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    Arrow L’Eurozona fallirà entro il 2023


    L’Eurozona fallirà entro il 2023. Paolo Barnard ci spiega cosa vuol dire recuperare la propria sovranità monetaria
    Nell’ultima puntata de La Gabbia su La7, è stato mostrato al pubblico da Alessandro Paragone e il suo ospite Paolo Barnard*un documento ufficiale che dichiara il fallimento dell’eurozona entro e non oltre il 2023. Per il noto giornalista dalle posizioni anti-Euro è necessario ripristinare la sovranità monetaria il prima possibile.*
    Per chi ha avuto l’occasione di seguirla, nell’ultima puntata de La Gabbia, nota trasmissione condotta il mercoledì sera da Alessandro Paragone,l’ospite Paolo Barnard, noto giornalista conosciuto ai più per la sue profonde conoscenze in ambito economico e per le sue posizioni antieuropeiste, ha ‘tirato fuori’ un documento ufficiale dell’Ue nel quale si dichiara ufficialmente il sostanziale fallimento dell’Eurozona. Ebbene il documento in questione, mostrato a tutti i telespettatori, si chiama Quarterly Report on the Euro Area, Volume 12, N. 4, ed in esso è in pratica scritto nero su bianco, dalle mani di quelli che sono oggi i tecnocrati dell’euro, il fallimento pressoché ineluttabile dell’esperimento della moneta unica, che dovrebbe avvenire, secondo i ben informati, entro e non oltre la data del 2023, tra 9 anni dunque.* A quel tempo infatti, si legge, l’Europa sarà crollata per ciò che investe lo stile e il tenore di vita dei cittadini rispetto agli USA del 40%, ovvero uno standard di vita, che comprende servizi, potere d’acquisto delle famiglie, prezzo dei beni al consumo, occupazione, ec.,inferiore persino a quello che si aveva negli anni ’60, gli anni del cd. ‘boom economico’, probabilmente, a questo punto, il vertice più alto che i paesi europei abbiamo mai raggiunto nella storia contemporanea.
    Basterebbe questo, spiega il giornalista, per far scattare una vera rivoluzione in tutto il continente, e anzi, l’indignazione dovrebbe crescere ulteriormente, non fosse tra l’altro che la notizia dell’esistenza di un documento ufficiale redatto dai tecnocrati dell’Ue, neppure circola più di tanto; a parte infatti la denuncia apparsa su La Gabbia per opera di Barnab e Paragone, a ben vedere nessun organo di stampa nazionale, né il Corriere, né la Repubblica, e neppure il ‘sinistroide’ Fatto Quotidiano, né Tg tanto nazionale, quanto locale, ha mai pensato di informare il pubblico di una siffatta realtà. Così infatti scrive il giornalista sulla sua pagina facebook ufficiale: “Vi rendete conto di cosa stiamo dicendo? Lo sanno già, che milioni di famiglie, di persone vere, sono condannate a vivere per altri 10 anni senza democrazia e negli stenti sempre più feroci. Qui, nella civile Europa. Ma sapete capire che razza di sofferenze saranno? Ma più criminali di così si può? Ditemi cosa meritano. Dimmelo Enrico Letta.
    Ebbene, se è vero che ‘venti di rivoluzione’ spirano da un po’ di tempo a questa parte, in Europa, così come in Italia, e non mi riferisco solo al famigerato e poco controllato movimento dei Forconi, ultimamente un po’ assopito, ma anche al più ‘realistico’ e ben organizzato movimento politico dei M5S, che, per quanto se ne possa dire, rappresenta comunque un punto di frattura netta con la politica del passato, sia per il suo ‘stile’, sia per le idee, allora il vero comune denominatore che raggruppa tutte le anime ‘progressiste’ è, e rimane, la necessità di uscire dall’Euro, e il prima possibile, ovvero prima che si realizzino ulteriori danni per la società civile, come in Grecia o Cipro, i cui effetti sulla tenuta sociale ora sono davvero impossibili da prevedere.
    Per questo Barnab insiste sempre più sulla necessità di uscire dall’Euro e di ripristinare con urgenza la sovranità monetaria rappresentata dall’amata, e mai dimenticata, Lira.
    Così infatti parla al pubblico il noto giornalista:”L’Italia avendo abbandonato la propria moneta sovrana, la Lira, e avendo adottato una moneta straniera, l’Euro, non è più il MONOPOLISTA DELLA MONETA. Che cosa significa questa definizione? Significa che non è più uno Stato che crea la sua moneta dal nulla, e che in tal modo non ha limiti teorici né tecnici nel crearla.
