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    Predefinito Shoah, Israele, Erdogan.

    Da: Il Derviscio

    Sulla Shoah, le testimonianze, le prove, non dovrebbe esserci discussione o revisionismo alcuno. Voler discutere di numeri, fatti o di uso delle camere a gas come camere di disinfestazione è solo sintomo di malafede. La deportazione di ebrei da ogni angolo dell’Europa ai campi di concentramento è acribicamente documentata dai fogli di viaggio della Deutsche Reichbahn, la compagnia ferroviaria tedesca. Voler mettere in dubbio un fatto abnorme ed unico per la sua macabra organizzazione pianificata e realizzata a livelli di industria della morte è semplicemente ripugnante. Non che la pulizia etnica sia stata una novitá nella pratica della politica e della guerra, ma qui si raggiunsero vette grottesche nel numero e nella qualitá da far impallidire ogni altro precedente. Massacri, nella storia, ce ne sono stati di altrettanto mostruosi, ma quello degli ebrei in Europa raggiunse il massimo dell’aberrazione nel momento in cui cittadini tedeschi, francesi, polacchi, ungheresi, italiani, vennero deportati e uccisi a motivo della loro appartenenza religiosa. Religiosa piú che etnica, anche se è vero che numerosi ebrei non praticano il giudaismo come religione, pur considerandosi ebrei in virtù della discendenza ebraica della propria famiglia (etnica) e della loro identificazione col popolo ebraico dal punto di vista etnico, storico o culturale. Non credo del resto che la Gestapo e le SS andassero tanto per il sottile. Nella notte dei cristalli venne dato fuoco alle sinagoghe e ai negozi di proprietari ebrei quale anticipo del terrore che sarebbe seguito. Ricordare è giusto, anche perché la tentazione alla pulizia etnica non è sparita né nel mondo lontano dall’Europa, né nel mondo a noi vicino e nemmeno nell’Europa stessa.
    La cosiddetta “Enosis”, la “riunione ” di Cipro (che mai era stata greca) alla Grecia scatenò gli estremisti di EOKA, appoggiati dai colonnelli greci e dalla CIA, contro la popolazione musulmana dell’isola. Il massacro terminò grazie all’intervento dell’esercito turco che sbarcò a Cipro nel 1974.
    Sabra e Chatila, i campi profughi palestinesi in Libano, circondati dai carri armati israeliani, restarono per giorni in balia delle truppe cristiane di Elie Hobeika che lasciarono alle loro spalle dalle 1000 (secondo le fonti della Croce Rossa) alle 3500 (secondo le fonti palestinesi) vittime civili, violentate, mutilate e selvaggiamente trucidate.
    Srebrenica, la cittá bosniaca, dove dagli ottomila ai diecimila uomini di fede musulmana vennero deportati e uccisi dalle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Mladic sotto gli occhi dei caschi blu conigliolandesi.
    La memoria è quindi importante e alla Shoah si dovrebbero aggiungere tutti gli episodi terrificanti di pulizia etnica della Storia piú recente. Dovremmo peró fare attenzione, la Shoah e la memoria non sono una questione dello Stato di Israele. La Shoah e la memoria devono diventare capitolo e monito dell’umanitá intera perché lo strumento della guerra e del massacro vengano definitivamente cancellati dal vocabolario della politica e della civiltá. Va da sé che la critica alla politica dello Stato di Israele è piú che legittima e che per questo, la Shoah, non puó diventare paravento o strumento dietro al quale nascondere le proprie nefandezze. Chi critica la politica di Israele non è automaticamente revisionista, negazionista, antisemita e le rivendicazioni politiche o territoriali dei palestinesi non possono essere causa delle reazioni abnormi dell’apparato militare israeliano. Non sono di certo simpatizzante di Hamas e di suoi gorilla senza cervello, ma sullo Stato di Israele, proprio a motivo della Storia che sta alle spalle della gran parte dei suoi abitanti sopravvissuti alla Shoah, pesa la responsabilitá di invitare a trattative eque i rappresentanti palestinesi. Le imminenti elezioni non possono essere motivo di una guerra che non ha portato a nessun risultato politico o strategico e che ha messo in ginocchio un’intera popolazione giá duramente provata dall’embargo degli anni scorsi. Tutto ció sará possibile quando Israele, ma piú in generale i paesi occidentali, si abitueranno all’idea di parlare coi rappresentanti del vicino e Medio Oriente come si parla fra pari. L’arroganza del mondo occidentale nei confronti del mondo arabo o musulmano non ha piú posto nella storia della civiltá umana e, a meno che non si voglia dar retta ai pagliacci del conflitto delle civiltá, siamo tenuti al rispetto delle tradizioni culturali e religiose dei nostri vicini di casa.
    Non è compito facile, secoli di pregiudizio non si abbattono in un giorno solo. Socrate venne condannato, come lui stesso dichiaró nella sua apologia, non per la colpa di un delitto che non aveva commesso, ma da quarant’anni di pregiudizio. Il riavvicinamento del mondo orientale al mondo occidentale non è impresa di un giorno e necessitá di uomini di buona volontà disposti a mettere il dito sulla piaga senza remore alcune. Ha quindi fatto bene Recep Erdogan a ricordare ad un Shimon Peres urlante che “Io non sono un capo tribù, io rappresento la nazione turca”. Questo dovrebbero ricordare i responsabili mondiali della politica, cioè che dietro ai loro rappresentanti ci sono popoli e nazioni intere fatte di uomini e donne che, come da noi, si affaticano giorno per giorno nella speranza di un futuro e di un mondo migliori per loro e per i loro figli. Alzare muri e fili spinati ideologici e culturali porta inevitabilmente al conflitto e il conflitto ha come corollario inevitabile la ricerca della propria superioritá ottenuta con la cancellazione fisica della parte avversaria. È un piano che nella Storia non ha trovato soluzioni durature e che umanamente è impercorribile. Lasciamo dietro di noi, senza dimenticarle, le stragi etniche e cominciamo ad abituarci all’idea che la civiltá umana è una e che il mio vicino, cristiano, ebreo, musulmano, buddista, laico e ateo, è mio fratello.

  2. #2
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    Abdullah, mi lasci senza parole !

    Vedo che non lo hai scritto tu, ma se lo riporti vuol dire che questo è anche il tuo pensiero.

    Anche io condivido quello che c'è scritto in questo articolo, e vorrei poter credere nell'onestà di un islàm che possa essere impersonato da un Erdogan, uomo politico contrastato che io stimo moltissimo.

    Sui fatti della Storia come Shoah e Massacro di Sabra e Chatila si potrà sempre discutere ed effettuare ricerche e analisi, ma solo se verranno abbattuti gli steccati ideologici.

    Il problema è: il mondo musulmano è pronto ad uscire dal Medio Evo e a rinunciare ad un percorso costellato di errori come quello della Cristianità? E' pronto a vivere la propria fede senza volerla imporre? A relegare la religione, tutte le religioni, nell'ambito della sfera privata e a vivere in uno stato laico?

    Io sono pronto a dare fiducia a Erdogan ed alla Turchia, e a farla entrare in Europa dopo che venga accertato il rispetto dei requisiti minimi: uno fra tutti il rispetto in Turchia della Carta dei Diritti dell'Uomo. E considera che anche la Turchia ha i suoi scheletri nell'armadio (Armeni e Curdi).

  3. #3
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    Citaz. "Sulla Shoah, le testimonianze, le prove, non dovrebbe esserci discussione o revisionismo alcuno. Voler discutere di numeri, fatti o di uso delle camere a gas come camere di disinfestazione è solo sintomo di malafede".

    Che sulla Shoah non dovrebbe eserci nessuna discussione o studio acritico è un pregiudizio acccampato da elementi interessati.. Le prove di questa supposta tragedia che suscita dibattiti fra studiosi, alcuni dei quali chissà perchè languono in galera, evidentemente sono tutt'altro che "prove provate". Chi dice che non possa esservi dibattito teme solo che possano emergere verità sconvolgenti. Non riesco a trovare motivi diversi sull'ostracismo, che viene soprattutto da ambienti ebraici,su una possibilità di dibattito franco e trasparente tra opposte tesi. Salvo ritnere la Shoah una nuova religione.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Valerio2 Visualizza Messaggio
    Abdullah, mi lasci senza parole !

    Vedo che non lo hai scritto tu, ma se lo riporti vuol dire che questo è anche il tuo pensiero.

    Anche io condivido quello che c'è scritto in questo articolo, e vorrei poter credere nell'onestà di un islàm che possa essere impersonato da un Erdogan, uomo politico contrastato che io stimo moltissimo.

    Sui fatti della Storia come Shoah e Massacro di Sabra e Chatila si potrà sempre discutere ed effettuare ricerche e analisi, ma solo se verranno abbattuti gli steccati ideologici.

