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Discussione: Lerciume comunista

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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Lerner si occupa di mamma Salvini ma non di suo papà che lo querelo'
    Paolo Bracalini
    «Vien da chiedersi: ma cosa penserà di Salvini la madre di Salvini? Quando, di fronte a quello che, comunque la si pensi, rimane un dramma umano, il suo Matteo scrive: Non sbarca nessuno, mi sono rotto le palle. Lo sappia quella sbruffoncella». E' la domanda che si pone Gad Lerner, forse il giornalista italiano in assoluto più ossessionato da Salvini (ma che comunque ha rimediato un programma in Rai in epoca leghista, una bella fortuna). Lerner ha pensato, con poca delicatezza, alla madre di Salvini, il quale poi ha risposto: «Tranquillo Gad, la mia mamma è orgogliosa di me e mi vuole tanto bene». Tuttavia vien da chiedersi: e la famiglia di Gad, cosa ne penserà di Gad? Sarebbe una domanda inopportuna se non avesse già risposto il padre di Lerner, con una querela al figlio. Perché? Per il ritratto che il giornalista, già tesserato Pd, ha fatto di lui in un suo libro, con frasi ritenute offensive dal padre, Moshè Lerner, tanto da portare il figlio in tribunale. Nel libro di Lerner il padre viene descritto come un «viveur cosmopolita», un «apolide che stenta a riconoscersi», un uomo «dall'inconfondibile postura beffarda e lo sguardo di sfida» che simula «una vita di successi che è l'esatto contrario di quella sfortunata che ha vissuto», insomma a dir poco un fallito, tanto che Gad nel libro si dichiara «atterrito per il dubbio di essere nient'altro che il discendente di quel padre», il che «avrebbe certo reso fallimentari i miei sforzi di integrazione nel mondo circostante», destinandolo a ripeterne «il palese insuccesso».
    Un ritratto devastante del genitore, che infatti la prese malissimo denunciando il figlio per diffamazione, accusandolo di aver scritto «affermazioni minanti» la sua «onorabilità», sia «come padre sia come figura che ha svolto nel passato ruoli di notevole importanza nel commercio estero e nelle relazioni pubbliche». La querela verrà poi archiviata dalla Procura di Milano nonostante, annoto' il pm a proposito di Gad Lerner, le «espressioni forti, sgradevoli e inconsuete rispetto alle comuni modalità con cui ci si rivolge ai propri genitori». Rapporti famigliari pessimi, non esattamente il pulpito migliore per fare domande su quelli altrui.
    Informazione Corretta

    La trasmissione di Gad Lerner: un capolavoro del pensiero unico delle sinistre
    Lampi del pensiero di Diego Fusaro/ "L'approdo", questo il titolo della trasmissione. In studio un barcone: che è, di fatto, un monito per tutti noidi Diego Fusaro
    La nuova trasmissione di Gad Lerner, instancabile aedo della mondializzazione infelice, è un capolavoro del pensiero unico delle sinistre fucsia cosmopolite. Ossia di quelle sinistre che non difendono se non il solerte operato del padronato cosmopolitico liquido-finanziario. "L'approdo", questo il titolo della trasmissione. In studio, ben visibile, un barcone: che è, di fatto, un monito per tutti noi. In vista di cio' che il capitalismo globale vuole farci diventare: sradicati e apolidi, precari e migranti, sempre per mare tra i procellosi flutti del globalismo liquido-finanziario. Del resto, v'è una straordinaria convergenza di vedute tra i papulisti di Bergoglio, col loro Vangelo secondo Soros, gli apolidi della finanza e lo stesso Gad Lerner. Il quale, pochi mesi addietro, poté senza pudore esclamare, in diretta nazionale: "viva Soros!".
    La trasmissione di Gad Lerner: un capolavoro del pensiero unico delle sinistre - Affaritaliani.it

    LA VOLANTE ROSE' DI LERNER SOCCORRE SOROS
    Ci dev' essere un disagio profondo se in pochi giorni uno come Gad Lerner ha messo la testolona ricciuta sul ceppo. Ieri, su Repubblica, si è lanciato in una appassionata difesa di un indifendibile come George Soros, il magnate ungherese che prima specula contro gli Stati e poi fa il pubblico benefattore.
    Dunque «Se Soros diventa il diavolo» , arriva in soccorso la Volante Rosée dell' enologo Lerner. Il pretesto è che il blog dei 5 stelle ha definito Radio radicale "Radio Soros", per via di certi finanziamenti, e questo proverebbe che Lega e M5s pari sono in questo delirio complottista contro l' uomo che nel 1992 ha tentato di affossare la lira e la sterlina puntando alcuni fantastiliardi. Soros lo fa spesso, di solito ci guadagna, ma non è cattivo perché poi regala metà dei suoi (in)giusti profitti ai poveri del pianeta, tra cui Emma Bonino e le Ong che fanno la gioia degli scafisti.
    Ha un chiaro progetto politico, ma non lo si puo' criticare perché è ebreo e quindi se lo si critica è «antisemitismo». Ci avevano insegnato che il nobile giornalismo sta dalla parte dei più deboli, come chi si ritrova in tasca una moneta fortemente svalutata perché dall' altra parte del mondo c' è un «filantropo» che sa solo fare i soldi con i soldi. Poi arriva il compagno Lerner e si schiera col miliardario. Là dove ululavano i cani da guardia del potere, presto o tardi subentreranno i barboncini, in un commovente abbaiare a difesa del più ricco.
    https://www.dagospia.com/rubrica-3/p...olo-206251.htm

    Danimarca, premier fa dietro-front: "Stop alla linea dura anti-clandestini"
    Il “dietro-front” della nuova leader della Danimarca sarebbe stato imposto dai partiti di sinistra minoritari che, con i loro voti, la mantengono al potere
    Gerry Freda
    In Danimarca si è appena insediato il nuovo governo, capeggiato dal primo ministro socialdemocratico Mette Frederiksen.
    Costei, il più giovane premier nella storia del Paese nordico, nel delineare ai media locali le linee programmatiche del suo esecutivo ha pero' rilasciato delle dichiarazioni palesemente contrastanti con quanto da lei promesso in precedenza, ossia durante l’ultima campagna elettorale. La quarantunenne esponente della sinistra aveva appunto finora giurato di mantenere in piedi la strategia del rigore sviluppata in ambito migratorio dai governi del passato, per poi affermare clamorosamente, intervistata dalla televisione pubblica DR subito dopo il suo recente insediamento, di volere “accantonare” la linea dura anti-clandestini promossa dalle precedenti amministrazioni conservatrici.
    Tale “rigetto” delle politiche propugnate dal suo predecessore di centro-destra Lars Lokke Rasmussen, premier di Copenaghen dal 2015 al 2019, è stato giustificato dalla leader socialdemocratica evidenziando la necessità che la Danimarca recuperi la sua “immagine storica di comunità generosa e tollerante”. Il ripristino nel Paese nordico dei “valori di umanità e solidarietà” verrà conseguito dalla Frederiksen ospitando nel territorio nazionale “maggiori quote annuali di richiedenti asilo” e abrogando le norme, varate dal conservatore Rasmussen, che dispongono un inasprimento di pena automatico ai danni dei clandestini condannati per qualsiasi reato dai tribunali danesi.
    L’esponente della sinistra ha poi dichiarato che il valore della solidarietà tornerà a sussistere in Danimarca grazie anche a un “potenziamento” dello Stato sociale. Nel programma di governo della Frederiksen, oltre all’abbandono del “pugno di ferro” verso gli stranieri irregolari, vi è appunto, a rimarcare ancora di più la discontinuità tra lei e le amministrazioni precedenti, un aumento delle spese a beneficio dei cittadini in difficoltà, che erano state significativamente ridotte, per esigenze di bilancio, durante il mandato di Rasmussen.
    Secondo le testate locali, il “dietro-front” della leader socialdemocratica rispetto agli annunci fatti nelle scorse settimane sarebbe la conseguenza dell’accordo siglato tra la stessa Frederiksen e altri partiti di sinistra minori, il Partito Popolare Socialista, la Lista dell'Unità - I Rosso-Verdi e il Partito Social-Liberale Danese. I socialdemocratici, avendo in parlamento non più di 50 deputati ed essendo quindi privi della maggioranza assoluta dei seggi, si sono infatti trovati costretti ultimamente a procacciarsi il consenso di queste formazioni politiche circa l’insediamento di un governo di minoranza, ricorrendo a lunghe ed estenuanti trattative.
    I partiti di sinistra minoritari avrebbero alla fine acconsentito a dare la propria fiducia parlamentare al nuovo premier Frederiksen soltanto in cambio di una “rottura con il passato” da parte della quarantunenne. Di conseguenza, il neo-costituito esecutivo di Copenaghen resterà in piedi soltanto se la leader socialdemocratica opererà realmente una svolta pro-migranti e un allentamento del rigore nella gestione delle finanze statali.
    Danimarca, premier fa dietro-front: "Stop alla linea dura anti-clandestini" - IlGiornale.it

