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  1. #191
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Accadde oggi, ottant'anni fa.

    Nel corso di un incontro con l'ammiraglio Darlan, del governo francese collaborazionista, Hitler gli comunica che la Germania prenderà permanentemente possesso di varie basi navali e territori francesi. Per compensare le perdite territoriali francesi, offre in cambio territori appartenenti al Belgio e alla Svizzera. Ammesso, nel caso dei territori svizzeri, che la Francia fosse in grado di entrarne in possesso con le sue forze.

  2. #192
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Accadde oggi, ottant'anni fa.

    Mussolini ed Hitler si incontrano sul Brennero. Il loro interprete, Schmidt von Tage, riporterà quanto segue sulle opinioni di Hitler, Mussolini e Ribbentropp:
    « Il Führer descrive gli svizzeri come il popolo e l’entità nazionale più spregevoli e miserabili. Considera gli Svizzeri dei nemici mortali della nuova Germania, che hanno dichiarato dimostrativamente che se non succede un miracolo i «crucchi» alla fine vinceranno la guerra.
    Sono manifestamente contro il Reich perché mediante la separazione dalla comunanza dei destini con il popolo tedesco avevano sperato di trarre maggiori vantaggi - come avrebbe potuto essere il caso anche per lunghi periodi - ma alla luce degli ultimi eventi devono ammettere di aver sbagliato i calcoli.
    Secondo il Führer la loro posizione è determinata in una certa misura dall'odio dei rinnegati.
    Alla domanda del Duce sul futuro della Svizzera, considerata un anacronismo, il Ministro degli esteri del Reich ha risposto sorridendo che ne avrebbe parlato con il Führer.
    Mussolini ha osservato che in Svizzera solo la Romandia sostiene la Francia, mentre la Svizzera italiana è ostile all'Italia e quella tedesca alla Germania.
    »

  3. #193
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Accadde oggi, ottant'anni fa.

    « Der Führer wünscht, dass Schillers Schauspiel Wilhelm Tell nicht mehr aufgeführt wird und in der Schule nicht mehr behandelt wird. »
    Con queste parole Hitler mette personalmente al bando la rappresentazione nei teatri del "Guglielmo Tell" di Friedrich Schiller, oltre che la sua lettura nelle scuole. L'ordine è segreto, diretto al ministero della propaganda di Göbbels e per suo tramite ai direttori dei teatri e ai responsabili dell'istruzione.
    Segreto, dato che per anni la propaganda nazista se ne era appropriata, e lo citava spesso. Anche Hitler aveva amato il dramma di Schiller; nel 1933 e nel 1938 fu pure rappresentato ai festeggiamenti per il suo compleanno, e brevi citazioni dell'opera si trovano pure nel "Mein Kampf". Ma alla lunga, forse leggendo meglio, Hitler si era reso conto che propagandare un'opera che nei fatti celebrava la separazione della Svizzera dalla Germania e (decisamente più importante) in cui la storia ruota attorno alla lotta contro un tiranno e alla sua uccisione (e Hitler aveva già subito alcuni attentati), non era proprio l'ideale.
    A seguito di quest'ordine l'opera sparirà discretamente dalla programmazione dei teatri, mentre nelle scuole si dovette stampare nuovi testi scolastici con cui sostituire quelli in circolazione.
    Il "Guglielmo Tell" di Schiller sarà l'unica opera classica tedesca a venir bandita sotto il regime nazista, e fino alla fine della guerra non verrà più rappresentata in nessun Paese germanofono. Svizzera esclusa, ovviamente, che meno di due mesi dopo questa decisione celebrerà i 650.mo anniversario del patto del Rütli.




  4. #194
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Accadde oggi, ottant'anni fa.