    Il problema è: il mondo musulmano è pronto ad uscire dal Medio Evo e a rinunciare ad un percorso costellato di errori come quello della Cristianità? E' pronto a vivere la propria fede senza volerla imporre? A relegare la religione, tutte le religioni, nell'ambito della sfera privata e a vivere in uno stato laico?

    Io sono pronto a dare fiducia a Erdogan ed alla Turchia, e a farla entrare in Europa dopo che venga accertato il rispetto dei requisiti minimi: uno fra tutti il rispetto in Turchia della Carta dei Diritti dell'Uomo. E considera che anche la Turchia ha i suoi scheletri nell'armadio (Armeni e Curdi).
    Posso garantirti che lo ha scritto lui ma anche se non lo avesse fatto posso garantirti che la pensa proprio così.Per quanto mi riguarda oggi più nessuno si azzarda a mettere in dubbio l'identikid della Shoa o Olocausto che dir si voglia, ciò che si può perdere è troppo( la moglie, i figli, il lavoro, la casa, gli amici, il conto corrente etc...almeno qui in Germania, si può perdere i computers non il computer, i libri che verranno bruciati) quindi per parare a tutti questi colpi devi fare una pubblica ammenda (mea culpa, mea culpa mea maxima culpa!) vieni segnato a dito come si faceva nella ex Repubblica Democratica Tedesca,e...sparivi!Quando sarai ridotto ad essere un barbone puoi esprimere le tue idee, ma da solo e non in pubblico.In questo modo si avvererà quella profezia biblica in cui i Figli di Jafet siederanno davanti alle tende dei figli di Sem, quelli discendenti non da Ismaele ma da Isacco.Per me è troppo "difendere" la verità in questo modo, qui "gatta ci cova"come mandare in prepensione due magistrati tedeschi per "infermità mentale", cancellare le loro sentenze da ogni atto pubblico affinchè un certo modo di "condannare"non venga nemmeno lasciato ai posteri.Io sono nato dopo la guerra ed i tumulti e quindi non posso dire nulla circa i fatti, so solo che dalla letteratura olocaustica le camere a gas diffuse in tutti i campi si ridussero a sopravvivere solo ad Auschwitz. Una strana verità!.Oggi poi "negare la Shoa significa negare il cristianesimo", il che è tutto!Con buon sorriso degli ebrei che affermano, con sorriso, che il Papa può andare in Israele, oggi più che mai, da "piccolo fratello" sta diventando un "grande fratello"!
    Saluti ed auguri!

  5. #5
    رباني
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    Citazione Originariamente Scritto da Giovannino Visualizza Messaggio
    Citaz. "Sulla Shoah, le testimonianze, le prove, non dovrebbe esserci discussione o revisionismo alcuno. Voler discutere di numeri, fatti o di uso delle camere a gas come camere di disinfestazione è solo sintomo di malafede".

    Che sulla Shoah non dovrebbe eserci nessuna discussione o studio acritico è un pregiudizio acccampato da elementi interessati.. Le prove di questa supposta tragedia che suscita dibattiti fra studiosi, alcuni dei quali chissà perchè languono in galera, evidentemente sono tutt'altro che "prove provate". Chi dice che non possa esservi dibattito teme solo che possano emergere verità sconvolgenti. Non riesco a trovare motivi diversi sull'ostracismo, che viene soprattutto da ambienti ebraici,su una possibilità di dibattito franco e trasparente tra opposte tesi. Salvo ritnere la Shoah una nuova religione.
    Niente da ridire rispetto ad uno studio anche critico, ma le prese di posizione ideologiche di questi giorni lasciano il tempo che trovano. Da una parte e dall'altra.

    @ Valerio2: perché ti stupisci? Ho mai sostenuto tesi diametralmente opposte a quelle qui enunciate?

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Abdullah Visualizza Messaggio
    Niente da ridire rispetto ad uno studio anche critico, ma le prese di posizione ideologiche di questi giorni lasciano il tempo che trovano. Da una parte e dall'altra.

    @ Valerio2: perché ti stupisci? Ho mai sostenuto tesi diametralmente opposte a quelle qui enunciate?
    Sai bene che mi sono sempre scagliato con grande vigore contro il negazionismo, fenomeno fortunatamente limitato e strumentale all'antisionismo.

    Il motivo di ciò non è che io sia ebreo o un fedele di quella che alcuni stupidi chiamano religione olocaustica. Il mio bersaglio è sempre stata la malafede di certi turpi individui, e Ahmadinejad è uno di questi, che vorrebbero per questa via riabilitare il mostro nazista. Turpi individui che trovano una discreta platea di sciocchi o di pervertiti.

