Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
ARMIAMOCI E SALPATE
Saviano dà buca a Veronesi: "Noi sulle navi Ong? Meglio far sentire la nostra voce"
di Pietro De Leo
Contrordine, compagni, il mare puo' aspettare! E Roberto Saviano dà il due di picche alla proposta lanciata ieri sul Corriere della Sera da Sandro Veronesi circa una mobilitazione “con il corpo”: ossia imbarcarsi fisicamente su una nave ONG che trasporta migranti sul Mediterraneo.
Un’idea, quella di Veronesi, a cinque stelle, nel senso di vip, di lusso, tanto che era aperta ad altri noti milionari, da Jovanotti a Monica Bellucci, da Celentano a Chiara Ferragni e Francesco Totti. Proposta suggestiva di vacanze intelligenti, la versione glamour e non per tutti dell’ andare a farsi i selfie nei villaggi africani mentre si consegnano le caramelle ai poveri bimbi scalzi e con le magliette logore. Invece no, Saviano dice no. E lo fa rispondendo al collega scrittore dalle colonne, ovviamente, di Repubblica. “La vera rivoluzione oggi è essere moltiplicatore di empatia, qualunque sia il tuo ambito perché nel piccolo spazio di terra che ciascuno di noi occupa puo' fare tantissimo”. Dunque, “Sandro, prima ancora che a salire sulle imbarcazioni delle Ong attive nel Mediterraneo, invito le persone che hai citato, e tutte le altre che per mancanza di spazio non hai citato, a far sentire la propria voce senza aver paura”.
Questa, dunque, è la ricetta Saviano, contenuta in una lettera lacrimosa e lamentosa, spurgante vittimismo riga dopo riga, dove l’autore di Gomorra sente incombere il groviglio barbarico di quel filo spinato che va da Berlusconi (e ti pareva) a Salvini, all’interno del quale opera cosi' pare di cogliere, della macchina delle fake news e degli odiatori del web. E poi butta là un riferimento che suona tanto di paragone: “Del resto è un vecchio gioco: Giacomo Matteotti venne calunniato sistematicamente dalla canaglia fascista che poi arrivo' ad ammazzarlo”. Apoteosi dell’automartirio, insomma.
Che tempi, signora mia, ma in nave non si va! Meglio proseguire con gli hashtag, con le magliette rosse, con le tavolate multietniche, con l’augusto epistolario da cazzeggio di mezza estate, i digiuni dei preti di frontiera, mentre il popolo bue, quello si', si fa i conti in tasca passata da poco la stangata fiscale.
Saviano dà buca a Veronesi: "Noi sulle navi Ong? Meglio far sentire la nostra voce" - Il Tempo
In Onda, Francesco Merlo insulta Matteo Salvini e David Parenzo annuisce
Quale miglior salottino televisivo rispetto a In Onda per insultare Matteo Salvini? Semplice: nessuno. Questa volta, da David Parenzo e Luca Telese, a sparacchiare sentenze contro il ministro dell'Interno è Francesco Merlo, firma di Repubblica. "Salvini - attacca - è razzista da sempre. Lo era già all'inizio della sua carriera, quando cantava i cori contro i napoletani". Non pago, Merlo aggiunge: "Questo governo avvelena l'Italia, per esempio trasforma l'immigrazione in emergenza quando non lo è assolutamente. Questo esecutivo trasforma il problema nell'ossessione dello stesso", conclude mentre Parenzo, ovviamente, annuisce.
In Onda, Francesco Merlo insulta Matteo Salvini e David Parenzo annuisce - Libero Quotidiano
Oliviero, noa te va sempre ben.....
Oliviero Toscani condannato per gli insulti a Matteo Salvini
Il noto fotografo Oliviero Toscani è stato condannato a pagare 8mila euro (più spese legali) a Matteo Salvini per gli insulti pronuniciati a La Zanzara nel 2014
Gabriele Bertocchi
Nel dicembre 2014, Oliviero Toscani, ospite a La Zanzara su Radio 24, non ci ando' piano su Matteo Salvini.
Anzi esagero' del tutto, tanto da portare il segretario leghista a una querela, che dopo quasi 3 anni è riuscito a vincere.
Condannato a pagare
Ebbene si', il noto fotografo oltre ad aver perso è stato pure condannato a risarcire il leghista di 8mila euro (più spese legali). I soldi, secondo quanto riportato da Libero, verrano devoluti da Salvini per una giusta causa. Ma prima di archiviare la faccenda andiamo a rieggere cosa disse Toscani contro il leader della Lega Nord.
"Ma poverino, non ha proprio niente da fare. In quelle foto sembra un maialino sotto il piumino. Uno che dice di uscire dall’Europa e poi si fa fotografare cosi'": ha dichiarato il fotografo commentando alcuni scatti di Salvini pubblicate su Oggi. Ma non si era di certo fermato a questo. Anzi: "Salvini fa i pompini, va benissimo per quello. A chi li fa? Salvini fa i pompini ai cretini, fa anche rima". Insomma non fu proprio democratico.
Oliviero Toscani condannato ?per gli insulti a Matteo Salvini
Ecco a voi i radical chic di sinistra. “Buongiorno, ospiterebbe un profugo in casa?” Lerner, Linus e Parenzo ZITTI
Ecco a voi il vero volto di radical chic e buonisti pro accoglienza con il culo degli italiani. Alla domanda del cronisti de Il Tempo, camuffati da volontari delle Ong, “Ospiterete un profugo in casa?”, Gad Lerner, Linus e David Parenzo hanno fatto un imbarazzante scena muta.
La sinistra che, su immigrazione e dintorni, predica bene e razzola male. Tutti a puntare il dita contro Matteo Salvini, a dargli addirittura del “fascista”, tutti a indossare magliette rosse e a chiedere che i porti restino aperti. Peccato che poi quando a questi stessi pasdaran dell’accoglienza venga chiesto se vogliono ospitare un profugo a casa loro, la risposta sia categorica: “No”. L’esperimento è stato condotto da Il Tempo e presentato sotto al titolone “stanati i radical chic“. Semplice l’esperimento: un giornalista si è spacciato per un esponente di una Ong immaginaria e, al telefono, ha chiesto ai vip un gesto simbolico, quello di ospitare un profugo, appunto. “Ne abbiamo chiamati 100 – si legge sul quotidiano capitolino -, solo 4 hanno detto si'“. Giornalisti, attori, registi, intellettuali e scrittori che predicano accoglienza ma poi non la praticano, insomma.
Dunque, nell’articolone, si dà conto anche di alcune delle risposte ricevute. Si parte da Gad Lerner: “Non ci ha risposto dando la colpa al treno, dicendo di non sentire bene anche se i problemi alla conversazione si sono manifestati soltanto nel momento in cui avrebbe dovuto risponderci con un si' o un no”. Dunque Linus di Radio Deejay, tra i firmatari dell’appello di Rolling Stone contro Salvini: “Dopo aver ascoltato con attenzione la nostra proposta di mandargli a casa un immigrato per qualche mese, ha preferito attaccarci il telefono in faccia per poi non risponderci più”. E ancora, David Parenzo, che “ha risposto solo di essere impegnato in radio”.
Ecco a voi i radical chic di sinistra. "Buongiorno, ospiterebbe un profugo in casa?" Lerner, Linus e Parenzo ZITTI - Riscatto Nazionale
Il sinistrismo psicologico è la solita doppia morale, tolleranti a parole con chi vogliono loro, poi pieni di insulti con chi non la pensano come loro e con gli avversari politici. Confutazioni mai, quasi mai, troppo complesse, ma si dilettano in queste e tante invettive. Poi dicono di essere insultati. Stessa psicologia degli infanti.
Toscani poi è un vero razzista contro i veneti, ma questo oggi non è importante.
Il fatto poi che i radical-chic non vogliono adottare i migranti è cosa nota. Loro vogliono che siano gli altri a farlo.
ASSESSORE PD RUBA MEZZO MILIONE AGLI ASILI E SE LO GIOCA D’AZZARDO
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...97&oe=5BD932C8
Non ci sorprende. E chissà quanti casi simili ci sono in Toscana. Il motivo è questo: quando un partito governa per decenni senza alternanza, uno degli effetti è che la propria struttura può rubare in pace perché, tanto, nessuno se ne accorge.
https://voxnews.info/2018/07/20/asse...ioca-dazzardo/
Alla Festa dell'Unità spunta un sexy shop come sponsor
Polemiche a Treviglio (Bergamo) perché tra gli sponsor della Fessta dell'Unità c'è anche un sexy shop, che ha messo in palio pure due premi per la lotteria
Franco Grilli
Luci rosse alla Festa dell'Unità. Tra gli sponsor della kermesse politica che va di scena a Treviglio (Bergamo) quest'anno c'è anche un sexy shop, "L'isola del piacere", che viene reclamizzato con una foto sensuale.
Immediata la polemica, non solo per il contributo in denaro dato alla festa, ma anche per i premi offerti dal sexy shop per la tradizionale lotteria. Accanto a salumi, formaggi e altre cose buone da mangiare, infatti, i vincitori potranno accaparrarsi anche qualche oggetto erotico. Una donna scrive su Facebook: "Non mi sarei mai aspettata che ad una Festa dell'Unità di trovare uno sponsor con un manifesto cosi' sessista nei confronti delle donne. Perché nella pubblicità non ci sta un uomo, e poi farsi sponsorizzare da un sexi shop..... non sono moralista... ma non si puo' vedere sta cosa".
Gli organizzatori hanno subito risposto: "Le difficoltà sono tante e non siamo nella condizione di dire no ad uno sponsor". Quanto al premio, c'è una precisazione: "I nostri premi vogliono attirare e incuriosire ma anche variare pubblico e sostanza".
Alberto Vertova, presidente dell'associazione Amici della Festa dell'Unità, getta acqua sul fuoco: "Nei gestori del negozio abbiamo trovato persone disponibili che hanno voluto darci una mano e noi abbiamo accettato la sfida - spiega al Quotidiano nazionale -. Bisogna che tutti si tranquillizzino, specialmente quegli attivisti per i quali è stato un colpo scoprire che un sexy shop era tra gli sponsor. In fondo - conclude - la nostra vuole essere una festa per tutti i gusti". Ma non dice se i premi "hot" saranno esposti o meno. "Ci stiamo ancora pensando...".
Alla Festa dell'Unità spunta un sexy shop come sponsor
Mondiali, Morani (PD): “Salvini a Mosca con un volo di Stato”. Lui la umilia: “Ecco il biglietto”. Lei muta
Mondiale, la falsa e bugiarda, come tutti gli esponenti del Partito Democratico, Alessia Morani, con l’intento di gettare fango su Matteo Salvini fa l’ennesima figura di merda.
“Il volo di Stato di Matteo Salvini a Mosca“? Un gigantesco autogol della sinistra, anzi doppio. Il ministro degli Interni è andato in Russia per assistere alla finale del Mondiale tra Francia e Croazia (ma ha anche parlato di terrorismo con le autorità del Cremlino) e a sinistra hanno subito gridato allo scandalo. “#Salvini va a #Mosca con un volo di Stato a vedere la finale dei Mondiali in cui (purtroppo) l’Italia non c’è – scrive la deputata Pd Alessia Morani su Twitter -. Tre anni fa ebbe da ridire sul presidente del Consiglio (Matteo Renzi, ndr) che ando' a vedere una finale storica di tennis per l’Italia. Oggi lo chiedo io: chi paga?”.
Pronta risposta di Salvini, che pubblica il biglietto del suo “normalissimo volo di linea” per una presenza allo stadio “organizzata e ospitata dalla Fifa“. Bella figura di palta, per i dem.
Mondiali, Morani (PD): "Salvini a Mosca con un volo di Stato". Lui la umilia: "Ecco il biglietto". Lei muta (Foto) - Riscatto Nazionale
Tutti tacciono sul doppiopesismo in Basilicata
Fa caldo, ma il silenzio è glaciale. C'è puzza, ma non di petrolio. Rossi, ma dalla vergogna.
Benvenuti al Sud, regione Basilicata, dove c'è un presidente che sta agli arresti domiciliari e rimane inchiodato alla poltrona di governatore. Marcello Pittella, Pd, dell'omonima dinastia, è decisamente un uomo fortunato.
Accusato di brutti affari in sanità, ma i magistrati gli hanno risparmiato l'onta della galera. Polemiche confinate tra Potenza e Matera, il resto del mondo guarda altrove. Tacciono i giornaloni, ne parla solo il mio piccolo blog francescostorace.eu quasi a dar fastidio a un potente ras locale. Che il Pd ha la faccia tosta di difendere a spada tratta e solidale.
Presidente Mattarella, se ne è accorto di quello che succede in Basilicata? Qualcuno dei suoi uffici l'ha avvisata che c'è una parte del mondo dove si governa per interposta persona anche se si è ristretti da un provvedimento giudiziario? Il capo dello Stato, cosi' sensibile ai pruriti giudiziari al punto di far sapere al mondo quando ha ricevuto Salvini che non avrebbe parlato di magistratura, tace anche ora, ma stavolta per non turbare un eccellente detenuto domiciliare? Al Quirinale se ne sono accorti che al governo di una regione devastata dal malaffare al posto del numero uno della giunta ora comanda la numero due, che dallo stesso numero uno era stata nominata?
Caro Mattarella, mi rivolgo a lei col rispetto istituzionale che mostrai dimettendomi da ministro e senza galera e neppure un avviso di garanzia. Mi basto' un articolo di giornale per lasciare il governo Berlusconi. Ma davvero potete tutti far finta di nulla di fronte all'assassinio della speranza? Qui truccavano non solo gli appalti, ma persino i concorsi nella sanità, finanche quelli riservati ad otto disabili, ai quali l'unica parte del corpo che non poteva non funzionare doveva essere la lingua per insalivare la pantofola dei potenti? E voi state zitti?
«Accontentare tutti», ordinava Pittella. E frotte di adoranti servitori del governatore mettevano ogni carta al suo posto, ogni ciuccio sul trono e mai una nomina per merito. «Accontentare tutti» in politica.
Aveva una lista verde, Marcello Pittella, con i desiderata suoi, dei politici e perfino dei vescovi. Se stavi scritto li', vincevi la fame.
Dovrebbero almeno cacciarlo dalla poltrona. Macché, si va allegramente in consiglio regionale a respingere la mozione di sfiducia a Pittella. Perché i partiti non possono fare altro, senno' quello parla. E rovina tutti.
Tutti zitti, tanto nessuno parla. Fino a oggi.
Tutti tacciono sul doppiopesismo in Basilicata
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.