Pagina 3 di 5 PrimaPrima ... 234 ... UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 46

Discussione: Lega Nord, Un Bluff

  1. #21
    Registered User
    Data Registrazione
    28 Oct 2005
    Località
    Trieste
    Messaggi
    3,688
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)
    Citazione Originariamente Scritto da Furlan Visualizza Messaggio
    P.S. per rafrad:

    Potresti usare lo stesso livore per indicare al tuo partito di riferimento le incoerenze e gli errori che questo forum evidenzia.
    Se in quel partito esiste democrazia, siamo certi che verrai ascoltato e i tuoi suggerimenti presi in considerazione.

    Non dimenticarti di farci sapere come andrà a finire.
    Finora ho fatto una sola segnalazione quest'estate quando Calderoli ha dichiarato: "noi stiamo con la Georgia". Io non ero d'accordo e poco dopo la cosa e' rientrata ed il governo ha assunto una posizione piu' comprensiva verso la Russia, ma non certo per merito mio. Non sono cosi' importante da cambiare la linea della politica nazionale, ma e' stato una scelta di "realpolitik".

  2. #22
    independent
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    7,801
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Coraggio, puoi fare di meglio

  3. #23
    Registered User
    Data Registrazione
    01 Jun 2004
    Messaggi
    3,135
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Quelle di Mannino sono osservazioni che qui facciamo da anni.
    Comunque riassunte bene.
    Sbaglia solo alla fine, il movimento di Bossi vivrà a lungo,
    l'italietta meschina ha ora un leader politico
    che la rappresenta bene: difetti, incapacità, frustrazioni.
    Bossi non rappresenta il mondo padano
    ma quello italione, i politici di Roma se ne sono accorti
    ed è per quello che da più di dieci anni dormono sonni
    tranquilli: il genio di Gemonio è uno di loro e sta facendo
    gran guasti in ambito padano.

  4. #24
    Registered User
    Data Registrazione
    01 Jun 2004
    Messaggi
    3,135
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Sbirulino vorrebbe far parte del mondo borghese,
    ma non lo è e quel mondo non lo riconosce come tale.
    Da qui nasce il contromovimento interno tendente
    a castigare e distruggere quel mondo.
    La buona borghesia compie, realizza, vende ed è
    vincolata dalla qualità.
    E' mercato.
    Sbirulino non ha il senso della qualità,
    non vuole sottostare a regole,
    non vuole passare esami,
    non si adegua alla società.
    E', quindi, socialmente pericoloso.
    Non è una bella storia, i danni li stiamo subendo noi.

  5. #25
    I sa smentés mai...
    Data Registrazione
    26 Nov 2006
    Messaggi
    994
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Banalità e giornalismo spazzatura

    Anche se molte considerazioni sono condivisibili (e ormai banali), un giornalista che definisce la Padania un' "inesistente parto della fantasia bossiana" è o ignorante o in malafede (o, più probabilmente, entrambe le cose).

  6. #26
    Moderatore
    Data Registrazione
    03 Jun 2006
    Località
    Quel Posto Davanti al Mare
    Messaggi
    32,721
     Likes dati
    8,551
     Like avuti
    7,142
    Mentioned
    55 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Furlan Visualizza Messaggio
    DI ALESSIO MANNINO
    La Voce del Ribelle

    Era partita con l’idea, sana, di una lotta
    che fosse allo stesso tempo politica e morale.
    Oggi è un sistema di potere.
    Che si nasconde dietro al mito di un Federalismo impossibile

    Un bluff: questo si è rivelata essere la Lega Nord. Un movimento sano, popolare, con l’indiscutibile merito di aver dato nuova linfa all’esangue politica italiana nel momento in cui essa crollava sotto le macerie della Prima Repubblica, che dopo vent’anni dalla sua ascesa ha compiuto la parabola dell’imborghesimento dissolvendosi nel corrotto sistema romano. Verde speranza alle origini, verde vomito oggi. Il vomito che viene a tutti quelli che in buona fede vi hanno aderito, l’hanno votata o semplicemente hanno simpatizzato con alcune sue battaglie e adesso la vedono ridotta a ben remunerata guardia bianca del potere. La Lega è morta. Officiamone il requiem.

    Bossi fantasma

    Del resto, non ha fatto che assumere il volto spettrale del padre-padrone Umberto Bossi. Con quella sua voce rauca e i suoi modi popolani da schietto parvenu, il Senatùr è stato la riscossa di tutta la gente del Nord che ha mandato avanti per decenni la baracca dello Stato italiano svenandosi con turni di lavoro massacranti e un prelievo fiscale vampiresco – un magistrale caso di connivenza fra vittime e carnefici, a dire il vero. Ma il suo egocentrismo dittatoriale, il centralismo piramidale che ha imposto al partito, le periodiche purghe con cui lo ha via via ripulito delle teste pensanti, la fiducia illimitata nel proprio fiuto di giocatore d’azzardo lo hanno rovinato. E la malattia che l’ha colpito anni fa ha completato l’opera. Oggi è la pallida ombra del Bossi che fu. È il fantasma di se stesso: un macilento politicante rimasto prigioniero del proprio mito e degli idoli che s’è fabbricato. Primo fra tutti, il federalismo.



    Federalismo impossibile

    È l’araba fenice. Questo mitologico meccanismo di governo da cui i leghisti aspettano la salvezza da quando i suoi primi profeti lo annunciavano, inascoltati, fin dai primi anni Ottanta (ricordiamo Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta, onestissimo uomo di cultura più che animale politico come l’Umberto). Il Carroccio bossiano ce l’ha servito in tutte le salse: la confederazione di tre Stati teorizzata da Gianfranco Miglio, la secessione pura e semplice, la Padania, la devolution. Ora, più prosaicamente, è in navigazione come progetto di riforma impastoiato nel mercato delle vacche parlamentari. Il che fornirà l’ennesimo alibi per confezionarla un’altra volta ancora come futura promessa elettorale. Diciamolo chiaro: il federalismo, ai caporioni della Lega, serve solo a lucrare voti e tirare a campare. È la terza volta che sono al governo con Berlusconi, e durante l’ultima hanno avuto un’intera legislatura per portare a casa non dico tutto il pacchetto, ma quanto meno la scatola. E invece non hanno fatto niente di niente. Da risposta al bisogno reale di autonomia per quelle piccole patrie e per quelle amministrazioni locali che sono il cuore pulsante dell’Italia - che unita per davvero non lo è stata mai – questo benedetto federalismo è stato annacquato e tradito, immiserito a slogan vuoto grazie al quale il partito padano giustifica la propria ragion d’essere. Cosa succederebbe, infatti, se venisse attuato sul serio? A cosa si attaccherebbero, i Calderoli e i Maroni, per strappare la poltrona di ministri? A nulla. La Lega è già defunta poiché è condannata a promettere all’infinito un impegno che non può mantenere. Pena l’autodistruzione.

    Partitocrazia padana

    Di questo passo il Carroccio è diventato un partito come gli altri. Giusto per stare ai fatti recenti: a Roma vota regalìe a industriali assistiti (Alitalia), copre i buchi di bilancio degli amici di padron Silvio (Roma e Catania), è contraria all’abolizione delle Province (demagogica o no, un’idea che avrebbe incontrato il favore degli arrabbiati della prima ora, affezionati alle “nazioni” lombarda, veneta, piemontese, non ai residuati del decentramento sabaudo), non batte ciglio quando Tremonti è costretto a far marcia indietro sui tagli alle scuole cattoliche (ve lo ricordate il Bossi d’antan, l’antipapista nemico dei “vescovoni”?), si appiattisce sulla politica estera del centrodestra, servile sia con gli Usa invasori di Afghanistan e Irak sia con la Russia genocida in Cecenia (e ora pensate al Senatùr che fa visita a Milosevic quando Belgrado era sotto le bombe Nato).

    Nei tanti centri del Nord che amministra, il Carroccio non è meglio. Ammanicato come tutti con le lobby economiche che in ogni città dettano legge ai consigli comunali, è arrivato persino, nella Vicenza in cui vivo, a votare a favore del Dal Molin Usa perché gli Americani portano “schei”, soldi (ma quando mai: l’appalto se lo sono pappato le cooperative cassaforte del Pd). Altro che “padroni a casa nostra”.

    E a proposito di soldi, potrei ricordare la vicenda di Credieuronord, la banca “padana” che ha razziato i risparmi di tanti militanti per poi naufragare fra accuse di truffa contro esponenti di primo piano del partito (e poi salvata dal furbetto del quartierino Giampiero Fiorani, amico dell’ex presidente di Bankitalia, don Antonio Fazio, che i leghisti, contraddicendo i loro stessi connotati antropologici, hanno sempre difeso: leghisti per l’“italianità”, proprio così). La partitocrazia, bersaglio preferito delle camicie verdi antemarcia, ha risucchiato la Lega. Facendole perdere l’anima.

