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  1. #21
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Mi devi scusare, ma a me risulta che la lista definitiva fu stilata da Buffardini Guidi, Ministro degli Interni della RSI, non ti sfugge che si trattava di un funzionario di alto livello della RSI. Potrei sbagliare, ma non lo credo.
    Poi se vogliamo discutere della Sovranità limitata della RSI è un'altro paio di maniche, ma anche al riguardo ti rimando alla Sentenza del Tribunale Supremo Militare del 1953.
    Buffarini Guidi che manda a morire un suo predecessore al ministero degli Interni? Mi sembra strano anche perchè Buffarini era conosciuto come protettore degli ebrei e Finzi era mezzo ebreo,nel caso lo avesse mandato a morte è un carnefice
    Nel caso di De Grenet sul diario di Serafino Mazzolini risulta che Mussolini si arrabbio' molto perchè egli aveva dato istruzione a Mazzolini di raccogliere i diplomatici a Salsomaggiore, vedere chi di loro avrebbe aderito alla RSI e congedare gli altri, ma senza rappreseglie da parte dei tedeschi e inoltre quando chiese la restituzione della salma seppe che i tedeschi avevano fatto saltare le fosse Ardeatine e da quello che mi risulta questo lo apprese solo il 4 aprile, 10 giorni dopo
    Ultima modifica di FrancoAntonio; 21-01-14 alle 14:00

  2. #22
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    Citazione Originariamente Scritto da Candido Visualizza Messaggio
    Buffarini Guidi che manda a morire un suo predecessore al ministero degli Interni? Puo' anche darsi, ma in quel caso è un carnefice
    Nel caso di De Grenet sul diario di Serafino Mazzolini risulta che Mussolini si arrabbio' molto perchè egli aveva dato istruzione a Mazzolini di raccogliere i diplomatici a Salsomaggiore, vedere chi di loro avrebbe aderito alla RSI e congedare gli altri, ma senza rappreseglie da parte dei tedeschi
    Non conosco il fatto specifico, mi dovrei documentare nel merito, ma a naso, visto lo stato dell'arte all'epoca dei fatti, non escluderei nessuna eventualità.
    Ci sono vari casi in cui, malgrado le disposizioni impartite dalla gerarchia della RSI, le cose andarono diversamente, come ho scritto prima, purtroppo per alcuni apsetti, la sovranità della RSI era limitata e non sempre si riusciva ad imporre all'alleato TRADITO il punto di vista dell'autorità repubblicana.
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

  3. #23
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    rileggendo i documenti Buffarini disse effettivamente al questore Caruso di fare cio' che gli chiedeva Kappler, non so se lesse e approvo' la lista ma una responabilità oggettiva c'è

  4. #24
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    Citazione Originariamente Scritto da Candido Visualizza Messaggio
    rileggendo i documenti Buffarini disse effettivamente al questore Caruso di fare cio' che gli chiedeva Kappler, non so se lesse e approvo' la lista ma una responabilità oggettiva c'è
    Come hai evidenziato, in realtà è marginale sapere se lesse effettivamente la lista, le disposizioni erano chiare, pertanto la sua responsabilità è oggettiva.
    Ovviamente incastonando il tutto, all'interno della legalità generale delle rappresaglie, con buona pace dei resistenti.
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


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  5. #25
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Come hai evidenziato, in realtà è marginale sapere se lesse effettivamente la lista, le disposizioni erano chiare, pertanto la sua responsabilità è oggettiva.
    Ovviamente incastonando il tutto, all'interno della legalità generale delle rappresaglie, con buona pace dei resistenti.
    se ti interessa uno squarcio della politica estera di Salo' e di come il bravo Mazzolini (sottosegretario agli esteri) riusci' a fare da incudine coi tedeschi e a evitare l'arresto e l'invio al campo di concentramento dei diplomatici italiani (la maggior parte di loro venne congedato, messo in pensione oppure ando' al confino in località come Cortina o Venezia), nonchè tutta l'organizzazione di assistenza al milione di soldati italiani sbandati e prigionieri di guerra in Germania, questo libro è interessante, è un libro che ho e che mi è molto caro per la straordinaria personalità del protagonista
    Tra l'altro riusci' a morire nel suo letto il 23 febbraio 1945 e a risparmiarsi i colpi di proiettili a Dongo ed ebbe diritto a funerali di stato
    Ultima modifica di FrancoAntonio; 22-01-14 alle 10:37

  6. #26
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Guarda, potrei riversare sul forum tonnellate di inchiostro virtuale, non ultima la sentenza del Tribunmale Militare Supremo italiano del 1953, ma con quelli come te non serve, purtroppo e ribadisco purtroppo hai venduto la tua intelligenza all'antifascismo militante, pertanto ribadisco il concetto CURATI!
    Cosa mai ci può dire il Tribunale Militare Supremo italiano del 1953? Ti riferisci a queste sentenze:
    Attentato di via Rasella - Wikipedia

    Il tribunale non ritiene legittima l'azione di via rasella? Sti cazzi!!!! Il tribunale di uno stato borghese può dire ciò che gli pare e piace, ma l'azione fu moralmente legittima in quanto volta a colpire coloro che occupavano criminalmente il nostro paese.
    Ultima modifica di Josef Scveik; 22-01-14 alle 11:09

  7. #27
    Canaglia
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    L'azione di via Rasella fu una legittima azione di guerra:




    Se ci si appella ai tribunali come fa ringhio, bisogna citare tutte le sentenze:
    • Il 7 agosto 2007 la Cassazione ha confermato la condanna al risarcimento inflitta dalla Corte d'appello di Milano al quotidiano Il Giornale per diffamazione ai danni di Rosario Bentivegna[60][61]. La Corte, partendo dalla qualificazione dell'attacco come legittimo atto di guerra rivolto a colpire esclusivamente i militari occupanti, ha ritenuto che alcune affermazioni contenute in articoli pubblicati dal quotidiano milanese nel 1996, per i Supremi Giudici tendenti a parificare le responsabilità degli esecutori dell'attacco di Via Rasella e dei comandi nazisti nella causazione della strage delle Fosse Ardeatine, erano gravemente lesive dell'onorabilità personale e politica del Bentivegna. Le affermazioni del Giornale furono:
      • che il Battaglione "Bozen" fosse costituito interamente da cittadini italiani, mentre per la Cassazione facendo parte dell'esercito tedesco, i suoi componenti erano sicuramente altoatesini che avevano optato per la cittadinanza germanica.
      • che i componenti del "Bozen" fossero «vecchi militari disarmati», mentre per la Cassazione essi erano «soggetti pienamente atti alle armi, tra i 26 e i 43 anni, dotati di sei bombe e "machine*pistolen"».
      • che le vittime civili fossero sette, mentre per la Cassazione nessuno mette più in discussione che furono due.
      • che dopo l'attacco erano stati affissi manifesti in cui si intimava ai responsabili dell'attacco di consegnarsi per evitare una rappresaglia ma, per la Corte l'asserzione trova puntuale smentita nel fatto che la rappresaglia delle Fosse Ardeatine era iniziata circa 21 ore dopo l'attacco, e soprattutto nella direttiva del Minculpop la quale disponeva che si tenesse nascosta la notizia di Via Rasella, che venne effettivamente data a rappresaglia già avvenuta[62].

    • Il 22 luglio 2009 la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di Elena Bentivegna (figlia di Carla Capponi e Rosario Bentivegna) contro il quotidiano Il Tempo che aveva pubblicato un articolo dove gli autori dell'attacco di via Rasella venivano definiti "massacratori di civili". La sentenza ha stabilito che l'epiteto utilizzato è lesivo della dignità dei partigiani e per questo diffamatorio, in quanto quello di via Rasella fu "legittimo atto di guerra contro il nemico occupante"
    Ultima modifica di Josef Scveik; 22-01-14 alle 11:16

  8. #28
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    Citazione Originariamente Scritto da Raymond la Science Visualizza Messaggio
    L'azione di via Rasella fu una legittima azione di guerra:




    Se ci si appella ai tribunali come fa ringhio, bisogna citare tutte le sentenze:
    • Il 7 agosto 2007 la Cassazione ha confermato la condanna al risarcimento inflitta dalla Corte d'appello di Milano al quotidiano Il Giornale per diffamazione ai danni di Rosario Bentivegna[60][61]. La Corte, partendo dalla qualificazione dell'attacco come legittimo atto di guerra rivolto a colpire esclusivamente i militari occupanti, ha ritenuto che alcune affermazioni contenute in articoli pubblicati dal quotidiano milanese nel 1996, per i Supremi Giudici tendenti a parificare le responsabilità degli esecutori dell'attacco di Via Rasella e dei comandi nazisti nella causazione della strage delle Fosse Ardeatine, erano gravemente lesive dell'onorabilità personale e politica del Bentivegna. Le affermazioni del Giornale furono:
      • che il Battaglione "Bozen" fosse costituito interamente da cittadini italiani, mentre per la Cassazione facendo parte dell'esercito tedesco, i suoi componenti erano sicuramente altoatesini che avevano optato per la cittadinanza germanica.
      • che i componenti del "Bozen" fossero «vecchi militari disarmati», mentre per la Cassazione essi erano «soggetti pienamente atti alle armi, tra i 26 e i 43 anni, dotati di sei bombe e "machine*pistolen"».
      • che le vittime civili fossero sette, mentre per la Cassazione nessuno mette più in discussione che furono due.
      • che dopo l'attacco erano stati affissi manifesti in cui si intimava ai responsabili dell'attacco di consegnarsi per evitare una rappresaglia ma, per la Corte l'asserzione trova puntuale smentita nel fatto che la rappresaglia delle Fosse Ardeatine era iniziata circa 21 ore dopo l'attacco, e soprattutto nella direttiva del Minculpop la quale disponeva che si tenesse nascosta la notizia di Via Rasella, che venne effettivamente data a rappresaglia già avvenuta[62].

    • Il 22 luglio 2009 la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di Elena Bentivegna (figlia di Carla Capponi e Rosario Bentivegna) contro il quotidiano Il Tempo che aveva pubblicato un articolo dove gli autori dell'attacco di via Rasella venivano definiti "massacratori di civili". La sentenza ha stabilito che l'epiteto utilizzato è lesivo della dignità dei partigiani e per questo diffamatorio, in quanto quello di via Rasella fu "legittimo atto di guerra contro il nemico occupante"
    non è che perchè lo dice lo stato che dobbiamo per forza accettare che sia stata un'azione legittima, io continuo a ritenere che fu un'azione inutile e dannosa, e poi dopo 60 anni gli animi si sono raffreddati e possiamo vedere questa azione dal punto di vista storico e non solo militare
    Ultima modifica di FrancoAntonio; 22-01-14 alle 12:27

  9. #29
    Canaglia
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    Citazione Originariamente Scritto da Candido Visualizza Messaggio
    non è che perchè lo dice lo stato che dobbiamo per forza accettare che sia stata un'azione legittima, io continuo a ritenere che fu un'azione inutile e dannosa, e poi dopo 60 anni gli animi si sono raffreddati e possiamo vedere questa azione dal punto di vista storico e non solo militare
    Dillo a Ringhio che ha citato le prime sentenze del tribunale militare per giustificare il suo triste revisionismo.
    L'azione fu legittima e giusta perchè la belva nazista non doveva avere tregua ed è senza senso dire che l'azione fu inutile e dannosa.

    10.100.1000 via rasella «
    Fu in Via Rasella che portammo a termine la più importante azione di guerra che i partigiani abbiano condotto a Roma, senza dubbio una delle più importanti d’Europa”.

    65 anni fa..


    Roma è occupata ormai dal settembre dell’anno scorso.
    L’8 settembre l’euforia ha riempito ogni angolo della capitale, dal centro alle borgate. La gioia per la fine dell’infamia fascista ci ha permesso di prendere il coraggio a due mani e il fucile in pugno, pronti a tutto pur di impedire ai nazisti di occupare Roma.
    Ma ancora una volta a tradirci i nemici di classe, i generali e quell’inetto del Re che, degno epilogo di una vita da vigliacco, decide di scappare con il suo codazzo di fedelissimi. Si sa che i ricchi cascano sempre in piedi. Mentre a noi, sfruttati dai governi liberali, spediti al fronte, uccisi, perseguitati, incarcerati da Mussolini, rimane ora l’onere di lottare contro l’invasore e il nemico fascista. Ma senza un comando, senza armi, già il 10 settembre Roma è piegata e costretta all’armistizio. E’ ingenuo attendersi dai tedeschi il rispetto di qualunque clausola; ma la guerra ci ha prostrati, annichiliti; qualcuno ingenuamente ha sperato che quei criminali tenessero fede alla parola data e che Roma restasse città libera. Ma da gente senza onore non ci si può aspettare tanto e così l’11 settembre sono iniziate le prime deportazioni e da allora i tedeschi sono ovunque in città.
    Noi a Roma gli scarponi di Kappler, dei suoi commilitoni e di quelle merde repubblichine non li abbiamo mai sopportati. Ovunque troviamo solidarietà, spontanea o organizzata.
    Si moltiplicano gli attacchi e i sabotaggi ai danni degli occupanti. Dai quartieri e dai dintorni tedeschi e fascisti raccolgono molto più odio e disprezzo che simpatie.
    Le loro sono odiose violenze, persecuzioni, stragi, torture; migliaia le vittime nella nostra città.
    Noi romani siamo orgogliosi di essere la loro spina nel fianco, qui non si arrende nessuno, abbiamo chiaro di fronte a noi l’obiettivo, liberare la nostra città.
    Proprio per far capire che la città non è domata, che non bastano le fucilazioni come quella di Forte Bravetta a far morire i GAP,che si decide di dare un segnale fortissimo.
    E’ a “Giovanni” che viene l’idea. Da tempo aveva osservato quel reparto con le divise della polizia nazista sfilare nelle “zone più belle della nostra città”. “Le loro canzoni, la loro voce, il loro passo cadenzato, l’orgoglio del nazismo, il loro incedere da occupatori sprezzanti, suscitavano in chiunque si trovasse a passare di lì un brivido di paura.”
    Solo vederli ci spronava all’attacco.
    Così, sentito il Comando militare del CLN, Paolo, Giovanni e gli altri passano alla realizzazione pratica. Si decide che l’attacco avverrà su via Rasella, all’altezza di palazzo Tittoni. Un simbolo che si aggiunge a un altro. Infatti Palazzo Tittoni era stato sede del primo governo Mussolini e il 23 marzo, data stabilita per l’azione, aveva visto, nel 1919, nascere i Fasci di Combattimento. Un avvertimento per entrambi dunque, fascisti e nazisti.
    Un uomo vestito da spazzino “Paolo”, un carrettino della nettezza urbana pieno di 18 chili di tritolo, ferro e immondizia per coprire.
    Una bella giornata di sole; il caldo primaverile si univa alla tensione, adrenalina e sudore, determinazione che riga la fronte di Paolo.
    Alle due del pomeriggio è lì, con il suo carrettino. Gli altri compagni disposti a copertura nelle strade intorno. I nazisti sono attesi per le 2 e 15, come al solito.
    “Ma i tedeschi non arrivavano”. Dopo un’ora, un falso allarme. L’attesa è snervante. Diversi contrattempi e incomprensioni e ancora due falsi allarmi. “Paolo” alle 3 e 45 è ancora lì, fermo, da più di un’ora e mezzo, sempre più preoccupato.
    L’azione sembra sfumare, ma alle 3 e 50 arrivano i tedeschi. Cantando, prima l’avanguardia e poi il resto, con i mitra in braccio. Paolo aveva acceso la sua pipa, pronto ad innescare la miccia. L’avanguardia gli sfila davanti, a una ventina di metri la compagnia.”Le divise, le armi puntate, il passo cadenzato, perfino la carretta su cui era piazzata la mitragliatrice, le voci straniere, tutto era un oltraggio al cielo azzurro di Roma, agli intonachi, ai sanpietrini [..]“. Il loro oltraggio troverà oggi una giusta risposta.
    “Cola” si toglie il berretto, per Paolo è il segnale. Alza il coperchio, la miccia prende fuoco. Chiuso il coperchio dà il segnale agli altri compagni. L’azione è cominciata.
    Paolo se ne va lentamente, dice a un uomo di allontanarsi, va verso “Elena” che lo aspetta.
    Infila l’impermeabile, impugna la pistola.
    Ecco i tedeschi, seguiti dal boato dell’esplosione. I nazisti sono a terra. Seguono le bombe a mano dei compagni. Rosario e Carla camminano con calma ormai, sono salvi.
    A piazza Vittorio si riuniscono i gappisti dopo l’azione. Tutto è andato per il verso giusto, l’azione è riuscita!
    Ultima modifica di Josef Scveik; 22-01-14 alle 12:51

  10. #30
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    Predefinito Re: Via Rasella e le Fosse Ardeatine

    Citazione Originariamente Scritto da Raymond la Science Visualizza Messaggio
    Cosa mai ci può dire il Tribunale Militare Supremo italiano del 1953? Ti riferisci a queste sentenze:
    Attentato di via Rasella - Wikipedia

    Il tribunale non ritiene legittima l'azione di via rasella? Sti cazzi!!!! Il tribunale di uno stato borghese può dire ciò che gli pare e piace, ma l'azione fu moralmente legittima in quanto volta a colpire coloro che occupavano criminalmente il nostro paese.
    Ottimo a me basta così.
    Alla prossima.
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
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