Italia-Libia, deputati radicali a Frattini: basta soldi a Gheddafi senza garanzie, ci opporremo a ratifica-lampo sia in commissione che in aula
Entro domani saranno depositati moltissimi emendamenti in Commissione Esteri della Camera.
Roma, 13 gennaio 2009
• Dichiarazione dei deputati radicali Matteo Mecacci, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti
Come abbiamo da tempo annunciato, riteniamo che il Trattato stipulato lo scorso 30 agosto a Bengasi dal Presidente del Consiglio Berlusconi con il Colonnello Gheddafi, rappresenti un grave errore della politica estera del Governo, e per questo ci opporremo sia in Commissione Esteri che in Aula alla ratifica-lampo che è stata auspicata oggi dal Ministro Frattini.
Il Trattato di "Amicizia, Cooperazione e Partnerariato", rappresenta infatti un vero e proprio assegno in bianco (di 5 miliardi dollari, circa 200 milioni di euro all'anno per 20 anni) consegnato a un regime che usa l'arma dell'immigrazione clandestina per ricattare il nostro paese, e che non fornisce alcuna garanzia di controllo e di rispetto delle norme internazionali in materia di diritto d'asilo e di immigrazione. E' ormai evidente a tutti come il tratto di mediterraneo tra la Libia e l'Italia sia una "bara a cielo aperto" dove centinaia e probabilmente migliaia di migranti finiscono in fondo al mare per responsabilità di organizzazioni criminali che operano al di fuori di qualsiasi monitoraggio internazionale, impedito proprio dal regime di Gheddafi.
Inoltre, il Trattato impegna l'Italia a non usare basi Nato per eventuali operazioni militari contro la Libia mettendo in discussione, primo paese democratico e occidentale a farlo a favore del regime di Gheddafi, gli impegni sottoscritti con il Patto Atlantico. Oltre a cio', l'Italia dimentica completamente la sorte delle imprese italiane creditrici verso la Libia, non ottenendo nessuna garanzia che quanto e' dovuto alle nostre imprese (oltre 600 milioni di euro) sia dato, mentre l'Italia si appresta ad aumentare le tasse (aumento addizionale Ires) con probabibili ripercussioni sulla bolletta del gas e alla pompa della benzina.
Per questi motivi in apertura della discussione del Trattato avvenuta oggi in Commissione Esteri, Matteo Mecacci ha annunciato il deposito moltissimi emendamenti, sia in Commissione che in Aula, per consentire una discussione piu' approfondita. Per questo ci rivolgiamo a tutti i Deputati, a partire da quelli del Gruppo del Partito Democratico, affinche' si oppongano alla ratifica di questo trattato.