per i ricorsi amministrativi: le gare non verranno bloccate in fase di contenzioso".
Pd: "Non basta costruire nuove carceri". Secondo Donatella Ferranti, capogruppo del Pd nella commissione giustizia della Camera, è infatti necessario "ripensare il modello edilizio penitenziario". Due le principali richieste: tenere conto delle esigenze di elevata sicurezza per chi è sottoposto al regime del 41bis e dare maggiori spazi comuni e possibilità di lavoro ai detenuti normali. Quanto al finanziamento dei privati, Ferranti sottolinea l'importanza della "trasparenza del procedimento, l'affidabilità delle imprese e l'assoluta assenza di qualsiasi legame diretto e indiretto con le imprese criminali". Ma, aggiunge, "questo non può rappresentare un primo passo per la privatizzazione della gestione delle carceri, alla quale siamo fermamente contrari".
- SECONDO VOI... CHI SARA' CONTRARIO ALLE GALERE E VORRA' I DELINQUENTI LIBERI E RIVERITI?
"Piano inutile". L'associazione Antigone, che si batte per i diritti nelle carceri, critica l'insieme dei provvedimenti varati oggi dal governo: "E' un piano inutile e dannoso", sostiene il presidente Patrizio Gonnella: "Inutile perché non si è mai visto in Italia che in sei mesi si costruisca un carcere. A Gela ci sono voluti cinquant'anni. Dannoso perché alimenterà nuove ondate di affollamento penitenziario". Gonnella si dice contrario "a ogni forma di presenza di privati nel management penitenziario" (in passato, sottolinea, ci sono stati solo "tentativi falliti") e indignato per l'utilizzo dei soldi della cassa delle ammende per la costruzione di nuove carceri: "E' indecente - afferma - spendere il denaro destinato alla risocializzazione dei detenuti".
http://www.repubblica.it/interstitia...al1438051.html
AVANTI MARONI, SBATTILI TUTTI AL GABBIO!