    Le forze di polizia svizzere organizzano e lanciano un'ampia operazione in diciassette Cantoni, perquisendo 260 sedi del Fronte Nazionale e di altri gruppi filonazisti. Vengono scoperti depositi di armi e di munizioni, esplosivi e sistemi di comunicazione, nascondigli e documentazione riguardante gruppi paramilitari in costituzione. Nel corso dell'operazione verranno arrestati 131 dirigenti, tra cui Max Leo Keller, leader del Movimento Nazionale Svizzero, che però riuscirà in seguito a fuggire in Germania con l'appoggio dei nazisti. Assieme a lui, sempre con l'appoggio delle autorità tedesche, si daranno alla fuga altri 1'360 frontisti ed appartenenti ad altri gruppi filonazisti, tra cui altri quattro alti dirigenti. La maggior parte venne poi inquadrata nelle Waffen-SS e spedita a combattere sul fronte russo.
    Oltre a cospiratori svizzeri, verranno arrestati anche cittadini tedeschi, tra cui personale dell'ambasciata nazista.
    Con questa azione la rete di spionaggio e la "quinta colonna" in sostegno della Germania, già tenute sotto stretta sorveglianza, vennero in gran parte smantellate e non costituiranno più una minaccia diretta.

    « E soprattutto, questi elementi erano noti. Colpa loro, del resto; col loro comportamento rumoroso, spesso arrogante, si erano fatti notare e da molto tempo erano stati sottoposti a stretta sorveglianza. Le autorità locali e cantonali non li perdevano d'occhio. Sarebbe bastato un ordine brevissimo perché certi nazional-socialisti e esponenti della "colonia tedesca" fossero posti in condizioni di non nuocere. Erano troppo conosciuti per essere utilizzati come "quinta colonna". [...] In linea generale si può già dire che in attesa di un attacco tedesco il provvedimento importante era già stato preso: la "quinta colonna" era già circondata, sorvegliata, praticamente in condizioni di non poter nuocere. Si poteva constatare con sollievo e con soddisfazione che la democrazia elvetica, già dichiarata defunta dai nazisti e dai frontisti, sapena tener testa bellamente alla tanto temuta organizzazione nazista. [...] Sarebbe bastato un minimo di coordinamento perché le numerosissime operazioni di polizia, eseguite simultaneamente in tutto il Paese, assumessero il carattere di una vastissima operazione fulminea.

    [...]

    Con la fuga dei cinque Führer ebbe inizio anche l'esodo dei loro seguaci. In totale espatriarono 1'360 svizzeri, che ripararono nel Terzo Reich. Il contingente più cospicuo della "quinta colonna" prese la via dell'esilio, con l'appoggio dei tedeschi che facilitavano il passaggio del confine. Una volta giunti nella Grande Germania, il loro destino era segnato; i capi più importanti divennero nemici, perché ciascuno voleva essere il Führer e comandare, e nessuno voleva obbedire. Alcuni vennero impiegati come agenti segreti o come ufficiali istruttori, altri vennero assunti come funzionari di una "Deutsche Leistelle", una organizzazione delle SS, che sotto la direzione di un medico di Lucerna reclutava volontari per la guerra. Altri ancora vennero impegati in un ufficio schedario che raccoglieva i nominativi degli svizzeri che, in caso di occupazione tedesca, avrebbero dovuto essere eliminati o arrestati in Svizzera.
    La maggior parte di essi però terminò la carriera politica come soldati semplice nelle Waffen-SS. Erano un migliaio circa di svizzzeri, su 860'000 volontari provenienti da tutti gli Stati confinanti con la Germania. Amici delusi, alleati sconsiderati del Terzo Reich; gente fallita che, errore imperdonabile, non era riuscita a realizzare il compito che da loro si attendeva.
    »
    Werner Rings, "La Svizzera in guerra"

  5. #195
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Accadde oggi, ottant'anni fa.