    Il perno centrale del voler mantenere vivo il ricordo della Shoah non è il vantaggio economico o di immagine degli odierni ebrei, ma un modo per diffondere un insegnamento a tutte le generazioni a venire di quanto male possa venire dalla condivisione massiva di un'ideologia.

    E come ho detto nell'intervento al quale non hai risposto, lo stesso islàm rappresenta, con il suo fanatismo integralista, una pericolosa ideologia, facilmente strumentalizzabile da chi cerca solo il potere o la soddisfazione di insane aspirazioni. Cosa che portò perfino il Cristianesimo, religione dell'Amore Universale, a commettere nefandezze e turpitudini di cui furono vittime, tra gli altri, anche ebrei e musulmani.

    Saprai che sono nato in Africa, in una nazione musulmana, da molti anni teatro di atroci conflitti, dove la ricerca del potere trae risorse dall'islàm. In questa nazione, finchè fu protettorato italiano, noi cristiani vivemmo in pace ed armonia con ebrei, musulmani ed animisti. Ne' avrei mai pensato che un giorno un popolo religioso e pacifista come era l'islàm della mia infanzia potesse diventare l'incubo dell'Occidente come già aveva fatto in Sudan il Mahdi nei confronti degli inglesi, arroganti e violenti occupanti di molte nazioni africane.

    Per quello, perchè io credo che l'attuale islàm sia una degenerazione violenta della religione che conoscevo, ti ho chiesto se siete disposti ad uscire dal vostro medioevo.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da harunabdelnur Visualizza Messaggio
    Posso garantirti che lo ha scritto lui ma anche se non lo avesse fatto posso garantirti che la pensa proprio così.Per quanto mi riguarda oggi più nessuno si azzarda a mettere in dubbio l'identikid della Shoa o Olocausto che dir si voglia, ciò che si può perdere è troppo( la moglie, i figli, il lavoro, la casa, gli amici, il conto corrente etc...almeno qui in Germania, si può perdere i computers non il computer, i libri che verranno bruciati) quindi per parare a tutti questi colpi devi fare una pubblica ammenda (mea culpa, mea culpa mea maxima culpa!) vieni segnato a dito come si faceva nella ex Repubblica Democratica Tedesca,e...sparivi!Quando sarai ridotto ad essere un barbone puoi esprimere le tue idee, ma da solo e non in pubblico.In questo modo si avvererà quella profezia biblica in cui i Figli di Jafet siederanno davanti alle tende dei figli di Sem, quelli discendenti non da Ismaele ma da Isacco.Per me è troppo "difendere" la verità in questo modo, qui "gatta ci cova"come mandare in prepensione due magistrati tedeschi per "infermità mentale", cancellare le loro sentenze da ogni atto pubblico affinchè un certo modo di "condannare"non venga nemmeno lasciato ai posteri.Io sono nato dopo la guerra ed i tumulti e quindi non posso dire nulla circa i fatti, so solo che dalla letteratura olocaustica le camere a gas diffuse in tutti i campi si ridussero a sopravvivere solo ad Auschwitz. Una strana verità!.Oggi poi "negare la Shoa significa negare il cristianesimo", il che è tutto!Con buon sorriso degli ebrei che affermano, con sorriso, che il Papa può andare in Israele, oggi più che mai, da "piccolo fratello" sta diventando un "grande fratello"!
    Saluti ed auguri!
    Mi parli di situazioni infelici, alle quali non posso essere favorevole. Chi mi ha letto nelle mie accese discussioni sul negazionismo dovrebbe ricordare che ho sempre mostrato disprezzo per i negazionisti, che sono a mio parere falsi revisionisti e, soprattutto, falsi storici, che hanno ben altri obiettivi che la ricerca della verità storica: sono piuttosto fanatici difensori di una loro tesi antistorica per motivi che immagino per nulla onesti.

    Ed ho anche sempre sostenuto che la persecuzione del negazionismo che viene attuata in Germania, io non la condivido ma la comprendo, essendo la Germania da poco uscita dal nazismo, che però continua ad imperversare in alcune frange estremiste e per nulla isolate. Quindi reputo quella legislazione illiberale come una temporanea necessità per quel Paese.

