Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
"Istituzioni di razza bianca". Ora la sinistra vuole le "quote nere"
La proposta dell'ex ministra, Livia Turco: "Alle prossime elezioni ci siano candidati italiani e nuovi italiani". L'obiettivo è cambiare le "istituzioni di razza bianca"
https://www.ilgiornale.it/news/polit...a-1949690.html
Kalergi ringrazia.
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
E le quote turche no?
Processo Angeli e Demoni, il pm chiede 23 rinvii a giudizio
REGGIO EMILIA – Sono 23 su 24 le posizioni coinvolte nel processo “Angeli e Demoni” di Reggio Emilia per cui il pubblico ministero Valentina Salvi ha chiesto oggi il rinvio a giudizio. Per Nadia Campani, funzionaria dell’Unione dei Comuni della val d’Enza è stato invece chiesto un verdetto di assoluzione perché “il fatto non sussiste”.
Potrebbero quindi dover affrontare il processo, tra gli altri, il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, l’ex responsabile dei Servizi sociali della val d’Enza Federica Anghinolfi, il suo braccio destro Francesco Monopoli e gli psicoterapeuti Claudio Foti e Nadia Bolognini, che oltre al tetto coniugale condividono la guida del centro “Hansel e Gretel”. Sono circa un centinaio i capi di imputazione contestati agli indagati, che la Procura di Reggio ritiene coinvolti nel presunto giro di affidi illeciti di minori.
Bambini che sarebbero stati tolti ai genitori naturali sulla base di relazioni dei servizi sociali artefatte, in cui si riportavano abusi e maltrattamenti, e poi sottoposti a sedute di psicoterapia gestite dall’associazione “Hansel e Gretel”.
Questo però, secondo chi ha indagato, in frode alla pubblica amministrazione caricando sull’Ausl (che pagava le prestazioni) costi di gran lunga superiori a quelli correnti di mercato. Altre presunte irregolarità, poi, riguardano l’affidamento dell’incarico agli psicoterapeuti esterni della onlus torinese e la gestione dei locali del centro “La Cura” di Bibbiano, dove questi professionisti esercitavano l’attività.
Le posizioni di Foti e dell’assistente sociale Beatrice Benati, che hanno chiesto di essere giudicate con rito abbreviato, saranno trattate in udienze dedicate (le prossime sono già fissate il 3, 11 e 17 giugno). Infine per alcuni indagati come Anghinolfi e Monopoli e l’assistente sociale Sara Gibertini il pubblico ministero ha chiesto che non siano rinviati a giudizio, relativamente solo ad alcuni capi di imputazione minori (Fonte Dire).
https://www.reggiosera.it/2021/05/pr...udizio/278020/
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
"La sinistra tace sull'Islam...". Ora nel Pd è tutti contro tutti
Finalmente il silenzio della sinistra sulla scomparsa di Saman Abbas si interrompe. Parla Marwa Mahmoud, consigliere Pd a Reggio Emilia, e conferma la teoria del sociologo Luca Ricolfi
La sinistra resta colpevolmente in silenzio di fronte alla scomparsa di Saman Abbas. Un'interrogazione in commissione esteri al ministro Luigi Di Maio riguardo "quali urgenti iniziative politiche intende assumere" e nulla più. O quasi.
L'unica ad uscire pubblicamente sulla questione e squarciare il silenzio nelle fila dem è Marwa Mahmoud, donna musulmana, nata ad Alessandria d'Egitto e trasferitasi da molto piccola prima a Modena e poi a Reggio Emilia. Dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana, è stata eletta come consigliere comunale tra le fila del Partito Democratico a Reggio Emilia, la provincia dove, tra l'altro, da più di un mese è ricercata Saman, la giovane pachistana.
È proprio Marwa a parlare di quest'ultima questione, su La Nazione. Quando le viene chiesto il perché la sinistra tacesse sui diritti negati alle donne islamiche, risponde: "Da parte nostra c'è timore a intervenire su questi temi. Negli ultimi vent'anni c'è stata sottovalutazione. Parliamone. Mettiamoci la faccia. Io, da musulmana e da consigliera Pd, per prima".
Sostanzialmente conferma la teoria del sociologo Luca Ricolfi il quale sostiene: "La sinistra teme che i lati più imbarazzanti di quella cultura, e in particolare il suo modo di trattare la donna, compromettano il progetto politico di diventare i rappresentanti elettorali di quel mondo, grazie all'allargamento del diritto di voto agli immigrati".
Così facendo, sempre secondo Ricolfi, in nome del politicamente corretto "si viene a instaurare una sorta di presunzione di innocenza, o di responsabilità attenuata, per chiunque commetta reati ma abbia il vantaggio di far parte di una categoria "protetta"".
Un "occhio di riguardo" sulla questione che imbarazza e non poco proprio Marwa: "Sono temi delicati e complessi se non si hanno basi antropologiche solide. C'è paura di essere strumentalizzati e additati come razzisti. Si è tergiversato troppo preferendo agire con paternalismo, assistenzialismo e accoglienza. Che, sia chiaro, va bene. Ma non basta. Tutto il resto è diventato tabù, come la mutilazione ai genitali femminili per esempio".
Marwa è molto critica anche sui matrimoni forzati che fanno parte di "un mondo sommerso che va scardinato". L'unico modo per poterlo fare è appellarsi "ai diritti umani".
Dal suo punto di vista: "In Italia il tema non è mai stato trattato in modo sistemico, ma solo a livello politico ideologico come nel caso di Hina Saleem. Non è sufficiente aver inserito il reato nel codice penale". E aggiunge: "Occorre una risposta integrata che passa dall'educazione ai servizi territoriali, alle forze dell'ordine. Non si risolve tutto allontanando la vittima in una comunità protetta. E il caso Saman insegna: è tornata a casa. I figli cercano sempre di recuperare i rapporti con la famiglia". È necessario, dunque, "andare nelle comunità e nei luoghi di culto, spiegando che nessuno può essere costretto a sposarsi e che non deve essere visto come un disonore ricevere un 'no'".
L'unica soluzione possibile, quindi, secondo lei, è "muoversi entro la cornice dei diritti umani e della Costituzione".
https://www.ilgiornale.it/news/polit...a-1951440.html
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
Il pressing delle Sardine: "Italia pronta per cannabis, Ius Soli e Ddl Zan"
No. L'itaglia è pronta per una legge che premi chi mette sotto certa feccia con l'auto.
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.