    Gli Stati Uniti (all'epoca neutrali) come parte delle loro misure economiche contro la Germania decidono il blocco di tutti gli averi europei presenti negli USA, ad esclusione di quelli britannici. Tra i capitali bloccati vi è anche la maggior parte delle riserve auree della Banca Nazionale Svizzera, spostate a New York prima della guerra per paura di una imminente invasione, così come i capitali trasferiti dall'economia svizzera. Secondo stime USA, tali capitali ammontavano in totale a 6,3 miliardi di franchi (il PIL svizzero all'epoca era di 7,5-8 miliardi), di cui 2,3 costituiti dalle riserve auree della BNS.
    Verranno bloccati in tal modo anche gran parte dei redditi da capitale e da investimenti, così come i guadagni delle esportazioni svizzere verso gli USA. Nonostante gli sforzi diplomatici volti a far togliere o allentare il blocco, in modo da poter disporre dell'oro della BNS e degi altri capitali per pagare le importazioni o mantenere stabile il valore del Franco, esso verrà pure inasprito nei mesi successivi e non si riuscirà in nessun modo a veder restituite le riserve auree svizzere e gli altri capitali fino al 1947.
    Il blocco delle proprie riseve auree, con cui veniva garantito il valore del Franco (e, in definitiva, la tenuta dell'economia elvetica) fu uno dei fattori decisivi nello spingere la BNS ad intraprendere massicci acquisti d'oro dalla Germania.

  6. #196
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Accadde oggi, ottant'anni fa.

    Con l'inasprirsi delle minacce tedesche contro la Svizzera a proposito del cosiddetto "atteggiamento negativo della stampa elvetica", aumenta anche la censura interna, volta ad evitare incidenti diplomatici. A seguito di alcuni casi di censura contro la libertà di stampa, il teologo Karl Barth (nel 1935 espulso dalla Germania in quanto antinazista) tenne una conferenza sul tema.
    (Fonte: "La Svizzera in guerra" di Werner Rings, come per le successive citazioni)

    « "Oggi abbiamo in Svizzera una censura. Una delle sue caratteristiche più evidenti è la pretesa di non essere una censura. [...] Come voler far credere al popolo che questa mannaia sospesa sulle loro teste non esiste per quanto riguarda ciò che gli si offre in lettura o all'ascolto. In origine questa istituzione venne creata come strumento di difesa del nostro paese e per questa ragione venne affidata al comando del nostro stato maggiore [...]
    Che cosa vogliono, in realtà, quei circoli che di tanto in tanto pretendono che la libertà di stampa e di parola in pubblico non valgano in fondo la pena di correre il rischio di essere trascinati in guerra?
    Credono sul serio che il popolo svizzero, se imparerà ad essere neutrale nel suo modo di pensare e quindi a non avere opinioni, sarà capace di accettare un giorno, per difendere la Confederazione, di soffrire la fame e il freddo, e anche di battersi seriamente e morire, se occorre; un popolo svizzero che non sa e al quale non si vuol dire perché non deve cedere, per quale ragione dovrebbe resistere? Vogliono che cediamo, o vogliono che resistiamo? Noi siamo sicuri che gli uomini che sono al governo del nostro Stato vogliono che noi resistiamo. Ma allora, perché ci mettono la museruola?"
    »

    Il testo completo della conferenza, stampato nei giorni successivi e dedicato al 650'mo anniversario della Confederazione con il titolo "In nome di Dio Onnipotente" (dal preambolo sia del Patto del Rütli che della Costituzione svizzera), venne pure sottoposto a censura verso la fine di luglio, pur con scarsi risultati:

    « Le autorità preposte al controllo non potevano accettare un testo in cui un pur eminente teologo spiegava che la libertà di stampa e d'espressione valevano "il rischio di una guerra". Ma proprio questo divieto dimostrò che non c'era possibilità alcuna di sostenere una parvenza di neutralità. Anzi, mobilitò l'opinione pubblica. Il testo della conferenza venne distribuito illegalmente in 16'000 esemplari; veniva venduto sottobanco addirittura nelle edicole. Bastava chiederlo.
    In un rapporto indirizzato alla sezione informazioni dello stato maggiore dell'esercito, si poteva leggere: "Bisogna aver visto con quanta gioia appassionata giovani e vecchi si sforzavano di distribuire questo testo prima del'intervento della polizia; quest'ultima ottenne un successo veramente ridicolo".

