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Discussione: Lerciume comunista

  1. #2441
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  2. #2442
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    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #2443
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Correte a votarle contro!
    Figlia di Soros.

  4. #2444
    Blut und Boden
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio


    Dedicata a Elly Schlein.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  5. #2445
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  6. #2446
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Morto il lavoro vince Elly Schlein
    Maurizio Blondet 2 Marzo 2023

    Quella che per i media sarebbe “di sinistra”
    ���������� pic.twitter.com/iqp0sHp88T

    — EnjoyLibturdWorld �� ������♟️⚡⚡��������️ (@FartFromAmerika) March 1, 2023

    Di Adriano Tilgher

    Il Pd ha passato sotto traccia, anzi ha taciuto, la morte d’un suo storico nume tutelare: Peppone, contadino operaio e per più d’ottanta anni sindaco simbolo della governabilità comunista; di quel modello emiliano costruito sulla difesa dei diritti dei lavoratori, sul diritto alla casa di proprietà per l’operaio e della terra ai contadini. Benessere diffuso, basato sui sacrifici, che faceva di Peppone l’emblema della lotta sindacale.

    A far sparire le spoglie mortali del trinariciuto in camicia rossa a quadroni, baffoni, cappellaccio e mani callose hanno provveduto circa un milione di seguaci di Fedez e Rosa Chemical che alle primarie del Pd hanno votato Elly Schlein segretaria. Il Pd della “segretaria cià cià cià” prende così il posto nella musica popolare del ben più serio “compagni dai campi e dalle officine prendete la falce, portate il martello, scendete in piazza…”. La Schlein ha scelto che proprio la piazza non sarà più fatta di operai e contadini, ma sarà sempre un festoso Gay Pride.

    Perché la sua missione sarà difendere i diritti di questi ultimi, soprattutto garantendo che in ogni dove si possano celebrare “gendrimoni” (matrimoni gender) interspecie ed intergenere: per assurdo un ricco stravagante animalista per salvare un cinghiale dall’abbattimento potrà contrattualizzare d’averlo sposato, stesso discorso per un topo da salvare dalla derattizzazione od un pesce dalla padella. Garantendo all’animale una vita dorata nell’umana comunità.

    Vien da pensare che i comunisti veraci si siano astenuti dalle primarie, forse schifati dal giro di mazzette intascate a Bruxelles da rappresentanti europei di una sinistra che promuove regolamenti nemici del lavoro e dei lavoratori: le famigerate normative europee partorite su spinta di lobbysti al soldo di multinazionali. A rimetterci è stato l’ultimo comunista col sopracciglio alla Luigi Longo, al secolo Stefano Bonaccini: un politico serio e di professione, mica come la Schlein che ha solo sei mesi d’anzianità di tessera Pd.

    Un amico, vecchio stalinista, mi ha fatto notare che quando c’era Palmiro Togliatti alle tipe come la Schlein pagavano una vacanza premio in Unione Sovietica, garantendosi che dal freddo siberiano non facesse più ritorno: del resto negli anni ’50 non s’ebbe più notizia di tanti italiani che, dati per reduci dal fronte russo, non fecero più ritorno, e nemmeno di certi comunisti italiani partiti per Mosca e scomodi al “centralismo democratico” di Togliatti.

    L’imbarco di questi ultimi veniva anche festeggiato, poi più nessuna notizia. Ma Stalin ha perso e, dopo più d’ottanta anni, ha vinto il fantasma di Lev Trotsky, che in comune con Elly Schlein ha tutto, persino ancestrale parentela. Certo ai tempi di Baffone non sarebbe potuta esistere una Schlein segretario del Pci: i sicari di Stalin inseguirono Trotsky fino a Città del Messico, per eliminare con lui il germe delle sue idee.

    La segretaria crede che il primo fattore d’inquinamento sia il lavoro umano, il fattore antropico, quindi sogna una società di contemplativi col frigo pieno di grilli. Sogna una natura senza uomo, con una telecamera che registri tutta la vita in un computer, certificando che dopo l’estinzione dei figli di Adamo ed Eva tutto è andato meglio. Per raggiungere il risultato saranno necessari profilatura totale di ogni individuo, digitalizzazione completa della società, estinzione e virtualizzazione della moneta, abolizione del lavoro classico, fine della proprietà. Il Pd della Schlein è di fatto una setta gender ambientalista, una sorta di Wwf antropofago.

    Un po’ dei suoi tweet (li sta cancellando):
    Mh https://t.co/IJvs5yhq6u

    — EnjoyLibturdWorld �� ������♟️⚡⚡��������️ (@FartFromAmerika) March 1, 2023

    Congratulazioni di cuore all’arcivescovo di Bologna don Matteo Zuppi, che il 5 ottobre per scelta di Papa Francesco diventerà cardinale. Una persona che si è sempre spesa per gli ultimi, cui ha dedicato tanta vita e passione. @Pontifex https://t.co/FZZ1XMnvQI

    — Elly Schlein (@ellyesse) September 1, 2019

    Se non riuscite a pagare l'ICI vendete casa e compratevi una chiesa.

    — Elly Schlein (@ellyesse) December 7, 2011




    https://www.maurizioblondet.it/morto...-elly-schlein/
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  7. #2447
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

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  8. #2448
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    Quindicenne violentata e filmata dal branco alla Festa de l'Unità di Bologna: cinque minorenni denunciati

    La ragazzina costretta a compiere atti sessuali tra lo scherno dei coetanei (anche femmine). L'episodio al Parco Nord lo scorso 18 settembre. Coinvolto inoltre un maggiorenne

    07 APRILE 2023
    AGGIORNATO ALLE 10:09

    BOLOGNA Sarebbe stata abusata da un adolescente del gruppo, mentre il resto del branco riprendeva le volenze con il telefonino. Al centro della vicenda riportata dal quotidiano 'il Resto del Carlino' - e avvenuta nella zona delle giostre al Parco Nord di Bologna, l'ultima sera della Festa dell'Unità, lo scorso 18 settembre - una ragazzina di 15 anni vittima, stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri della stazione di Corticella, di un gruppo di coetanei.

    https://bologna.repubblica.it/cronac...ati-395239301/
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  9. #2449
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

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  10. #2450
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    Predefinito Re: Lerciume comunista

    L'ex Femen Marguerite Stern ammette che molte donne di sinistra si autocensurano quando si tratta di denunciare aggressori musulmani (come al capodanno di Colonia) per non apparire islamofobe
    Mauro Zanon - 08/05/2023

    Parigi. «Negli ambienti femministi di sinistra, ce lo diciamo in privato: abbiamo naturalmente più problemi per le strade di Barbès (quartiere multietnico a maggioranza musulmana a nord di Parigi, ndr) che nel Sedicesimo arrondissement (zona alto-borghese a maggioranza cattolica a ovest della capitale francese, ndr). Sono stanca di essere ipocrita per preservare l’immagine di certi uomini a discapito della sicurezza delle donne. Ora basta». A pronunciare queste parole non è una “pericolosa” reazionaria che scrive su Valeurs Actuelles o milita per il Rassemblement national di Marine Le Pen, ma Marguerite Stern, 32 anni, femminista ed ex Femen, una delle militanti più estremiste del gruppo di attiviste formato in Ucraina nel 2008 da Oksana Šačko, Hanna Hucol e Inna Ševčenko.

    Gli stupri di colonia e l’autocensura delle femministe
    Stern, il 1° maggio scorso, ha condiviso un video del Collectif Némesis, gruppo femminista identitario, dove una giovane venticinquenne racconta la trasformazione di Nantes in città preferita dai francesi a città tra le più insicure di Francia a causa delle politiche lassiste in termini di immigrazione della sindaca socialista Johanna Rolland. Poi, in risposta a un utente che le ha ricordato l’autocensura delle femministe sullo stupro di gruppo avvenuto a Colonia il 31 dicembre 2015, ha risposto così: «Ero una di loro. Non ho detto nulla per paura di stigmatizzare una popolazione a discapito delle donne. È stato un errore immenso. Immorale».

    La popolazione a cui fa riferimento Marguerite Stern è quella arabo-africana e di confessione musulmana, che quasi otto anni fa, nella città tedesca, fu all’origine delle molestie ai danni di centinaia di donne. Ci furono i video, le testimonianze delle vittime e della polizia, ma niente da fare: all’epoca calò il silenzio sull’identikit degli aggressori e chi osava parlarne apertamente veniva subito tacciato di razzismo e islamofobia. Alice Schwarzer, star del femminismo tedesco, fu una delle poche a denunciare l’ipocrisia delle nuove suffragette che non alzavano la voce contro i fatti di Colonia perché il colpevole era quello sbagliato: non bianco, borghese e cattolico, ma arabo, delle classi popolari e islamico. Fondatrice del magazine Emma, Schwarzer definì le aggressioni del capodanno 2015 «Gang Bang-Party alla stazione centrale di Colonia».

    «Sono stufa di essere definita razzista»
    In ritardo di anni, anche Marguerite Stern le dà ragione, e fa mea culpa. Va detto che tra le esponenti del femminismo francese la 32enne nata nell’Alvernia si era già fatta notare per il suo disallineamento nel passato, attaccando il velo islamico, un altro dei grandi tabù del femminismo di sinistra: «Ho problema con il velo e non mi vergogno a dirlo», fu il titolo di un articolo pubblicato da Stern nel 2016 sul settimanale progressista L’Obs. Definendosi rappresentante di un femminismo “universalista”, in opposizione al femminismo “essenzialista”, dichiarò che il velo, così come la prostituzione, non è una libera scelta, ma una costrizione.

    «Sono stufa di essere sistematicamente tacciata di razzismo ogni volta che mi autorizzo ad affermare questo punto di vista. Come se la religione e il colore della pelle fossero sempre legati. Che vi piaccia o meno, ci sono donne bianche musulmane, e donne nere e arabe atee, ebree, cattoliche o politeiste. La critica di un dogma religioso non va necessariamente a braccetto con un pensiero razzista», scrisse Stern, spiegando che non è razzista criticare il velo, prima di aggiungere: «Si nasce neri o arabi, ma si diventa musulmani. Il colore della pelle fa parte di ciò che viene chiamato l’innato, la religione, invece, è qualcosa che si acquisisce con il tempo, così come la cultura. Ecco perché va accettato il fatto che sia criticata. È lo ‘spirito Charlie’ che invoco in questo testo». Spirito che la maggior parte delle sue colleghe sembra dimenticare, soprattutto con certe popolazioni.

    https://www.tempi.it/marguerite-ster...-razzista/amp/

    https://www.tempi.it/marguerite-ster...onia-razzista/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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