Vi chiedo di leggere attentamente questo articolo, soprattutto alla luce del diabolico piano di estorsione e di sperequazione dei diritti dei lavoratori che si porta dietro!!!
Siamo al delirio del liberismo, al paradosso della produzione, alla deviazione perversa e diabolica del rapporto capitale/lavoro.
Come è possibile pensare che il fattore umano della produzione possa degradarsi al punto di diventare succube e propedeutico al solo profitto?
Quando le masse, lobotomizzate dagli attuali regimi democratici, riusciranno a liberarsi dalla droga consumistica e mediatica e riprenderanno a combattere con rinnovato vigore, contro la droga capital-democratica?
Il taglio del 40% delle retribuzioni è la condizione per non chiudere l`attività produttiva in Italia
La vicenda della Electrolux è esemplare per comprendere nella sua piena realtà l'orrore economico nel quale siamo immersi e per comprendere quello che ci aspetta. Il ricatto fatto agli operai, perché di questo si tratta, è stato secco e brutale. O accettate una sostanziosa decurtazione delle retribuzioni (un 40% in meno in busta paga) oppure chiudiamo baracca e burattini ed andiamo ad investire all'estero. Alle proteste e alla indignazione dei dipendenti si sono sommate quelle dei sindacati che, tranne nel caso della Fiom-Cgil, dovrebbero avere il buon gusto di tacere ed arrossire di vergogna. Sono stati infatti i sindacati “collaborazionisti” come Cisl e Uil ad aver avallato la nascita del clima nel quale è maturata la trasformazione del lavoro in merce. Una merce che, al pari degli fattori della produzione,(materie prime, merci, prodotti finiti e capitali), può essere spostato a piacimento in ogni angolo del mercato globale. Sono stati infatti i sindacati metalmeccanici del secondo e terzo sindacato italiano, Fim-Cisl e Uilm, seguiti da Ugl e Fismic, ad avere sposato in pieno il nuovo modello contrattuale della Fiat che poi ha funzionato da battistrada per tutti gli altri settori. Il ricatto della Electolux, perché di questo si tratta, si sta attuando nella quasi totale assenza della politica. Parlamentari di destra e di sinistra, pur nell'ululare il proprio guido di dolore per la sorte che attende centinaia di lavoratori, hanno però precisato di non poter fare nulla perché il Libero Mercato è una realtà di oggi (e purtroppo diciamo noi pure di domani) e se qualche impresa vuole chiudere in Italia ed andare a produrre in Romania, può benissimo farlo. Cosa sono insomma questi ridicoli nazionalismi e questo discorsi vetusti sulla difesa dell'interesse nazionale? Del resto, se nessuno o quasi ha alzato vibranti proteste contro il progressivo abbandono dell'Italia da parte della Fiat, dove sono in gioco migliaia di posti di lavoro, perché dovrebbe farlo per la Electrolux, dove i dipendenti sono poche centinaia? Quella che sta passando in Italia, come altrove all'estero e in tutta l'Unione Europea, è una linea di tendenza in nome della quale, si va produrre dove i costi del lavoro sono i più bassi e dove i diritti di chi lavora sono ridotti al minimo. Dove le buste paga sono composte per lo più di straordinari e di premi di produzione, dove le pause sono ridotte al minimo o possibilmente (per l'azienda) cancellate e dove i sindacati sono messi nella condizione di non nuocere. In altre parole di non fare più quella che è la funzione di un sindacato degno di questo nome. Difendere i diritti di chi lavora. Il ragionamento fatto dai vertici della Electrolux è di tipo globale, ossia perfettamente in linea con il modello lavorativo vigente in Cina dove le retribuzioni sono otto-dieci volte inferiori a quelle europee ed italiane e dove le condizioni di lavoro sono al limite dello schiavismo se non addirittura al di sotto. Semmai l'approccio Electrolux suggerisce un fosco scenario per il sistema industriale italiano. Se molte ed altre grandi imprese ne seguiranno l'esempio, ovvero se ne andranno all'estero a produrre, il panorama industriale nei prossimi anni sarà all'insegna della deindustrializzazione. Al contrario se gli operai accetteranno il ricatto della Electrolux si tratterà del classico caso in grado di costituire un precedente. Buste paga sempre più basse. Semplicemente misere ed inadeguate non tanto a mantenere un decente livello di vita ma a semplicemente a sopravvivere. Nell'uno e nell'altro caso saremo di fronte ad un generale impoverimento del nostro Paese. E servono a poco le considerazioni, peraltro giuste, di chi dice che molte imprese hanno lasciato l'Italia perché stanche di dover combattere contro una burocrazia ottusa idiota e criminale che ogni giorno fa di tutto per bloccare qualunque attività imprenditoriale. E' stata infatti la politica a permettere alla burocrazia di acquisire il potere di cui dispone adesso, creando un corpus di norme e di regolamenti, nei quali la farraginosità è la regola e la discrezionalità dei funzionari è massima. E sono stati i sindacati del pubblico impiego a proteggere i burocrati che dalla dilatazione dei tempi attuativi traggono la giustificazione della propria stessa esistenza. E in mezzo a tutto questo sfascio, l'Italia “reale” sta morendo lentamente.
L`Electrolux sposa la linea Fiat | Economia | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale