FACCIAMOLO CON IRONIA


Di certo il tanto condiviso rinnovamento-cambiamento della politica italiana non può concentrarsi in sterili formulette di comodo di tipo anagrafico che solo in parte ( anche se un ciclo più breve di potere non può che giovare alla politica e agli uomini) può essere considerata come valida ed esaustiva risposta all’annoso problema.
Si devono piuttosto adottare stili e comportamenti che, aprendosi all’eterodossia, come ho già avuto modo di dire, immettano nuova linfa che rivitalizzi e rinnovi: saper quindi distinguere la serietà dalla seriosità va certo in questa direzione.
Se l’ironia-l’autoironia-la leggerezza di quella politica dei grandi, certo tutta da auspicare, stanno alla serietà con la conseguente autentica e quindi oggettiva analisi dei fatti, la cappa ottundente della seriosità sta a quella politica che si dice ormai da più parti ossificata, oppure ingessata, che ristagna e che produce visioni decontestualizzate, spesso abnormi e quindi grottesche.
Quanto di quel teatrino con psicodramma annesso che le ultime vicende fiorentina hanno messo in scena, si sarebbe potuto evitare se adusi ad un po’ più di levità si fossero immediatamente riconosciuti i caratteri proditori di certe proposte? proposte condite da capziose sottigliezze del vocabolario alle quali si sarebbe dovuto solo rispondere appellandosi a quelle suddette prerogative che più di ogni altra cosa ne avrebbero individuato la vena intimidatoria e l’evidente pretestuosità rivelando l’inconsistenza di certe istanze ?!
Ecco perché per operare scelte proficue abbiamo bisogno di quell’oggettività di analisi che quel certo pumbleo clima di seriosità, non può produrre, quell’oggettività di analisi che almeno per quanto mi riguarda, l’aver casualmente e solo per pochi minuti, intercettato quello speciale sulle primarie fiorentine con i candidati in onda su un’emittente regionale, ha aiutato. L’impressione immediata, suscitata da qualcosa che non ci siamo preparati e non ci aspettiamo di vedere , e solo per pochi minuti, può dare davvero illuminanti indicazioni. Credo di poter dire che tutti, più o meno, fossero disavvezzi ai mezzi televisivi e pertanto sotto uno sguardo inusuale brillavano altre stelle… che sia con la presenza che con l’assenza hanno svelato qualcosa di inedito. E allora quell’allure conclamata di qualcuno si squagliava come neve al sole e la dialettica brillante e grintosa di altri finiva per apparire di sloganistica banalità come pure la dignità e la serietà acquisivano nuova autorevolezza. Certo è un giudizio personale di chi ogni giorno e per abitudine, sottopone al vaglio di nuove considerazioni le proprie scelte per addivenire a convinzioni sempre più “convinte” e perciò partecipate e che quindi auspica nuove occasioni in cui si possa con serietà, leggerezza e ironia misurare la laicità di quelle scelte che determinino la mutazione copernicana della politica a lungo invocata.


ANTONELLA SENSI

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