Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
(Pablo Neruda - Attribuita)
le politiche di bilancio (e le altre questioni di rilievo) sono sostanzialmente decise dai capi di stato e di governo, ai quali commissione e parlamento si adeguano.
Se ad esempio volessimo smetterla di essere il 2° o 3° o addirittura primo (a seconda dei calcoli) contrubutore netto al bilancio dell'UE, sarebbe il nostro governo a deciderlo - in accordo con gli altri) e non il parlamento europeo
1) non ho mai detto che non sono guadagni onesti. ma dal punto di vista politico parliamo di un uomo a capo di un partito che si fa pagare dai militanti del suo partito per esibirsi in un comizio a teatro.
2) ho sempre cercato di votare per le persone più che per i partiti (sono un convinto socialdemocratico e non mi riconosco in nessun partito politico italiano). poi sono arrivate le liste bloccate e ho iniziato a guardare chi c'era al vertice delle liste.
alle ultime elezioni ho votato ingroia. non ho mai votato pdl e credo di aver votato pd solo quando la borsellino era candidata alle regionali in sicilia contro cuffaro.
Non è così, ne è esempio proprio il bilancio 2013 che è stato bocciato dal PE in prima lettura, tornando al Consiglio per la seconda e senza più il diretto controllo della Commissione.
Se volessimo smettere di essere il 4° contribuente pro capite, il 2° contribuente rispetto a PIL o il 3° contribuente assoluto (non siamo i primi in nessun caso) dovrebbe essere una decisione presa a livello o intergovernativo (Consiglio) o tecnico-esecutivo (Commissione) o legislativo (Parlamento) ed in tutti e tre i casi sarebbe necessario un accordo SIA intergovernativo che politico, perché le decisioni devono essere approvate sia dal consiglio che dal parlamento, che decide a livello politico e non nazionale.
La Commissione si adegua agli emendamenti concordati da Commissione e Parlamento perché dopo aver effettuato una proposta non torna ad avere voce in capitolo se non nel caso di doppia discordia tra Consiglio e Parlamento.