In un suo sermone Buddha disse: non è l’orto coltivato che mi interessa, ma quello incolto, perché è lì che crescono le erbacce nocive.
Io non sono particolarmente religioso, e poi il Buddismo non è, come sappiamo, una religione ma una filosofia di vita (spegni il desiderio e cancellerai il dolore), però ci sono insegnamenti nei testi sacri che aiutano a capire la vita, e spesso anche come viverla, per cui fra le mie letture ci sono i diversi testi del Buddha e i Vangeli, perché reputo Gesù e Buddha fra gli uomini più importanti mai comparsi sulla terra, per quello che ci hanno insegnato. Io non so, evidentemente, se Gesù era il figlio di Dio, come vuole la Chiesa. Non sono un credente e non sono ateo: razionalmente sono agnostico, perché non posso affermare una cosa né il suo contrario. Però dalle mie letture dei Vangeli ho tratto la convinzione della grandezza umana di Gesù, che in una società a quel tempo regolata quasi esclusivamente sulla legge del più forte e del più ricco, ha rivoluzionato ogni tradizione consolidata rivolgendosi ai poveri, agli emarginati, alle prostitute insegnando loro la dignità di essere persone. In una società doveva vigeva la legge della vendetta(dente per dente) lui ha raccontato la forza dell’amore e del perdono. Queste cose oggi forse non sembrano così eclatanti ma provate a calarvi nella società umana di duemila anni fa e capirete che non esagero dicendo che Gesù è stato uno dei più grandi rivoluzionari di ogni tempo.
Eppure, e qui sta il nocciolo del ragionamento che vorrei sviluppare, quando Ponzio Pilato si affacciò al balcone del palazzo per chiedere alla folla di Gerusalemme di scegliere tra la vita di Gesù e quella di Barabba, tutti gridarono di salvare Barabba, e Gesù finì sulla croce.
Questo “referendum” di Ponzio Pilato, questa “votazione” ante litteram ha un suo senso, che ci insegna che molte persone votano SENZA sapere esattamente il perché di quel voto,
Io non so cosa pensassero i cittadini di Gerusalemme radunati sotto il palazzo di Ponzio Pilato quando hanno scelto di salvare Barabba, so però che chi ha votato Berlusconi è stato circuito e impaurito con la storiella dei comunisti (cavallo di battaglia del Cavaliere) che mangiano i bambini e quindi ha votato CONDIZIONATO da una bugia, quindi è stato INGANNATO.
Ma è proprio questo mistero della scelta del voto, anche nocivo al votante, che mi attrae: perché spesso si vota in maniera così leggera, senza pensare davvero a quello che si deve fare, eppure il voto è la condizione che può cambiare la nostra vita per anni e quindi dovrebbe essere affrontato con logica. Cosa determina il voto a questo anziché a quello? Cosa c’è alla radice di questa scelta? Se io devo andare dalla località A alla località B non prendo un tragitto a caso, mi informo, consulto cartine e quindi faccio la scelta che più mi conviene. E così se devo comperarmi un appartamento, cerco la zona che più mi piace, vedo se il costo mi sta bene, se la tipologia dell’appartamento serve alle mie necessità e poi compero. Questo si chiama raziocinio, logica, intelligenza pratica: faccio una cosa, scelgo una cosa perché MI CONVIENE.
E allora come mai tante casalinghe che magari fanno fatica a conciliare il pranzo con la cena hanno votato Berlusconi? Come mai tanti piccoli imprenditori, commercianti? Come mai tanta gente con condizione popolare, o pensionati, o disoccupati? Dove sta il raziocinio della scelta?
Sono queste persone l’orto in coltivato che ha predicato il Buiddha. E’ lì che si deve lavorare.