    Meluzzi su scosse elettriche ai bambini: “Il buonismo della sinistra genera mostri”
    E’ emerso un orrore senza fine dalle indagini della procura di Reggio Emilia, che hanno portato all’arresto di 18 persone (tra cui il sindaco dem di Bibbiano Andrea Carletti) e rivelato l’esistenza di un business da centinaia di migliaia di euro basato sull’affidamento di minori allontanati pretestuosamente dalle famiglie naturali; un pozzo di disumanità e menzogne in cui i minori subivano freddi e sistematici abusati, i loro ricordi “riprogrammati” con scosse elettriche per poterli strappare ai genitori naturali, e ogni tentativo di questi ultimi di entrare in contatto coi propri figli, scoraggiato. Abbiamo chiesto al professor Alessandro Meluzzi, psichiatra, criminologo, scrittore e collaboratore della versione cartacea della nostra testata, una sua opinione sulla vicenda.
    Nella civile e democratica Emilia si è scoperchiato un vaso di Pandora di abusi e atrocità che vedono come protagonisti un sindaco Pd, servizi sociali e una Onlus. Pensiamo anche allo scandalo degli abusi di Oxfam e Save the Children nei Paesi del terzo mondo, o ai casi di mobbing di Amnesty International. Progressismo, diritti, #restiamoumani, e poi? Cosa succede nella mente di queste persone?
    Io l’ho sempre detto: il buonismo è il contrario della bontà, per due ordini di ragioni. La prima è per cosi' dire “veniale”, legata al fatto che il buonismo, diversamente dalla bontà, esclude — nel nome della morale e delle buone intenzioni di cui sono lastricate le vie dell’inferno — l’etica delle responsabilità. Ogni azione compiuta, cioè, comporta delle conseguenze. Quindi se io immetto delle risorse in una direzione, inevitabilmente le sottraggo a un’altra, per cui devo fare un calcolo equo di cosa è giusto, evitando di inseguire follemente il «migliore dei mondi possibili» e l’utopia. La seconda è che dietro il buonismo si nasconde anche un’ipocrisia da farisei, per cui queste persone, vivendo in un mondo fatto di grandi ideali e di porcissimi comodi, nascondono dietro l’esibizione vanagloriosa di grandi sentimenti gli abissi più profondi della natura dell’animo umano, intrisi di corruzione, di male, di false verità con le quali non osa neppure misurarsi perché ha un’immagine totalmente falsa del proprio Io ideale e del Super-io ideologico. Si tratta quindi di persone pericolosissime, che come nei tempi terribili del socialismo reale e di tutte le dittature giacobine esprimono il peggio della natura umana. E' l’esibizione della luce da dentro un’abisso di fogna. Come disse Gesù dei farisei “sepolcri imbiancati, dipinti di bianco di fuori ma dentro pieni di putridume e di ossa di morto”.
    Quali saranno le conseguenze a livello psichico per i minori vittime di quegli abusi?
    Gravissime e irreversibili.
    La cronaca è punteggiata di casi in cui le istituzioni e gli organismi che dovrebbero prendersi cura dei più deboli finiscono poi per rivelarsi il vero problema. Pamela che si allontana da una comunità senza alcun apparente ostacolo e senza sorveglianza, le relazioni mendaci dei servizi sociali nel caso di Reggio Emilia. Ritiene che ci sia un problema con i controlli su queste istituzioni e sul potere che esse esercitano?
    Non solo. C’è anche una complicità, che andrà indagata, di molti tribunali e di molte procure dei minori, che hanno agito in sinergia perfetta con queste onlus di psicologici falliti, di giudici onorari, di assistenti sociali collusi col mercato dei minori da dare in adozione o in affido a cooperative sociali – le stesse, peraltro, che si sono dedicate al lucrosissimo mercato dei migranti. Questi business sono stati finanziati in maniera enorme dal mondo del buonismo, in una dimensione basata sull’esibizione fasulla di grandi sentimenti, quindi speriamo che l’esito positivo di queste indagini sia uno scacco mortale a questa visione di welfare ricco, pingue e gestito da delinquenti mascherati da santi.
    Ritiene che questo aldilà dei necessari accertamenti giudiziari siano un caso isolato o ritiene che potrebbero essercene altri magari dettati da un certo modo di intendere il ruolo dei servizi sociali?
    C’è una pentola d’infamia da scoperchiare e mi auguro che verrà fatto fino in fondo. L’esperienza toscana del Forteto è stata solamente la punta dell’iceberg di questo mondo di oscenità, che ha come base una cultura e un’ideologia catto-marxista. Quando il partito comunista ha cancellato Marx e quando la Chiesa cattolica ha rinunciato a Gesù Cristo è nato il cattocomunismo, una miscela oscena di una chiesa senza Dio e di un Partito comunista senza classe operaia, dedicato soltanto alle false opere di bene, le false solidarietà e le false libertà, perché alla fine hanno pensato – in questo mondo ben pilotato dalla finanza internazionale di Soros & co. – che l’unica libertà che debba esserci fosse quella di andare in giro a culo nudo. Io, da perito e consulente di parte, da una trentina d’anni sto affrontando molti di questi casi nei tribunali della Repubblica. Con alcune di queste Onlus e alcuni di questi personaggi mi sono misurato e scontrato in storie che potete trovare nelle cronache giudiziarie italiane. Sono felice che tutto questo stia venendo allo scoperto, perché denuncio queste false verità da anni e finalmente si sta realizzando la frase «il diavolo fa le pentole ma non i coperchi». Sto seguendo proprio in questo momento il caso una coppia di Reggio Emilia a cui è stata sottratta prima la figlia maggiore, una bimba di nove anni data poi in affido, e poche settimane fa è stato il turno della bimba di un anno e mezzo. Questo per dire che non conosco il problema soltanto da vicino, ma proprio dal suo interno.
    https://www.ilprimatonazionale.it/cr...2DHiynmLfUetWU

