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  1. #11
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    renzie, letta ecc non sanno che pesci prendere... non hanno la più pallida idea di cosa fare.

  2. #12
    bronsa querta
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    Citazione Originariamente Scritto da Hynkel Visualizza Messaggio
    La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa - Massimo Fini

    La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa




    Mentre in Italia ci si estenua polemizzando per giorni sugli eccessi verbali dei post di Grillo, dei grillini, del loro blog, contrastando questa deriva con altri eccessi, se possibile ancora più grotteschi, definendo Grillo «semplicemente un nazista», come fa Giuliano Ferrara sul Foglio ('nazista' è un termine che ha un significato preciso e per non usurarlo, e quindi svilirlo, andrebbe usato con cautela e a proposito, tanto che nello stesso Israele si sta pensando di proibirne, proprio per questi motivi, ogni utilizzo che «esca dall'ambito storico») o instaurando paradossali paragoni fra l'incendio di 20 mila volumi perpetrato nel 1933, davanti al Reichstag, dai giovani nazisti della Lega degli studenti guidati da Goebbels e il libro di Augias buttato nel caminetto da un certo Francesco Neri di Zagarolo, grillino presunto, mentre la presidente della Camera, Laura Boldrini, minacciata sui blog di stupro virtuale, in una telefonata a Massimo Giletti bolla i grillini come «eversori» e replica in una comparsata da Fabio Fazio a Che tempo che fa, e il premier, il segretario del Pd, alcuni ministri, autorevoli esponenti dell'opposizione twittano ossessivamente, sbertucciandosi l'un l'altro in diatribe senza fine che poi rimbalzano e controrimbalzano nei circa trenta talk show delle Reti televisive, per cui anche il cittadino che abbia la voglia e la pazienza di seguire la politica nazionale finisce per non capirci più nulla (apparterro' a un'epoca pleistocenica ma a me pare che i rappresentanti delle Istituzioni dovrebbero esprimere le loro opinioni e parlare in Parlamento, che proprio per questo cosi' si chiama, piuttosto che nei social network) ci pensa l'Unione Europea a riportarci bruscamente alla realtà. Secondo il Rapporto della Commissione europea la corruzione in Italia pesa 60 miliardi, esattamente la metà di quanto costi in tutti i 28 paesi dell'Unione presi complessivamente (120 miliardi). Quattro imprese su venti falliscono per i mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione. Dopo averci dato, per pura cortesia diplomatica, un contentino affermando che qualche piccolo miglioramento lo abbiamo fatto, Bruxelles avanza denuncie pesantissime forse mai formulate in termini cosi' duri nei confronti di uno Stato membro dell'Unione: «Troppi i conflitti d'interesse, leggi 'ad personam' e giustizia lenta. Oltre 30 componenti del passato Parlamento sono stati o sono indagati per corruzione o finanziamento illecito ai partiti». Che anche Bruxelles sia in mano ai grillini? Da un altro sondaggio, sempre europeo, risulta che il 97% degli italiani pensa che «la corruzione sia dilagante» nel nostro Paese. E qui sta il nocciolo della questione. Il problema non è Grillo, non sono le volgarità da blog. Il problema è il crescente e 'dilagante' disprezzo (al 25% conquistato dai grillini alle ultime politiche va aggiunto il fenomeno, ancor più significativo anche se senza voce, dell'astensione che è vicina al 50%) per una classe politica e dirigente che non solo non ha arginato la corruzione ma ne è la principale protagonista, con inevitabili ricadute su una parte (non tutta) della popolazione. Il fatto è che i partiti, per quante 'facce nuove' cerchino di presentare, non sono in grado di riformare se stessi e di ricondursi nel ruolo, limitato, che la Costituzione assegna loro (art.49). Perchè la crisi non è di uomini ma di sistema, un sistema di malgoverno, di corruzione, di ruberie, di occupazione arbitraria di ogni spazio di libertà che affonda le sue radici in almeno trent'anni della nostra storia. Ecco perchè ogni contestazione assume le forme della lotta e della violenza 'antisistema'. Violenza che per ora è solo verbale, ma che se la crisi economica si accentua ancora un po' potrebbe sfociare in una violenza fisica di massa. Massimo Fini
    Mah.
    Secondo me se andiamo verso una guerra civile lo si deve sia all'inettitudine della dirigenza sia alla boccaccia di BG e dei vari demagoghi da operetta che gironzolano.
    Una cosa non esclude l'altra.
    C. De Gaulle: "l'Italia non è un paese povero. E' un povero paese".

  3. #13
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    Il politically correct è la distruzione del pensiero mediante la distruzione dei suoi archetipi.
    L'uomo-eroe, la donna piena di grazia, Dio, il bello.
    Vieta il disprezzo del male per impedire il bene.
    Rende l'uomo falso, obliquo, codardo.

  4. #14
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio
    renzie, letta ecc non sanno che pesci prendere... non hanno la più pallida idea di cosa fare.

