"La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile" (Corrado Alvaro)
Ma sarà passato un mese dall altra incredibile rottura di coglioni che è il giorno della memoria per gli ebrei?
Cosa c è. ....ogni mese qualcuno caccia giù la lacrimina per farsi bello su qualche sfiga che a colpito qualcuno?
I pellerossa.i maori....i tibetani.....i neri schiavi.....i marziani sezionati nell area 51...poi ci sono gli animali....e gli alberi.....ecco io me ne batto il belin di ebrei ed slavi italiani o italiani slavi....ma un post di solidarietà per una balenottera...potrei farlo.
All I need is love and a M134 minigun
"I carnefici hanno bisogno di urlare per imporre le proprie menzogne!
Alle vittime basta il silenzio perchè ad esse apprtiene la verità!"
E anche se fosse vero (cosa che non è affatto dimostrata), non fu certo ucciso per precisa volontà dei partigiani, i quali molto probabilmente volevano servirsene di fronte ad un processo per incriminare il re e colpire sin da subito la monarchia. L'uccisione di Mussolini, che pare che fu ucciso per sbaglio, ha rappresentato uno dei più grandi fallimenti della resistenza italiana.
Questo non lo dico io, perché non ho la sfera di cristallo. Secondo Pisanò Mussolini e la Petacci furono uccisi nel cortile di Casa De Maria addirittura al mattino, intorno a mezzogiorno. Esiste una testimone oculare che vide trascinare fuori dal cortile il corpo di Mussolini e vide uccidere la Petacci nella stradina, subito fuori dal cortile. Essa, il cui nome è Dorina Mazzola (ma anche Giuseppina Mazzola pare abbia visto), udì poi le raffiche della falsa fucilazione davanti a Villa Belmonte alle ore 16,25. Ma si fa pure l’ipotesi che l’uccisione potrebbe essere avvenuta casualmente addirittura al mattino verso le ore 8, a seguito di un tentativo di stupro della Petacci al quale Mussolini si sarebbe opposto energicamente.
Allora, per coprire l'errore, il responsabile fu fatto fuori, e i partigiani misero in giro la falsa notizia che Mussolini era stato giustiziato da loro dietro un ordine ben preciso.
De Felice era convinto che, mentre gli Americani volevano Mussolini vivo per processarlo, "senza preoccuparsi di quello che avrebbe potuto dire" (vedi Rosso e Nero di Renzo De Felice – Baldini & Castoldi Milano 1995), gli Inglesi non lo volevano affatto. Per cui l’ipotesi che gli agenti inglesi possano avere avuto un ruolo nella soppressione di Mussolini è tutt’altro che campata in aria.
Che agenti inglesi fossero presenti nell'ambito di questa vicenda è cosa certa. Sul n. 5 Settembre-Ottobre 2004 di "Nuova Storia Contemporanea", a pag.145 puoi trovare il testo di una testimonianza che un agente dei servizi segreti inglesi di origine italiana, un certo Massimo Salvadori-Paleotti, (noto anche come Max Salvadori), rilasciò allo storico Renzo De Felice.
Sappiamo che gli Inglesi erano impegnati a recuperare le carte contenute nelle famose borse che Mussolini aveva con se e che, tra le varie cose, contenevano anche importanti documenti che inchiodavano la monarchia italiana.
Insomma, in tutta questa storia i partigiani hanno svolto il ruolo marginale di burattini... anzi, tecnicamente hanno fallito, perché anche a loro interessava che Mussolini, da vivo, facesse rivelazioni scomode contro la monarchia, ben sapendo che dopo la fine della guerra ci sarebbe sempre stata la concreta possibilità che gli Italiani continuassero a scegliere proprio la monarchia a discapito della repubblica.
2010:
Dio quanto sei palloso e logorroico.
Il crapapelato è crepato mentre scappava.
Tutto il resto è masturbazione mentale.
E le tue chiacchiere, come quelle di altri fanatici disadattati del tuo stesso stampo, annoiano tutti tranne coloro che vogliono crederci.
Problemi vostri.
"I carnefici hanno bisogno di urlare per imporre le proprie menzogne!
Alle vittime basta il silenzio perchè ad esse apprtiene la verità!"
Abbiamo perso una guerra mondiale, la Seconda, contro un fronte di Stati incommensurabilmente più potente dal punto di vista militare e industriale, dopo aver combattutto con onore su tutti fronti (Erwin Rommel sulla battaglia di El Alamein: "Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco"). Ma nel 1918 avevamo vinto la Prima con sette giorni di anticipo sugli altri alleati, che infatti celebrano l'armistizio l'11 novembre, anzichè il 4 come noi. Non a caso ricordava il generale tedesco von Ludendorff: "Vedemmo allontanarsi fra le brume del Piave quella vittoria, che eravamo già certi di cogliere sulla fronte di Francia".
E tanto per dare un altro colpo alla sagra dei luoghi comuni, basti ricordare che l'inviato di guerra britannico sul fronte italiano Rudyard Kipling espresse "elogio e sconfinata ammirazione per gli italiani dei quali apprezza la mancanza di pompa e di vanità, la naturale temperanza, le rigide abitudini, la prudenza e la propensione al risparmio, la capacità di fare con poco e di far del poco il tutto. Mette in luce l’equilibrio, la tenacia e l’affidabilità dei nostri uomini al fronte, in particolare degli alpini, nei quali ammirò le stesse qualità oggi riconosciute nell’impegno civile: la semplicità, la saldezza e l’efficienza e, addirittura, la snellezza della burocrazia in confronto a quella inglese" (cit. Messaggero Veneto del 22.11.2011).
Nel 1859 l'Italia non esisteva e 80 anni dopo, era unita dal Brennero a Lampedusa, dalla Sardegna alla Dalmazia con un impero coloniale che andava dalla Libia, al Dodecaneso, all'Eritrea, all'Etiopia, alla Somalia. Tutti gli Stati hanno vinto e perso guerre: i Britannici, i Russi, gli Americani, i Francesi, etcetera. Nel 1943 è toccato a noi, prima e dopo di allora è toccato e toccherà ad altri.
Gli Americani sono stati sconfitti in Vietnam, i Francesi e in Vietnam e Algeria, i Russi in Afghanistan, i Britannici sono stati cacciati da tutto il loro grande impero coloniale, e allora come la mettiamo?
Infine dedico una frase del grande filosofo marxista Italiano Costanzo Preve, morto recentemente, a tutti i rinnegati dozzinali e ignoranti come te (dico rinnegato perchè tu stesso hai detto che sei cittadino italiano e che la tua povera madre, che stai insultando insieme con tutti gli altri tuoi connazionali, è italiana): "Il copione teatrale dell’anti-italiano consiste nell’attribuire all’intera collettività nazionale i difetti specifici ed irripetibili della propria canagliesca personalità individuale, con in più l’ipocrisia del tirarsene fuori e del fingersi un sofisticato lord anglo-scandinavo capitato per caso in un mondo di trogloditi mediterranei".