    Ora non venitemi a raccontare che la ricerca della verità sul numero esatto delle vittime sia questione di primaria importanza oggi, e non venitemi neanche a raccontare che fare delle affermazioni campate in aria, sfidando gli altri a portare prove delle tesi opposte, sia un modo onesto di procedere ad una discussione in contraddittorio. L'onere della prova è sempre di chi afferma una nuova tesi, ed il mettere in dubbio le prove altrui è una prova negativa, non certo positiva, ed è tale da suscitare sconcerto, e perfino disprezzo in chi ha una visione seria ed accademica dello studio della Storia.

  8. #8
    رباني
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    Citazione Originariamente Scritto da Valerio2 Visualizza Messaggio
    ...
    Il problema è: il mondo musulmano è pronto ad uscire dal Medio Evo e a rinunciare ad un percorso costellato di errori come quello della Cristianità? E' pronto a vivere la propria fede senza volerla imporre? A relegare la religione, tutte le religioni, nell'ambito della sfera privata e a vivere in uno stato laico?

    Io sono pronto a dare fiducia a Erdogan ed alla Turchia, e a farla entrare in Europa dopo che venga accertato il rispetto dei requisiti minimi: uno fra tutti il rispetto in Turchia della Carta dei Diritti dell'Uomo. E considera che anche la Turchia ha i suoi scheletri nell'armadio (Armeni e Curdi).
    Citazione Originariamente Scritto da Valerio2 Visualizza Messaggio
    E come ho detto nell'intervento al quale non hai risposto, lo stesso islàm rappresenta, con il suo fanatismo integralista, una pericolosa ideologia, facilmente strumentalizzabile da chi cerca solo il potere o la soddisfazione di insane aspirazioni.
    ....
    Per quello, perchè io credo che l'attuale islàm sia una degenerazione violenta della religione che conoscevo, ti ho chiesto se siete disposti ad uscire dal vostro medioevo.
    In realtá ti rispondi da solo. PARTE (piccola ma rumorosa e dotata di ingenti capitali) dell'attuale Islam é una degenerazione. L'Islam medioevale é molto piú simile all'Islam pacifico e tollerante che hai conosciuto nella tua infanzia. Per cui il problema non é se l'Islam é disposto ad uscire dal medio evo, ma se l'Islam sará capace di ritrovare guide illuminate fedeli alla tradizione capaci di fare piazza pulita delle idee innovatrici (bida) dei gruppi violenti ed oltranzisti.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Abdullah Visualizza Messaggio
    Da: Il Derviscio