    Non e' che non sappiano cosa fare

    E' che non possono farlo, perche' distruggerebbero le basi del proprio potere


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  5. #15
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio
    renzie, letta ecc non sanno che pesci prendere... non hanno la più pallida idea di cosa fare.
    gli avvoltoi invece lo sanno benissimo
    sinistri, siete dei luridi da vomito, fatevene una ragione

  6. #16
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    Citazione Originariamente Scritto da Hynkel Visualizza Messaggio
    La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa - Massimo Fini

    La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa




    Mentre in Italia ci si estenua polemizzando per giorni sugli eccessi verbali dei post di Grillo, dei grillini, del loro blog, contrastando questa deriva con altri eccessi, se possibile ancora più grotteschi, definendo Grillo «semplicemente un nazista», come fa Giuliano Ferrara sul Foglio ('nazista' è un termine che ha un significato preciso e per non usurarlo, e quindi svilirlo, andrebbe usato con cautela e a proposito, tanto che nello stesso Israele si sta pensando di proibirne, proprio per questi motivi, ogni utilizzo che «esca dall'ambito storico») o instaurando paradossali paragoni fra l'incendio di 20 mila volumi perpetrato nel 1933, davanti al Reichstag, dai giovani nazisti della Lega degli studenti guidati da Goebbels e il libro di Augias buttato nel caminetto da un certo Francesco Neri di Zagarolo, grillino presunto, mentre la presidente della Camera, Laura Boldrini, minacciata sui blog di stupro virtuale, in una telefonata a Massimo Giletti bolla i grillini come «eversori» e replica in una comparsata da Fabio Fazio a Che tempo che fa, e il premier, il segretario del Pd, alcuni ministri, autorevoli esponenti dell'opposizione twittano ossessivamente, sbertucciandosi l'un l'altro in diatribe senza fine che poi rimbalzano e controrimbalzano nei circa trenta talk show delle Reti televisive, per cui anche il cittadino che abbia la voglia e la pazienza di seguire la politica nazionale finisce per non capirci più nulla (apparterro' a un'epoca pleistocenica ma a me pare che i rappresentanti delle Istituzioni dovrebbero esprimere le loro opinioni e parlare in Parlamento, che proprio per questo cosi' si chiama, piuttosto che nei social network) ci pensa l'Unione Europea a riportarci bruscamente alla realtà. Secondo il Rapporto della Commissione europea la corruzione in Italia pesa 60 miliardi, esattamente la metà di quanto costi in tutti i 28 paesi dell'Unione presi complessivamente (120 miliardi). Quattro imprese su venti falliscono per i mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione. Dopo averci dato, per pura cortesia diplomatica, un contentino affermando che qualche piccolo miglioramento lo abbiamo fatto, Bruxelles avanza denuncie pesantissime forse mai formulate in termini cosi' duri nei confronti di uno Stato membro dell'Unione: «Troppi i conflitti d'interesse, leggi 'ad personam' e giustizia lenta. Oltre 30 componenti del passato Parlamento sono stati o sono indagati per corruzione o finanziamento illecito ai partiti». Che anche Bruxelles sia in mano ai grillini? Da un altro sondaggio, sempre europeo, risulta che il 97% degli italiani pensa che «la corruzione sia dilagante» nel nostro Paese. E qui sta il nocciolo della questione. Il problema non è Grillo, non sono le volgarità da blog. Il problema è il crescente e 'dilagante' disprezzo (al 25% conquistato dai grillini alle ultime politiche va aggiunto il fenomeno, ancor più significativo anche se senza voce, dell'astensione che è vicina al 50%) per una classe politica e dirigente che non solo non ha arginato la corruzione ma ne è la principale protagonista, con inevitabili ricadute su una parte (non tutta) della popolazione. Il fatto è che i partiti, per quante 'facce nuove' cerchino di presentare, non sono in grado di riformare se stessi e di ricondursi nel ruolo, limitato, che la Costituzione assegna loro (art.49). Perchè la crisi non è di uomini ma di sistema, un sistema di malgoverno, di corruzione, di ruberie, di occupazione arbitraria di ogni spazio di libertà che affonda le sue radici in almeno trent'anni della nostra storia. Ecco perchè ogni contestazione assume le forme della lotta e della violenza 'antisistema'. Violenza che per ora è solo verbale, ma che se la crisi economica si accentua ancora un po' potrebbe sfociare in una violenza fisica di massa. Massimo Fini
    Io ogni tanto picchio mia moglie, ma lei mi adora perchè sa bene che se l'avessi lasciata al suo ex le andava peggio. Probabilmente.

    Questo mi permette di picchiarla con più serenità..

  7. #17
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    Se invece di auspicare cazzate come violenze di massa o roba del genere gli italiani si mettessero a battersi i piedi nel culo per lavorare magari sarebbe meglio.
    non accetto come risposta "non c'è lavoro".

  8. #18
    bronsa querta
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    Citazione Originariamente Scritto da WalterA Visualizza Messaggio
    Se invece di auspicare cazzate come violenze di massa o roba del genere gli italiani si mettessero a battersi i piedi nel culo per lavorare magari sarebbe meglio.
    non accetto come risposta "non c'è lavoro".
    Che ci vuoi fare: sempre meglio leggersi il sacro blog perincazzarsi della scorta della boldrini.
    E poi votare quelloi che si fan la gita sul tetto ma che non impediscono a letta di fare quel che vuole.
    C. De Gaulle: "l'Italia non è un paese povero. E' un povero paese".

  9. #19
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    Citazione Originariamente Scritto da MarinoBuia Visualizza Messaggio
    quando strappi una sedia saldamente incollata ad un culo di solito esce copioso, dal culo non dalla sedia
    l'alternativa sono i tarallucci e vino
    concordo in teoria, ma tradotto in pratica qual'e' l'alternativa concreta??
    che si dovrebbe fare?
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  10. #20
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: La crisi della politica rischia di condurre alla violenza di massa

    Citazione Originariamente Scritto da WalterA Visualizza Messaggio
    Se invece di auspicare cazzate come violenze di massa o roba del genere gli italiani si mettessero a battersi i piedi nel culo per lavorare magari sarebbe meglio.
    non accetto come risposta "non c'è lavoro".
    conosco due disoccupati, li mando da te domani? per il lavoro..
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

 

 
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