Ultima modifica di Bisentium; 12-02-14 alle 09:19
di Maurizio Barozzi giovedì 1 luglio 2010 Dopo decenni di indagini e ricerche inerenti l’assassinio proditorio di Mussolini e Clara Petacci, il sottoscritto ha conseguito la ragionevole consapevolezza che la “storica versione”, la vulgata tramandata da W. Audisio, è palesemente falsa perchè il Duce venne ucciso tra le 9 e le 10 del mattino del 28 aprile 1945 nel cortile di casa De Maria in quel di Bonzanigo e la Petacci intorno alle 12 dello stesso giorno nel prato di un viottolo poco più avanti. Non staremo qui a riportare le testimonianze, le osservazioni, gli studi peritali e altro, che comprovano quanto appena affermato. Lo abbiamo fatto spesso, su queste stesse pagine (vedi anche: M. Barozzi, “Fine di una vulgata” in Morte di Mussolini: fine di una "vulgata" e il testo base di Giorgio Pisanò “Gli ultimi 5 secondi di Mussolini”, Saggiatore 1996). Detto questo però dobbiamo anche aggiungere che per quanto riguarda i mandanti, ovvero coloro che emanarono dietro le quinte i precisi ordini operativi, per arrivare a questa sbrigativa uccisione, a parte quanto accertato sull’operato di Luigi Longo e dei comunisti, non vi è alcuna certezza, ma soltanto delle ipotesi sia pure abbastanza attendibili. Buio pesto anche sui due possibili nomi degli assassini, ipotizzati in una coppia di sparatori, con mitra e pistola, in base agli studi su la possibile dinamica balistica di quella “fucilazione” che riscontra traiettorie eterogenee e distanzialità nei colpi che attinsero Mussolini. A complicare ancor più la faccenda c’è poi il fatto che Mussolini era desiderato morto da più di una componente nemica, tanto che già nella registrazione di una conversazione intercontinentale del 29 luglio 1943, tra W. Churchill e D. Roosevelt, quando il Duce si trovava da pochi giorni nelle mani di Badoglio, questi due campioni di “umanità” discutevano tra loro sulla opportunità o meno che Mussolini arrivasse vivo ad un eventuale processo e si trovarono perfettamente d’accordo che forse sarebbe stato conveniente che “morisse” durante la detenzione (vedi: A. De Felice Il gioco delle ombre, in Alessandro De Felice). In effetti, proprio come ebbe a scriverci un importante storico, considerando le ultime vicissitudini del Duce, dalla sera del 25 aprile fino alla cattura: ”La figura di Mussolini sembra essere caduta nella triangolare Savoia, SOE (il servizio segreto inglese, n.d.r.), PCI, tela del ragno (una vedova nera senz'altro) venduto, anzi passato, di mano in mano. La tela triplice permea tutta la 52a Brigata Garibaldi (i partigiani che lo catturarono a Dongo e poi nascosero a Bonzanigo, N.d.A.) che riproduce al suo interno il triangolo... E’ ovvio e pleonastico ricordare due convitati di pietra assieme alla piovra a 3 teste di cui prima: 1) OSS; 2) Karl Wolff (che agisce da piazzista alla mostra dell'acquisto dei vertici fascisti)”. Quindi, per riassumere, possiamo dire che Mussolini: - lo volevano morto gli inglesi, per nascondere la compromettente intesa intercorsa con Churchill al momento dell’entrata in guerra dell’Italia, una intesa che una volta svelata, avrebbe rivoltato tutta l’interpretazione storiografia della seconda guerra mondiale, squalificato il britannico agli occhi del mondo e complicato la politica internazionale degli inglesi nel dopoguerra. - Lo volevano morto gli americani, per gli stessi motivi di nascondere importanti documentazioni riguardanti Roosevelt, nonostante che apparentemente e ufficialmente asserivano (ma non facevano niente in proposito!) di volerlo catturare per processarlo e umiliarlo. - Lo volevano morto i sovietici, visto che Stalin voleva tenere nascoste certe- Lo voleva morto la Massoneria e l’Alta Finanza che, idealmente, lo consideravano il loro peggior nemico. Consorterie queste trasversalmente presenti nella Resistenza, nella RSI e negli Alleati. - Morto, infine, non dispiaceva neppure ai tedeschi del generale Wolff, che lo avevano tradito con i loro accordi di resa con gli Alleati, conseguiti alle spalle degli italiani. Ci sarebbe poi da delineare i giochi del Vaticano, in massima parte in sintonia con quelli degli americani, in virtù dei sottili fili, soprattutto di ordine finanziario che lo legavano all’Alta Finanza e alla massoneria d’oltre oceano, nonchè una sorda e occulta “guerra” tra inglesi e statunitensi per il controllo dell’Italia, controllo che finì per passare nelle mani USA determinando la fine della monarchia, la riesumazione della mafia (divenuta “cosa nostra” sui due continenti) e l’accordo di potere DC governo - PCI opposizione (con ritagli di potere in ambiti locali). La situazione resta quindi ingarbugliata e per aiutare a raccapezzarsi in qualche modo vediamo di riassumere ed illustrare almeno le decisive posizioni degli inglesi e degli americani. GLI INGLESI E’ indubbio che gli inglesi erano interessati alla soppressione immediata di Mussolini a causa del famoso Carteggio e della possibilità che un Mussolini in vita li chiamasse sul banco degli accusati. Tra le tante indicazioni per il tipo di responsabilità inglese, quella di Renzo De Felice, resta la più attendibile. Lo storico, infatti, ebbe a sostenere che Mussolini venne ucciso dietro ispirazione inglese. Si riferiva a Max Salvadori Paleotti, un ufficiale italo inglese di collegamento con il CLNAI che al momento dell’arresto di Mussolini, fece presente ai dirigenti ciellenisti che loro potevano disporre della sorte del Duce fino all’arrivo delle truppe alleate e conseguente amministrazione AMG. Praticamente un sottile invito ad eliminarlo alla svelta. Per l’esecuzione di Mussolini, invece, il De Felice indicò un gruppo di partigiani comunisti milanesi. Molti hanno ampliato questo ruolo degli inglesi, ipotizzando dei misteriosi killers, agenti segreti di sua Maestà, a Bonzango, ma oltre a non avere alcuna prova in merito, costoro non considerano che, a meno non ci fossero stati portati dagli stessi partigiani che avevano in mano il Duce, non era certo facile per gli inglesi, individuare in poche ore il nascondiglio segreto dove, forse prima delle 5, era stato nascosto il Duce ed arrivarci senza determinare la reazione armata dei due custodi. In ogni caso il nipote di Renzo De Felice, lo storico Alessandro De Felice ha rivelato che un giorno imprecisato tra il novembre del 1989 e la primavera del 1990, presso la Fondazione Feltrinelli, ebbe una fugace confidenza dall’allora senatore Leo Valiani che gli raccontò, pregandolo poi di non farne menzione, quanto segue: “La morte di Mussolini deve rimanere un mistero. Ed è meglio che sia così…, Londra ha suonato la musica, ed il PCI è andato a tempo!” (A. De Felice: “L’assassinio di Mussolini i documenti scomparsi e il ruolo di Dowing street”, CSS Catania). Oggi che sappiamo che il Valiani, oltre che membro del Comitato Insurrezionale antifascista era anche un “agente” in servizio del SOE, la sua confidenza assume uno spessore notevole. Acquisito quindi un ruolo di “ispiratori” e “promotori”, se vogliamo “mandanti” da parte dei britannici per l’uccisione del Duce, occorre però aggiungere che tutta questa strategia omicida è comunque molto più ambivalente di quanto possa sembrare. L’immediatezza di una esecuzione del Duce, infatti, pur desiderata dagli inglesi, se necessaria e inevitabile, per non correre rischi o avere complicazioni, nel caso lo avessero preso i partigiani (come infatti è poi accaduto), forse non era opportuna se invece fosse finito in mano alle loro Special Force. In questo caso gli inglesi lo avrebbero sicuramente ucciso, ma non prima di averlo interrogato assieme alla Petacci, perchè la sua morte immediata poteva risultare una complicazione che avrebbe costretto, come costrinse, gli inglesi e Churchill in particolare a darsi da fare fin verso la metà degli anni ’50 per recuperare ogni carta compromettente. Ora il fatto che Churchill, che in altra precedente occasione, si era rallegrato che il “bestione” (come lo definì) finalmente era morto, se la prendesse tanto, fa sospettare proprio che erano stati infranti dei patti e degli accordi precedentemente presi, con gravi complicazioni per il recupero programmato dei preziosi documenti. Considerando tutto questo è quindi molto probabile che quella mattina del 28 aprile 1945 a Bonzanigo nella casa dei contadini De Maria, dove Mussolini e la Petacci erano nascosti, giunsero alcuni partigiani comunisti che entrarono a brutto muso nella camera dei prigionieri, ne conseguì un trambusto, l’imprevisto del ferimento del Duce e la conseguente sua soppressione nel cortile dello stabile. Importanti testimonianze (soprattutto quella di Dorina Mazzola di Bonzanigo e quella di Savina Santi, la vedova di Guglielmo Cantoni, Sandrino uno dei guardiani del Duce in casa dei De Maria a Bonzanigo) e rilievi dinamico balistici, sul vestiario, ecc., concordano su questa dinamica, confermata indirettamente anche dal fatto che si dovette poi allestire una messa in scena, con tanto di finta fucilazione di due cadaveri davanti allo storico cancello di Villa Belmonte per “aggiustare” e presentare al meglio una esecuzione in “nome del popolo italiano”. Gli inglesi, impegnati nella ricerca delle documentazioni e del Duce stesso, furono preceduti e dovettero accettare le modalità di quella morte sbrigativa, del resto da loro stessi ispirata. [/FONT]
Ultima modifica di animal; 12-02-14 alle 09:40
Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....