    Le due anime

    Un’anima che fin dai primordi è stata ambivalente. C’era quella, letteralmente buonanima, che si ribellava non solo alle oligarchie dei partiti e della grande industria, ma anche alla globalizzazione trionfante e agli sfrenati eccessi della modernità. Era la riscoperta del “piccolo è bello”, dei dialetti, delle tradizioni locali, delle comunità. Ma accanto a ciò c’era l’anima nera, incarnata dal grosso dell’elettorato leghista: padroncini, commercianti e impiegati psicologicamente devastati dall’idolatria del superlavoro e del conto in banca. Intolleranti, gretti, razzisti (ce l’avevano coi “terroni”, poi con gli “extracomunitari”, oggi coi “terroristi” musulmani), tutto per loro era un problema che al dunque si riduceva alle troppe tasse. Troppe e ingiuste, siamo d’accordo. Ma se le si evade sistematicamente, come fa buona parte del ceto produttivo settentrionale, poi non si può pretendere che lo Stato sia migliore di quello che è. Si lamentano se vengono in ditta le Fiamme Gialle, il fisco oppressore eccetera. Ma è la legge. Sbagliata, certo, ma pur sempre legge. La stessa che è reclamata con la bava alla bocca contro i poveracci, i rom, gli immigrati e i ladri di polli da questi farisei che la infrangono per ragioni di portafoglio. Imparino, piuttosto, che la vita non è solo sgobbare e macinar soldi.

    Bassa Lega

    E tanto meno è fare politica la masturbatoria memorialistica di un passato morto e sepolto. Si rendono conto, gli organizzatori di feste e sagre in onore della Serenissima Repubblica veneziana, dei Celti (l’ampolla sul Po e trovate simili) e di altri nostalgismi da fissati, che questo loro amore per le radici storiche viene sputtanato in quattro e quattr’otto dagli interessi scopertamente bassi e poltronari dei capi e capetti spediti ad amministrare o a far presenza nella Roma un tempo ladrona? La Lega è di bassa lega, e chi la ammanta di nobili ideali culturali e tradizionali è uno sciocco o un cieco. O, nella peggiore delle ipotesi, si mette al servizio di una mascherata disgustosa. Disgustosa, sì: perché il modello di buon governo di una Venezia dei Dogi, ad esempio, non va smerciato per portar consensi a un partito romanizzato e venduto.

    Una contraffazione dopo l’altra: la Padania, inesistente parto della fantasia
    di Bossi; lo spirito di libertà che i leghisti
    si attribuiscono ma che, come per Forza
    Italia, si riduce a fare quello che gli pare.

    Questa è una contraffazione bella e buona. Come lo è la Padania, inesistente parto della fantasia bossiana. Come lo è il supposto spirito di libertà che i leghisti si attribuiscono, quando invece per loro libertà è, come i valorosi alleati di Forza Italia, fare quello che gli pare. Soprattutto non avere la scocciatura del “negher” come vicino di casa, ma poi essere ben contento se se lo ritrova come dipendente nella propria puzzolente fabbrichetta. O volere il divieto di culto per i fedeli islamici, per un mal interpretato concetto di reciprocità nei confronti dei paesi musulmani: se da loro niente chiese, da noi niente moschee. Ma quanti di loro le frequentano, le chiese? E se in alcuni Stati a maggioranza musulmana (non tutti, tra l’altro) vige questa restrizione, per quale ragione noi, che ci definiamo “democratici” e in nome della democrazia li invadiamo pure, dovremmo imitarli?

    Il Carroccio sopravvive a se stesso. Non fatevi ingannare dalle percentuali alle urne. Quando a Pontida o a Venezia i militanti leghisti, con corna celtiche e passione nordica, inneggiano ai relitti di una Lega che non c’è più, a noi pare di essere spettatori di un documentario sulle balene. Che quando è ora di morire, vanno a riva, al capolinea. E il capolinea di Bossi e dei suoi colonnelli è più vicino di quanto essi stessi credono.

