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Scusate se sono ripetitivo, ma ogni volta che si discute di queste cose mi convinco sempre più che la soluzione non è quella di studiare una legge elettorale che consenta di eleggere i migliori in parlamento, ma quella di rendere il parlamento molto meno decisivo di quanto sia ora per i destini del Paese. E questo lo si può fare solo restituendo, o attribuendo (a seconda dei punti di vista) maggiori poteri direttamente ai cittadini, tramite un sistema di votazione on line permanente, affinché possano decidere sia sulle leggi più importanti, che sulla permanenza in carica dei politici e pubblici amministratori.
In fondo è l'uovo di Colombo: non si riesce a trovare un sistema per impedire che al parlamento ci vadano dei gaglioffi...? Si esautora il parlamento di gran parte dei suoi poteri; specialmente di quelli che ora gli consentono di gestire i soldi pubblici.
Ultima modifica di Roberto il Guiscardo; 20-01-14 alle 23:40
Sono d'accordo sul ridurre il potere del parlamento, non sul sistema: il voto online permanente non risolverebbe il problema delle clientele, e in più comporterebbe un'enorme serie di problemi, dai costi al turnover alla disaffezione dell'elettorato. La soluzione imho è ridurre la democraticità della società, smettere di voler decidere tutto insieme e cominciare a decidere ognuno per se.
Ultima modifica di Hermes; 21-01-14 alle 10:54
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
si dice che la democrazia è rappresentativa. se è vero mi faccio una domanda: con le liste bloccate, chi rappresentano le persone che stanno in Parlamento? i cittadini italiani o le segreterie dei partiti?
quella delle primarie, poi, la trovo una colossale sciocchezza. le primarie possono servire per scegliere uno tra enne candidati, quindi avrebbero senso in caso di collegi uninominali: gli iscritti e i simpatizzanti di un collegio scelgono chi presentare come candidato in quel collegio; poi gli elettori sceglieranno se votarlo o meno. mettere in fila i candidati attraverso un meccanismo di primarie serve solo a misurare i rapporti di forza tra le varie correnti nei singoli collegi.
Fammi capire: sarebbe meglio il sistema in cui un parlamentare viene nominato dalle segreterie nella lista ed eletto automaticamente senza che gli elettori del territorio (territorio dove magari candidano a Roma dall'alto un siciliano che non ha mai visto in vita sua la capitale ed un torinese in Sardegna dove c'è stato una sola volta in vacanza e sto parlando di casi reali) in cui si candida possano minimamente dire la loro attraverso le preferenze sulla competenza di chi si candida nelle liste presenti nel loro territorio cosi siamo tutti certi che vengono eletti galantuomi (vedi la Minetti o vedi il senatore Antonio Razzi o vedi il buon senatore del PD Lusi )?
Davvero è migliore il sistema attuale in cui gli eletti in un teritorio possono ora a differnza di prima anche indfischiarsene di non conoscere nemmeno in cartolina quelle città e quella circoscrizione in cui si candidano ? e poi in parlamento è un caso se viene da ridere quando presentano le loro proposte (ad esempio sulla viabilità) piene di strafalcioni geografici per quei territori in cui sono stati eletti o se non presentano nessuna perchè non ne sono in grado?
Ultima modifica di C@scista; 21-01-14 alle 14:19
Primo Ministro di TPol...[MENTION]
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