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Discussione: Lerciume comunista

  1. #2301
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Quel titolo democrat e modern di Repubblica sui rapinatori “Molto piemontesi” di Grinzane
    30 APRILE 2021 PIEMONTE LETTURA 1 MIN

    di Roberto Gremmo – E’ davvero infelice e sgradevole il titolo con cui Repubblica-Torino ha presentato la corrispondenza sui tragici fatti di cronaca nera di Grinzane: “I tre rapinatori molto Piemontesi”. Da non credere. Oltre a risiedere (ahimè) nella nostra sfortunata Regione, cosa avevano di significativamente nostrano i tre delinquenti che volevano rapinare un pover’uomo e hanno trovato una più che legittima reazione?

    Hanno fatto irruzione in gioielleria gridando in dialetto stretto? Brandivano minacciosi dei coltellacci “vernantin”? Nascondevano il volto alla moda del brigante Majn dla Spinetta o dei fratelli di Narzole? Perché’ tirare in ballo una inesistente piemontesità che offende i lettori del territorio dove esce il giornal? In tempi di suscettibilità diffuse (spesso a sproposito) cosa sarebbe accaduto se il titolo fosse stato “I tre rapinatori molto gay” o “I tre rapinatori molto meridionali” o piuttosto “I tre rapinatori molto stranieri”? Sarebbe venuto giù il mondo, giustamente. E invece il giornale dei torinesi democrat e modern può tranquillamente urtare la nostra sensibilità identitaria. Tanto “barot”, “pacu” o “polentoni” non meritano alcun rispetto.

    https://www.lanuovapadania.it/piemon...i-di-grinzane/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #2302
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Quel titolo democrat e modern di Repubblica sui rapinatori “Molto piemontesi” di Grinzane
    30 APRILE 2021 PIEMONTE LETTURA 1 MIN
    di Roberto Gremmo – E’ davvero infelice e sgradevole il titolo con cui Repubblica-Torino ha presentato la corrispondenza sui tragici fatti di cronaca nera di Grinzane: “I tre rapinatori molto Piemontesi”. Da non credere. Oltre a risiedere (ahimè) nella nostra sfortunata Regione, cosa avevano di significativamente nostrano i tre delinquenti che volevano rapinare un pover’uomo e hanno trovato una più che legittima reazione?
    Hanno fatto irruzione in gioielleria gridando in dialetto stretto? Brandivano minacciosi dei coltellacci “vernantin”? Nascondevano il volto alla moda del brigante Majn dla Spinetta o dei fratelli di Narzole? Perché’ tirare in ballo una inesistente piemontesità che offende i lettori del territorio dove esce il giornal? In tempi di suscettibilità diffuse (spesso a sproposito) cosa sarebbe accaduto se il titolo fosse stato “I tre rapinatori molto gay” o “I tre rapinatori molto meridionali” o piuttosto “I tre rapinatori molto stranieri”? Sarebbe venuto giù il mondo, giustamente. E invece il giornale dei torinesi democrat e modern può tranquillamente urtare la nostra sensibilità identitaria. Tanto “barot”, “pacu” o “polentoni” non meritano alcun rispetto.
    https://www.lanuovapadania.it/piemon...i-di-grinzane/
    Un giornalista molto allogeno o molto ascaro...
    Abbiamo lasciato sparire tanti sentieri, abbiamo lasciato incolti prati e boschi: siamo perduti in un esodo senza terre promesse. Ma la nostra terra promessa è qui, tra questi monti e questi sassi, qui per stillare latte e miele da questa dura terra

  3. #2303
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    E molto sinistro.
    Contro il razzismo ed i seminatori di odio.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  4. #2304
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Il nuovo leader dei sinistri decerebrati Fedez ha comprato un nuovo paio di scarpe.
    855 euro.
    E ha postato sui social le foto.
    Si chiamano Satan Shoes.
    Fatte anche con sangue umano.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #2305
    Blut und Boden
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Il nuovo leader dei sinistri decerebrati Fedez ha comprato un nuovo paio di scarpe.
    855 euro.
    E ha postato sui social le foto.
    Si chiamano Satan Shoes.
    Fatte anche con sangue umano.
    Feccezz.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  6. #2306
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    La prima gallina che canta ha fatto l'uovo.
    Ovvero coloro che si spacciano per gli anti mafia ne sono i più stretti collaboratori.
    Come sostengo da sempre i sinistri hanno avuto gli appoggi finanziari e la squola dei soviet, con la mafia a fare da braccio destro.
    Occupati i punti chiave della società: magistratura, squola, spettacolo, media.

    https://www.maurizioblondet.it/quand...iodare-il-pci/


    Quando fu ucciso, Falcone stava per inchiodare il PCI

    Maurizio Blondet 9 Maggio 2021

    Giovanni Falcone, con la moglie e la scorta, fu ucciso dalla colossale esplosione il 23 maggio 1992. Così non poté salire sul volo per Mosca, dove si preparava ad andare il 6 giugno seguente, 13 giorni dopo, per coordinarsi con il procuratore di Mosca Valentin Stepankov. Il quale stava indagando sull’estrema ruberia che dissanguò il popolo russo, commessa dalla dirigenza del PCUS e del KGB (il loro deep state) prima che Gorbaciov, il 6 novembre 1991, proibendo le attività del PCUS in Russia, gli sbarrasse l’accesso ai vasi di miele del Tesoro sovietico. Leggo: “..fondi segreti del KGB, molti patrimoni di occulti della nomenklatura sovietica” […] il procuratore di Mosca Stepankov aveva appurato che “il tesoro d Mosca era stato fatto affluire nella disponibilità del PCI attraverso canali finanziari già usati per il trasferimento di ‘aiuti ai partiti fratelli”.



    Come giornalista io stesso parlai di questo saccheggio: una quantità incalcolabile di miliardi svaniti, centinaia di miliardi di dollari in valute pregiate e metalli preziosi, forse migliaia di miliardi – non si sa quanti – finiti all’estero, nel libero occidente: ma dove? Dove chi poteva riciclare e “lavare” un simile inaudito e mostruoso tesoro, in modo totalmente clandestino?

    “Secondo gli atti giudiziari di Valentin Stepankov e di Giovanni Falconi era la mafia, sia quella italiana che quella siculo-americana insieme alla terribile mafia russa, usando il canale delle svariate società organiche al PCI, da sempre abituate a riciclare i fondi illeciti con cui lo finanziava il PCUS. Falcone e Borsellino cercavano che fine avevano fatto i ‘fondi segreti’ che il PCUS aveva esportato illegalmente in Italia ‘dopo la caduta del Muro”. Il PCI si rifiutò di collaborare. Magistratura democratica non mosse un dito” … Falcone, Borsellino e il ROS del generale Mario Mori avevano avviato un’inchiesta giudiziaria (Mafia e Appalti, dossier dei ROS) che avrebbe devastato le collusioni tra la mafia e il mondo delle cooperative rosse del PCI ”.

    Così scrive Gaetano Immé nel suo “Attacco al potere comunista – gli intrighi, le collusioni, gli omicidi di mafia utili alla sinistra (Bonfirraro, 319 pagine, euro 18.90). Lasciamo a lui queste affermazioni, che sembra in grado di documentare in giudizio.

    Fatto sta che Falcone “cessa di essere il fiore al’occhiello delle sinistre” per le sue inchieste sul “terzo livello” democristiano, e viene criticato dai media di riferimento –Repubblica, Espresso – e dai tele-giornalisti dell’area (Santoro, Augias) in una operazione di discredito e linciaggio morale . “Da qualche tempo”, scrisse Sandro Viola su Repubblica quattro mesi prima dell’assassinio del giudice “sta diventando difficile guardare al giudice Falcone con il rispetto che sì era guadagnato” .

    Peggio: “dopo la morte di Falcone e Borsellino, tutti i fascicoli dell’inchiesta di Mosca e di Stepankov furono trasmessi alla procura di Roma da procuratore generale (di Palermo) dr Ugo Giudiceandrea […] Nessuno ne parla più […] l’inchiesta Mafia e Appalti di Falcone e Borsellino viene ‘archiviata’ dopo l’eliminazione dei due magistrati. In compenso, tutti quei magistrati di Palermo hanno fatto una straordinaria e brillante carriera”.

    E aggiunge un passo terribile: il procuratore capo di Palermo Pietro “Giammanco [deceduto nel 2018] non è stato condannato per i 400 milioni [di lire] ricevuti dalla mafia, la famosa ‘nticchia i grassu’di cui parla il mafioso Angelo Siino, “episodio confermato da sentenza del tribunale di Caltanissetta (GIP Gilda Lofforti) ove, a pagina 21, 25 e 135 si parla di una cifra complessiva di 800 milioni di lire che Siino afferma di aver consegnato a Salvo Lima ; somma destinata, secondo quanto dichiarato dallo stesso Siino al dr. Giammanco per 400 o 600 milioni di lire”.

    Calunnia sanguinosa! Come si fa a credere a un “pentito” come Siino? Attenzione, scrive Immé: la sentenza di Caltanissetta con la dichiarazione di Siino , “ che seppure non condanna penalmente Giammanco lo svergogna totalmente , si badi bene, non è stata nemmeno appellata da quei magistrati palermitani …. Parliamo del dottor Pignatone? Stessa sentenza di Caltainssetta, ma diventa procuratore generale a Rom” e dal 2019, pensionato dalla giustizia italiana, fatto da El Papa presidente del tribunale vaticano.

    “Parliamo del dr Pignatone?”, no, il vostro modesto cronista no. Non ha i mezzi per difendersi dalla giustizia italiana. Né dalla mafia che, se considerava “una unghietta di grasso” 800 milioni di lire, vuol dire che ha grasso in abbondanza dal saccheggio dell’URSS, da sprecare anche in magistrati “amici”. Si deve infatti sapere che quando il ROS di Mori consegna “ai procuratori di Palermo la prima informativa del “Mafia e Appalti” e soldi occulti di Mosca al PCI, nel febbraio 1991, già nelle mani di Cosa Nostra. E risultanze giudiziarie affermano addirittura che tutto il dossier “Mafia e Appalti” fosse finito nelle mani della mafia anche “prima del suo deposito in procura”, e Immé fa il nome dell’ipotetico procuratore che ha violato il segreto. Nome che ci guardiamo bene dal ripetere.

    Ma in questi giorni in cui si rivela la marcescenza, la corruzione l’impunità onnipotente dei procuratori, consiglia la lettura di quel precedente scandalo soffocato e sepolto.



    Se solo un decimo di quel che Immé racconta è vero, la “Loggia Ungheria” non è che l’ultimo atto di una complicità attiva di certe procure con la sinistra, saldata nel sangue. Di magistrati dietro il cui martirio si coprono.

    L'hanno ammazzato e continuano a farlo tutti i giorni, spacciandosi per i più convinti nella lotta alla mafia,
    Ultima modifica di Eridano; 10-05-21 alle 11:58
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  7. #2307
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    Predefinito Re: Lerciume comunista



    Albania: il film "Gjirokastra" sulla repressione delle coppie miste farà discutere

    NESSUNO NE SA NIENTE. POCHI CONOSCONO QUESTO.

  8. #2308
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    La loggia ungheria è una. Ce ne sono tante altre.

  9. #2309
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Tutte legate alla UE?
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  10. #2310
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    I libri all’indice democratico. Il politicamente corretto che decide per noi cosa è “giusto” leggere
    18 MAGGIO 2021 OPINIONI LETTURA 3 MIN

    di Roberto Gremmo – “Salviamo dal macero i libri sulla Resistenza”. Una ferma protesta viene lanciato sul “Fatto quotidiano” da Tomaso (una emme sola, noblesse oblige!) Montanari, un cattedratico fiorentino, professore ed opinionista delle TV per persone intelligenti perche’, a suo dire, la biblioteca comunale di Castiglion Fiorentino avrebbe mandato al macero una carrettata di preziosi liberi sull’antifascismo e la Resistenza.

    L’appello sarebbe condivisibile, se non fosse un meschino pretesto per elogiare, nel medesimo articolo, una libraia romana, va da se’ democratica, che si sarebbe rifiutata di vendere la recente autobiografia di Giorgia Meloni. Come nel medioevo, di cui il professor Montanari e’ esperto, i libri di autori non graditi vanno messi all’Indice, in nome della vigilanza antifascista perche’, ci proclama l’uomo di alta cultura, “rifiutarsi di vendere un libro della leader di un Partito così compromesso col Fascismo non solo e’ lecito, ma encomiabile”.

    Sarei portato ad escludere che un esponente politico prudente ed avveduto come la segretaria di “Fratelli d’Italia” sia scivolata in una penalizzante e controproducente apologia del Duce proprio adesso che sta per… bagnare il naso al nostro sfortunato apripista Capitan mohito. Tuttavia, al di là del contenuto, che può e se si vuole criticare, mi sembra rivelatore di una mentalità totalitaria che si difendano i libri dal contenuto condiviso e invece si elogi l’ostracismo per quelli sgraditi.

    E invece tutti quelli che Pansa bollava come “guardiani della memoria” non perdono il vizio della doppia verità di Togliattiana (infausta) memoria e selezionano a parer loro cosa e’ valido e cosa va invece tolti di mezzo. Io non leggerò mai le biografie o le memorie di personaggi come il Capitano, la piccola italiana o il Che Guevara a cinque stelle, diventati leader di primo piano solo grazie alla deriva della politica italiana dove la selezione della classe dirigente non avviene in base al merito, ma con un casting di telegenia e una prova di affabulazione demagogica.

    Ma voglio che le loro opere siamo disponibili, consultate e commentate liberamente. L’esimio professore scrive di temere i fascisti “perché se vincessero di nuovo, sarebbe la libertà a sparire”. Per parte mia, mi spaventano di più quelli che vogliono decidere loro cosa si può far leggere alla gente. La dittatura del politicamente corretto rischia di renderci tutti schiavi di un pensiero unico. E questo non va bene.

    https://www.lanuovapadania.it/opinio...iusto-leggere/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 
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