    IL CENTURIONE FUBINI CONTRO I RIBELLI
    Adriano Scianca per ''La Verità''
    Al segnale di Federico Fubini, scatenate l' inferno.
    Sembra di vederlo, il vicedirettore del Corriere della Sera nelle vesti di Massimo Decimo Meridio, mentre va alla conquista dei marcomanni nelle foreste germaniche per ordine dell' imperatore Marco Aurelio/Jean-Claude Juncker.
    Gli imperi, del resto, sono cosi': ogni tanto c' è una provincia ribelle in cui andare a riportare disciplina col ferro e col fuoco. Solo che nella visione di Fubini, i marcomanni siamo noi. Ecco quindi il nostro affezionatissimo andare a Omnibus su La7 e lasciarsi sfuggire un eloquente lapsus, anche se «sfuggire» e «lapsus» non sono forse le parole giuste, dato che l' espressione è reiterata: «Non è la prima volta», ha detto Fubini alla trasmissione di La7, «che l' Unione europea ha una provincia ribelle, c' è stata la Grecia, la Gran Bretagna, l' Ungheria, la Polonia, nel tempo ci sono state delle province ribelli. Oggi l' Italia è la provincia ribelle.
    La differenza è che nei casi precedenti, i leader delle province ribelli andavano al centro del sistema, si confrontavano, conoscevano anche sul piano umano gli altri leader, capivano quello che gli altri pensano, come gli altri ragionano, le regole del gioco, si assumevano le responsabilità degli impegni che prendevano e poi si arrivava o non si arrivava, ma per lo più si arrivava, a delle soluzioni». Capito? L' Italia è la provincia ribelle dell' Ue. Anzi, doppiamente ribelle, perché non solo vuole fare di testa sua, ma poi i suoi governanti, a differenza dei vari Alexis Tsipras, non si fanno neanche convincere dall' atmosfera ovattata dei meeting europei.
    Il lessico militare scelto da Fubini la dice lunga sul modo in cui l' editorialista intende i rapporti fra Ue e Stati membri. L' Europa, pare di capire, non è per Fubini un terreno in cui possano scontrarsi visioni alternative, un luogo dialettico, aperto al cambiamento. Macché, è un blocco, un moloch, o sei allineato o sei un eretico. L' idea della diversità di indirizzo come «ribellione» rispetto a un cammino unico già tracciato è in effetti piuttosto inquietante, almeno quanto il fatto di degradare uno Stato sovrano, peraltro tra i fondatori dell' Unione europea, a mera «provincia».
    Ma provincia di quale impero, poi? Chi ci capisce è bravo.
    Di sicuro c' è che, nei confronti del suo impero, Fubini è un servitore zelante ma assai poco efficace, proprio per la tendenza a rilasciare parole in libertà che rischia di mandare in malora anni di propaganda. Poche settimane fa, presentando su Tv2000 il suo nuovo libro, il vicedirettore del Corsera si lascio' sfuggire di non aver voluto scrivere un articolo sull' aumento di mortalità infantile in Grecia a causa dell' austerity per non fornire armi alla propaganda sovranista, mostrando cosi' la sua, di vocazione propagandistica.
    Sempre negli ultimi tempi, la sua intransigenza filo Bruxelles ha causato una sorta di terremoto interno in via Solferino, con il corrispondente Ivo Caizzi che ha accusato il suo vicedirettore di inventarsi le notizie al solo scopo di rendere omaggio all' Ue e di bastonare la provincia ribelle italiana. La buona volontà non manca, e del resto sedere nel board europeo della Open society foundations di George Soros fornisce sicuramente i dovuti stimoli. Ma la tendenza a strafare sembra sortire spesso risultati opposti a quelli desiderati, smascherando gli altarini e portando acqua al mulino sovranista. Insomma: fai anche meno, Federico. Anche meno.
    https://www.dagospia.com/rubrica-3/p...suo-206646.htm

    Antonio Socci massacra i compagni di sinistra: "Viva i migranti, ma solo in periferia"
    Tornano Destra e Sinistra? Lo proclama la copertina dell' Espresso: «Chi si rivede: Destra e Sinistra. Da una parte i nazionalisti, i sovranisti, i nostalgici. Dall' altra le donne, i ragazzi, gli ambientalisti». Tutto chiaro dunque. Da una parte brutti, sporchi, cattivi e ottusi. Dall' altra belli, puliti, buoni e intelligenti. Da una parte il Male, dall' altra il Bene, da una parte il torto, dall' altra la ragione.
    Questa è l' autorappresentazione della sinistra. Tutto chiaro, semplice e rassicurante. Permette di sentirsi i migliori, superiori ai «nemici». Solo che poi la realtà non sta nei suoi schemi: per esempio, l' Espresso dove metterebbe Berlusconi, oggi?
    Cosa è di sinistra e cosa è di destra è l' assillo di sempre dei compagni che devono incasellare tutto nei loro schemi manichei in bianco e nero.
    Ricordano il vecchio film «Maledetti vi amero'», dove il protagonista, il sessantottino Svitol, tornato in Italia alla fine degli anni Settanta, cercava di ritrovare le coordinate: «Il tè è di sinistra, come il riso integrale e la cucina macrobiotica. Il caffè invece è di destra, anche il bagno con la vasca è di destra. La doccia, invece, è di sinistra. L' erotismo è di sinistra, la pornografia è di destra. L' eterosessualità è di destra, l' omosessualità, invece, ha un profondo valore trasgressivo, quindi è di sinistra. In quanto a Nietzsche è stato rivalutato, cioè adesso è di sinistra compagni, non facciamo casino, ah! Bisaglia è di destra, Basaglia è di sinistra. Cosa vuol dire una vocale». E oggi? Su Twitter un certo Matteo Brandi ha ironicamente rappresentato cosi' la sinistra del 2019: «Viva i Rom, ma non nel mio quartiere. Viva il libero mercato, ma non per la mia radio. Viva le culture del mondo, ma non la mia. Viva l' austerity, ma non con i miei soldi. Viva il precariato, ma non per mio figlio. Viva la democrazia, ma non contro le mie idee». Si potrebbe continuare. Viva le tasse, ma non per me.
    Viva la libertà di parola, ma non per chi esprime idee che io avverso. Viva il suffragio universale, ma solo se decreta la vittoria della mia parte. Viva gli altri popoli europei, ma non quando votano per la Brexit o manifestano coi gilet gialli contro Macron o scelgono i sovranisti.
    Viva gli Stati Uniti, ma solo se non votano Trump. Viva i migranti, ma in periferia, non nel mio luogo di vacanza o nel mio condominio. Viva l' Umanità dall' altra parte del mare. Se invece è dall' altra parte del muro - sotto forma di vicino rumoroso - è insopportabile.
    E poi: viva la lotta al riscaldamento globale, ma non chiedete a me di rinunciare alla macchina o ai miei consumi e al mio benessere. Viva il Tricolore, ma solo finché c' era da polemizzare con la Lega bossiana. Oggi va assolutamente sostituito con la bandiera della Ue.
    Viva la bandiera della pace (da appendere ai balconi), ma solo per la guerra all' Iraq, non per quella alla Serbia o alla Libia.
    Viva la sovranità nazionale, ma solo finché - in anni lontani - si manifestava contro la Nato e contro gli Stati Uniti. Oggi è un' espressione detestabile. Viva il Mercato, ma solo oggi, perché fino a ieri era il demonio.
    L' ODIO E' SOLO ALTRUI
    In effetti, l' uomo di sinistra deve fare attenzione con le cose da avversare. Dimenticati gli slogan rivoluzionari di ieri, oggi si proclama contro le parole di odio, ma solo quelle degli altri. E' contro l' intolleranza, ma non la sua. Contro i «privilegi», ma quelli altrui (per i propri ha una certa benevolenza). Contro l' omofobia e la discriminazione delle donne, ma facendo spallucce e fischiettando se parliamo di certi paesi islamici.
    Contro la Chiesa, ma non i preti progressisti che stanno con la sinistra. Contro Berlusconi, ma non ora che avversa il governo.
    Contro il M5S, ma solo finché è alleato della Lega. Se volesse graziosamente coalizzarsi con il Pd diventerebbe un' apprezzabile «costola della sinistra».
    Contro la piazza, ma solo se ha idee «populiste», in caso contrario va esaltata la magnifica manifestazione democratica.
    Contro il muro col Messico di Trump (che non è ancora stato innalzato), ma senza dire parola contro il muro col Messico già costruito da Bill Clinton (anche Giorgio Mario Bergoglio è contro tutti i muri eccetto le alte e invalicabili mura vaticane).
    CONFUSIONE
    E ancora: contro le frontiere chiuse di Salvini, ma non contro quelle di Minniti.
    Contro l' attacco alle pensioni (usare l' espressione «massacro sociale»), ma non quando a «riformarle» è un governo «progressista». La conclusione potremmo affidarla a Nicolas Gomez Davila: «L' uomo di sinistra si crede generoso perché le sue mete sono confuse».
    Oppure - fate voi - a Oriana Fallaci: «Per tenersi a galla oggi bisogna stare a sinistra». Non solo perché conviene, ma anche perché «ti garantisce il potere» ed «è di moda. Sissignori... E' un conformismo, una convenzione. Soprattutto per i banchieri e i magnati e i presunti intellettuali... Per i giornalisti e le giornaliste... Per gli stilisti... Per la Confindustria che fa lingua in bocca con la Cgil, insomma per quella che in America si chiama "the Caviar Left". La Sinistra al Caviale».
    Il caviale del tramonto.
    https://www.liberoquotidiano.it/news...-italiani.html