Pisanò e De Felice non sono fanatici disadattati, sono storici con le palle!
Il disadattato sei tu, che rifiuti - per squallidi motivi di interesse politico e ideologico - le lezioni di storia che gli altri gentilmente ti impartiscono!
Cosa c'entri poi la fuga di Mussolini col massacro delle Fojbe lo sai solo tu... o semplicemente è un modo, in questa discussione, per distrarre l'attenzione dalle responsabilità dei partigiani italiani, dal vergognoso eccidio di Porzûs (in cui caddero vittime altri partigiani rei di aver voluto difendere l'italianità di quelle terre), e dal fatto che esistono in Italia pezzi di merda come Leonardo Cribio, consigliere di zona a Milano, che scrive cose simili (per cui è già stato esortato a dimettersi)... Questa è la "rivoluzione arancione di Milano", quella del "sindaco gentile", il comunista Giuliano Pisapia, che è servita purtroppo solo a riempire il consiglio comunale e i consigli di zona di terroristelli e brigatisti in erba che trasudano odio politico e vivono di minacce in perfetto stile mafioso. Di questo dovresti preoccuparti, della presenza di questi piccoli delinquenti che alimentano rancore e malessere...
Ultima modifica di Ichthys; 12-02-14 alle 13:09
2010:
Ultima modifica di Ada De Santis; 12-02-14 alle 13:58
_Non rinnegare e non restaurare__
Difendi la nazione come nei tempi passati, in modo moderno:" fotti lo Stato antifascista! "(Giò)
L'invidia ha due bocche; con una sputa miele , con l'altra sputa veleno e fiele
Abbiamo?
L'hai combattuta anche tu?
E se eravate tanto eroici come mai non sei caduto altrettanto eroicamente sul campo?
Se invece a combatterla sono stati altri in forza di cosa rivendichi meriti che non hai?
Gli italiani che hanno combattuto in nord Africa erano una minoranza.
Invece di sciacquarti la bocca con loro giustifica quelli che inondavano di gas tossici gli abissini o quelli che deportavano i libici, oppure quelli che collaboravano con ustascia ed SS nelle spedizioni punitive contro villaggi di contadini disarmati in Slovenia o Croazia o quelli che assistevano Pietro Koch nei suoi interrogatori.
E quanti puri fascisti hanno bruciato la loro camicia nera il 25 aprile del 1945? Quanti di loro hanno rinnegato le puttanate che hanno vomitato per un ventennio pur di salvare la pelle?
Gli italiani sono brava gente, ecco perchè hanno appeso a testa in giù il crapapelata dopo che questi aveva cercato di scappare per salvare la pelle lasciando nella merda tutti quelli che si sono fatti ammazzare per lui.
I fascisti non sono italiani, non sono fascisti perchè italiani, bulgari o neozelandesi, lo sono perchè la stronzagine insita nel loro DNA non gli permette altro.
Continua quindi a sbattere i piedi, a strapparti i bottoncini della tutina ed a frignare come ogni bambino viziato, il gioco è finito, è finito 70 anni fa, voi avete perso e non ci sarà rivincita.
Punto e basta.
"I carnefici hanno bisogno di urlare per imporre le proprie menzogne!
Alle vittime basta il silenzio perchè ad esse apprtiene la verità!"