    Sulla Shoah, le testimonianze, le prove, non dovrebbe esserci discussione o revisionismo alcuno. Voler discutere di numeri, fatti o di uso delle camere a gas come camere di disinfestazione è solo sintomo di malafede. La deportazione di ebrei da ogni angolo dell’Europa ai campi di concentramento è acribicamente documentata dai fogli di viaggio della Deutsche Reichbahn, la compagnia ferroviaria tedesca. Voler mettere in dubbio un fatto abnorme ed unico per la sua macabra organizzazione pianificata e realizzata a livelli di industria della morte è semplicemente ripugnante. Non che la pulizia etnica sia stata una novitá nella pratica della politica e della guerra, ma qui si raggiunsero vette grottesche nel numero e nella qualitá da far impallidire ogni altro precedente. Massacri, nella storia, ce ne sono stati di altrettanto mostruosi, ma quello degli ebrei in Europa raggiunse il massimo dell’aberrazione nel momento in cui cittadini tedeschi, francesi, polacchi, ungheresi, italiani, vennero deportati e uccisi a motivo della loro appartenenza religiosa. Religiosa piú che etnica, anche se è vero che numerosi ebrei non praticano il giudaismo come religione, pur considerandosi ebrei in virtù della discendenza ebraica della propria famiglia (etnica) e della loro identificazione col popolo ebraico dal punto di vista etnico, storico o culturale. Non credo del resto che la Gestapo e le SS andassero tanto per il sottile. Nella notte dei cristalli venne dato fuoco alle sinagoghe e ai negozi di proprietari ebrei quale anticipo del terrore che sarebbe seguito. Ricordare è giusto, anche perché la tentazione alla pulizia etnica non è sparita né nel mondo lontano dall’Europa, né nel mondo a noi vicino e nemmeno nell’Europa stessa.
    La cosiddetta “Enosis”, la “riunione ” di Cipro (che mai era stata greca) alla Grecia scatenò gli estremisti di EOKA, appoggiati dai colonnelli greci e dalla CIA, contro la popolazione musulmana dell’isola. Il massacro terminò grazie all’intervento dell’esercito turco che sbarcò a Cipro nel 1974.
    Sabra e Chatila, i campi profughi palestinesi in Libano, circondati dai carri armati israeliani, restarono per giorni in balia delle truppe cristiane di Elie Hobeika che lasciarono alle loro spalle dalle 1000 (secondo le fonti della Croce Rossa) alle 3500 (secondo le fonti palestinesi) vittime civili, violentate, mutilate e selvaggiamente trucidate.
    Srebrenica, la cittá bosniaca, dove dagli ottomila ai diecimila uomini di fede musulmana vennero deportati e uccisi dalle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Mladic sotto gli occhi dei caschi blu conigliolandesi.
    La memoria è quindi importante e alla Shoah si dovrebbero aggiungere tutti gli episodi terrificanti di pulizia etnica della Storia piú recente. Dovremmo peró fare attenzione, la Shoah e la memoria non sono una questione dello Stato di Israele. La Shoah e la memoria devono diventare capitolo e monito dell’umanitá intera perché lo strumento della guerra e del massacro vengano definitivamente cancellati dal vocabolario della politica e della civiltá. Va da sé che la critica alla politica dello Stato di Israele è piú che legittima e che per questo, la Shoah, non puó diventare paravento o strumento dietro al quale nascondere le proprie nefandezze. Chi critica la politica di Israele non è automaticamente revisionista, negazionista, antisemita e le rivendicazioni politiche o territoriali dei palestinesi non possono essere causa delle reazioni abnormi dell’apparato militare israeliano. Non sono di certo simpatizzante di Hamas e di suoi gorilla senza cervello, ma sullo Stato di Israele, proprio a motivo della Storia che sta alle spalle della gran parte dei suoi abitanti sopravvissuti alla Shoah, pesa la responsabilitá di invitare a trattative eque i rappresentanti palestinesi. Le imminenti elezioni non possono essere motivo di una guerra che non ha portato a nessun risultato politico o strategico e che ha messo in ginocchio un’intera popolazione giá duramente provata dall’embargo degli anni scorsi. Tutto ció sará possibile quando Israele, ma piú in generale i paesi occidentali, si abitueranno all’idea di parlare coi rappresentanti del vicino e Medio Oriente come si parla fra pari. L’arroganza del mondo occidentale nei confronti del mondo arabo o musulmano non ha piú posto nella storia della civiltá umana e, a meno che non si voglia dar retta ai pagliacci del conflitto delle civiltá, siamo tenuti al rispetto delle tradizioni culturali e religiose dei nostri vicini di casa.
    Non è compito facile, secoli di pregiudizio non si abbattono in un giorno solo. Socrate venne condannato, come lui stesso dichiaró nella sua apologia, non per la colpa di un delitto che non aveva commesso, ma da quarant’anni di pregiudizio. Il riavvicinamento del mondo orientale al mondo occidentale non è impresa di un giorno e necessitá di uomini di buona volontà disposti a mettere il dito sulla piaga senza remore alcune. Ha quindi fatto bene Recep Erdogan a ricordare ad un Shimon Peres urlante che “Io non sono un capo tribù, io rappresento la nazione turca”. Questo dovrebbero ricordare i responsabili mondiali della politica, cioè che dietro ai loro rappresentanti ci sono popoli e nazioni intere fatte di uomini e donne che, come da noi, si affaticano giorno per giorno nella speranza di un futuro e di un mondo migliori per loro e per i loro figli. Alzare muri e fili spinati ideologici e culturali porta inevitabilmente al conflitto e il conflitto ha come corollario inevitabile la ricerca della propria superioritá ottenuta con la cancellazione fisica della parte avversaria. È un piano che nella Storia non ha trovato soluzioni durature e che umanamente è impercorribile. Lasciamo dietro di noi, senza dimenticarle, le stragi etniche e cominciamo ad abituarci all’idea che la civiltá umana è una e che il mio vicino, cristiano, ebreo, musulmano, buddista, laico e ateo, è mio fratello.
    Se davvero ci fosse stata questa "shoah" non sussisterebbero problemi per i palestinesi.Invece la favola è stata architettata e costruita appunto per creare problemi in Palestina.Ma sapete tutto sta scritto su quel nefasto orribile libraccio chiamato vecchio testamento

  10. #10
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    E dire che ho sempre tifato per la casta militare laicista... evidentemente non avevo capito niente. Quest'uomo e' un gigante.

 

 

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