Educazione sessuale alle elementari. Omofobia e follia gender
fareste se vostro figlio di sei anni vi dicesse che a scuola gli fanno mettere il rossetto per poi guardarsi allo specchio? Secondo un genitore (che intende rimanere anonimo), potrebbe essere successo proprio questo ad una scuola primaria di Roma (della quale omettiamo il nome per non violare la privacy degli alunni e del corpo docente) . L’insegnante che avrebbe ordinato di “portare a scuola rossetto e specchietto” non è mai stato individuato. Ma non è tutto.La scuola elementare potrebbe diventare per i bambini anche luogo di educazione sessuale improntata alla teoria dei generi. Lo avrebbe permesso un gruppo di genitori dello stesso istituto, promuovendo l’organizzazione di incontri di educazione sessuale. L’iniziativa sarebbe nata, tra le altre cose, anche in seguito ai comportamenti molesti di un “maniaco”, che si sarebbe aggirato nei pressi della scuola infastidendo i bambini.
Gli incontri servirebbero a costruire “percorsi di approfondimento e guida nelle tematiche della violenza di genere, educazione alla affettività e alla sessualità” destinati a genitori e docenti. Ma questa non è una iniziativa isolata. Il Ministero dell’Istruzione ha preparato infatti un piano nazionale contro l’omofobia che dovrebbe essere attuato nei prossimi mesi. Premettendo che va insegnato il rispetto per la persona, non è altrettanto condivisa la base ideologica su cui si fonderà questa formazione contro l’omofobia. Gli incontri di educazione sessuali per i docenti includono l’idea di passare in un secondo momento alla “formazione” dei piccoli alunni su questi temi.
Ma quando per i genitori di un bambino di prima elementare questo è diventato troppo, per loro sono scattati gli insulti e le ingiuste accuse di omofobia. “Ho dovuto far cambiare scuola a mio figlio –racconta il padre- Con molti sacrifici, adesso lo mandiamo a scuola dalle suore”. Questo l’epilogo di una questione che desta non poche polemiche.
È giusto che un bambino di sei anni riceva una educazione sessuale, improntata alla teoria del Gender? Quella della sessualità non dovrebbe essere una sfera privata, la cui gestione spetta esclusivamente alla famiglia? Bisogna rendersi conto comunque che qui si parla di bambini che frequentano ancora la scuola primaria. Quali conseguenze sui comportamenti sessuali e sulle psiche di un bambino piccolo potrebbero avere informazioni che non è ancora in grado di capire? Per quanto ci siano diversi psicologi che credono il contrario, il dubbio che ci sia qualcosa di nocivo nell’educazione sessuale dall’età di sei anni è senz’altro lecito.
Senza fare inutili allarmismi, è bene però aprire gli occhi ai possibili scenari che si spalancano per i prossimi anni. Quella dell’educazione sessuale è una questione troppo importante perché un genitore possa delegarla a chiunque altro.