"Di pari passo con un migliore assetto degli organi costituzionali dello Stato deve andare il miglioramento del suo organismo amministrativo. Questa riorganizzazione implica da un canto la costituzione di un forte potere locale, che sgravi l'amministrazione centrale dall'eccesso delle sue funzioni. Non bisogna dimenticare che le nuove provincie italiane sono abituate da secoli ad un regime di decentramento burocratico e di autonomie locali, e che mal si adatteranno, con tutto il loro appassionato patriottismo, all'accentramento soffocante del sistema amministrativo italiano, per cui ad ogni stormir di fronda si deve far capo a Roma. E' per tanto giusto e politicamente opportuno, anziché estendere alle nuove provincie il centralismo italiano, introdurre nel resto dell'Italia un sistema di ragionevoli autonomie, non solo negli enti locali ma anche nell'organizzazione locale dell'amministrazione di Stato. Sarà questo un primo passo verso la necessaria semplificazione dei nostri congegni amministrativi."
[dal programma nazionalista del 1919]