9 partiti di ispirazione comunista in Italia. Ma i voti?
25 01 2009 Dopo l’annuncio di ieri di Vendola, la galassia rossa si fa sempre più folta
E cinque, più precisamente nove, ma fate pure undici. Ieri Nichi Vendola ha annunciato formalmente il suo distacco da Rifondazione comunista, e la nascita di una nuova formazione, Rps, Rifondazione per la sinistra. Così i partiti comunisti nel nostro Paese, quelli più noti che son stati in Parlamento e aspirano a tornare almeno a Strasburgo in primavera, salgono a cinque. Ma in realtà nove, contando i meno noti di tradizione trotskista o maoista, che han comunque presentato il loro simbolo, con tanto di falce e martello, alle elezioni dell’anno scorso. E aggiungendo al conto anche quelli che tengono l’ideale nel cuore ma stanno ugualmente all’estrema sinistra, Sole che ride e Sinistra democratica, eccoci a undici.
Nel particolare
Abbiamo il Partito della Rifondazione comunista guidato da Paolo Ferrero, dal quale si stacca ora con l’ennesima scissione la Rifondazione del governatore pugliese. Poi il Partito dei comunisti italiani di Oliviero Diliberto. Quindi il Partito comunista dei lavoratori di Marco Ferrando, che ha avuto par condicio nelle tribune elettorali pur rimanendo escluso, come gli altri compagni più «grandi» in verità, dal Parlamento. Non avrete dimenticato Sinistra critica, ecologista, comunista, femminista di Flavia D’Angeli, quel peperino che dava lezioni anche a Porta a porta. I più attenti alle vicende globali della sinistra infine, conoscono bene Iniziativa comunista di Norberto Natali, costola rifondarola anch’egli, implicato con le nuove Br e poi prosciolto totalmente. Così il Partito comunista italiano marxista-leninista diretto da Domenico Savio, che contende l’eredità maoista alla Lista comunista per il blocco popolare di Pietro Vangeli. Infine il Partito di alternativa comunista, con la gobba della falce a sinistra come si conviene ai buoni trotskisti, affiliato alla Quarta Internazionale, Fabiana Stefanoni leader. Tutti regolarmente registrati al Viminale per le scorse elezioni.
Il tutto è vagamente comico, sembra una di quelle simulazioni politiche in cui ogni giocatore si può creare il suo partito personale. Poveri comunisti, cosi fieri della propria ideologia (pessima) ma anche cosi vogliosi di continue scissioni. Un visitatore disattento potrebbe pensare a una super vitalità della galassia comunista, con cosi tante voci. In realtà i voti scarseggiano e i micropartitini rossi probabilmente finiranno a percentuali infinetisimali. Un po’ di compassione sinceramente c’è ma poi se ripensi alle loro idee cosi incredibilmente assurde e sconfitte dalla storia ti viene solo da ridere e da mettere il dito nella piaga.
http://fazioso.wordpress.com/2009/01...lia-ma-i-voti/