    BENETTON METTE LA FACCIA PER I MAGLIONCINI E PER IL GENDER NON PER I MORTI
    Maurizio Belpietro per “la Verità”
    Luciano Benetton ha deciso di metterci la faccia. Non sulla tragedia di Genova, per rispondere di quelle 43 vite spezzate, alla vigilia delle vacanze estive dello scorso anno, dal crollo del ponte Morandi. No, come ci comunica Repubblica, giornale bene informato e altrettanto ben foraggiato dalla pubblicità del gruppo di Ponzano Veneto, il patron della famiglia trevigiana ha deciso di mettere la propria faccia sul rilancio dell' industria di abbigliamento da cui è cominciato il suo successo.
    La Benetton è da tempo in difficoltà, scavalcata nel mercato della moda low cost da gruppi come Zara, H&M e Subdued. Nell' ultimo bilancio ha perso 180 milioni, una voragine ripianata pero' dai successi di Autostrade, società controllata dai Benetton e concessionaria dello Stato per la maggior parte delle strade a pagamento del nostro Paese. Nonostante la montagna di utili garantita dai pedaggi, dallo scorso anno il capostipite è tornato in pista con l' obiettivo di rimettere in carreggiata anche il business dei maglioni e delle t-shirt.
    Al suo fianco Oliviero Toscani, un fotografo che più che per la qualità delle proprie immagini è conosciuto per le provocazioni delle sue campagne pubblicitarie. Nel passato, al fianco di Benetton, l' art director dei clic è passato da uno scandalo all' altro: una volta trasformando in manifesto l' istantanea di un malato terminale di Aids, un' altra riprendendo l' agonia dei condannati a morte negli Stati Uniti.
    Nel mezzo ci furono poi anche un prete e una suora che si baciavano, oltre al primo piano del didietro di una signorina che, guarda caso, indossava un paio di jeans battezzati per l' occasione con il nome di Jesus.
    Grazie a questi pugni nello stomaco, Benetton e Toscani hanno venduto montagne di maglioni ed entrambi si sono arricchiti.
    Poi, dopo un certo numero di anni, il gioco ha stancato i clienti e il mercato ha preferito orientarsi altrove, lasciando sul bancone dei negozi Benetton i capi multicolor. La coppia di brillanti giocolieri, invece di ringraziare il cielo per il successo conseguito nel passato, pare non aver gradito il mutamento di opinione degli acquirenti, dunque eccola di nuovo insieme per riconquistare la scena.
    Ovviamente a colpi di provocazioni, come nel passato. Toscani e Benetton ci mettono la faccia. Ma non sulla tragedia di Genova, cioè su un ponte di cui l' azienda della famiglia di Ponzano Veneto avrebbe dovuto garantire la sicurezza. No, i due mettono la propria immagine e il proprio nome sui maglioni.
    Anzi, sulla pubblicità dei maglioni.
    A 84 anni suonati Luciano si fa ritrarre con indosso un capo tinto di rosso (verde e giallo meglio di no: si potrebbe fraintendere e pensare a un sostegno subliminale al governo sovranista), una foto a tutta pagina, con a fianco un ragazzo-ragazza senegalese, con indosso lo stesso capo. Il messaggio è chiaro, com' era chiara la pubblicità uscita sui giornali a pochi giorni dalla strage di Genova. Ragazzi giovani, tutti stranieri, asiatici o africani, vestiti come se fossero appena arrivati con un barcone.
    La provocazione era tutta li', nello schierarsi dalla parte dei migranti, nella speranza e nel desiderio che qualcuno ne parlasse, in modo che le maglie colorate non rimanessero invendute sul bancone. Volti di profughi, non volti di vittime della scarsa manutenzione di un ponte che da anni era osservato speciale.
    Giovani in cerca di una vita migliore in Europa, non giovani e meno giovani che la vita l' hanno perduta sotto le macerie di un viadotto crollato.
    Ora, passato qualche mese, Luciano Benetton ci mette la faccia, accanto a quella androgina di un africano che in realtà è un' africana. «E' mia sorella», ha spiegato. Lei, mentre le vittime del ponte non sono fratelli. Il messaggio è doppio. Benetton non solo sta con gli immigrati, sta anche dalla parte di quella generazione fluida che nessuno sa bene che sesso abbia.
    Si', la modernità è di casa a Ponzano. Per vendere i maglioni bisogna essere aperti. All' immigrazione, al cambiamento di sesso, alle famiglie multicolori. A quello che il capostipite chiama il meticciato culturale. Nonostante l' età, Luciano Benetton è moderno, soprattutto quando c' è da incassare. Lui non è sovranista, o meglio lo è, ma solo quando si parla di soldi: per il resto non ha pregiudizi.
    Non siamo avidi, assicura l' uomo che, oltre a tosare le pecore, tosa gli automobilisti e pure i passeggeri di Fiumicino. Infatti piange miseria, lamentandosi perché Autostrade applica pedaggi più bassi rispetto a quelli praticati in altri Paesi. Ha ragione Benetton.
    Lui ci mette la faccia. Si tratta di stabilire se la faccia è di bronzo oppure d'altro.
    https://www.dagospia.com/rubrica-4/b...rti-203809.htm

  2. #1782
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Ecco chi è il capo missione della nave Alex

    Il deputato Erasmo Palazzotto è a capo della missione culminata con l'approdo della nave Alex a Lampedusa: è lui uno degli elementi di spicco dell'Ong Mediterranea Saving Humans
    Mauro Indelicato - Sab, 06/07/2019 - 181

    Appena entrata al porto di Lampedusa, con la prospettiva di aprire un nuovo caso ed un nuovo braccio di ferro con il governo italiano: la nave Alex, con 50 migranti a bordo, si trova adesso all’interno dello scalo dell’isola più grande delle Pelagie e porta con sé anche non poche curiosità.