    Alessio Mannino – giornalista
    Fonte: www.ilribelle.com/
    Gennaio 2009 - Anno 2 Numero 4

    Note:

    - «È da un anno che il potere teocratico dei vescovoni, gli zuccotti rossi, ci martella sistematicamente: pensassero alle anime, piuttosto che agli affari o alla politica».
    Umberto Bossi, Ansa, 5 settembre 1997
    - «La nuova base è un'opportunità». Manuela Dal Lago (vicepresidente dei deputati della Lega Nord, capogruppo in consiglio comunale a Vicenza ed ex presidente della Provincia di Vicenza), Corriere della Sera, 15 luglio 2006
    - "Credieuronord verso la liquidazione. Addio al sogno finanziario della Lega", Corriere della Sera, 8 novembre 2008 - «Berlusconi ha intenzione di togliere le province ma io gli ho detto di no, in primo luogo perchè è una questione di identità». Umberto Bossi, Ansa, 7 dicembre 2008
    - "Bossi incontra Milosevic. Chiamerà Kofi Annan", Repubblica, 24 aprile 1999

    Per gentile concessione de “La Voce del Ribelle”

    http://www.comedonchisciotte.org/sit...ticle&sid=5508

    Come siete ridotti male

    Citate un giornalista che parla male della Lega e del suo elettorato, non per via della scelta governista e non più secessionista, ma delle solite trite accuse che i leghisti c'è l'hanno con il negro, sono cattivi, ignoranti (e lui che definisce la Padania inesistente cos'è?), razzisti etc etc...


    scirtte poi dal solito meridonale che teme di vedere morire la propria italietta.





    Senza contare le mezze verità su credieuronord, l'accusa a non si sa quale malgestione nelle amminstrazioni locali, fino all'ennesima profezia sulla morte della Lega.

  7. #27
    www.leganordromagna.org
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Località
    Romagna Nazione Padana
    Messaggi
    4,777
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    juv...questi accecati dal loro odio (o invidia) abboccano a tutto...anche ai soliti giornalisti unitaristi e anti-padania.
    tutto fa brodo per attaccare la lega.

  8. #28
    Moderatore
    Data Registrazione
    03 Jun 2006
    Località
    Quel Posto Davanti al Mare
    Messaggi
    32,721
     Likes dati
    8,551
     Like avuti
    7,142
    Mentioned
    55 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Celtic Pride Visualizza Messaggio
    juv...questi accecati dal loro odio (o invidia) abboccano a tutto...anche ai soliti giornalisti unitaristi e anti-padania.
    tutto fa brodo per attaccare la lega.

    Tra di loro c'è diversa gente di buona volontà. Peccato che poco la riconoscano agli altri.

  9. #29
    I sa smentés mai...
    Data Registrazione
    26 Nov 2006
    Messaggi
    994
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Furlan Visualizza Messaggio
    DI ALESSIO MANNINO

    ...

    Le due anime

    Un’anima che fin dai primordi è stata ambivalente. C’era quella, letteralmente buonanima, che si ribellava non solo alle oligarchie dei partiti e della grande industria, ma anche alla globalizzazione trionfante e agli sfrenati eccessi della modernità. Era la riscoperta del “piccolo è bello”, dei dialetti, delle tradizioni locali, delle comunità. Ma accanto a ciò c’era l’anima nera, incarnata dal grosso dell’elettorato leghista: padroncini, commercianti e impiegati psicologicamente devastati dall’idolatria del superlavoro e del conto in banca. Intolleranti, gretti, razzisti (ce l’avevano coi “terroni”, poi con gli “extracomunitari”, oggi coi “terroristi” musulmani), tutto per loro era un problema che al dunque si riduceva alle troppe tasse. Troppe e ingiuste, siamo d’accordo. Ma se le si evade sistematicamente, come fa buona parte del ceto produttivo settentrionale, poi non si può pretendere che lo Stato sia migliore di quello che è. Si lamentano se vengono in ditta le Fiamme Gialle, il fisco oppressore eccetera. Ma è la legge. Sbagliata, certo, ma pur sempre legge. La stessa che è reclamata con la bava alla bocca contro i poveracci, i rom, gli immigrati e i ladri di polli da questi farisei che la infrangono per ragioni di portafoglio. Imparino, piuttosto, che la vita non è solo sgobbare e macinar soldi.

    Bassa Lega

    E tanto meno è fare politica la masturbatoria memorialistica di un passato morto e sepolto. Si rendono conto, gli organizzatori di feste e sagre in onore della Serenissima Repubblica veneziana, dei Celti (l’ampolla sul Po e trovate simili) e di altri nostalgismi da fissati, che questo loro amore per le radici storiche viene sputtanato in quattro e quattr’otto dagli interessi scopertamente bassi e poltronari dei capi e capetti spediti ad amministrare o a far presenza nella Roma un tempo ladrona? La Lega è di bassa lega, e chi la ammanta di nobili ideali culturali e tradizionali è uno sciocco o un cieco. O, nella peggiore delle ipotesi, si mette al servizio di una mascherata disgustosa. Disgustosa, sì: perché il modello di buon governo di una Venezia dei Dogi, ad esempio, non va smerciato per portar consensi a un partito romanizzato e venduto.

