Bravo Frameeme, hai detto bene.
La posizione cattivista è una nevrosi di classe, si tratta del piccolo-borghese che compie uno sforzo per liquidare ogni traccia di coscienza infelice, in modo da preparare la svendita a prezzo ridotto della propria forza di lavoro.
Questo perché ormai non c'è più mercato per il pensatore umanista, l'auto-domesticazione del pensiero si trasforma quindi in auto-riduzione dell'essere sociale dell'uomo animale politico in essere a-sociale dell'individuo scambista consumatore.
Verso questi soggetti per cui il cinismo è l'apparenza di una felicità che non c'è, noi anti-capitalisti dobbiamo mostrarci pazienti e anzi amici perché la storia del movimento reale insegna che quando si rivede la vecchia talpa, numerosi piccoli borghesi, ieri cattivisti, diventano validi compagni della lotta sociale.