    La nave è un veliero destinato all’inizio a scortare semplicemente la Mare Jonio, il mezzo che segna l’avvio dell’attività dell’Ong di appartenenza, ossia la Mediterranea Saving Humans. Ma la Mare Jonio attualmente è sotto sequestro ed ancorata al porto di Licata per via dell’inchiesta avvita dalla procura di Agrigento in occasione dello sbarco avvenuto il 20 marzo scorso a Lampedusa.
    L’Ong Mediterranea balza agli onori della cronaca proprio in quell’occasione, quando ingaggia un braccio di ferro con il governo e soprattutto con il ministro dell’interno Matteo Salvini. Capo missione in quel caso è Luca Casarini, noto ai più per essere uno dei volti dei manifestanti no global durante il G8 di Genova del 2001.
    Le attività dell’Ong iniziano più di recente rispetto alle altre organizzazioni impegnate nel Mediterraneo: l’obiettivo è quello di creare un’Ong con navi battente bandiera italiana per evitare il blocco imposto dall’esecutivo. Un blocco che tuttavia arriva per l’appunto in occasione dello sbarco di marzo, quando i migranti possono scendere a Lampedusa soltanto per l’intervento della procura di Agrigento che pone sotto sequestro la Mare Jonio.
    Proprio per l’inattività forzata di tale nave, si attiva quindi la Alex: un veliero acquistato per dare manforte e supporto alla Mare Jonio. Il capomissione durante l’ultima operazione di salvataggio, è un deputato: si tratta, in particolare, dell’onorevole Erasmo Palazzotto alla sua seconda legislatura con LeU.
    È lui a coordinare le varie iniziative a bordo della Alex: “In questo periodo – scrive Alessandro Giorgiutti su Libero – Non cercatelo a Montecitorio, perché si trova a bordo della nave dell’Ong. Palazzotto con il 63.7% di assenze è tra i meno presenti in aula”.
    Il deputato oltre ad essere capo missione, è anche uno degli artefici della fondazione dell’Ong avvenuta anche grazie alle garanzie offerte da alcuni deputati per il finanziamento di 400.000 Euro ad opera di Banca Etica per l’avvio delle attività di Mediterranea.
    Quella somma costituisce solo comunque una base di partenza. In realtà gran parte dei fondi che arrivano all’Ong sono figlie di una raccolta che ad oggi riesce a racimolare più di 800.000 Euro, così come scrive ancora Giorgiutti su Libero.
    L’Ong quindi non sembra avere problemi di liquidità e può affrontare le spese dell’ultimo salvataggio, nonché del braccio di ferro appena avviato con il governo italiano. Un “duello” che sembra solo all’inizio e non appare affatto terminato con l’approdo a Lampedusa della nave Alex.
    Tra possibili inchieste e conseguenze del decreto sicurezza bis, oltre a prevedibili strascichi di natura politica, l’Ong Mediterranea Saving Humans potrebbe far parlare ancora molto a lungo di sé in questa che si prevede come un estate molto calda, almeno sotto il fronte del fenomeno migratorio.

    Ecco chi è il capo missione della nave Alex - IlGiornale.it
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #1783
    email non funzionante
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Citazione Originariamente Scritto da psico Visualizza Messaggio
    Interessante quello che hai riportato. Molto interessante.

    Viviamo in un mondo di tenebra . Grazie anche all'idaglia .
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  4. #1784
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Carola confessa: “Mi sono consultata con deputati PD prima di speronamento”
    Luglio 8, 2019


    https://voxnews.info/2019/07/08/caro...-speronamento/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  5. #1785
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    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  6. #1786
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    IL BRIGATISTA “BUONO” E IL FALSO FRANCESCO
    Maurizio Blondet 13 Luglio 2019 48 commenti
    Volevo parlar d’altro. Invece copio-incollo.

    E’ una storia che comincia nel 2013, ma è indica una continuità dei metodi tosco-emiliani degli “affidi” tra il Forteto e Bibbiano



    Flavio Amico, ex BR coinvolto nell’Inchiesta Moro, irriducibile, che gestiva insieme alla moglie Margherita Fortisi la comunità a Cà degli Angeli di Tabiano della onlus «We are here – Noi siamo qui» è stato imputato per maltrattamento di minori e abuso di mezzi di correzione.

    Appartenente alla colonna Walter Alasia, è uno dei terroristi rossi arrestati nel covo di Via Montenevoso a Milano, detto “la prigione del popolo”. Condannato a 18 anni di carcere. Ma inoltre ha subito varie altre condanne per reati comuni, contro la persona.

    Ora, costui appena uscito trova la sua missione umanitaria, e il riscatto della sua vita, e un lavoro ben retribuito offertogli dalla rete di solidarietà ben identificabile: apre vicino a Salsomaggiore una casa-famiglia, a cui le autorità preposte e la AUSL affidano minori in difficoltà tolti alle famiglie. Pagato dai fondi pubblici come “educatore”.

    Viene processato per maltrattamenti ai minori che lui “educa” a pagamento



    Domanda la blogger ValeMameli:

    Com’è possibile che, per le famiglie, gli assistenti sociali facciano valere subito il principio di salvaguardia in caso di dubbi di violenza – e ciò non valga per un ex BR che gestisce una casa famiglia per minori?

    Non solo: anche durante il processo dell’ex brigatista per maltrattamenti, ha continuato a ricevere degli affidi. Dalla rete del Progresso e della Bontà.

    Il sindaco di Tabiano, dopo una nota dell’AUSL, sospende il servizio della “Casa degli Angeli” solo una settimana prima della sentenza-

    https://parma.repubblica.it/cronaca/...ori-147284549/

    Infine arriva la sentenza. Notizia su giornale locale del 17 settembre 2016:

    Chiuso senza condanna il processo nei confronti dell’educatore Flavio Amico. Il giudice nelle motivazioni osserva che è emersa la responsabilità penale – ma il reato è prescritto.

    ᐯᗩᒪᙓᙏᗩᙏᙓᒪI ⭐️ ⭐️ ⭐️ ⭐️ ⭐️‏ @valemameli

    CILIEGINA SULLA TORTA Pensate che la struttura dell’ex BR Flavio Amico abbia chiuso? Che non attinga più a qualche tipo di risorsa pubblica? No, infatti. Si è riconvertito all’accoglienza #MIGRANTI e minori (anche migranti). https://www.facebook.com/cadegliangeli/



    Magari non sono più i 200 al giorno che lucrava per ogni minore, ma sempre dei bei quattrini, per il Buon Educatore Rosso che adottava (per il giudice) “Un clima di soprusi voluto spacciare per corretto sistema educativo – soprusi e angherie spesso conditi da turpiloqui urla e insulti (palla di lardo) – e che hanno creato nella comunità un’atmosfera tanto penosa quanto insopportabile”.

    Qualcosa mi dice che ad un ex terrorista nero, ancorchè riabilitato, il sistema emiliano non avrebbe affidato minori strappati alle famiglie perché li educasse, a 200 euro al giorno a testa.

    Nell’elencare le violenze omosessuali “educative” del Forteto, le accuse infondate di satanismo e incesti che ha portato nella Bassa Modenese alla “distruzione di famiglie, il suicidio di una mamma e la morte prima del processo di 7 persone fra cui il povero prete Don Giorgio Govoni, accusato di essere a capo di una setta pedofila, morto di crepacuore nel 2000”, la blogger ValeMameli annota: “Le persone responsabili di quelle immonde azioni mostruose sono STRANAMENTE sempre collaterali al sistema di potere #PD, e ancora oggi al loro posto, protette dal partito dominus e forse non solo. Loro e i loro parenti dominano la politica locale”.

    Cosa altro serve a capire che è la descrizione dello Stato totalitario di nuovo tipo, con una ideologia disumana contro l’incocenza infantile – una ideologia che non si propaganda e non si proclama nei manifesti come quelle “di massa” del secolo scorso, ma restando implicita, non-detta, s’è resa invincibile tanto quanto parassitaria. Sotto l’apparenza di “bontà”, di “solidarietà”, di “accoglienza”, s’è fatta intoccabile e ingiudicabile. Questa mostruosità ha a difenderla tutti i “buoni sentimenti” : come non togliere i figli piccoli a coppie “disfunzionali”, che litigano, che picchiano o li trascurano? Affidiamoli al brigatista che è rosso e quindi buono, a 200 euro al giorno.

    Qui si vede in atto un potere che ha adottato una contraffazione spaventosa della carità cristiana. Una bontà senza Dio, che pretende di instaurare il suo ordine a forza di assistenti sociali lesbiche che odiano gli uomini e ideologicamente la famiglia come istituzione, la sovversione più profonda dell’umano. E’ uno Stato che è anti-stato, che ha come missione non la salvaguardia e continuità della comunità, ma la sua deliquescenza in un carnevale LGBT – come “bontà” e “tolleranza” e misericordia contro gli “egoismi”, si capisce.

    Contro una tale “Bontà senza Dio” che ha instaurato il suo ordine omicida, quale dovrebbe alzare la voce dicendo la verità? Ricordando la distinzione elementare tra il Bene e il Male? Che senza la Grazia divina, nessuno è buono? Denunciando questa contraffazione del Bene come anticristico?

    Ma ecco qui (cito ):

    “Secondo padre Antonio Spadaro, gesuita, direttore de La Civiltà Cattolica – “Francesco oppone una forte resistenza alla fascinazione per il cattolicesimo inteso come garanzia politica, ‘ultimo impero’, erede di gloriose vestigia, così facendo sottrae il cristianesimo alla tentazione di rimanere erede dell’impero romano. Francesco spoglia il potere spirituale dei suoi panni temporali, delle sue corazze, delle sue armature ossidate e arrugginite. Il suo abito bianco – e senza stemmi – riporta il cristianesimo a Cristo”.

    E dunque, dov’è il problema? “In questo senso” continua Spadaro “Pietro è Francesco. Per alcuni questo è l’ossimoro, lo ‘scandalo’, cioè la pietra d’inciampo nella lettura del pontificato. L’aureola del santo di Assisi, povero cristiano, coincide con quella del vicario di Cristo e abbandona per sempre il ruolo dell’imperatore romano, ma sfugge anche al pericolo di identificarsi con don Chisciotte della Mancia che lotta contro i mulini a vento dei nostri giorni. Per finire, rifugge dal compito di psicopompo delle anime belle rimaste nell’ovile”.

    Che falsità, questo ideologhema d’occasione fatto per leccare Bergoglio . Una contraffazione del Bene in più, il lupo che si maschera da San Francesco, finge di spogliarsi dei “panni temporali” e predica la non-resistenza al Male, – proprio adesso che il Male dilaga. “Abbandona per sempre il ruolo dell’imperatore romano”, e aderisce con ipocrita furbizia e viltà all’anti-Impero ONU e Soros , l’anti-Roma, ossia l’anti-diritto parodia globalista dell’universale.

    La diserzione assoluta dal proprio compito, sotto forma di “umiltà e povertà”, nel momento in cui è più necessario.

    Strappano il cuore alle fanciulle

    Bimba violentata e uccisa, orrore dall’autopsia: spariti organi interni
    Da RedazioneLug 10, 2019

    Maria Ungureanu, la bambina rumena di 9 anni, venne ritrovata senza vita il 19 giugno 2016 all’interno di una piscina di un resort a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento.

    “La prima autopsia accertò che la piccola era stata violentata e poi uccisa. I risultati non furono del tutto chiari al punto che la Procura di Benevento ha chiesto ed ottenuto da un nuovo gip la riesumazione della salma. Il nuovo esame autoptico ha fatto emergere questa verità agghiacciante: non sono stati rinvenuti gli organi interni. Di fatto sono state cancellate tutte le tracce che possano fare accertare la verità su gli autori di questo omicidio“.

    Una mano nigeriana? Castel Volturno espande le sue attività spaventose ? El Papa predica “l’accoglienza”.

    Ammazzano i malati, e lui …



    Antonio Socci‏ @ANTONIOSocci1

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    COME AL SOLITO. QUANDO LA TRAGEDIA SI E’ GIA’ CONSUMATA…

    TRANSLATE TWEET


    Coglie il segno Socci: Avesse alzato la voce prima, sui suoi media, forse Vincent Lambert sarebbe ancora vivo. Ma sarebbe spiaciuto a Repubblica e alla Bonino, e soprattutto all’anti-Impero del Bene senza Dio. Ed eccolo che sussurra su twitter, praticamente in privato. No, lui non fa “il don Chisciotte della Mancia che lotta contro i mulini a vento dei nostri giorni”. Lui non disturba il Manovratore.

    (La blogger ha fornito il più completo panorama dei mostruosi eventi qui:

    https://twitter.com/ValeMameli/statu...603905/photo/1)

    https://www.maurizioblondet.it/il-br...lso-francesco/
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  7. #1787
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    IL BRIGATISTA “BUONO” E IL FALSO FRANCESCO
    Maurizio Blondet 13 Luglio 2019 48 commenti
    Volevo parlar d’altro. Invece copio-incollo.

    E’ una storia che comincia nel 2013, ma è indica una continuità dei metodi tosco-emiliani degli “affidi” tra il Forteto e Bibbiano



    Flavio Amico, ex BR coinvolto nell’Inchiesta Moro, irriducibile, che gestiva insieme alla moglie Margherita Fortisi la comunità a Cà degli Angeli di Tabiano della onlus «We are here – Noi siamo qui» è stato imputato per maltrattamento di minori e abuso di mezzi di correzione.

    Appartenente alla colonna Walter Alasia, è uno dei terroristi rossi arrestati nel covo di Via Montenevoso a Milano, detto “la prigione del popolo”. Condannato a 18 anni di carcere. Ma inoltre ha subito varie altre condanne per reati comuni, contro la persona.

    Ora, costui appena uscito trova la sua missione umanitaria, e il riscatto della sua vita, e un lavoro ben retribuito offertogli dalla rete di solidarietà ben identificabile: apre vicino a Salsomaggiore una casa-famiglia, a cui le autorità preposte e la AUSL affidano minori in difficoltà tolti alle famiglie. Pagato dai fondi pubblici come “educatore”.

    Viene processato per maltrattamenti ai minori che lui “educa” a pagamento



    Domanda la blogger ValeMameli:

    Com’è possibile che, per le famiglie, gli assistenti sociali facciano valere subito il principio di salvaguardia in caso di dubbi di violenza – e ciò non valga per un ex BR che gestisce una casa famiglia per minori?

    Non solo: anche durante il processo dell’ex brigatista per maltrattamenti, ha continuato a ricevere degli affidi. Dalla rete del Progresso e della Bontà.

    Il sindaco di Tabiano, dopo una nota dell’AUSL, sospende il servizio della “Casa degli Angeli” solo una settimana prima della sentenza-

    https://parma.repubblica.it/cronaca/...ori-147284549/

    Infine arriva la sentenza. Notizia su giornale locale del 17 settembre 2016:

    Chiuso senza condanna il processo nei confronti dell’educatore Flavio Amico. Il giudice nelle motivazioni osserva che è emersa la responsabilità penale – ma il reato è prescritto.

    ᐯᗩᒪᙓᙏᗩᙏᙓᒪI ⭐️ ⭐️ ⭐️ ⭐️ ⭐️‏ @valemameli

    CILIEGINA SULLA TORTA Pensate che la struttura dell’ex BR Flavio Amico abbia chiuso? Che non attinga più a qualche tipo di risorsa pubblica? No, infatti. Si è riconvertito all’accoglienza #MIGRANTI e minori (anche migranti). https://www.facebook.com/cadegliangeli/



    Magari non sono più i 200 al giorno che lucrava per ogni minore, ma sempre dei bei quattrini, per il Buon Educatore Rosso che adottava (per il giudice) “Un clima di soprusi voluto spacciare per corretto sistema educativo – soprusi e angherie spesso conditi da turpiloqui urla e insulti (palla di lardo) – e che hanno creato nella comunità un’atmosfera tanto penosa quanto insopportabile”.

    Qualcosa mi dice che ad un ex terrorista nero, ancorchè riabilitato, il sistema emiliano non avrebbe affidato minori strappati alle famiglie perché li educasse, a 200 euro al giorno a testa.

    Nell’elencare le violenze omosessuali “educative” del Forteto, le accuse infondate di satanismo e incesti che ha portato nella Bassa Modenese alla “distruzione di famiglie, il suicidio di una mamma e la morte prima del processo di 7 persone fra cui il povero prete Don Giorgio Govoni, accusato di essere a capo di una setta pedofila, morto di crepacuore nel 2000”, la blogger ValeMameli annota: “Le persone responsabili di quelle immonde azioni mostruose sono STRANAMENTE sempre collaterali al sistema di potere #PD, e ancora oggi al loro posto, protette dal partito dominus e forse non solo. Loro e i loro parenti dominano la politica locale”.

    Cosa altro serve a capire che è la descrizione dello Stato totalitario di nuovo tipo, con una ideologia disumana contro l’incocenza infantile – una ideologia che non si propaganda e non si proclama nei manifesti come quelle “di massa” del secolo scorso, ma restando implicita, non-detta, s’è resa invincibile tanto quanto parassitaria. Sotto l’apparenza di “bontà”, di “solidarietà”, di “accoglienza”, s’è fatta intoccabile e ingiudicabile. Questa mostruosità ha a difenderla tutti i “buoni sentimenti” : come non togliere i figli piccoli a coppie “disfunzionali”, che litigano, che picchiano o li trascurano? Affidiamoli al brigatista che è rosso e quindi buono, a 200 euro al giorno.

    Qui si vede in atto un potere che ha adottato una contraffazione spaventosa della carità cristiana. Una bontà senza Dio, che pretende di instaurare il suo ordine a forza di assistenti sociali lesbiche che odiano gli uomini e ideologicamente la famiglia come istituzione, la sovversione più profonda dell’umano. E’ uno Stato che è anti-stato, che ha come missione non la salvaguardia e continuità della comunità, ma la sua deliquescenza in un carnevale LGBT – come “bontà” e “tolleranza” e misericordia contro gli “egoismi”, si capisce.

    Contro una tale “Bontà senza Dio” che ha instaurato il suo ordine omicida, quale dovrebbe alzare la voce dicendo la verità? Ricordando la distinzione elementare tra il Bene e il Male? Che senza la Grazia divina, nessuno è buono? Denunciando questa contraffazione del Bene come anticristico?

    Ma ecco qui (cito ):

    “Secondo padre Antonio Spadaro, gesuita, direttore de La Civiltà Cattolica – “Francesco oppone una forte resistenza alla fascinazione per il cattolicesimo inteso come garanzia politica, ‘ultimo impero’, erede di gloriose vestigia, così facendo sottrae il cristianesimo alla tentazione di rimanere erede dell’impero romano. Francesco spoglia il potere spirituale dei suoi panni temporali, delle sue corazze, delle sue armature ossidate e arrugginite. Il suo abito bianco – e senza stemmi – riporta il cristianesimo a Cristo”.

    E dunque, dov’è il problema? “In questo senso” continua Spadaro “Pietro è Francesco. Per alcuni questo è l’ossimoro, lo ‘scandalo’, cioè la pietra d’inciampo nella lettura del pontificato. L’aureola del santo di Assisi, povero cristiano, coincide con quella del vicario di Cristo e abbandona per sempre il ruolo dell’imperatore romano, ma sfugge anche al pericolo di identificarsi con don Chisciotte della Mancia che lotta contro i mulini a vento dei nostri giorni. Per finire, rifugge dal compito di psicopompo delle anime belle rimaste nell’ovile”.

    Che falsità, questo ideologhema d’occasione fatto per leccare Bergoglio . Una contraffazione del Bene in più, il lupo che si maschera da San Francesco, finge di spogliarsi dei “panni temporali” e predica la non-resistenza al Male, – proprio adesso che il Male dilaga. “Abbandona per sempre il ruolo dell’imperatore romano”, e aderisce con ipocrita furbizia e viltà all’anti-Impero ONU e Soros , l’anti-Roma, ossia l’anti-diritto parodia globalista dell’universale.

    La diserzione assoluta dal proprio compito, sotto forma di “umiltà e povertà”, nel momento in cui è più necessario.

    Strappano il cuore alle fanciulle

    Bimba violentata e uccisa, orrore dall’autopsia: spariti organi interni
    Da RedazioneLug 10, 2019

    Maria Ungureanu, la bambina rumena di 9 anni, venne ritrovata senza vita il 19 giugno 2016 all’interno di una piscina di un resort a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento.

    “La prima autopsia accertò che la piccola era stata violentata e poi uccisa. I risultati non furono del tutto chiari al punto che la Procura di Benevento ha chiesto ed ottenuto da un nuovo gip la riesumazione della salma. Il nuovo esame autoptico ha fatto emergere questa verità agghiacciante: non sono stati rinvenuti gli organi interni. Di fatto sono state cancellate tutte le tracce che possano fare accertare la verità su gli autori di questo omicidio“.

    Una mano nigeriana? Castel Volturno espande le sue attività spaventose ? El Papa predica “l’accoglienza”.

    Ammazzano i malati, e lui …



    Antonio Socci‏ @ANTONIOSocci1

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    COME AL SOLITO. QUANDO LA TRAGEDIA SI E’ GIA’ CONSUMATA…

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    Coglie il segno Socci: Avesse alzato la voce prima, sui suoi media, forse Vincent Lambert sarebbe ancora vivo. Ma sarebbe spiaciuto a Repubblica e alla Bonino, e soprattutto all’anti-Impero del Bene senza Dio. Ed eccolo che sussurra su twitter, praticamente in privato. No, lui non fa “il don Chisciotte della Mancia che lotta contro i mulini a vento dei nostri giorni”. Lui non disturba il Manovratore.

    (La blogger ha fornito il più completo panorama dei mostruosi eventi qui:

    https://twitter.com/ValeMameli/statu...603905/photo/1)

    https://www.maurizioblondet.it/il-br...lso-francesco/
    Cosa altro bisogna tollerare?
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  8. #1788
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    https://www.maurizioblondet.it/rieducazione/

    RIEDUCAZIONE antifascista
    Maurizio Blondet 14 Luglio 2019 5 commenti




    BAMBINI RAPITI DALLA LEGGE: NELLE MANI DELL’ORCO A SOLI 3 ANNI





    IL SISTEMA CHE RUBA I BAMBINI, A CURA DI BARBARA TAMPIERI
    14 Luglio 2019 giuseppegerminario 0 Comments




    NON SOLO REGGIO EMILIA, DI VINCENZA PALMIERI
    La Filiera Psichiatrica in Italia e le Riforme necessarie

    CONVOCAZIONE DEGLI STATI GENERALI SULLE SOTTRAZIONI DEI MINORI

    Emozionati, sorpresi, increduli. Ciò a cui assistiamo oggi è la conferma di decenni di lavoro. Un lavoro fatto di ricerca, ascolto, raccolta di informazioni. E di denunce, richieste di aiuto. Di infinito lavoro nelle aule dei Tribunali, nelle sedi dei Servizi, negli angusti spazi di CTU “terre di nessuno”, arroganti e colluse.

    Sembrava, fino a poco fa, ancora e sempre la protesta di gente inascoltata. Per quanto, a protestare, fossimo: professionisti, ricercatori, accademici, giornalisti, famiglie, bambini. Eppure, erano una protesta e una voce che cadevano costantemente nel vuoto, di fronte al gelo e all’indifferenza delle Istituzioni.

    Improvvisamente, oggi, tutto questo non c’è più.
    Improvvisamente, tutto appare vero. Tutto appare credibile.
    Tutto è credibile.

    Lo abbiamo raccontato attraverso le pubblicazioni, i best seller di questi anni: “Mai più un bambino”, “I Malamente”, “Papà, portami via da qui – dedicato ad Anna Giulia, sette anni, cittadina italiana”.

    E oggi è doveroso dire grazie a coloro che hanno creduto e condiviso.

    Siamo qui perché non ci siamo fermati mai, neanche per un solo momento.
    Ma è proprio qui e ora che non possiamo che dire “NON SOLO REGGIO EMILIA”. Non possiamo che fare l’elenco, infinito, delle città, dei paesi, delle mamme e dei papà, dei bambini che forse aspettano ancora di ritrovare il ricordo e l’immagine della propria famiglia.

    Non è solo Reggio Emilia, non è solo lo scandalo di un Paese, non è solo quell’orrore infinito.

    Finalmente ha iniziato a emergere ciò che andiamo denunciando dal 2000: dalla Sardegna al Trentino, dalla Lombardia alla Sicilia.
    Ci sono 40.000 minori, in Italia, in queste stesse condizioni.
    Questi bambini fantasma devono ritornare in vita: è il momento di costruire il dossier Italia e di sbrogliare la matassa, caso per caso.