    [...]
    Edgar Bonjour, censore a Basilea, era stato obbligato a proibire lo scritto dell'amico Karl Barth. Non appena uscito dall'ufficio stampa, si affrettò ad aiutare Barth nella distribuzione del testo da lui stesso vietato. Come libero cittadino, sentì impellente il dovere di farsi garante di ciò che poco prima, come autorità di controllo, aveva dovuto proibire. »

  7. #197
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Accadde oggi, ottant'anni fa.

    Meno di un mese dopo l'inizio dell'attacco contro l'Unione sovietica, in Germania il maggiore Wiest consegna al colonnello Adolf Heusinger (che fino a poco prima aveva partecipato ai preparativi per l'attacco all'URSS) lo "Unternehmen W", o "Piano Wartegau" ("Territorio in attesa"), ovvero un ulteriore pianificazione per l'invasione della Svizzera. Wiest aveva elaborato una serie di proposte per attaccare e conquistare rapidamente il Paese ed impedire all'esercito svizzero di ripiegare sulle Alpi. Credeva inoltre, a seguito dell'incontro tra Hitler e l'ammiraglio Darlan di alcuni mesi prima, che alle operazioni avrebbe partecipato anche la Francia.
    In seguito i servizi segreti svizzeri riusciranno a procurarsi il piano d'invasione di Wiest, e l'esercito preparerà contromisure alle manovre da lui sviluppate.
    Wiest considerava come periodo ideale per attuare l'invasione l'ottobre del 1941, ovvero poco dopo la... conclusione della campagna contro l'Unione Sovietica...

    Curiosità; Adolf Heusinger, che farà carriera nella Wehrmacht ricoprendo pure la carica di capo di Stato Maggiore, nel dopoguerra sarà consigliere militare di Konrad Adenauer, ispettore generale della Bundeswehr e infine presidente del comitato militare della NATO.

  8. #198
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Accadde oggi, ottant'anni fa.

    La Svizzera festeggia con grandi manifestazioni i 650 anni dal Patto del Rütli, atto fondativo della Confederazione. L'anniversario, che cade nell'anno della massima espansione della Germania nazista e dei suoi alleati, è l'ennesima occasione per richiamare all'unità e alla volontà di difesa della Svizzera.



    Edizione dell'8 agosto 1941 dello Schweizer Filmwochenschau, dedicato alla festa del 1.o agosto 1941:
    https://www.srf.ch/play/tv/schweizer...7-ba1d2d614e2b

  9. #199
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Citazione Originariamente Scritto da Halberdier Visualizza Messaggio
    Segnalo un canale Youtube contenente vari video-documentario dedicati a fortezze e bunker svizzeri della seconda guerra mondiale:

    MADE BY TSCHANZ

    Il canale ha anche iniziato un documentario in più episodi dedicato al ridotto nazionale nel suo complesso, di cui finora ha pubblicato due video di circa 35-40 minuti. Purtroppo causa restrizioni ai messaggi non li posso riportare entrambi, al secondo metterò un link:

    RÉDUIT Teil 1: Die vorgezogene Stellung / Doku
    RÉDUIT Teil 2: Grenzzonen / Doku

    Sono in tedesco, ma la traduzione automatica in italiano dei sottotitoli riesce quantomeno a far capire di cosa si parla.
    Terzo (ed ultimo) episodio pubblicato:

    RÉDUIT Teil 3: Der Mythos / Doku

  10. #200
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    Predefinito Re: Seconda guerra mondiale e paesi neutrali : I parte la Svizzera

    Accadde... ieri, ottant'anni fa.

    Un aereo della RAF fuori rotta (e neanche di poco, dato che si ritiene fosse parte di una formazione che stava conducendo un attacco su Norimberga), bombarda per errore alcuni villaggi del canton Turgovia, sganciando tre bombe ad alto potenziale e nove incendiarie. Una delle bombe distrugge una casa, causando tre morti. Le altre cadono in terreno relativamente aperto, causando danni ad alcune abitazioni nei pressi.

 

 
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