    Questo ha causato per l’Italia la catastrofe senza precedenti che tutti sapete, inutile continuare a elencare i dati funerei del disfacimento di uno dei 5 più ricchi Paesi del mondo da quando è in Eurozona”.Per spiegare meglio i vantaggi economici e sopratutto di ripresa social che si avrebbero con il ripristino della sovranità della moneta, Barnab tesse il più semplice dei confronti: quello tra un paese nel quale la sovranità monetaria è perduta, come in Italia, e un paese come gli USA nel quale il potere decisorio nei riguardi delle politiche economiche, compreso il valore della moneta, è pieno. Diversamente dai paesi dell’Eurozona, gli USA, ma anche tutti gli altri Stati del mondo, Cina, Giappone, Russia, Brasile, paesi non a caso, sebbene con qualche inevitabile battuta d’arresto, che cavalcano l’onda della crescita, hanno facoltà di stampare moneta in pratica dal ‘nulla’, e sebbene a qualcuno questo giochetto potrà sembrare nocivo perchè fonte di inflazione, Barnab tace subito ogni velleità di confutazione così dicendo:” gli USA stanno creando dal nulla tipo una fiumana di soldi ogni mese, e non mi sembra che l’America sia affondata nell’Atlantico per questo. Vero è che il governo americano non sta usando questa inondazione di dollari per fare le cose che aiutano la gente comune, come creare lavoro, pensioni, sanità ecc., ma di fatto lo strumento ce l’ha. Ed è questo il dato importante. L’Italia nell’Euro lo strumento non l’ha più, ed è questo il dato gravissimo.”
    La perdita della sovranità monetaria da parte degli Stati dell’Eurozona comporta infatti perdere anche la facoltà di poterli spendere, un paradosso ma di cui siamo pienamente consapevoli, non fosse tra l’altro che questo è lo schema su cui si regge la famigerata stabilità; non avere sovranità della moneta, non poterla creare, e sopratutto non poter spendere neppure ciò che si ha nelle casse. Perché infatti essere capaci di creare una propria moneta permette al governo di far le cose giuste e permette alla società di vivere nel benessere e nella democrazia? Perchè ”Il MONOPOLISTA DELLA MONETA è colui che decide i prezzi e l’economia”, spiega Paolo Barnard.Ciò significa che lo Stato è in grado, essendo il proprietario della propria moneta di cui egli stesso è il creatore, di decidere quanto pagare e cosa, dal prezzo del lavoro, a quello sugli interessi dei titoli di Stato che potrà benissimo a questo punto decidere di non pagare, o solo parzialmente, essendo questi i propri interessi di Stato, e potrà inoltre decidere anche il valore da applicare alla moneta, favorendo di conseguenza anche gli scambi commerciali o l’interesse delle imprese internazionali ad investire nel paese. Perdere la sovranità della moneta significa per questo SUBIRE il prezzo imposto dagli altri e dai mercati: si pensi infatti all’obbligo a cui ha dovuto sottostare l’Italia al tempo del famigerato ‘spread’ di pagare interessi al 5% per quelli che erano alla fine i propri titoli di Stato, perchè così stabilito dagli accordi, anziché, come sarebbe stato più ragionevole, sopratutto per le evidenti difficoltà contingenti a cui è stata sottoposta a quel punto la società civile, di pagarli posticipatamente, o solo parlzialmente, o con un interesse ridotto, se non addirittura non pagarli affatto. Ma come si è detto, acquistare, o riacquistare, la sovranità della propria moneta significa anche e sopratutto decidere quale sia il costo del denaro, anche del denaro che le banche si prestano tra loro. Ciò comporta che le banche potranno ricevere dalla Banca Centrale denaro*a quasi zero tasso d’interesse, così come avviene tra l’altro negli Stati padroni della propria valuta, oppure che la Banca Centrale e il governo costringeranno le banche a prestarsi capitale a tassi bassissimi; ciò significa in sostanza un minor costo della vita nel suo insieme, perchè scenderanno i costi sugli interessi dei mutui bancari, dei prodotti, dell’IVA. Inoltre, è evidente, questo sistema rigenererebbe anche un più equilibrato spirito di competizione tra igli stituti di credito privati, invogliati a quel punto a giocare al ‘ribasso’ per richiamare la clientela. Ma i vantaggi coinvolgerebbe anche il sistema fiscale: la sovranità infatti permette ad ogni Stato di potersi pagare la propria spesa pubblica, essenziale per l’erogazione dei servizi, delle pensioni, degli stipendi, ec, come e quanto gli piace, essendo lui semplicemente il creatore della moneta con la quale paga la spesa, una realtà che dunque consente di ‘abbattere’ il muro delle tasse, perchè lo Stato non ha a questo punto nessun bisogno di chiedere soldi alla popolazione civile quando può pagarsi la spesa da sé. E già.* Le conclusioni le detta , a questo punto, lo stesso Barnard,”La cosa importante da capire è che quando uno Stato possiede il proprio denaro – mentre oggi l’Italia in Eurozona NON LO POSSIEDE – esso è il MONOPOLISTA DELLA MONETA e decide i prezzi delle cose più importanti, non li deve subire da nessuno. E’ quindi nelle condizioni di regolare l’economia NELL’INTERESSE PUBBLICO senza che nessuno da fuori possa dirci beo…Quindi? Ovvio! L’Italia deve ritornare a essere Il MONOPOLISTA DELLA MONETA. Significa: uscire dall’Eurozona e recuperare la propria Lira”.





    Scritto da: Marco Caffarello
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    Predefinito Re: L’Eurozona fallirà entro il 2023

    Eurozona, fallimento in vista? Lo dice la stessa Ue | La Sberla


    http://ec.europa.eu/economy_finance/...3/qrea4_en.htm


    This edition sheds some light on the euro area's medium term growth picture. Chapter 1 presents growth projections for the coming decade and concludes that, if current policies remain unchanged, GDP growth is likely to be significantly lower than in the decade before the economic and financial crisis. Chapter 2 provides a quantitative assessment of the potential macroeconomic effects of structural reforms. It shows that comprehensive structural reforms would not only yield large gains in output and employment, but also contribute to debt sustainability. Chapter 3 takes a closer look at firms' investment decisions in the tradable sector of vulnerable Member States. The analysis indicates that tight credit supply conditions may play an important role in explaining the currently low level of investment in these countries. Finally, Chapter 4 provides evidence on the responsiveness of investment to corporate tax incentives. It concludes that taxation may not only affect the level of investment but also its composition.
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    Ultima modifica di adry571; 26-01-14 alle 16:52
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  3. #3
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    Predefinito Re: L’Eurozona fallirà entro il 2023

    Citazione Originariamente Scritto da POL Visualizza Messaggio

    L’Eurozona fallirà entro il 2023. Paolo Barnard ci spiega cosa vuol dire recuperare la propria sovranità monetaria
    Nell’ultima puntata de La Gabbia su La7, è stato mostrato al pubblico da Alessandro Paragone e il suo ospite Paolo Barnard*un documento ufficiale che dichiara il fallimento dell’eurozona entro e non oltre il 2023. Per il noto giornalista dalle posizioni anti-Euro è necessario ripristinare la sovranità monetaria il prima possibile.*
    Per chi ha avuto l’occasione di seguirla, nell’ultima puntata de La Gabbia, nota trasmissione condotta il mercoledì sera da Alessandro Paragone,l’ospite Paolo Barnard, noto giornalista conosciuto ai più per la sue profonde conoscenze in ambito economico e per le sue posizioni antieuropeiste, ha ‘tirato fuori’ un documento ufficiale dell’Ue nel quale si dichiara ufficialmente il sostanziale fallimento dell’Eurozona. Ebbene il documento in questione, mostrato a tutti i telespettatori, si chiama Quarterly Report on the Euro Area, Volume 12, N. 4, ed in esso è in pratica scritto nero su bianco, dalle mani di quelli che sono oggi i tecnocrati dell’euro, il fallimento pressoché ineluttabile dell’esperimento della moneta unica, che dovrebbe avvenire, secondo i ben informati, entro e non oltre la data del 2023, tra 9 anni dunque.* A quel tempo infatti, si legge, l’Europa sarà crollata per ciò che investe lo stile e il tenore di vita dei cittadini rispetto agli USA del 40%, ovvero uno standard di vita, che comprende servizi, potere d’acquisto delle famiglie, prezzo dei beni al consumo, occupazione, ec.,inferiore persino a quello che si aveva negli anni ’60, gli anni del cd. ‘boom economico’, probabilmente, a questo punto, il vertice più alto che i paesi europei abbiamo mai raggiunto nella storia contemporanea.
    Basterebbe questo, spiega il giornalista, per far scattare una vera rivoluzione in tutto il continente, e anzi, l’indignazione dovrebbe crescere ulteriormente, non fosse tra l’altro che la notizia dell’esistenza di un documento ufficiale redatto dai tecnocrati dell’Ue, neppure circola più di tanto; a parte infatti la denuncia apparsa su La Gabbia per opera di Barnab e Paragone, a ben vedere nessun organo di stampa nazionale, né il Corriere, né la Repubblica, e neppure il ‘sinistroide’ Fatto Quotidiano, né Tg tanto nazionale, quanto locale, ha mai pensato di informare il pubblico di una siffatta realtà. Così infatti scrive il giornalista sulla sua pagina facebook ufficiale: “Vi rendete conto di cosa stiamo dicendo? Lo sanno già, che milioni di famiglie, di persone vere, sono condannate a vivere per altri 10 anni senza democrazia e negli stenti sempre più feroci. Qui, nella civile Europa. Ma sapete capire che razza di sofferenze saranno? Ma più criminali di così si può? Ditemi cosa meritano. Dimmelo Enrico Letta.
    Ebbene, se è vero che ‘venti di rivoluzione’ spirano da un po’ di tempo a questa parte, in Europa, così come in Italia, e non mi riferisco solo al famigerato e poco controllato movimento dei Forconi, ultimamente un po’ assopito, ma anche al più ‘realistico’ e ben organizzato movimento politico dei M5S, che, per quanto se ne possa dire, rappresenta comunque un punto di frattura netta con la politica del passato, sia per il suo ‘stile’, sia per le idee, allora il vero comune denominatore che raggruppa tutte le anime ‘progressiste’ è, e rimane, la necessità di uscire dall’Euro, e il prima possibile, ovvero prima che si realizzino ulteriori danni per la società civile, come in Grecia o Cipro, i cui effetti sulla tenuta sociale ora sono davvero impossibili da prevedere.
    Per questo Barnab insiste sempre più sulla necessità di uscire dall’Euro e di ripristinare con urgenza la sovranità monetaria rappresentata dall’amata, e mai dimenticata, Lira.
    Così infatti parla al pubblico il noto giornalista:”L’Italia avendo abbandonato la propria moneta sovrana, la Lira, e avendo adottato una moneta straniera, l’Euro, non è più il MONOPOLISTA DELLA MONETA. Che cosa significa questa definizione? Significa che non è più uno Stato che crea la sua moneta dal nulla, e che in tal modo non ha limiti teorici né tecnici nel crearla.
    Questo ha causato per l’Italia la catastrofe senza precedenti che tutti sapete, inutile continuare a elencare i dati funerei del disfacimento di uno dei 5 più ricchi Paesi del mondo da quando è in Eurozona”.Per spiegare meglio i vantaggi economici e sopratutto di ripresa social che si avrebbero con il ripristino della sovranità della moneta, Barnab tesse il più semplice dei confronti: quello tra un paese nel quale la sovranità monetaria è perduta, come in Italia, e un paese come gli USA nel quale il potere decisorio nei riguardi delle politiche economiche, compreso il valore della moneta, è pieno. Diversamente dai paesi dell’Eurozona, gli USA, ma anche tutti gli altri Stati del mondo, Cina, Giappone, Russia, Brasile, paesi non a caso, sebbene con qualche inevitabile battuta d’arresto, che cavalcano l’onda della crescita, hanno facoltà di stampare moneta in pratica dal ‘nulla’, e sebbene a qualcuno questo giochetto potrà sembrare nocivo perchè fonte di inflazione, Barnab tace subito ogni velleità di confutazione così dicendo:” gli USA stanno creando dal nulla tipo una fiumana di soldi ogni mese, e non mi sembra che l’America sia affondata nell’Atlantico per questo. Vero è che il governo americano non sta usando questa inondazione di dollari per fare le cose che aiutano la gente comune, come creare lavoro, pensioni, sanità ecc., ma di fatto lo strumento ce l’ha. Ed è questo il dato importante. L’Italia nell’Euro lo strumento non l’ha più, ed è questo il dato gravissimo.”
    La perdita della sovranità monetaria da parte degli Stati dell’Eurozona comporta infatti perdere anche la facoltà di poterli spendere, un paradosso ma di cui siamo pienamente consapevoli, non fosse tra l’altro che questo è lo schema su cui si regge la famigerata stabilità; non avere sovranità della moneta, non poterla creare, e sopratutto non poter spendere neppure ciò che si ha nelle casse. Perché infatti essere capaci di creare una propria moneta permette al governo di far le cose giuste e permette alla società di vivere nel benessere e nella democrazia? Perchè ”Il MONOPOLISTA DELLA MONETA è colui che decide i prezzi e l’economia”, spiega Paolo Barnard.Ciò significa che lo Stato è in grado, essendo il proprietario della propria moneta di cui egli stesso è il creatore, di decidere quanto pagare e cosa, dal prezzo del lavoro, a quello sugli interessi dei titoli di Stato che potrà benissimo a questo punto decidere di non pagare, o solo parzialmente, essendo questi i propri interessi di Stato, e potrà inoltre decidere anche il valore da applicare alla moneta, favorendo di conseguenza anche gli scambi commerciali o l’interesse delle imprese internazionali ad investire nel paese. Perdere la sovranità della moneta significa per questo SUBIRE il prezzo imposto dagli altri e dai mercati: si pensi infatti all’obbligo a cui ha dovuto sottostare l’Italia al tempo del famigerato ‘spread’ di pagare interessi al 5% per quelli che erano alla fine i propri titoli di Stato, perchè così stabilito dagli accordi, anziché, come sarebbe stato più ragionevole, sopratutto per le evidenti difficoltà contingenti a cui è stata sottoposta a quel punto la società civile, di pagarli posticipatamente, o solo parlzialmente, o con un interesse ridotto, se non addirittura non pagarli affatto. Ma come si è detto, acquistare, o riacquistare, la sovranità della propria moneta significa anche e sopratutto decidere quale sia il costo del denaro, anche del denaro che le banche si prestano tra loro. Ciò comporta che le banche potranno ricevere dalla Banca Centrale denaro*a quasi zero tasso d’interesse, così come avviene tra l’altro negli Stati padroni della propria valuta, oppure che la Banca Centrale e il governo costringeranno le banche a prestarsi capitale a tassi bassissimi; ciò significa in sostanza un minor costo della vita nel suo insieme, perchè scenderanno i costi sugli interessi dei mutui bancari, dei prodotti, dell’IVA. Inoltre, è evidente, questo sistema rigenererebbe anche un più equilibrato spirito di competizione tra igli stituti di credito privati, invogliati a quel punto a giocare al ‘ribasso’ per richiamare la clientela. Ma i vantaggi coinvolgerebbe anche il sistema fiscale: la sovranità infatti permette ad ogni Stato di potersi pagare la propria spesa pubblica, essenziale per l’erogazione dei servizi, delle pensioni, degli stipendi, ec, come e quanto gli piace, essendo lui semplicemente il creatore della moneta con la quale paga la spesa, una realtà che dunque consente di ‘abbattere’ il muro delle tasse, perchè lo Stato non ha a questo punto nessun bisogno di chiedere soldi alla popolazione civile quando può pagarsi la spesa da sé. E già.* Le conclusioni le detta , a questo punto, lo stesso Barnard,”La cosa importante da capire è che quando uno Stato possiede il proprio denaro – mentre oggi l’Italia in Eurozona NON LO POSSIEDE – esso è il MONOPOLISTA DELLA MONETA e decide i prezzi delle cose più importanti, non li deve subire da nessuno. E’ quindi nelle condizioni di regolare l’economia NELL’INTERESSE PUBBLICO senza che nessuno da fuori possa dirci beo…Quindi? Ovvio! L’Italia deve ritornare a essere Il MONOPOLISTA DELLA MONETA. Significa: uscire dall’Eurozona e recuperare la propria Lira”.