    Con tutto il lavoro fatto, siamo detentori di storie e documenti che raccontano una infinità di tragedie simili.
    Ora che l’attenzione delle Amministrazioni e del Potere politico non potrà voltarsi dall’altra parte, è il momento di spingerci a denunciare fino in fondo.

    Ho sempre sostenuto che non si tratti solo del business delle case famiglia; ma che, da anni, il cuore del problema si annidi nelle pieghe del potere politico; perché le cooperative private che ottengono gli appalti, di fatto, garantiscono pacchetti di voti.

    È così: è una questione di voto di scambio. A partire dalla Legge 328 del 2000 che, riformando il Sistema Assistenziale, delegò – di fatto e di norma – la Tutela dei Minori (quella che dovrebbe essere l’area più attenzionata di tutto il nostro Paese) a cooperative di privati, al servizio di più Comuni e interconnesse fra di loro.

    Tale norma, infatti, prevede che i Comuni sotto i 5000 abitanti, in consorzio o associati tra di loro, si possano convenzionare con cooperative private per offrire servizi.
    Ed ecco che ritroviamo – su territori molto estesi – la cooperativa dei Servizi Sociali, quella degli Educatori Domiciliari, quella dei Centri per la Famiglia (in genere Centri di Neuropsichiatria) e infine quella delle Case Famiglia che, in alcuni territori, è presente anche nella forma di case gestite da ordini religiosi.

    In Italia ci sono oltre 6000 Comuni con meno di 5000 abitanti. Immaginiamo quante cooperative e quanti servizi parcellizzati, che si autoalimentano e sostengono fra di loro.

    Dal punto di vista amministrativo, non sono strutture dipendenti dal Comune né delle ASL. Sono privati che hanno vinto un appalto; un bando pubblico spesso pagato profumatamente. A volte sono parenti tra di loro. Non rispondono all’autorità del Sindaco, a meno che non sia stato lo stesso Sindaco a pilotare la gara di appalto, per garantirsi così favori e nuovi voti.

    In alcuni territori, sono i grandi poteri politici che si muovono. Tali cooperative, per continuare a vincere appalti, devono garantire voti e fare promesse.

    Per sopravvivere, questo sistema ha bisogno di segnalazioni da parte dei Servizi, di valutazioni della capacità genitoriali che si risolvono (quasi) sempre con il “verdetto” di inadeguatezza, presso i Centri per la Famiglia e simili.

    Mentre la valutazione della capacità dura da 6 mesi ad un anno – e dà lavoro ai membri di una cooperativa – il bambino a rischio sottrazione riceve l’Educativa Domiciliare (nota come ADM) da parte di membri di un’altra cooperativa o viene direttamente collocato in casa famiglia, per la sua “messa in sicurezza”.

    Tutti privati, vincitori di appalti.

    L’ADM è un’altra criticità all’interno di questo sistema. Nonostante la riforma che ha interessato gli Educatori e che dovrebbe dare dignità a tali figure professionali, questo delicato servizio spesso è svolto da lavoratori sottopagati (anche a pochi euro di paga). Sostituiti in più casi da sedicenti mediatori culturali, utilizzati impropriamente nel ruolo di educatori, badanti, OSS, semplici adulti che devono occuparsi di bambini di 3 anni. Mi è capitato di incontrarne alcuni con l’aspetto più da secondini che da teneri educanti; a volte anche con una scarsa conoscenza della lingua italiana.

    Da sottolineare che costoro devono poi stilare improbabili “relazioni copia/incolla”, in cui spesso si travalica il buon senso. Fino ad esprimere valutazioni diagnostiche che finiscono sul tavolo dell’ignaro giudice; il quale, a fronte di tale relazione, può anche ordinare una messa in sicurezza urgente del minore.

    Il tutto mentre genitori e nonni vengono travolti da valutazioni, test, colloqui clinici, osservazioni; ingerenze sulla pulizia della casa o sull’ordine degli armadi, sulla tenuta o meno della cameretta o circa il lettone in cui dormiva il bambino.

    Relazioni e richieste del genere: “cambia casa, metti la dentiera, allontana i nonni dai tuoi figli, vai a vivere da sola, prendi la patente”. O comunicazioni attraverso WhatsApp che recitano: “tornando a casa non troverai i tuoi figli perché siamo già andati a prelevarli”. Magari parlando di “rapporto simbiotico” e prescrivendo un allontanamento perché “di troppo amore si può morire”.

    Questo sistema di gare ed appalti vede bandi milionari, in cui le Case Famiglia rappresentano solo un aspetto del gigantesco giro di soldi che viene mosso.

    Le cifre degli appalti, essendo pubblici, sono visionabili su tutti i portali delle amministrazioni comunali. Ogni cittadino può sapere quanto guadagnano le varie cooperative sul territorio e scoprire il sistema clientelare, il politico territoriale che li governa, li sponsorizza e da cui ricava bustarelle e bacini di voti.

    Se un bambino costa da 70 a 400 euro al giorno quando è collocato in casa famiglia, pensiamo a quanto frutti l’appalto vinto dal “Centro per la Famiglia” (nome convenzionale) per le valutazioni, quanto quello gestito dai Servizi Sociali, quanto costi la Cabina di Regia Territoriale.

    Ed ecco che comprendiamo il senso dell’allora Legge Turco, n. 328/2000 – Legge Quadro di Riforma dei Servizi Socio Assistenziali – che tradì le prime opportunità per l’infanzia e l’adolescenza previste dalla Legge 285/97, che tanto invece era stata apprezzata.

    Si è andati, così, a privatizzare e trasformare un fiore all’occhiello dell’Italia in un sistema mafioso.

    Oggi è un sistema che si autoalimenta e si tutela attraverso l’omertà tra i vari pezzi del puzzle.
    Il nutrimento sono i bambini, il target-bersaglio sono le famiglie fragili; solitamente quelle economicamente più bisognose, che spesso si aggirano nei corridoi dei Comuni a chiedere un sussidio o qualche buon consiglio dal Sindaco, dall’assessore che hanno votato in precedenza e da cui si aspettano, nelle more della legalità, un buono pasto per la scuola, qualcuno che aiuti i bimbi a fare i compiti, la casa con una stanza in più. O che si sentono al sicuro lì, nella “casa del popolo”. Ma che, invece, finiscono nella trappola della filiera psichiatrica

    La convocazione degli Stati Generali sulla Sottrazione dei Minori, prevista per la fine di settembre a Roma – e di cui ci facciamo immediatamente promotori – ha lo scopo di mettere sul tavolo degli imputati la Legge 328/2000, il Sistema delle CTU e delle perizie che pilotano le sentenze e alimentano questo sistema, le Linee Guida nazionali per l’applicazione del sistema diagnostico.

    Un sistema che è una rete di interconnessione in cui vogliamo vedere cadere squali e non bambini, bambini bersaglio.

    Vogliamo completare il dossier Italia sulla sottrazione dei Minori perché tutto questo non accada più.

    Grazie alla sinergia tra Associazioni, Enti, Istituzioni, Liberi Cittadini, Famiglie colpite da questo orrore italiano, vittime che vogliono diventare artefici di un nuovo percorso, Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, Consorzi per i Diritti Umani, Pedagogisti Familiari, Avvocati, Operatori, Giornalisti, Educatori, Amministratori e tutta la Cittadinanza Attiva.

    Ora è il momento del fare, lasciando il dolore “un po’ più in là”. Il momento è ORA.

    Vincenza Palmieri

    Per informazioni e adesioni:

    pedagogiafamiliare@gmail.com

    NON SOLO REGGIO EMILIA, di Vincenza Palmieri
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  9. #1789
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Carola confessa: “Mi sono consultata con deputati PD prima di speronamento”
    Luglio 8, 2019


    https://voxnews.info/2019/07/08/caro...-speronamento/
    Mica era un'iniziativa sua. Lo zampino del pd c'era, eccome.

  10. #1790
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    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 
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