Berlusconi è sicuramente un grande comunicatore e i grandi comunicatori riescono spesso a convincere le folle anche a farsi del male. Ricordo quel pomeriggio di giugno, ero un piccolo bimbetto, quando dalla radio la voce di Mussolini tuonò ai centomila italiani riuniti a Roma sotto lo storico balcone di piazza Venezia che l’Italia aveva dichiarato guerra alla Francia e all’Inghilterra, ricordo l’urlo che salì dalla folla, un urlo terribile che uscì dalla radio e coinvolse anche noi bimbetti che giocavamo in terrazzo, che presi da una specie di febbre cominciammo a urlare la guerra la guerra, felici del gioco nuovo. Mussolini alla folla osannante non disse cosa avrebbe significato per l’Italia quella dichiarazione di guerra, cioè fame, disastri, morti, paura, parlò d’altro, dell’ora del destino che chiama decisioni irrevocabili, dell’onore del popolo italiano erede dei fasti di Roma ecc.e così inganno gli italiani. E Berlusconi non poteva certo andare in televisione a dire ecco guardate il mio programma, primo tolgo le tasse alle barche di lusso, poi depenalizzo il falso in bilancio, e faccio una legge contro le rogatorie internazionali che devono smettere di rompere, quindi detasso le grandi eredità, e ancora faccio un’altra legge che accorcia i tempi della prescrizione così che mi riesca di schivare i processi, e un’altra che dia alla mia società ancora maggior introiti pubblicitari rispetto alla Rai, e alla Rai faccio neutralizzare quel comunista di Santoro, e quel rompiballe di Enzo Biagi, faccio licenziare Fazio, Luttazzi e sopratutto i vecchi dirigenti Rai, sovversivi e mestatori, poi cerco di mettere fuori giri la magistratura, e magari riesco a dividere le carriere così che la parte accusante (i pubblici ministeri) siano sotto il controllo dei politici, cioè il mio, poi cerco di prendermi anche la parte dei media che non ho sotto controllo, Corriere della Sera sopra tutto. Non poteva andare in televisione e annunciare questo programma, che poi è QUESTO il programma che ha attuato, e allora ha dovuto inventarsi un nemico, i comunisti, e comunicare agli elettori, attraverso tutti i mezzi che possiede e con l’aiuto dei vari prestapenna e prestavoce, che quel pericolo era reale, grave, una sciagura per l’Italia, e questo alla fine ha costruito l’assurdo che casalinghe, pensionati, piccoli artigiani e commercianti, disoccupati, gli ha dato il voto e lo ha portato, ahinoi, al governo. Ma dove è il raziocinio di questo voto? Era forse razionale l’urlo degli italiani all’annuncio di guerra dell’altro cavaliere, cioè Benito Mussolini?. No, certo che non lo era. Era forse razionale la scelta di Barabba davanti a Ponzio Pilato? Penso proprio di no.
E allora come spiegare il mistero di un voto dato senza pensare ai propri interessi, alle proprie esigenze anche di classe, che non è una brutta parola come qualcuno adesso vorrebbe far credere, perché io appartengo a una classe piccolo borghese che non può avere interessi in comune con la grande borghesia, e quindi se voglio dare una logica alle mie azioni e alle mie scelte politiche, devo ricordarmi di far parte di questa e non di quella classe, altro che brutta parola.
Forse non ci sono spiegazioni a questo mistero del voto dato contro se stessi o forse io non riesco a trovarne, per cui questo pezzo potrebbe concludersi con un grosso punto interrogativo.
Potrebbe, ma troppe altre domande sorgono in mente: forse che la scelta del voto è come la scelta della squadra di calcio di cui si è tifosi? C’è una spiegazione nell’essere tifoso del Milan anziché dell’Inter?
No, però io credo che una spiegazione ci sia nella scelta del voto, ed è proprio da ricercarsi nel modo che hanno i politici di proporre i propri programmi e le strategie per attuarli. Perché è tutto lì il mistero, se un elettore ascolta un dibattito televisivo e chi deve proporre la propria politica si perde in chiacchere inutili, in discorsi incomprensibili, tipo io ho detto e invece voi avete fatto, no siete voi ad aver detto e invece avete fatto altro ecc.alla fine vota con una scelta tipo squadra di calcio, vota quello che ha una faccia più simpatica o che parla meglio, magari che fa demagogia spicciola, ma specialmente che dice alla gente quello che la gente vuol sentirsi dire: via i clandestini, difendiamo la nostra terra, aumentiamo le forze dell’ordine, aumentiamo le pensioni minime, creiamo nuovi posti di lavoro, diminuiamo le tasse, ecc.e spesso non ci prende, vota male, cioè vota contro i suoi stessi interessi.
Oggi la “sinistra” ha un comunicatore come Renzi, l’uomo del fare, ch però deve lottare contro un altro comunicatore ugualmente bravo: Grillo, senza dimenticare che Berlusconi, dato per morto, è comunque sempre vivo nel cuore di milioni di persone.
Che potrà fare Renzi? Cosa riuscirà a fare Renzi? Riuscirà a coltivare l’orto incoltivato dei votanti a scatola chiusa? Ma soprattutto, riuscirà Renzi a vincere le resistenze che stanno sorgendo tra le fila dei “compagni” di partito?
On verra, come dicono i francesi. Certamente la posta in ballo è importante: se anche Renzi salterà, sulle mine amiche o per il fuoco degli avversari, la vedo male per il PD.
Comunque non ci resta che attendere: tanto peggio di così difficilmente arriveremo a essere.