    Scritto da: Marco Caffarello
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    Di una cosa sono sicuro.....l'Europa salterà molto prima del 2023......

  4. #4
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    Predefinito Re: L’Eurozona fallirà entro il 2023

    !!!!

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    Predefinito Re: L’Eurozona fallirà entro il 2023

    Citazione Originariamente Scritto da POL Visualizza Messaggio
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    Numeri buoni per essere giocati al lotto.

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    Volume 12 (2013) Issue 4 - Quarterly report on the euro area. December 2013 - European Commission


    This edition sheds some light on the euro area's medium term growth picture. Chapter 1 presents growth projections for the coming decade and concludes that, if current policies remain unchanged, GDP growth is likely to be significantly lower than in the decade before the economic and financial crisis. Chapter 2 provides a quantitative assessment of the potential macroeconomic effects of structural reforms. It shows that comprehensive structural reforms would not only yield large gains in output and employment, but also contribute to debt sustainability. Chapter 3 takes a closer look at firms' investment decisions in the tradable sector of vulnerable Member States. The analysis indicates that tight credit supply conditions may play an important role in explaining the currently low level of investment in these countries. Finally, Chapter 4 provides evidence on the responsiveness of investment to corporate tax incentives. It concludes that taxation may not only affect the level of investment but also its composition.
    Summary for non-specialist(45 kB)

    Molto più interessante. Andiamo a vedere cosa dicono le conclusioni del secondo capitolo, ovvero la prospettiva nel caso in cui si realizzassero parzialmente le riforme auspicate dalla Commissione Europea.

    Euro-area GDP could be up to
    6 % higher after ten years if Member States adopt
    measures to halve the gap vis-à-vis the average of
    the three best-performing Member States in each
    of the reform areas considered. As it is based on
    only half the gap being closed, the simulated
    reform package should be seen as not overly
    ambitious nor unrealistic for Member States. A
    further closure of the gap would have
    proportionally larger impacts.

    http://ec.europa.eu/economy_finance/...ction_2_en.pdf

  6. #6
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    Predefinito Re: L’Eurozona fallirà entro il 2023

    Molto più interessante. Andiamo a vedere cosa dicono le conclusioni del secondo capitolo, ovvero la prospettiva nel caso in cui si realizzassero parzialmente le riforme auspicate dalla Commissione Europea.
    le ipotesi non sono certezze
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
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  7. #7
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    Predefinito Re: L’Eurozona fallirà entro il 2023

    Disoccupazione, l'Ilo mette in guardia: 'Nessun miglioramento neanche nel 2016' - Il Fatto Quotidiano


    L'Organizzazione internazionale del lavoro avverte che la percentuale di senza lavoro in Italia ha raggiunto nel 2013 il 12,2% e continuerà ad aumentare fino al 12,7% nel 2015 e nel 2016: "Tasso raddoppiato rispetto al 2007". E punta il dito contro l'austerity
    Ultima modifica di adry571; 26-01-14 alle 17:20
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
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  8. #8
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    Predefinito Re: L’Eurozona fallirà entro il 2023

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    le ipotesi non sono certezze
    Infatti, soprattutto perché riguardano il futuro.

    Ma dire che secondo la Commissione Europea l'eurozona è in vista del fallimento è semplicemente falso, perché la Commissione dice qualcosa di molto diverso.

  9. #9
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    Predefinito Re: L’Eurozona fallirà entro il 2023

    Citazione Originariamente Scritto da Jeff. Visualizza Messaggio
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    Molto più interessante. Andiamo a vedere cosa dicono le conclusioni del secondo capitolo, ovvero la prospettiva nel caso in cui si realizzassero parzialmente le riforme auspicate dalla Commissione Europea.

    Euro-area GDP could be up to
    6 % higher after ten years if Member States adopt
    measures to halve the gap vis-à-vis the average of
    the three best-performing Member States in each
    of the reform areas considered. As it is based on
    only half the gap being closed, the simulated
    reform package should be seen as not overly
    ambitious nor unrealistic for Member States. A
    further closure of the gap would have
    proportionally larger impacts.

    http://ec.europa.eu/economy_finance/...ction_2_en.pdf
    A parte che la 'best performance' di quei parametri è misurata esclusivamente sulla convenienza padronale (e quindi, per ovvie ragioni di teoria politica, assolutamente deleteria per il proletariato....cazzo me ne frega se Montezemolo paga meno tasse sui dividendi delle aziende che ha ereditato da suo padre o meno IVA sullo yacht se poi la sanità a me lavoratore subordinato costa migliaia di euro l'anno di assicurazione o a mia nonna viene revocata la pensione??)....la Commissione Europea è la stessa che, solo pochi anni fa, prese a modello la cialtronata alesiniano-rogoffiana dell'austerità espansiva, con effetti drammatici sul benessere e dignità della classe lavoratrice continentale. Non mi pare il caso di prenderla sul serio, nè quando ha gli occhiali rosa nè quando fa terrorismo nel tentativo di imporre privatizzazioni, precarietà e distruzione del welfare.

    Tipico caso di organo comunitario che, nel caso Barnard abbia ragione, nessuno - eccetto una sotto-casta di burocrati liberisti di università e centri studi (e i loro lacchè sfruttati e sottopagati nei dipartimenti di scienze politiche e 'economia') ricompensata con emolumenti da rapina per rivestire scientificamente la fognosa e anti-sociale propaganda filo-capitalistica sulla quale l'intero costrutto della cosiddetta 'Unione Europea' è basato - mai rimpiangerà.
    Ultima modifica di So' greche!; 26-01-14 alle 17:44

  10. #10
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    Predefinito Re: L’Eurozona fallirà entro il 2023

    Eurozona: Commissione europea, nei prossimi 10 anni dimezzata la crescita potenziale


    Eurozona: Commissione europea, nei prossimi 10 anni dimezzata la crescita potenziale

    09 Gennaio 2014
    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles

    A politiche attuali invariate, nei prossimi dieci anni il Pil potenziale dell'Eurozona crescera' a una media appena sopra l'1%, circa l'1% meno del decennio che ha preceduto la crisi. E' questa la proiezione che risulta dalle elaborazioni della dg Affari economici della Commissione Ue.
    Nello stesso periodo, si legge nell'ultimo Bollettino economico della Commissione, la crescita del pil procapite calera' di circa mezzo punto percentuale a meno dell'1%.
    Tali proiezioni riflettono fondamentalmente l'impatto del debole andamento precedente la crisi, le conseguenze della crisi finanziaria e l'impatto dell'invecchiamento della popolazione.
    Ultima modifica di adry571; 26-01-14 alle 17:53
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

 

 
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