    Una contraffazione dopo l’altra: la Padania, inesistente parto della fantasia
    di Bossi; lo spirito di libertà che i leghisti
    si attribuiscono ma che, come per Forza
    Italia, si riduce a fare quello che gli pare.


    Questa è una contraffazione bella e buona. Come lo è la Padania, inesistente parto della fantasia bossiana. Come lo è il supposto spirito di libertà che i leghisti si attribuiscono, quando invece per loro libertà è, come i valorosi alleati di Forza Italia, fare quello che gli pare. Soprattutto non avere la scocciatura del “negher” come vicino di casa, ma poi essere ben contento se se lo ritrova come dipendente nella propria puzzolente fabbrichetta. O volere il divieto di culto per i fedeli islamici, per un mal interpretato concetto di reciprocità nei confronti dei paesi musulmani: se da loro niente chiese, da noi niente moschee. Ma quanti di loro le frequentano, le chiese? E se in alcuni Stati a maggioranza musulmana (non tutti, tra l’altro) vige questa restrizione, per quale ragione noi, che ci definiamo “democratici” e in nome della democrazia li invadiamo pure, dovremmo imitarli?

    Il Carroccio sopravvive a se stesso. Non fatevi ingannare dalle percentuali alle urne. Quando a Pontida o a Venezia i militanti leghisti, con corna celtiche e passione nordica, inneggiano ai relitti di una Lega che non c’è più, a noi pare di essere spettatori di un documentario sulle balene. Che quando è ora di morire, vanno a riva, al capolinea. E il capolinea di Bossi e dei suoi colonnelli è più vicino di quanto essi stessi credono.

    Alessio Mannino – giornalista
    Fonte: www.ilribelle.com/
    Gennaio 2009 - Anno 2 Numero 4

    Note:

    - «È da un anno che il potere teocratico dei vescovoni, gli zuccotti rossi, ci martella sistematicamente: pensassero alle anime, piuttosto che agli affari o alla politica».
    Umberto Bossi, Ansa, 5 settembre 1997
    - «La nuova base è un'opportunità». Manuela Dal Lago (vicepresidente dei deputati della Lega Nord, capogruppo in consiglio comunale a Vicenza ed ex presidente della Provincia di Vicenza), Corriere della Sera, 15 luglio 2006
    - "Credieuronord verso la liquidazione. Addio al sogno finanziario della Lega", Corriere della Sera, 8 novembre 2008 - «Berlusconi ha intenzione di togliere le province ma io gli ho detto di no, in primo luogo perchè è una questione di identità». Umberto Bossi, Ansa, 7 dicembre 2008
    - "Bossi incontra Milosevic. Chiamerà Kofi Annan", Repubblica, 24 aprile 1999

    Per gentile concessione de “La Voce del Ribelle”

    http://www.comedonchisciotte.org/sit...ticle&sid=5508
    Togliamo il dubbio sulla malafede; non credo che un personaggio come questo Mannino, che dimostra il solito razzismo, tipico di certa gente, nei confronti dei nostri popoli, meriti la minima considerazione.
    Siamo benissimo in grado di valutare criticamente il fenomeno lega senza bisogno di leggere le cazzate di questo poveraccio; anziché dare lezioni si cerchi un lavoro vero: a volte lo sporcarsi le mani con un'occupazione onesta può fare miracoli...

  10. #30
    www.leganordromagna.org
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Località
    Romagna Nazione Padana
    Messaggi
    4,777
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da JuvSP Visualizza Messaggio
    Tra di loro c'è diversa gente di buona volontà. Peccato che poco la riconoscano agli altri.
    assolutamente d'accordo.
    io, al contrario loro, sarei contentissimo che tutti i micro partitini indipendentisti/autonomisti crescessero...
    penso che ci sia lo spazio politico per tutti senza doversi per forza scannare tra di noi.
    invece pare che per qualcuno il nemico non siano più i partiti italici che detengono il 92% dei voti ma la sola lega nord che fa quello che può dall'"alto" del suo 8%.


 

 
Pagina 3 di 5 PrimaPrima ... 234 ... UltimaUltima

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito