Civati: Su Mineo ha deciso Renzi, in Cina anzichè Bulgaria...
Mi sa che ci sarà da ridere.
Civati: Su Mineo ha deciso Renzi, in Cina anzichè Bulgaria...
Mi sa che ci sarà da ridere.
Ultima modifica di ventunsettembre; 12-06-14 alle 16:03
Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.
Ecchepalle...ancora ai comunisti state....
Noi no.
Loro si.
Tu anche.
Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.
Fila rei, ovvero l?importanza di chiamarsi Orfini 0 - Termometro Politico
C’è una tendenza, del tutto italica, nella gestione dei “delfini” politici. Se all’estero viene tendenzialmente premiata la spregiudicatezza (lecita o meno poco conta) o l’effettiva qualità (nell’ars oratoria, nella capacità dell’azione politica etc etc), spesso – e volentieri – nella politica italiana arrivano a posizioni di controllo partitico personaggi che hanno un’unica lampante qualità innata: quella del saltacarrista.Accade infatti che ci siano quarantenni (o ventenni, o trentenni), completamente avulsi alla vita reale, ma cresciuti nel fantastico mondo ovattato delle stanze del partito. Quelli che appena nati riconoscono prima il delegato sindacale di turno di una zia o di un cugino; che si studiano il plastico della stanza della cena di un partito per localizzare il tavolo adatto per poter parlare a questo o quello collettore di voti.Una generazione – dove non mancano fortunatamente le doverose eccezioni (a tutti i livelli) – che viene ben riassunta dall’ultimo anno “orfiniano”, cognome preso semplicemente a prestito per l’ultima posizione conquistata, cioè la presidenza del Partito Democratico. Ventuno mesi sono passati da quando – come veniva scritto su Il Giornale(In risposta a Renzi si compatta il gruppo di Orfini. Al guinzaglio di Bersani - IlGiornale.it ) – stava “al guinzaglio di Bersani” (come riportato dall’articolo).L’epoca, apparentemente lontanissima ma era solamente il settembre del 2012, in cui si potevano leggere dichiarazioni del tipo “abbiamo l’età di Renzi, critichiamo anche noi il vecchio, ma abbiamo idee e Renzi no. Soprattutto, non manchiamo di rispetto ai nonni”. Una posizione mantenuta salda, almeno fino al febbraio del 2013.Ma il tempo passa, lo zeitgeist cambia ed il carro corre lì davanti, a portata di mano.
Nella ritrovata gestione interna democristiana (non è una valutazione di merito, ma squisitamente sul metodo), accade che il nome di Orfini diventi quello di “un giovane dirigente del Pd, un esponente della minoranza e ha le caratteristiche per rappresentare bene il partito e la sua compattezza”, così come santificato dal renzianissimo Davide Faraone a poche ore dall’acclamazione, avvenuta dopo un battage di sms ai votanti nell’assemblea dell’Hotel Ergife (sì, lo stesso che ha ospitato la fine dell’era socialista di Craxi nel 1992). Avviene così l’ennesima conversione all’interno delle anime democrat, con un meccanismo che mi permetto di riassumere con “Fila rei” (parafrasando – con un po’ di ironia – il ben più celebre “Panta rei” attribuito ad Eraclito), cioè “la fila scorre”.In una politica fintamente veloce, viene premiato chi sa disciplinatamente aspettare il proprio turno. Perché la pazienza premia chi salta sul carro, ma soprattutto chi su quel carro sa rispettare la fila che ormai si è creata sopra.
Ieri se ne è già uscito con un mitico: "Va bene dialogare, ma l'italicum non si tocca!"
Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.
Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.
D'Alema raccomandato: alla sua Fondazione 3 milioni l’anno di fondi pubblici
POLITICA | L'ex presidente del Consiglio guida la Foundation for European Progressive Studies (Feps), che dal 2008 ha ricevuto dall'Ue 16,7 milioni di euro.
Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
Chi li ha visti?
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
Tu vai in giro, guarda la gente e sai che tutti quelli che sono sereni li hanno visti.
Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.
Depardieu: i registi italiani sono tutti comunisti----- Gérard Depardieu intervistato dal Corriere della Sera, sarà protagonista al Festival di Spoleto con lo spettacolo Love Letters di Gurney. "E' uno spettacolo molto intimista, siamo solo in due sul palco, Anouk Aimée e ol sottoscritto". Poi parla di tasse e dell'accusa di aver preso la cittadinanza russa per evitare di pagare le tasse: "Non sono andato a Mosca per evadere le tasse ma perché Putin mi ha dato un passaporto e perché mi piace la letteratura russa. Non è una questione di soldi, io vengo dalla terra, sono nato povero sai che me ne frega dei soldi. Amo più di tutto l'Italia e la Russia dove non conosco nessuno, specialmente i giornalisti. In Francia dicono che Putin è un dittatore, io dico solo che cerca di fare il meglio per il suo Paese. Intanto in Francia hanno ucciso i piccoli agricoltori, quanto alla cultura ad Avignone gli attori protestano...Non ci sono più i Festival in Francia, solo bagarre.. Bisogna viverci in un Paese prima di criticarlo". Poi l'affondo sui registi italiani.La politica - Parlando di Ettore Scola che lo ha accusato di essere un evasore fiscale e che per lavorare insieme deve esserci stima reciproca, lui risponde. "Abbiamo un progetto per un film, una bellissima storia di cui non voglio parlare. Prima Scola non voleva farlo perché lo produceva Berlusconi e ora non so. Non credo che troveremo i soldi. Amo Ettore Scola anche se mi ha crtiticato. Io non sono né di destra né di sinistra glielo dissi tanto tempo fa a Bertolucci, voi registi italiani siete tutti comunisti, avete case dappertutto. Mi rispose che in Russia è pieno di Mercedes. Io sono un essere vivente, mi piace la vita. Sono un cittadino del mondo, in Russia sono un viaggiatore e basta". Depardieu: i registi italiani sono tutti comunisti - Libero Quotidiano
sklöpp & kanù